La porcellana, le sue origini, la sua storia

La scoperta e l'uso della ceramica risalgono agli albori della storia e sono il frutto della terra fissata nella sua forma dal fuoco. Il prodotto più raffinato degli elementi che costituiscono la ceramica è la PORCELLANA: caulino e feldspato amalgamati dai Cinesi fino al perfetto equilibrio dei due elementi arrivano in Europa tramite gli scritti di Marco Polo nel XIII secolo. Soltanto nel XV secolo i missionari gesuiti ne importarono in Europa alcuni esemplari decorati in bianco e blu, gli Italiani furono i primi a conoscerli. La sua composizione rimase a lungo un mistero ed anche per questo motivo ad essa venivano attribuite virtù magiche. In effetti, grazie alla sua compattezza, "l'oro bianco" non favorisce la formazione di batteri e, a prescindere dalle sue virtù, era ritenuta preziosissima e molto ambita. Se ne inizia l'importazione e il commercio in Europa nel XVII secolo; carissima ed accessibile a pochi se ne ricercò a lungo la formula della composizione attraverso infiniti tentativi non altrettanto riusciti sia per colore che per consistenza. Con la produzione europea si diffuse l'uso di vasellame e oggetti in porcellana tenera anche tra i borghesi finché nel secolo successivo un certo Bottger raggiunse la giusta alchimia della porcellana creando per Augusto il Forte, Elettore di Sassonia, il primo vero oggetto in porcellana dura, come quella cinese, il cui segreto rimase patrimonio esclusivo della Manifattura di Meissen in Sassonia e si ispirava per forme e decorazioni a quella di tradizione cinese. Inganni, angherie, lucro, ruotarono a lungo intorno all'arcano finchè non arrivò alla Manifattura di Vienna e successivamente in tutta Europa. In Russia, invece la porcellana dura fu prodotta attraverso proprie sperimentazioni. Ancora oggi l'antica Manifattura di Meissen conserva un assoluto indubbio valore e sempre a Meissen che Horoldt aprì quello che oggi chiameremmo uno studio di pittura su porcellana e impose il suo stile, in parte ispirato ai modelli dell'Estremo Oriente, per poi passare al barocco, neoclassico e via di seguito. Attraversando il XIX secolo gli stili precedenti si mescolarono amalgamandosi per giungere ai motivi sinuosi dell'inizio del nostro secolo fino ai nostri giorni in cui la ricerca di nuove soluzioni prosegue. È un po' quello che nel mio piccolo, senza presunzione, cerco di fare da quando, del tutto casualmente, ho avuto il primo approccio con quest'arte così antica. Ignoravo assolutamente tutto ciò che riguarda i suoi componenti, le polveri di colori, essenze, lustri e perfino metalli preziosi da usare con gli infiniti pennelli, con le dita o con la spugnetta sintetica, sulla superficie di oggetti completamente bianchi. La scoperta dei risultati dopo la cottura in forno a 750°C, anche per chi non ha attitudini grafiche, costituisce un momento formativo assolutamente entusiasmante e stimolante. La consapevolezza di aver prodotto un decoro è motivo di grande soddisfazione soprattutto in considerazione del fatto che la gestualità, talune tecniche e criteri sono gli stessi di tanti secoli fa, si ha così la sensazione di aver fermato il tempo eseguendo un'operazione che personalmente mi arricchisce, mi distende e mi gratifica. Vorrei che la conosceste anche voi!

Liliana Menichelli

Per informazioni scrivere a Limenic@tin.it

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