MARTINA E LA
DANZA
Ricordo
bene quel giorno di due anni fa. Era estate,e io avevo appena
finito il mio campionato con la pallavolo. Mia madre da giovane
giocava in serie B... e io?.. io non amavo quello sport. Mi
piaceva ma... io non ero una giocatrice di pallavolo, e non lo
sarò mai.
Quel giorno stavo in camera mia. Avevo acceso lo stereo e
piangevo. Ad un certo punto ho sentito qualcosa dentro di me. Fu
così che chiusi gli occhi e mi persi nella musica. Ballavo,
ballavo... in quella stanza confondevo i miei passi con gli
accenti delle note che si sfumavano intorno a me.... la canzone
finì. Guardai
verso la porta. "...mamma... che ci fai qui?..." Lei mi guardò e
sorrise: "...e da quando in qua tu sai ballare?.." Sorrisi anche
io.
Dopo un mesetto ebbi il coraggio di dirle che io volevo ballare.
Lei non fu dura con me. Capì che era ciò che desideravo di più.
Mia madre fu brava a capire che ballerina non si diventa:
ballerina si nasce.
Nessuno potrà mai intrappolare i miei sentimenti dentro di me. Ora
ho trovato un modo che mi permette di lanciare le mie emozioni
addosso a chi mi guarda. Sono una ballerina. E voglio ballare per
tutta la vita. Danzerò fino a quando non ci sarà più terra da
consumare sotto alle mie scarpette... ballerò. Perchè se non
ballo credo di poter morire.
6 luglio
2004
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