Les conseils de Louise Brooks

Con derivazioni portoghese ed italiana

 

 

All'estrema sinistra, l'articolo originario di "Ciné Miroir" del 7 Marzo 1930. A sinistra,  riprodotto, parzialmente, in "Cinefilo" del 5 Aprile 1930. Sotto,  la trascrizione della derivazione italiana dello stesso, terzo in ordine di tempo (6 - 13 Maggio 1930), e paludato da intervista dalla sedicente corrispondente italiana da Hollywood, Evelina Suard.
Degli articoli italiani si era, a ragione, diffidenti, tanto più che simili casi all'epoca non erano isolati: alcune righe finali dell'ottima recensione di
Diario di una donna perduta di Renato May (su "Bianco e Nero", nr. 8, 31 Agosto 1938) sono la  traduzione di parte di un articolo di René - Girard (su "Cinemonde", nr. 79, 24 Avril 1930; per i due testi cfr. Critiche III)
Per quanto riguarda la fatuità del personaggio di Louise (ma come? Lulu parla di consigli di bellezza?) riconfermo che l'impressione precipua che noi abbiamo della Brooks è tarda, segnata dalla sua esperienza letteraria:
la ventiquattrenne Louise era sicuramente più "leggera", come testimonierà Eddie Sutherland (che considerava la sua "ribellione" un semplice capriccio) nonché la rovina economica del '32 dovuta, anche, all'ingente guardaroba. Per Louise giovane cfr. l'articolo di Ruth Waterbury, The Manhattan tecnique)

L'oracolo della bellezza svelato da Louisa Brooks

Che cosa hanno detto le donne di Louise Brooks, vedetta di un "premio di bellezza"? Hanno detto che era eccentrica quant'altra mai. Che cosa hanno detto i sarti? Che era la elegantissima. Gli uomini hanno però affermato che il suo modo di vestirsi era seducente alla massima potenza. Ella sa che chi vuol sorprendere le rivali può scollacciarsi fino alla vita e scoprire molto in alto le gambe; chi desidera piacere veramente non ignora come sia preferibile suggerire anziché rivelare.

"I miei abitidice Louise Brooks alla sua intervistatrice e nostra corrispondente - hanno qualche volta meravigliato Hollywood, ma non credo d'aver mai urtato nessuno per il mio modo di vestirmi, né d'essermi mai abbigliata sconvenientemente. Vi confiderò qualche cosa: non credo affatto alla veracità delle digressioni liriche dei poeti, e neppure dei prosatori, che celebrano la bellezza del nudo. Forse l'immobilità di un corpo nudo può ispirare una statua o un quadro, perché allora l'arte se ne impadronisce e lo crea di nuovo, in certo qual modo, prima di plasmarlo in una forma definitiva. Ma poche fra noi potrebbero servire da modello a pittori, o figurare degnamente in un basso  rilievo antico. Inoltre, noi volteggiamo in una vita inclemente e i nostri drappi, ottimi agenti di seduzione, ci sono indispensabili, perché gli uomini debbono vederci soprattutto con la loro fantasia. Non dimenticate i veli della conturbante Salomè;  ella ne indossava sette  E quando cadde l'ultimo, s'immobilizzò per un istante, poi scomparve  Per questo, io trovo che la maglia da bagno è, nella sua indiscrezione, l'indumento meno adulatore che la donna possa indossare; rivela, infatti, ogni minima imperfezione  Qual donna si può lusingare di non averne? La maglia soddisfa le curiosità che gli uomini provano quasi sempre al nostro riguardo, ma non è per l'appunto questa la soddisfazione che noi desideriamo di non dar loro? Per mostrarci nell'aspetto più seducente, credetemi, nulla vale quanto un delizioso vestito da sera, o l'abbigliamento vaporoso e alla buona del mattino. Quale uomo resisterà all'armonia di un flessuoso drappeggiamento, all'ondeggiare delle lunghe maniche alate e alla suggestività che se ne sprigiona? . Qual colore scegliere? È importantissimo senza dubbio. In altri tempi, la elegantona si vestiva sempre di nero; ora non è più di moda. A parer mio, la tinta più "sessuale" è il chiaro. E per chiaro non si deve intendere quel brutto color di rosa che vi si offre invariabilmente nei magazzini di vendita: voglio intendere la tinta della rispettiva carnagione; se si è bionde un rosa  alla crema, se si è brune un  risottino allo zafferano. Bisogna saper scegliere e assortire. In questa stagione, il mio vestito da sera più leggiadro è in color di rosa pallido un po' crema, che sale su nel davanti ed è scollato abbastanza in giù nella parte opposta: soltanto, la flessuosità del raso rende difficile di riconoscere esattamente dove finisce la stoffa e dove incomincia la pelle; il che sembra indiscreto, mentre, in verità, io non lascio travedere che la punta estrema delle mie scarpine  Ed è questo un accessorio da non trascurare, perché gli uomini sono sensibilissimi alla vaghezza di un bel paio di scarpini  Non si abusi del profumo, il più discreto dev'essere sempre il preferito. E, per terminare, sono spesso ciarloni quanto mai e la loro abbondanza può rivelare un'esperienza  troppo consumata. Un signore mi ha perfino detto, a questo proposito, che i brillanti gli facevano l'effetto di limiti chilometrici nella vita di una donna e che gli ispiravano diffidenza. Si può forse sperar di sedurre chi diffida?"

