D e a r  G u i d o, C a r a  L o u i s e

 

Louise Brooks e il fumetto secondo Vincenzo Mollica
Epistolario Louise Brooks - Guido Crepax
Valentina secondo Oreste Del Buono (come didascalia)
Volumi su Valentina
Intervista RAI TV a Louise Brooks
Intervista Messaggero a Guido Crepax

Sotto, una giovane Valentina. Pare che il volume del 1996, Al diavolo, Valentina sia l'ultimo della serie. Forse Crepax, che aveva deciso di far invecchiare la propria eroina, ha deciso che  una quasi sessantenne (č nata nel 1942) non abbia una sfera onirica sadomaso cosė rutilante come in gioventų.

Louise Brooks e il fumetto
di Vincenzo Mollica
 
La figura di Louise Brooks ha ispirato molti autori del mondo dei fumetti come non è accaduto a nessun altra attrice. Nel 1929 per opera di John Striebel nasceva Dixie Dugan, che rappresentò in maniera molto divertente la ragazza media di quegli anni con le sue aspirazioni e le sue certezze. Ma il matrimonio più riuscito tra fumetto e Louise Brooks è indubbiamente quello celebrato nel 1965 da Guido Crepax. Crepax, attraverso la sua Valentina/Louise ha creato un personaggio straordinario nel quale si riflettono molte delle inquietudini che ci hanno accompagnato negli ultimi decenni. Crepax, da buon regista,  ha saputo riportare sulle scene Louise con eleganza e giusto equilibrio, senza cadere nei facili marchingegni della nostalgia. La terza Louise Brooks a fumetti si deve, anche se solo come citazione, ma non per questo meno importante, ad Hugo Pratt che in una splendida avventura di Corto Maltese intitolata Sirat al bunduqyah, inserisce il personaggio di Louise Brookszowyc, meglio conosciuta come Sant'Ambrogio's Belle di Milano, che altri non è che Valentina/Louise. Il tutto è avvenuto in uno scambio di omaggi che i due maestri decisero di farsi nel 1977 e che per quanto riguarda Crepax si concretizzò nell'episodio Anthropology in cui concepisce uno stupendo e irripetibile (per bellezza) incontro tra Corto e Valentina/Louise. Tra i disegnatori citati quello che ha avuto un rapporto epistolare con Louise Brooks è solo Guido Crepax. (...)

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Sopra, Guido Crepax sembra osservare la sua creatura. Sotto, una delle immagini del volume A proposito di Valentina. Imitazioni di Louise Brooks, dove compaiono una giovane Valentina e una vecchia Louise 

Epistolario Louise Brooks - Guido Crepax

7 gennaio 1976

Caro Guido,
          grazie per il bel libro e il racconto a fumetti (però non mi hai detto che cosa significa quella pantofola iperattiva nel libro).
          Ti mando
Image con le foto del racconto a fumetti Dixie Dugan perché rappresenta un fatto eccezionale. Per quanto ne so, nessuna attrice americana è stata l'ispirazione per un fumetto, e sicuramente mai per due. Inoltre John Striebel ha disegnato Dixie dal 1926 fino al 1966. E tu hai cominciato Valentina nel 1965, proprio come se tu mi ritrovassi dove John mi aveva lasciata quando morì.
          Potrebbe Valentina essere la perduta Louise Brooks? Dixie Dugan non lo era. Lei era brava e intelligente e sapeva sempre come badare a sé stessa in un mondo che comprendeva perfettamente.
         Ortega Y Gasset ha scritto che "
Noi tutti siamo perduti"; soltanto quando confessiamo questo troviamo noi stessi e viviamo davvero. Ma seppi di essere perduta quand'ero una ragazzina e mia madre non capiva perché piangessi da sola. Fare film a New York fu un bene, perché imparai tanto e scoprii Tolstoj e Anna Karenina.
          Poi fui mandata  a fare film a Hollywood nel 1927: nessuno sapeva capire perché io odiassi tanto quel terribile posto distruttivo che a tutti gli altri sembrava un  paradiso meraviglioso. "Che ti succede, Louise? Tu hai tutto! Cos'è che vuoi?". Per me tutto questo era come un sogno terribile che faccio - sono perduta tra i corridoi di un grande albergo e non riesco a trovare la mia stanza: La gente mi passa davanti come se non potesse vedermi né udirmi. Così dapprima fuggii da Hollywood e da allora sono sempre fuggita. Ed ora, a 69 anni, ho messo da parte la speranza di trovare me stessa. La mia vita è stata niente.
          Ma guardandomi indietro, c'è stato un momento a Parigi nel 1929, quando giravo
Prix de beauté e vivevo in  pace con me stessa. Credo che fosse perché non parlavo il francese. Il fatto di essere perduta era perfettamente naturale tra quelle persone con cui non potevo esprimere né pensieri né sentimenti.
          Cosa ha da dire Valentina su tutto ciò?

