Il mondo tra le sue braccia.
Pochi
uomini nella storia hanno toccato l'animo di miliardi
d'individui, come ha fatto il Santo Padre, Giovanni
Paolo II. Poche volte nella storia, il mondo
si è fermato, aspettando, tra lo scorrere
della notte, la luce di un nuovo giorno di speranza.
Ma tra le braccia della notte quel moto perpetuo
che lo ha animato fin lì, sì è
fermato, lasciando un vuoto nel nostro cuore, un
disagio, che le poche certezze della nostra esistenza
non possono colmare.
In questi anni, in più di un'occasione la
società e stata vicina al Santo Padre, nel
1999 in occasione del suo 125° anniversario,
la società fu ricevuta dal Santo Padre in
un'udienza generale, in quell'occasione, tra alcuni
omaggi, gli venne consegnata la tessera di socio
onorario. Cinque anni dopo nella ricorrenza
del 130° anniversario, la Fratellanza rinnovò
il saluto al Santo Padre in un'altra udienza generale,
in cui gli fu consegnata di nuovo la tessera di
socio onorario, questo tra le delegazioni provenienti
da tutto il mondo, che quasi a suggellare un patto
fraterno, erano lì accomunate dallo stesso
desiderio.
Il 23 Aprile del 2004 un gruppo d'atleti, tra
cui cinque della Fratellanza 1874, portò
la bandiera del comitato olimpico e una fiaccola
benedetta dal Santo Padre, nel percorso di dieci
chilometri che separano Gerusalemme da Bethlemme,
una manciata di terra divisa da odio e guerra, in
cui fu portato un soffio di speranza.
In quell'occasione alcuni di noi ebbero la
possibilità d'essere le sue gambe e le sue
braccia, ma era stato grazie alla sua volontà,
al bisogno di pace che lo alimentava, che questa,
come altre cose ritenute impossibili, stavano accadendo.
Il mondo è più povero da Sabato
2 Aprile, da quando il tuo cuore, Santo Padre, si
è fermato.
Luigi
Esposito (Gino)
April 7, 2005 9:58 PM
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