>>>torna
Finalmente
oggi sono riuscita a chattare con le balene di Grugliasco, ero in
laboratorio con L., un bambino con grossi problemi di disagio molto bravo
a lavorare con il computer. Ho fatto da tramite tra lui e la classe delle
balene, guidate dalle insegnanti Giuliana e Gabriella (ma quante maestre
Gabriella ci sono in questa sperimentazione!!
).
L. ha sei anni e non sa ancora leggere e scrivere. Sto cercando di
motivarlo all'apprendimento della letto-scrittura, anche se L. ha
moltissimi altri interessi e conosce tante notizie scientifiche e
storiche. Mi è sembrato che la chat potesse offrire uno stimolo in più,
ma L. al momento non ne è purtroppo entusiasta, il robottino parlante lo
ha sedotto per un tempo limitato, non lo ha ancora conquistato. Anzi
all'inizio era un po' spaventato dall'esperienza nuova per lui, poi si è
rilassato, mi suggeriva le cose da chiedere alle "balene". Ma
presto si è stancato. Ci riproverò gradualmente chissà che la chat
riesca davvero a compiere il miracolo di regalargli uno stimolo...
Ritengo che, in un sistema protetto come
questo, sia opportuno e utile insegnare ai bambini a comunicare in modo
alternativo. Diventa un ottimo esercizio di scrittura.
Lunedì scorso ho insegnato ai bambini di
prima ad inviarsi messaggi tra loro. Hanno imparato subito e si sono
divertiti molto. E' iniziato un gioco d'interazione molto coinvolgente che
ha dato modo anche di affrontare il discorso sulla netiquette: una bambina
infatti stava per scrivere un messaggio poco cortese nei confronti del
compagno, abbiamo ragionato insieme sull'accaduto e ne è nata
un'interessante discussione.
I bambini sono rimasti affascinati anche dal
piccolo volatile che arriva a portare i messaggi.
Unico neo che ogni postazione di lavoro non consente la registrazione a
più di quattro identità. Sarebbe stato interessante poter lavorare sulle
varie identità di ciascun bambino (Ho già
descritto nell'avvio al lavoro, tutto il gioco relativo alle identità di
ciascun bambino)
Qualche insegnante coinvolto nella sperimentazione ha proposto
anche l'inserimento di una webcam,
ho qualche dubbiocirca la proposta, preferirei che i bambini lavorassero
più con la fantasia, la webcam svela, non fa immaginare...oggi per
esempio ho fatto chattare i bambini di terza con i piccoli di Simo e con
una seconda di Grugliasco: si sono scambiati poche frasi, brevi, ma ciò
è bastato a scatenare un sacco di domande "Ma veramente ci sono
bambini dall'altra parte?", "Ma da dove scrivono?",
"Chi sono..." "Ma perchè non arriva la risposta?"
"Perchè il robottino non parla?". Se ci fosse stata una
webcam avrebbero sicuramente avuto le risposte che desideravano, ma non
avrebbero messo in moto la loro curiosità...il bello secondo me, è farsi
conoscere un po' alla volta, descriversi, chissà che ne scaturisca
un'amicizia o un gemellaggio tra classi. L'incontro poi potrebbe
completare questa conoscenza virtuale...la difficoltà comunque risiede
nel fatto che i bambini digitano molto lentamente, per cui i tempi di
attesa sono molto lunghi, ammenochè l'insegnante non faccia da tramite,
con tutte le riserve ulteriori per questa soluzione.
Oggi ho portato a chattare i bambini di
seconda e poi quelli di prima.
Prima di entrare in laboratorio ho chiesto a
quelli di seconda che cos’era secondo loro la chat…c’è stato un
momento di smarrimento…mai sentita questa parola.
Ho detto loro di provare ad immaginare cosa
potesse essere:
Marta: Usare la tastiera…
Annalisa: dei programmi nuovi
Davide2: secondo me è un oggetto per cercare
i programmi
Fabio: non lo so
Giacomo: colorare
Mariangela: chattare vuol dire mandare
lettere…
Andrea: scrivere
Paolo: una cosa nuova…per lavorare
Manuel: a me non mi viene in mente
niente…forse un nuovo gioco
Chiara: non mi viene in mente
Giada: disegnare
Matteo: un gioco in cui si imparano cose
nuove
Francesca: andare a scoprire cose nuove su
Internet
Stefania: non mi viene in mente niente..
Davide 1: Navigare su Internet
Qualcuno è andato molto vicino alla
definizione di chat, ma non era certo quello lo scopo della discussione,
quanto quello di stimolare curiosità ed interesse intorno
all’argomento.
In laboratorio abbiamo cliccato sul Veliero e
siamo entrati nella chat, abbiamo subito ricevuto la chiamata da parte di
Stefano M., ma siamo riusciti solo a scambiarci poche battute, ma tanto è
servito per far capire ai bambini la funzione della chat così riassunta
da Marta
“Allora chattare vuol dire scambiarci dei
messaggi!!”.
Matteo ha risposto “Ma, è come la
mail…”
Andrea prontamente ha detto: “No, perché
la mail ti arriva e la vedi il giorno dopo”
Manuel “ Qui invece il messaggio è
arrivato ed abbiamo risposto subito”
Non essendoci più nessuno in chat siamo
passati a parlare della netiquette, poi i bambini si sono spostati sulle
loro postazioni per navigare sui siti, un po’ a malincuore per non aver
potuto più parlare con qualcuno.
Ai bambini di prima invece non ho detto cosa
avremmo fatto in laboratorio, erano già tutti eccitati all’idea di
navigare.
Katia: che bello!! (saltando dalla gioia),
potrò entrare nel Bosco fatato della Melevisione!!
Non mi aspettavo di trovare qualcuno in chat,
invece sorpresa delle sorprese Il Capitano in persona si è messo a
chattare con noi.
Ho chiamato tutti i bambini vicino al
computer, loro dettavano le domande da fare al Capitano ed io scrivevo.
Qualcuno ha chiesto il nome, un altro il cognome, da dove scrivesse; ma il
Capitano, fedele a quanto avevamo scritto nel Forum non ha rivelato la
propria identità, ma solo il luogo di residenza.
Ho proposto ai bambini di descrivere come
avessero immaginato la figura del Capitano.
Qualcuno ha detto vestito di bianco, altri
vestito di blu o di marrone, tutti hanno detto che aveva un cappello in
testa, ma in effetti questa descrizione non proveniva dalla loro
immaginazione ma dalla figura che si trova sulla barra di
navigazione del Veliero…qualcuno ha detto: “ ha la faccia rosa..”
un'altra bambina ha detto “ ha le scarpe arancioni..”
I bambini comunque si sono stancati in fretta
della chat e piano piano, senza che io me ne accorgessi sono ritornati
alle loro postazioni e si sono messi a giocare, solo quattro sono rimasti
intorno a me ed abbiamo continuato a chattare ancora per qualche momento.
Tra questi c’era Yaniska, la bambina del
circo, come lei si è descritta, che, con suo grande rammarico, partirà
domani: è rimasta colpita dalla manifestazione di affetto che il Capitano
le ha dimostrato scrivendo “Ti mando un forte abbraccio”, tanto che,
quando è ritornata alla sua postazione, ha cliccato sui messaggi al
Capitano e gli ha scritto “ Sono Yaniska e ti voglio tanto bene” poi
ha spedito il messaggio.
Che dire altro? Penso che sia superfluo ogni
commento ulteriore…
M. Gabriella Strino referente di Circolo della multimedialità
|