          Love

          Ricorda che quando tornò il figliol prodigo il padre disse: "Era perduto ed è ritrovato". Fu il padre a trovare il figlio perduto. In certo modo mi è mancato questo esser ritrovata.
 
 

 

10 febbraio 1976

Cara Louise,
      grazie infinite per le sincere, affettuose parole della tua lettera.
      Il tuo modo triste e amaro di ripensare quel che hai ottenuto nella vita mi ha commosso profondamente. Mi addolora sentirti dire di "essere perduta". Nei film di Pabst o Genina che ho visto tu eri il simbolo meraviglioso di qualcosa che non andrà mai perduta.
      Hai sempre sentito di essere sola fra la gente perché non hai mai fatto parte del background umano in cui dovevi vivere o lavorare. Ma non devi dolerti dell'estraneità dell'ambiente, era qualcosa di positivo che avevi raggiunto perché disprezzavi e rifiutavi il mondo del cinema.
      Tu non sei né perduta né dimenticata! Adesso alcuni critici cinematografici italiani stanno preparando un breve festival del cinema. Vogliono proiettare alcuni dei tuoi film ed io esporrò alcuni disegni in cui Valentina incontra Lulu.
      Mi è molto difficile parlarti di Valentina (specialmente in inglese).
      Penso che la vita dell'eroina dei miei fumetti e la tua abbiano qualcosa in comune. Anche Valentina talvolta si sente perduta e rinuncia a sperare. Allora cerca rifugio nel mondo dei sogni e delle memorie.
      Ti manderò l'ultimo libro dei fumetti di Valentina, che si chiama il
Diario di Valentina e racconta la sua infanzia, le sue visioni oniriche e i suoi deliri.
      Ho disegnato i miei fumetti per undici anni e posso dire che in questo periodo ho disegnato diecimila volte l'immagine di una donna per la quale tu sei stata l'ispirazione.
      Per questo ho disegnato questo tuo ritratto e ti ringrazio ancora per lo straordinario modello che sei stata per me.
      Con affetto

Guido

Oreste Del Buono, Valentina, introduzione a Guido Crepax, Valentina,  Milano Libri, 4^ ed.

Valentina di Guido Crepax nasce nel 1965. Nel numero 2 di Linus sono presentate ai neofiti italiani dei Peanuts tre tavole di una nuova storia. La storia è intitolata Neutron. Accanto al titolo due occhi maschili concentrati e foschi. Nella prima tavola è disegnata un'incursione di gangster nel Bronx, nella seconda una sparatoria tra gangster e poliziotti, nella terza una riunione piuttosto mondana in casa del critico d'arte Philip Rembrandt, qualcuno alla riunione parla pure della fallita rapina alla McCaslin Bank. Poi un bel continua inconcludente. Molti lettori si proclamano insoddisfatti. Autore della nuova striscia è un giovane architetto milanese, da tempo apprezzato illustratore di copertine di dischi e riviste, di pubblicità e di libri.
Linus
tiene duro. Nel numero 3 la seconda puntata è di quattro pagine. Si comincia a capire che quel Neutron dotato di tanti straordinari poteri,