          Così ha parlato l'adorabile pitonessa dell'oracolo: poi ciurlò agilmente sui piccoli talloni a punta, inviandomi un luminoso sorriso dedicato indubbiamente ai lettori di "Excelsior", e scomparve in mezzo ad un lieve fruscio serico e squisito di fragranza.
          Ho riferito esattamente quanto ella mi ha detto, perché ho buona memoria, e anche perché avevo preso rapidamente degli appunti con la mia penna stilografica che, nelle mie mani, diventa altresì stenografica. Occorre qualche commento, amabili lettrici e cortesi lettori; è necessaria qualche chiosa? Non credo: l'esposizione verbale della radiosa Louise Brooks mi sembra chiara ed esauriente. E mi sembra pure che abbia esternato delle idee giuste e non comuni, anzi personalissime. Uno dei pregi della diva è stato sempre quello, infatti, di vestirsi bizzarramente, ma con muliebre grazia e con assoluta, per non dire eccessiva, convenienza. Ella ritiene che per una donna il segreto per ispirare agli uomini un desiderio vivo e costante è quello di mostrar di sé il meno possibile. Ella sostiene che il nudo non è affascinante, anche perché non è e non può mai essere perfetto: difatti, se tutte le donne andassero  come nei paesi ancora barbari  completamente  svestite, nessuno, dopo un certo tempo almeno, se ne occuperebbe più. Non si brama di vedere quello che si vede sempre; non si appetisce mai quello che si ha a portata di mano. Desiderio e fascino si acuiscono per ciò che meglio si sa nascondere: la raffigurazione  poetica o realistica che sia  della procace Salomé che prese a danzare a piedi nudi e, l'uno dopo l'altro, tolse di dosso successivamente i suoi sette veli è simbolica e suggestiva a un tempo. E quando cadde l'ultimo velo, ha ricordato Louise Brooks, la bellissima principessa scomparve  Una nube di sogno, una realtà evanescente.
          Per quanto concerne le fogge dei suoi indumenti e i colori, la stella di Hollywood sa bene ciò che le si attaglia, e lasciamo volentieri a lei la responsabilità di valorizzarsi e di dare altrui i suoi consigli. Riconosciamo che è un ottimo artificio quello di coprirsi senza infagottarsi, di una leggiera stoffa in rosa pallido che si armonizzi con la carnagione  tenendo conto che questa può essere solare, ambrata o addirittura bruna, eburnea o bronzata, in modo che non si individui con precisione dove finisce la copertura per incominciare  la scopertura. E siamo perfettamente d'accordo con lei nell'ammettere che gli uomini sono proclivi  ad ammirare un grazioso scarpino, massime se questo rivesta un piedino di dimensioni e forma squisite e che si presuma delizioso  fino a prova contraria. La sua osservazione nei riguardi dei gioielli, ci sembra più che giusta. Adornano? Senza dubbio. Ma abbelliscono? Non saprei e, ad ogni modo, non sempre e non tutti. I gioielli, dacché mondo è mondo, o almeno da quando si sono conosciuti e valorizzati i monili e le gemme, hanno tentato efficacissimamente la femminile vanità e sono stati di una seduzione irresistibile. Ma se troppi, o troppo ricchi o eccessivamente vistosi finiscono per ingoffare che li indossa e per richiamare l'attenzione più su di essi che sulla persona  per bella che sia  che se li accatasta addosso. A parte la diffidenza che possono svegliare circa il passato della donna che li possiede, certo si è che la semplicità è preferibile e prelibata.
          Il fondo, Louise Brooks, "premio di bellezza", consiglia alle donne, con ragionevolezza e con garbo, di lasciar vedere il meno possibile e di mostrarsi semplici il più possibile.
          Ed è questo il segreto della seduzione; strano mistero che non si sa che cosa sia né donde provenga, ma che si sa benissimo come e dove vada a finire.

 
Evelina Suard, "Excelsior", 6 - 13 Maggio 1930

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