Il cinema muto esige dei filologi.
Oggi le pellicole
escono contemporaneamente in decine di nazioni con eguali titoli e frasi di
lancio, eguale metratura e censura, eguali effetti visivi e acustici
enfatizzati dalle simili architetture di cinema simili, da Milano
all'Oklahoma (presentati ubiquamente da registi simili).
Un film muto,
insidiato peraltro da corrosioni molto fisiche, veniva faticosamente
esportato da nazione a nazione dove, cambiati i titoli, era sovente
stravolto dai capricci multiformi delle censure nazionali, delle mode
passeggere, delle pretese dei distributori nonché dei gestori dei singoli
cinematografi: la copia originale - conforme o meno alla volontà del
regista - veniva quindi a moltiplicarsi in una serie di varianti molto
simili ai codici medioevali.
Tali varianti vengono
perciò interrogate e utilizzate per ricostruire la copia originale, in un
paziente lavoro di ricerca complicato dal decadimento del materiale.
I cinque film
americani di Louise Brooks superstiti non presentano problemi da questo
punto di vista (la versione italiana di A girl in
every port è della Mondadori Video, 1995).
Più difficile
ricostruire le didascalie (ma è più corretto il termine inglese 'intertitles')
dei film tedeschi, che vennero a più riprese smembrati dalla censura.
Ho cercato di
presentare parallelamente cinque diverse versioni delle didascalie di Die
Büchse der Pandora: italiana (VHS e DVD), francese, inglese e tedesca, avvertendo, tuttavia, che ho visionato
le sole copie, italiana, (nell'edizione Mondadori Video del 1996, ripresa da Eclectica
Video, per il VHS ed Ermitage Cinema del 2004per il DVD), e americana (della Janus Film, 1983).
Per la versione
francese mi sono basato sulla sceneggiatura pubblicata da "L'Avant
Scène du Cinéma", nr. 257, 1er
Decembre 1980; tale sceneggiatura si basa sulla ricostruzione
del film effettuata da Catherine Gaborit nel 1980, a partire da tre copie (Goethe
Institut, Cinémathèque de Lausanne e Janus Film, americana) e dallo
scritto originale di Pabst conservato al Munich Film Archive. La traduzione
delle didascalie è di Bernard Eisenschitz.
La versione tedesca
è tratta da materiale dell'Università di Berkeley pubblicato su Internet. Vi
figurano tuttavia le sole didascalie senza accenno di sceneggiatura. La
versione tedesca delle didascalie contenuta nell'edizione DVD italiana
conferma la bontà di tale materiale.
Le
didascalie spagnole derivano dal DVD edito dalla Divisa Editorial.
Per Das
Tagebuch einer Verlorenen mi sono basato, per la parte inglese,
su una edizione americana, curata da Patrick Montgomery per la Kino
International, derivata dal restauro di Catherine Gaborit e Otmar
Klein-Breil del 1982 e per quella italiana sul video della Mondadori (1996,
stessa collana di Lulu). La parte francese viene dal lavoro collettaneo di
Raymond Borde - Freddy Buache - Francis Courtade
- Marcel Tariol in
Le cinéma realiste allemand,
Documents de cinéma par la Cinémathèque suisse, 1959 (2 ed., Serdoc 1965)
The
Canary
murder case e Prix de beauté furono
inizialmente girati come film muti, e poi doppiati; la copia muta di Prix
de beauté è stata proiettata l'Ottobre 2006 al Festival di Pordenone.
|