capace di paralizzare i peggiori gangster è il critico d'arte Philip Rembrandt. Ancora diffidenze tra i lettori per la storia, ma il disegno comincia a venire apprezzato. I bianchi e neri, i contrasti di Crepax, la sua cura dei particolari, la sua suggestione nel tratteggiare figure di donne moderne attirano più di una simpatia. Otto pagine a disposizione nel numero 4 per la terza puntata. E nella prima delle otto tavole fa la sua comparsa Valentina. Rembrandt - Neutron sbarca all'aeroporto milanese della Malpensa per seguire certi criminali che vogliono compiere cose orribili al Gran Premio di Monza. E lì incontra l'architetto Pellegrini, e con l'architetto è Valentina. Valentina Rosselli, una ragazza elegante che  guida l'automobile verso Milano a 160 all'ora e fa la fotografa. Un incontro felice o infelice per Neutron? Felice sino a un certo punto. Certo, lui e Valentina si ameranno. Valentina è veramente straordinaria, di lei non s'innamora il solo Neutron, s'innamorano quasi tutti i lettori di Linus, [CONTINUA SOTTO]


29 marzo 1976
      Caro Guido - il Diario è arrivato il 13/3/1976 - Grazie - Non so leggere le parole - non posso seguire l'intreccio - a guardo attentamente le immagini e Valentina è una persona vera - così reale che credo che lei sia Guido - Sei tu a pagina 48 - 58 - 59? Mi mandi la tua foto?
      Sei anche un pittore "serio", disegni in modo meraviglioso - sicuro - agile - movimento stupendo - come il bianco e nero cinese - ma anche il tuo inglese è così - forse sei un genio. Ho fatto un elenco di geni che ho capito esser geni prima che venissero riconosciuti come tali. Martha Graham (la ballerina) e George Gershwin (il compositore) - Senza far niente loro riempivano l'ambiente di misteriosa genialità e irresistibile energia.
      Però oggi si dice che il genio non è più volto alla musica, ai libri, all'arte - ma alla scienza -
      Love
Louise
 
Milano, 23 aprile 1976
Cara Louise,
 
      sono molto contento che il Diario di Valentina ti sia piaciuto. Io non sono un pittore "serio", ma ho partecipato a molte mostre d'arte con disegni, litografie e serigrafie.
      Certo considero "disegni seri" i miei fumetti, ma non penso di essere un genio.
      Mi spiace non poterti inviare traduzioni inglesi dei miei racconti. In Italia sono stati pubblicati nove miei libri, e molti ne sono stati tradotti in Francia, Germania, Giappone, persino in Finlandia e Brasile, ma non ancora in Inghilterra e negli Stati Uniti.
      Ti mando un inserto del giornalino
Linus, dove escono i miei fumetti. Vedrai una foto mia vicino a una tua famosa. Spero che non ti dispiacerà vedere il montaggio e le tue prime lettere pubblicate e "descritte" da alcuni miei disegni.
      Vorrei poterti dire tante altre cose, ma non so bene l'inglese. Ho letto il tuo articolo su Pabst e l'altro su Humphrey Bogart in
Positiv. Mi sono piaciuti molto. Ho appena visto il tuo stupendo Tagebuch einer Verlorenen (Diario di una donna perduta).
   
  Tutto bene per i fumetti che hai mandato in Svizzera. Roland Jaccard mi ha scritto che vorrebbe avere il mio libro A proposito di Valentina ed ho già risposto alla sua lettera.
      Sono molto contento di sapere che altri sono interessati alla pubblicazione di un libro
Omaggio a Louise Brooks, ma di tutto questo io sono un po' geloso.
      Love
 
Guido
 
[SEGUE] anche quelli che magari si ostinano, ma non sarà per molto a protestare per la storia. Ma un incontro anche infelice sino a un certo punto per Neutron. Da allora insidiosamente, fascinosamente, irresistibilmente, Valentina gli sottrarrà dapprima importanza, poi presenza, infine titolo nella striscia. Dopo tre anni la sopraffazione è compiuta, e viene oltraggiosamente celebrata da questo volume (...). Il personaggio femminile di Crepax ha realizzato la sua rivoluzione all'interno del fumetto e tale rivoluzione riguarda ormai tutto il fumetto dal titolo alla struttura. Il passato più propriamente di Neutron può essere dimenticato,chi conta è Valentina, il mondo ruota intorno a lei: il mondo esteriore e interiore che Crepax racconta alternando tre piani narrativi, realtà, ricordo e sogno. Valentina non è un angelo edificante: non tiene affatto alla conservazione del mondo attuale, cerca di liberarsi da pastoie e inibizioni, non conosce moralismi e ipocrisie. Valentina non è una tiranna domestica: sempre travolta dalle vicende

