SOGNO DI BALLERINA

Alicia Markova in "Giselle" 1954




LA DANZA

BALLERINE



 

 

ALICIA MARKOVA

Alicia Markova (1910-2004)

Alicia Markova, il cui vero nome era Lilian Alice Marks, nacque nel distretto di Finsbury Park a Londra l’1 dicembre del 1910 da padre ebreo e madre irlandese. All’età di sei anni era una bambina timida, molto riservata, schiva, magra, fragile fisicamente e i medici, consultati dai suoi genitori, consigliarono di farle studiare danza per via soprattutto dei problemi riscontrati alle sue gambe e ai suoi piedi. Fu iscritta, quindi, insieme ad una delle sue tre sorelle alla Thorne Academy di Palmer’s Greene e, quando si esibì la prima volta nel saggio annuale, tutti rimasero sbalorditi nel vedere come quella timida e fragile bambina riuscisse a dominare il palco con una facilità sorprendente tanto che vinse il primo premio messo a disposizione dalla scuola. Successivamente, i suoi genitori la iscrissero nella scuola diretta dalla maestra russa Serafina Astafieva a Chelsea.

Nel 1921, ad appena 10 anni, fece il suo debutto in scena in una pantomima di Dick Willington. Già allora la critica la acclamò come una “Pavlova in miniatura”. Fu in quel periodo che venne notata da Diaghilev, il quale pensò di affidarle  un ruolo appositamente creato per lei nel balletto “La bella addormentata”. La piccola ballerina, però, si ammalò inaspettatamente di difterite e dovette rinunciare all’ingaggio.

Nel 1924, quando il ballerino Anton Dolin (Patrick Healey-Kay), che già aveva ammirato la Marks in occasione del suo esordio del 1921,  si recò in Inghilterra con i Ballets Russes, andò a trovare la sua vecchia insegnante Serafina Astafieva, rivide la giovane e dotatissima allieva mentre effettuava la sua lezione di danza. Concordò perciò con la Astafieva un incontro con Diaghilev, alla presenza del quale la  futura Alicia Markova avrebbe dovuto eseguire una piccola variazione di danza. Quando Diaghilev la vide danzare, rimase ancor più incantato e convinse così i suoi genitori a farla partire con un contratto di ballerina professionista  per raggiungere la sua compagnia dei Ballets Russes. Accompagnata dalla sua governante e da Ninette de Valois, allora ballerina dei Ballets Russes, la Marks, che aveva allora appena 14 anni, partì dall’oggi all’indomani, quasi inconsapevolmente,  per quella che doveva diventare la grande avventura della sua futura e gloriosa vita artistica.

Come prima cosa, Diaghilev, che sin dall’inizio si prese amorevole cura di lei quasi come un padre putativo, le cambiò il nome in Alicia Markova essendo in quel periodo molto più ammirati e considerati i migliori al mondo i ballerini di origine russa. Alicia fu affidata alle cure del maestro dei Ballets Russes Enrico Cecchetti ed esordì con la compagnia, nel 1925, nel ruolo principale del balletto “Il canto dell’usignolo” di Georges Balanchine. Successivamente studiò anche con Nicholas Legat e Vincenzo Celli e figurò in numerosi lavori di successo della compagnia in ruoli appositamente creati per lei, che era ancora troppo giovane e piccola rispetto ai componenti del Corpo di ballo, quali, tra gli altri, “La Chatte” (1927)  o il pas de deux dell’uccellino azzurro del balletto “La bella addormentata”. Per quest’ultimo balletto Diaghilev le regalò un compenso supplementare perché si facesse confezionare un costume splendido, prezioso e luminoso ma tuttavia adatto alla sua delicata corporatura. Questo costume fu il suo preferito per tutta la vita.

La baby ballerina rimase nella compagnia di Diaghilev fino al 1929, anno della morte dell’impresario. Alicia aveva allora 18 anni e la morte di Diaghilev la colpì tantissimo in quanto era legata a lui come può esserlo una figlia con la figura paterna.

Nel 1930, tornata in Inghilterra, Frederick Ashton le affidò il ruolo di interprete nel balletto “Mariage à la mode” a cui seguirono molte altre collaborazioni tra le quali: “La Peri” (1931), “Façade” (1931), “L’étoile in his foyer” (1932) di cui, tra l’altro, fu girato un film, “Les Rendezvous” (1933), “Les masques” (1933), “Mephisto Waltz” (1934). Anche Ninette de Valois la volle quale interprete delle sue creazioni quali “Bar aux Folies-Bergéres” (1934), “The haunted ballroom” (1934), “The Rake’s Progress” (1935) così come Anton Tudor: “Lysistrata” (1932).

Nel periodo londinese contribuì con superbe interpretazioni al successo in patria di grandi classici del balletto, montati nel 1934 da Nicholas Sergeyev, quali “Giselle”, “Lo Schiaccianoci” e “Il lago dei cigni”. Soprattutto “Giselle” rimase il ruolo al quale l’immaginario del mondo della danza la legò per sempre.

Dal 1931 al 1935, le sue apparizioni in scena in Inghilterra contribuirono alla crescita del balletto inglese ed al lancio del Ballet Club, poi, diventato Ballet Rambert e del Vic-Wells Ballet fino all’attuale Royal Ballet. Nel 1935 formò una propria compagnia insieme ad Anton Dolin. Nel 1938  fu la star del Ballet Russe di Montecarlo dove mise in scena i lavori di Leonide Massine quali “Settima sinfonia” (1938), “Capriccio espagnol” (1939), “Rouge et Noir” (1939), “Vienna 1814” (1940) e, successivamente, di Georges Balanchine: “Jeu de cartes” (1940). Dal 1941 al 1945 all’American Ballet Theatre fu protagonista di “Aleko” (1942) di Massine e di “Romeo e Giulietta” (1943) di Tudor.

Nel 1945 rimise in piedi di nuovo con Dolin la compagnia e si esibì in tournée soprattutto negli Stati Uniti. Nel 1949, tornata a Londra, prese parte a numerosi gala di danza con Dolin sino a contribuire alla nascita del London Festival Ballet, successivamente denominato English National Ballet.

La sua ultima apparizione come ballerina fu nel 1962 con “L’aprés-midi d’un faune”. Dal 1963 al 1969 fu direttrice del Metropolitan Ballet di New York e dal 1960 al 1965 professore dell’Università di Cincinnati. Dal suo ritiro in poi la Markova continuò, tuttavia, ad esercitare un ruolo attivo nel mondo del balletto effettuando conferenze e  dando il suo contributo di esperienza, soprattutto al Royal Ballet di Londra, ai danzatori che interpretavano quei balletti che avevano fatto parte dei suoi più grandi successi.

Oltre ad essere diventata Presidente dell’English National Ballet, ricevette numerosi premi ed onorificenze quali: Dance Magazine Award nel 1957, Coronation Award by the Royal Academy of Dancing da parte della regina Elisabetta II ed il titolo di Dame dell’Ordine dell’Impero britannico nel 1963, Special Evening Standard Award nel 1965, Dottorato onorario in Musica all’Università di Leicester nel 1966, Governatrice del Royal Ballet d’Inghilterra dal 1973.

La Markova, che scrisse anche due libri: “Giselle and I” (Londra, 1960) e “Markova remembers” (Londra, 1986), morì improvvisamente a Bath, in Inghilterra, il 2 dicembre 2004, il giorno dopo il suo novantaquattresimo compleanno.


Alicia Markova nel 1940 (photo Karl Van Vechten)

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Biografia Alicia Markova

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La leggendaria Markova

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Alicia Markova in "Giselle"





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