"Le nuove tecnologie e l'immediato futuro… o presente?"

 

L'immediato futuro è già sotto i nostri occhi.

Con quest'apertura vorrei sottolineare come le potenzialità dell'evoluzione tecnologica e telematica, inafferrabili ed estremamente progressive, siano sempre più al centro dell'industria dello spettacolo e dell'informazione. (lo spazio delle merci sta evolvendosi in un altro scenario antropologico ancora indefinito). Accostare questi due apici non deve sorprendere o risultare blasfemo, perché il prodotto notizia si connota sempre più come prodotto d'intrattenimento, inserito in spazi e contesti di svago. Ovviamente la notizia è anche cuore pulsante della comunicazione mondo, propulsione dello sviluppo socio economico globale, tuttavia questo status è reso possibile, e legittimato, proprio grazie alle risorse tecnologiche odierne, che velocizzando la trasmissione ed il trattamento delle informazioni consentono agli attori economici e politici di essere informati sugli sviluppi delle loro decisioni, e sulle decisioni altrui, praticamente in tempo reale, quindi senza più spazi e tempi morti… improduttivi. Ma questo stesso impiego di nuove e costose tecnologie, costantemente aggiornate, trova ragion d'essere solo nella logica degli investimenti finanziari che sommerge l'editoria ed il mercato dell'informazione omologandoli sempre più al fecondissimo, e vendibilissimo, ambiente dell'intrattenimento e svago… la gallina dalle uova d'oro, meta ambita di gruppi industriali dalle risorse economiche e logistiche vastissime.

Questo è l'aspetto industriale del giornalismo, che in vista di profitti crescenti, sorregge l'aggiornamento delle strutture informatiche utilizzate potenziando le risorse dell'industria dell'informazione.

 

Portando il discorso su un piano concreto, calato nel contesto puramente lavorativo, le nuove tecnologie entrano nelle redazioni giornalistiche essenzialmente in due modi: 1- consentendo ed ottimizzando la trasmissione diffusione del prodotto finale, qualsiasi canale mediatico venga utilizzato; 2- agevolando e razionalizzando sia la raccolta del materiale informativo grezzo sia le successive procedure per l'elaborazione delle notizie (le routines produttive). I potenti personal computer infatti, oggi disponibili sul mercato a prezzi abbastanza accessibili, consentono facilmente (grazie all'utilizzo di programmi dedicati ed interfacce d'utenza efficienti) di:

- progettare al meglio l'impostazione grafica del prodotto giornale, sfruttando software d'impaginazione e fotoritocco molto affinato;

- gestire al meglio "scadenzari" elettronici e database ampissimi con semplici programmi di gestione clientela;

- sostituire, con i word processor, le vecchie macchine da scrivere; anche perché i citati programmi di scrittura offrono strumenti molto graditi al mestiere, quali ad esempio la correzione automatica dei testi, il dizionario dei sinonimi, il conteggio delle sillabe, e l'immediata disponibilità digitale dei documenti da impaginare.

Solo la vecchia e cara penna resiste ad oltranza; per la sua velocità e praticità d'impiego infatti supera ancora i più piccoli, e costosi, palmtop (mini-computer palmari) specie quando si prendono appunti in una conferenza stampa… in piedi tra la folla.

Il software d'impaginazione invece è definito Dtp (Desck top pubblisching), e consiste in pacchetti applicativi disponibili in vari formati e costi, comunque compatibili con le varie piattaforme informatiche più diffuse. Tali applicativi (impensabili dieci anni fa) soddisfano sia la piccola editoria più "casalinga", sia le grandi testate con esigenze d'immagine precise ed elevate, specie per l'impaginazione degli "allegati", quali riviste e supplementi settimanali patinati.

Se poi i più smalizziati sanno bene quali potenzialità grafiche da sempre caratterizzino i computer Apple, bisogna dire che "oggi" (in vero da quattro o cinque anni) anche i Pc godono di una vasta gamma di prodotti per l'elaborazione- formattazione dei testi, delle pagine, e della grafica (per le applicazioni semi-professionali cito ad esempio la famosa linea "Corel"), a patto di avere nella cpu almeno un processore Pentium 200.