contesa tra un amore e un incubo, non ha il tempo né l'inclinazione, a diventare una massaia petulante ed esosa. Valentina non è una fidanzata perpetua: intanto per punto d'impegno non corre dietro agli uomini, e la vita è ricca d'occasioni più che di tentazioni, sarebbe il peggiore dei peccati sciuparle. Valentina non è un avventuriera sedotta: caso mai potrebbe esser definita, al contrario, una seduttrice avventurosa, ma la definizione non sarebbe poi troppo esatta, in qualche modo offuscherebbe la lealtà del personaggio, il suo irriducibile rispetto degli altri. Valentina non è una supervittima invincibile: le capita senza dubbio di esser perseguitata e torturata spesso, però le sue torture sono semplici proiezione dei suoi tormenti intimi, allegorie della sua lotta dal buio verso la luce con l'aspirazione di vincere se stessa non i carnefici. Valentina non è un esibizionista candida: non nasconde certo il suo corpo, fortunatamente, non lo capitalizza, si spoglia di frequente anche senza che le strappino i vestiti di dosso, ma è abbastanza consapevole, non stordita né maliziosa.


3 maggio 1976
      Caro Guido - bei pacchetti - la gente mi chiede: - Che fai? - Raccolgo quello che Crepax mi manda. - Rimasi colpita nell'aprire la rivista e vedere le mie lettere originali. Poi cominciai a ridere perché tu hai afferrato la mia vera essenza - quando ho visto i miei film o udito la mia voce alla radio, in una intervista, dico: "Quella creatura stupida! Non è reale!". Oltre Mr. Pabst tu sei l'unica persona che mi ha capito, e tutti e due senza avermi incontrato che nei film. Ma Mr. Pabst era sempre pazzo di me, e mi sibilava: - LuiiiiiS - un giorno venne a prendermi al treno: - Lu - iiiiiiS, devi portare un uomo diverso ogni volta che vieni a Berlino?-
      Anche la tua pittura è bella, ma non come i tuoi disegni - ma come sei libero e gioioso - sei capace di confezionare
marmellata di albicocche.
     
Vuoi farmi avere per favore 6 copie della marmellata da mandare ad amici intimi per far loro vedere come sono in realtà? E ancora scherzando: mi sono sempre rammaricata di avere poco cervello - ora mi senbra che il mago di Oz dette un diploma allo spaventapasseri - allora il mago di Crepax potrebbe dare un diploma a Louise - mandami un disegno - lo metterò sul cassettone di fronte al mio letto - quando un libro mi rende perplessa io posso guardare il disegno e capire ogni cosa -
      Love
 
Louise
 
10 agosto1977
Caro Guido,
      questo è lo stesso trucco che ho usato per la RAI nelle riprese del 22 aprile - a parte che loro usavano il bianco e nero e una lampada da 1000 Watt al posto delle 4 normali usate dal Thames.
      Quando vedi il fim assicurati di prendere nota
con esattezza di quali mie inquadrature sono usate e dimmi chi è la doppiatrice - la mia voce possiede una vasta gamma musicale e non sembra del tutto reale - ecco perché non volli fare il film - un'altra maledetta voce avrebbe lasciato in ombra il mio viso.
      Love
Louise
 
Milano, 5 dicembre 1977
Cara Louise,
      finalmente ti ho vista nella trasmissione televisiva di Maria Bosio.
      La tua prima apparizione sugli schermi della televisione italiana è stata meravigliosa! Eri così simpatica mentre ridevi di cuore rispondendo alle domande di Maria! Mi ha fatto molto piacere quello che hai detto di me.
      Nonostante il doppiaggio italiano ho potuto sentire la tua voce. E' come te, allegra e simpatica.
      Sai, mia moglie mi aiuta nella traduzione delle lettere che ti scrivo, ma anch'io conosco l'inglese abbastanza bene.
      Ho saputo che è appena uscito in Francia il libro
Louise Brooks portrait d'une anti - star. Farò di tutto per averlo.
      Un mio amico mi ha regalato quattro foto tue, come puoi vedere dai disegni che ti mando. Le conserverò sempre.
      Buon Natale, Louise!
 
