Il "Mare Magnum" di variabili: criteri di notiziabilità e rilevanza:

il processo di costruzione delle notizie.

 

"La notizia è mediazione dinamica di più fattori" (Magistretti), è selezione del materiale informativo ("gatekeeping") ed elaborazione parziale: preda degli inevitabili rischi di distorsione involontaria e forzatura, specie quando la si classifica in contesti standardizzati di contenuto. Contesti vendibili indipendentemente dal medium usato.

La notizia quindi, come il giornale completo, è un prodotto in cui convergono ed interagiscono fattori, e scopi, tra loro molto diversi: dalle logiche produttive ("routines produttive") evolutesi dai primi esperimenti di giornali di massa ai "criteri di notiziabilità e rilevanza" formulati da Elliot (tra cui i "criteri sostantivi"), ossia i valori e le strategie con le quali viene elaborato un testo notizia, inserito in certi spazi e cucito su misura per certi lettori.

Il contenuto della notizia, e quindi delle informazioni da cui "estrarla", è vincolato in ogni caso a tali variabili. Tuttavia il "medium è il messaggio" (McLuhan) nel senso che poi ogni medium ha delle priorità tra i vari criteri di notiziabilità e rilevanza; priorità determinate in base alle capacità espressive del mezzo stesso ed alle capacità/aspettative di lettura del pubblico modello.

All'interno di queste differenze inoltre subentra l'identità professionale del giornalista che modificherà ulteriormente la scaletta delle priorità, in base alla propria esperienza, visione del mondo, ed affinità con la linea editoriale della propria testata.

Quindi tentando una schematizzazione dei i valori notizia, essi riguardano:

-la disponibilità del materiale informativo grezzo (interviste, eveline, cassette, inviati, corrispondenti, fonti ufficiose, dichiarazioni uffici stampa, ecc.) a sua volta dipendente da altri fattori logistici.

-l'impostazione del prodotto finale, (durata, spazio, posizione, tono, visibilità, trattamento tecnico del materiale, ecc.)

-le aspettative del "proprio" pubblico

-la concorrenza (corsa allo "scoop", per aumentare i lettori)

Nel punto relativo al confezionamento del prodotto poi entrano in gioco dei "criteri sostantivi", che incidono sull'aspetto fruibile di una notizia e sulla priorità di questa nello spazio informativo. Tali criteri sono diversi da supporto a supporto.

I criteri sostantivi in genere sono:

Novità della notizia ("tabù della ripetizione"), localizzazione della notizia, interesse nazionale, (anche in base all'interesse dei giornalisti stessi e alla disponibilità di materiale), impatto su altre notizie, quantità di persone coinvolte, visibilità dei soggetti coinvolti, sviluppi futuri dell'evento (fondamentali per aprire una "tematizzazione" che crei interesse diffuso e vendite, o visibilità, assicurate), categorizzazione della notizia in nazionale, internazionale, locale, transnazionale(es. la scienza) con priorità diverse a seconda del taglio editoriale del giornale, spettacolarizzazione dell'evento e drammaticità/controversia del contesto, poca specificità delle cause, brevità.

Tuttavia un telegiornale adotterà alcuni "criteri sostantivi" in luogo di altri, preferendo ad esempio l'enfatizzazione dell'immagine all'approfondimento dei contenuti, o dando sette minuti d'interviste popolari su avvenimenti di costume( es. le vincite al gioco, delegati in trenta righe di carta stampata), oppure preferendo di collocare come prima notizia quella con il miglior contributo filmato; al contrario un quotidiano darà più spazio all'approfondimento, caricando la notizia di particolari inediti o interviste (ed in questo caso quindi tutto dipende anche dalla disponibilità di materiale informativo e dalle potenzialità logistiche della redazione, come il numero di giornalisti attivi.), ma allo stesso modo darà più spazio a notizie calde e d'impatto piuttosto che a semplici comunicati stampa, oppure ad indiscrezioni avute prima della concorrenza e scovate navigando in rete, o avendo più attenzione per le agenzie stampa apparentemente secondarie.

Allo stesso modo lavorerà la redazione di un giornale on-line, anche se certamente avrà una maggiore interattività con il lettore (anche se fino ad oggi le copie on-line sono quasi identiche al formato cartaceo, tranne qualche esperimento tipo la "Gazzetta on line"), sarà di tipo "push", avrà una bacheca di discussione (o una chat) aggiornata costantemente, un archivio con tutti i numeri arretrati subito disponibili, o del software gratuito "scaricabile" (anche filmati e suoni), o ancora link ad altri siti interessanti su cui dirigere la nostra fame d'informazione.

Potremmo dire poi che aumentano per tutti le possibilità di creare delle pagine d'informazione proprie, con propri criteri sostantivi: basterà avere a disposizione uno spazio di memoria su di un server collegato in rete, e avere il software di editoria in html (per elaborare documenti ipertestuali, vera risorsa del Web) e di trasferimento dei file creati tramite la funzionalità ftp (protocollo di trasferimento file). Ognuno potrà creare un suo giornale, e oggi questo accade specie nelle comunità virtuali.

Tuttavia l'informazione con la "I" maiuscola rimarrà egemonizzata da "pochi" emittenti, quindi in concreto i criteri di notiziabilità più "ufficiali" rimarranno a discrezione dei professionisti dell'informazione, degli imprevedibili mutamenti sociali, e delle risorse materiali del mezzo e della redazione.

Questo proprio perché tali criteri sostantivi sono profondamente intrecciati alle altre variabili del "newsmaking", e non è possibile fissare un ordine rigido e preciso di fattori intervenienti, nemmeno nel momento della stesura! .

L'unica costante inviolabile di ogni forma di giornalismo è, e sarà, la difesa delle sacre aspettative dei lettori, cui sono fornite "informazioni riconoscibili in ambiti di decifrazione assimilati e pratiche di lettura familiari". (Tuchman).

 

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