Il nostro programma

Nei mesi di aprile-maggio si terranno le elezioni politiche e quelle amministrative di moltissimi comuni. I lavoratori, i disoccupati, i giovani, le donne e gli anziani potranno “scegliere” tra le due coalizioni che si contendono la conquista del governo del paese.
- da una parte la banda di razzisti, fascisti, affaristi e clericali del Centro-destra (la banda Berlusconi), che in questi anni ha portato solo maggiore precarietà, miseria e repressione per i lavoratori e le masse popolari e maggiori ricchezze, sfarzi e libertà di azione per capitalisti, affaristi, speculatori e clero.
- dall’altra parte il gruppo di affaristi del Centro-sinistra (il circo Prodi) che ha già governato dal 1996 al 2001 con i risultati che tutti hanno visto: sacrifici per i lavoratori e pensionati (e attacco ai loro diritti); flessibilità e precarietà del lavoro, smantellamento dei servizi pubblici, repressione per chi protesta e si ribella.
Entrambi gli schieramenti concordano sul programma da attuare e gareggiano a chi è più bravo a realizzarlo. Le differenze sono nei modi e nelle prassi da adottare.
Entrambi gli schieramenti hanno un solo programma, è il “programma comune” della borghesia imperialista (costituita da industriali, banchieri, cardinali, mafiosi e affaristi).
La borghesia imperialista è la classe che governa realmente il nostro paese e il suo “programma comune” consiste:
1. nell’eliminazione di ciò che resta delle conquiste di civiltà e benessere per le masse popolari (conquiste economiche, politiche, sindacali e sociali), il che significa: precarietà nel campo del lavoro, sfruttamento senza limiti dei lavoratori, smantellamento delle pensioni, riduzione a merce dei “servizi pubblici e sociali”, attacco ai diritti politici e sindacali dei lavoratori e delle masse, degrado ambientale e culturale;
2. nella lotta accanita per conquistare un ruolo di primo piano negli affari mondiali, nella spartizione dei profitti estorti ai lavoratori e ai popoli oppressi (partecipazione alle “guerre umanitarie e commerciali” dell’imperialismo che provocano genocidi e miseria nei paesi oppressi dall’imperialismo);
3. nella repressione del movimento di resistenza che le masse popolari sviluppano contro l’attuazione del “programma comune” e in particolare nella repressione di quanti si organizzano e lottano contro il sistema imperialista e per la rinascita del movimento comunista (repressione mascherata spesso da “guerra contro il terrorismo” condotta con intimidazioni, sequestri illegali, arresti, sanzioni amministrative), e nell’aumento di ogni genere di controllo e annientamento politico e sociale: dalla tortura alle carceri speciali, ai lager come i CPT, all’uso di ogni arma di intossicazione di massa.
Contro il “programma comune” di questi due schieramenti è ora di costruire un terzo polo: il polo comunista per rompere con il “teatrino della politica borghese” e mobilitare le masse popolari in difesa dei propri interessi anche nel parlamento e nelle amministrazioni locali: un polo comunista che si distingua nettamente da riformisti, conciliatori e mestatori (quale che sia il loro nome e il loro colore: rossi, verdi o gialli).

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