Guido 
 

Cronologia dei volumi di Valentina
Valentina (1968)
Valentina con gli stivali (1970)
Ciao Valentina (1972)
Valentina nella stufa (1973)
Diario di Valentina (1975)
Valentina in giallo (1976)
Valentina assassina (1977)
Lanterna magica (1978)
Il ritratto di Valentina (1979)
Valentina pirata (a colori, 1980)
Valentina sola (1981)
Per amore di Valentina (1983)
Io Valentina. La vita e le opere (1985)
Nessuno (1990)
Valentina la gazza ladra (1992)
Valentina a Venezia (1992)
E Valentina va (1994)
Al diavolo, Valentina (1996)

Inoltre

A proposito di Valentina. Imitazioni di Louise Brooks, Quadragono Libri (1975)
Il riflesso di Valentina (1979)
Valentina, storia di una storia, Olympia Press (1982)
Encyclopedie de Valentina, Pirella (1994)
Lulu, in Marco Giusti, Buon Compleanno cinema, Comix (1995)
La maggior parte dei volumi edita da Milano Libri

Sopra, la carta di identità di Valentina. La potete trovare nel sito di Valentina, assieme a disegni, tavole e curiosità varie (tra cui la posta della nostra ragazza).
Un altro sito interessante è quello di Millennium in cui si può trovare una rapida biografia di Guido Crepax.
Notizie sparse.
Nel numero di
Linus dell'Aprile 1976 è riprodotta, fra le altre, una lettera manoscritta in cui Louise Brooks chiede agli editori di A proposito di Valentina spiegazioni sul volume da loro inviatole. La risposta avrebbe favorito l'incontro tra Louise e l'autore della popolare eroina. 
Guido Crepax, come si può leggere nell'intervista sotto riprodotta, ha sempre sostenuto che l'ispirazione per Valentina gli fu offerta da una foto di Louise Brooks tratta da un vecchio numero di
Sipario. L'unico numero di Sipario antecedente al 1965 (anno di creazione di Valentina) con una foto di Louise è quello del gennaio 1951. Accanto ad un breve articolo di Massimo Mida, Louise Brooks antesignana del sex - appeal, campeggia infatti, a tutta pagina, la foto con il ventaglio tratta da The American Venus.

 

 

L'immagine ispiratrice di Guido Crepax


Intervista a Louise Brooks
di Maria Bosio (RAI TV, 1977)
 
        Louise Brooks: Un giorno sono andata al piano di sotto per prendere la posta ed ho trovato uno strano pacchetto che arrivava dall'Italia. L'ho aperto e c'era un libro, naturalmente io non capisco l'italiano, non capivo quel libro (si trattava di A proposito di Valentina, ed. Quadragono libri) e non sapevo assolutamente chi me lo avesse mandato. Ero veramente perplessa. Allora scrissi all'editore e mi fu inviata la traduzione del testo e allegate alcune informazioni su Guido crepax. Crepax poi mi scrisse una lettera deliziosa, alla quale risposi subito.
 
        Intervistatrice: Louise, cosa ha provato quando ha saputo di aver ispirato un fumetto?
 
         LB: Non era la prima volta che mi capitava, c'era il precedente di Dixie Dugan. E' stato meraviglioso, non mi risulta che nessun'altra attrice abbia ispirato addirittura due fumetti. E' stato stupendo, anche perché per anni ho vissuto come una seconda vita. Solo negli anni '50, infatti, hanno ricominciato a proiettare i miei film e mi ero completamente dimenticata di cosa volesse dire essere popolare.
 
         Int: Cosa ne pensa delle lettere di Crepax?
 
