Sogno di ballerina - Balletti celebri:Giselle

SOGNO DI BALLERINA

Carlotta Grisi (1819 - 1899) in Giselle

LA DANZA

Balletti celebri

GISELLE ou LES WILLIS

Diana Vishneva e Malakhov in Giselle

Balletto fantatico in due atti ; musica di Adolphe Charles Adam; libretto di Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges, Théophile Gautier e Jean Coralli da un racconto di Heinrich Heine; coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot; scenografia di Pierre Ciceri; costumi di Paul Lormier.

Adèle Dumilâtre interpreta Mirta nel balletto "Giselle" 1841

Prima rappresentazione: Parigi, Opéra, 28 giugno 1841 con interpreti Carlotta Grisi e Lucien Petipa, Adèle Dumilâtre.

Una grande Giselle: Carla Fracci

Il balletto, di cui Théophile Gauthier suggerisce l'argomento a Vernoy Saint-Georges, ispirandosi a un passaggio del libro di Heinrich Heine "Della Germania", dove si narra della leggenda delle Willis, ragazze morte per amore alla vigilia delle nozze, che alla notte circondano i viaggiatori imprudenti, coinvolgendoli in girotondi e danze mortali, è ambientato in un villaggio della Valle del Reno, dove una giovane contadina, Giselle, è innamorata corrisposta di Loys, un giovane che crede del suo stesso ceto sociale ma che in realtà è il conte Albrecht, tra l’altro, fidanzato con Batilde, figlia del Duca di Curlandia. Il guardiacaccia Hilarion, innamorato anch’egli di Giselle, indaga per scoprire il mistero che si cela dietro Loys. Durante una battuta di caccia i nobili sostano nel villaggio. Tra di essi c’è pure Batilde, la fidanzata del conte. Tra Batilde e Giselle nasce una simpatia tanto che entrambe si scambiano vicendevolmente confidenze affettuose finchè non sopraggiunge Hilarion che rivela pubblicamente la vera identità di Albrecht. Giselle, sconvolta per il dolore, impazzisce e muore. Nel secondo atto Albrecht, disperato per la morte di Giselle, va a pregare sulla tomba della sua innamorata e la giovane gli appare accanto ma sfugge alla sua visione. Anche Hilarion, pentito per il suo gesto, si reca presso la tomba ad implorare perdono. E’ mezzanotte. Tra gli alberi compaiono, guidate dalla loro regina Mirta, le Villi, spiriti di fanciulle innamorate morte il giorno prima delle nozze. Le Villi scoprono Hilarion che fugge finchè non lo spingono a gettarsi nel lago. La stessa fine farebbe Albrecht ma Giselle lo salva ballando con lui fino al sopraggiungere dell’alba, istante in cui le Villi sono costrette a tornare nelle loro tombe. Con loro Giselle scompare per sempre ed il giovane si adagia, stremato e grato, sulla tomba della sua innamorata.

Diana Vishneva in Giselle

Balletto romantico per eccellenza, che rimase in repertorio nella sua forma originale all’Opéra di Parigi sino al 1868, Giselle è stato sempre il banco di prova di tutte le prime ballerine. Per la prima del 1841 l’impalcatura coreografica del balletto era di Jean Coralli mentre tutti i numeri della protagonista furono coreografati da Jules Perrot, compagno della Grisi. Nella partitura musicale il compositore Adam aggiunse, inoltre, brani di Ludwig Minkus e Johann Friedrich Burgmuller.

Alessandra Ferri in Giselle

Nel 1884, a San Pietroburgo, Marius Petipa, fratello di Lucien, primo interprete del balletto, rinnovò la coreografia per adeguarla alla grande tradizione russa. Il coreografo fece numerosi tagli soprattutto nelle parti mimate ma soprattutto nella "variazione" che la protagonista balla nel primo atto. Questa variazione, che risale al 1880, è quella che oggi ancora viene messa in scena così come l’intero balletto rivisitato da Petipa nel 1884.

Vaslav Nijinskij e Tamara Karsavina in Giselle

Alla versione di Petipa si ispirò, altresì, Mikhail Fokine nella rielaborazione della coreografia che andò in scena all’Opéra di Parigi nel 1910 con i Ballets Russes de Diaghilev e con interpreti Vaslav Nijinskij e Tamara Karsavina (scene e costumi di Alexandre Benois).

Versioni più recenti sono quelle di Mats Ek (1982) e John Neumeier per il Balletto di Amburgo (1983).