Nel passato
weekend, durante i campionati regionali d'atletica
leggera per società che si
sono tenuti al campo scuola di Via
Piazza, la centenaria società d'atletica
leggera, fondata nel 1874, La Fratellanza Modena,
ha voluto ricordare con una speciale premiazione,
nella gara di Sabato nei 3000 siepi e nella gara
di Domenica del salto triplo, due dei suoi giovani
campioni scomparsi prematuramente, atleti
che hanno tenuto alto il nome della Fratellanza
sia in campo sportivo che nei rapporti umani della
società stessa.
Il primo è Antonio Melis una delle
migliori promesse del mezzofondo italiano, che avrà
nel prossimo weekend dal Comune di Castelfranco
Emilia, intitolato a suo nome la pista d'atletica
ed uno speciale meeting dedicato alla sua memoria
che si svolgerà Sabato 21 Maggio.
Allenato da Claudio Guizzardi, specialista nella
classica gara delle siepi, era tanto forte e
spavaldo da avvicinarsi ad uno dei record detenuto
da una leggenda del mezzofondo italiano e del panorama
mondiale dell'atletica, Alessandro Lambruschini,
ma tanto sfortunato da spegnersi in un tragico incidente
stradale occorsogli cinque anni fa su una strada
di Castelfranco Emilia.
Detentore di diversi titoli nazionali nel settore
giovanile, maglia azzurra varie volte con alcuni
record nazionali al suo attivo, a Rieti, nel 1990
in occasione del classico meeting d'atletica leggera,
mentre atleti di carattere internazionale erano
impegnati nel tentativo di stabilire un nuovo record
del mondo nei 2000 siepi, Antonio Melis all'epoca
diciottenne, fece fermare il cronometro a 5'38"37.
per quell'epoca era la quinta migliore prestazione
di tutti i tempi della sua categoria, poco alla
volta iniziò ad essere considerato, nel mezzofondo,
come l'erede di Renzo Finelli, l'olimpionico di
Città del Messico.
L'altro
speciale ricordo è stato legato alla memoria
di Mario Ansaloni, figlio di una delle colonne
storiche della società, Luciano Ansaloni,
gloria dei lanci nel panorama sportivo italiano.
In ricordo di Mario, scomparso dopo una lunga malattia
pochi mesi fa, gli amici e la società, hanno
voluto ripercorrere almeno con la memoria, i sentimenti
di un uomo che tanto ha dato a chi gli stava intorno.
I suoi compagni lo ricordano come un personaggio
che si differenziava dagli altri per avere una marcia
in più, aveva iniziato l'atletica giovanissimo,
a circa dieci anni con i centri estivi della Fratellanza,
ma la sua attività sportiva tecnicamente,
la inizio a dodici anni, con il suo allenatore di
sempre Antonio Brandoli.
D'ottima struttura fisica, aveva qualche difficoltà
a sviluppare azioni rapide, e questo condizionò
un po' il suo iter atletico, ma pur non essendo
velocissimo riuscì ad avere degli ottimi
risultati. Autore di mille gare, arrivò ad
avere un personale nel salto triplo di 14 metri
e 81, come sport amava molto il decathlon, i suoi
amici lo soprannominarono la foca dopo che il suo
allenatore, Antonio Brandoli, notò la sua
grossa taglia di piede ed esordì dicendo
" ma cosa hai delle pinne al posto dei piedi?"
un nomignolo affettuoso che porto con se sino alla
fine. Sempre insieme al suo gruppo d'amici anche
quando li doveva affrontare da nemico sui campi
di gara, lui dell'istituto Fermi, si trovava spesso
a fronteggiare i suoi compagni di gare che studiavano
al Corni, quasi a rievocare il detto della Fratellanza
"Nemici sui campi di gara ma fratelli ovunque"
e Mario sapeva diventare un leopardo in gara anche
quando tutto gli era contro. Animato da mille passioni,
che lo portavano a vivere in un instancabile moto
perpetuo la sua vita, è ricordato principalmente
come una brava persona, sia per la sua attività
di volontariato che svolgeva sempre senza troppa
pubblicità e sia per quanto ha saputo donare
a chi gli stava attorno. Mario Ansaloni e Antonio
Melis due persone impagabili con due vite diverse
che hanno avuto in comune quello di essere maturate
tra le fila della Fratellanza 1874.
Luigi Esposito (Gino)
May 23, 2005 7:48 PM
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