         LB: Sono le lettere più carine che abbia mai letto. Sono persino migliori di quelle che potrebbe scrivere un americano. Il suo inglese è meraviglioso. Come mai?
 
         Int: Sua moglie parla benissimo l'inglese e credo che lo aiuti nello scrivere le lettere.
 
         LB: Ah, così mi ha ingannato! E pensare che gli avevo scritto: "Il tuo inglese è meraviglioso".
 
         Int: Molte femministe sono contrarie ai disegni di Crepax, perché sostengono che nei suoi fumetti usa Valentina e le donne come oggetto.
 
         LB: Ho riflettuto a lungo sul movimento di liberazione della donna e sono del parere che le donne non riusciranno a cambiare il mondo. Ma pensate davvero che gli uomini siano disposti ad abbandonare il loro controllo sulle donne? Ma riuscireste a immaginarvelo? Per quanto riguarda Crepax è ovvio che usi le donne come oggetto. Perché non dovrebbe? E' sempre stato così. Non vedo come il mondo possa cambiare. Comunque, quando torni in Italia dì a Crepax che lo amo.

 

Intervista a Guido Crepax
di Rita Sala (Il Messaggero, 10 Agosto 1985)
 
        Intervistatrice: Come ha scelto Crepax il modello per Valentina? Meglio, perché Louise Brooks si ritrova in tanta parte del suo fumetto?
 
         Guido Crepax: Io conservavo una fotografia della Brooks già da parecchi anni prima di Valentina, una decina, tenendo conto che Valentina è nata nel 1965. L'avevo trovata su una rivista di teatro e di cinema, Sipario. C'era lei con in mano un ventaglio ... la conservavo, questa foto, perché mi è sempre piaciuto questo tipo di donna, non dico mascolina, ma con i capelli corti, efebica, il tipo della Brooks in anni in cui non era ancora di moda essere così. Valentina venne fuori con i capelli della Brooks perchè erano il mio debole, le assomigliava, ma assomigliava anche a molte modelle che andavano in quegli anni. Diciamo che il binomio Brooks - Valentina fu soprattutto una questione di capelli.
 
         Int: Quando vide i film della Brooks? Il modello rimase per molto solo una fotografia?
 
         GC: I film di Pabst li vidi parecchi anni dopo Valentina. Vidi la magnifica Lulu fatta dalla Brooks, vidi Il diario di una donna perduta ... Continuava a piacermi la donna, che apprezzai anche come attrice. Ma la grande efficacia, la grande bellezza era quella cinematografica, erano quegli anni di cinema, ne ho sempre subito il fascino, emotivo e formale, fu un'epoca che definire affascinante è poca cosa e la Brooks ne fu uno dei miti, una delle muse.
 
        Int: Vi siete mai incontrati?
 
         GC: Le ho scritto, nel 1976, ma non ci siamo mai incontrati. Le mandai anche un paio dei volumi di Valentina, e lei mi rispose con grande affetto, si era stabilito tra noi una specie di volersi bene a distanza, nonostante non parlassimo le rispettive lingue. Mi rispose che era felice di avermi ispirato Valentina, Addirittura arrivò a credere di essere o di essere stata il personaggio, oltre che la figura, nella sua propria vita, cosa che in verità non mi sembra realistica ... Le piacque convincersi di essere stata Valentina. Eppure, nel mio ultimo libro, Valentina dice: "Io da Louise Brooks ho preso soltanto i capelli", come per ristabilire i fatti quali sono in verità.
 
         Int: Cosa pensa di aver ricevuto e di aver dato a Louise Brooks?
 
        GC: Ho ricevuto un'idea formale, una suggestione d'epoca, legata, ripeto, a un determinato tipo fisico, a un cinema, a una moda. Ho dato, ma vorrei fosse detto senza presunzione da parte mia, un contributo alla riscoperta di una attrice dimenticata. Negli anni Sessanta molti, anche cultori della materia, nemmeno ricordavano se fosse ancora in vita. Valentina l'ha riconsegnata al mito, l'ha fatta conoscere a chi non l'avrebbe mai indagata, se non a livello di archeologia cinematografica.

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