Ma la tecnologia telematica viene incontro anche per agevolare la parte "investigativa" del lavoro giornalistico: Internet infatti apre le porte del mondo, e sapendo dove e come cercare si possono contattare all'istante migliaia di fonti in tutto il pianeta, specie se si ricorre all'uso dei "motori di ricerca" (software con cui è possibile trovare siti contenenti argomenti attinenti a quelli indicati dall'utente), o alla consultazione dei "portali": maxi siti di grandezza variabile, come "Virgilio" o "Microsoft Network", che classificano ed etichettano (aggiornandosi) altri siti in base a tipologie di contenuto più o meno standard. In questo modo la navigazione è razionalizzata, e si possono scaricare file interessanti in breve tempo. Inoltre si può comunicare in modalità multimediale (ricevendo allegati audiovisivi) grazie alla posta elettronica (addio francobollo), o grazie a "usenet" (bacheca globale dei "gruppi di discussione"); oppure si ha il vantaggio di un rapporto velocizzato con le agenzie di stampa, con le BBS (banche dati telematiche), con le "redazioni giornalistiche tematiche", e con i vari uffici stampa. Sempre usando un modem poi, ed un portatile, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi, è possibile connettersi alla propria redazione ( a sua volta sempre munita di computer collegati in rete) ed inviare articoli o filmati o servizi già montati localmente (anche se in questo caso occorre un sistema informatico molto costoso, nell'ordine dei dieci milioni), mantenendo in tal modo la notizia calda ed aggiornata. Lo stesso internet amplia a dismisura la veicolazione di notizie, rendendo il mondo succube di un'anarchia senza precedenti: democratica, propulsiva, ma talvolta dannosa, per la scarsa qualità dei controlli sull'attendibilità delle fonti on-line. Poiché teoricamente ognuno (quindi anche malintenzionati) può, senza controllo, partecipare al processo di costruzione diffusione dell'informazione. L'uso dei satelliti rientra nell'insieme dei potenziamenti delle reti di diffusione, consentendo al giornale, o redazione televisiva, di essere sempre "là" sul luogo del "media event", sia una guerra, una confererenza per la pace, o la finale di ping pong a Tokio.

Il prossimo futuro è una variabile poco definita, le direzioni sono molteplici, anche se molti concordano su alcuni punti: i media convergeranno tra di loro (teoria della convergenza), condividendo canali di trasmissione, professionisti delle comunicazioni, e piattaforme di trattamento dei dati digitali. L'incognita è delineare una tipologia delle future forme d'interazione con l'utenza edelle future ripercussioni sulle interazioni sociali, condizionate da un riaggiornamento dei mezzi di comunicazione prossimi, come ad esempio la Web T.V. ,o i giornali telematici su misura con tecnologia "push" (ossia abbonamenti virtuali, gratuiti o a pagamento con registrazione carta di credito, in cui il giornale, o un "portale come Virgilio, assecondando i gusti e le priorità assegnate dall'abbonato, gli spedisce, gli "spinge", per posta elettronica solo le notizie preferite ), o la semplice tematizzazione digitale dei canali ( a suo modo un tipo di tecnologia push, specie per il modello pay per view).

Per quanto riguarda l'editoria fioriranno sempre più testate on-line, senza sede fisica! Inoltre anche i giornali "cartacei" odierni finiranno tutti per dar vita al proprio alter-ego telematico, in continuo aggiornamento, anche se spesso uguale alla versione cartacea.

La "carta stampata" tuttavia sopravviverà come supporto di trasmissione, ma sarà sempre più attenta al flusso di notizie televisive, e continuerà a porsi come punto d'approfondimento informativo. Gli inserti settimanali continueranno ad aumentare il peso delle pubblicazioni… ed il costo, tuttavia oramai è una strada senza ritorno, e spesso anche qualitativamente irrinunciabile per il lettore medio. La "spettacolarizzazione" dei contenuti infine sarà forse la stessa di oggi, così come il "linguaggio" seguirà le sue naturali evoluzioni; tuttavia sicuramente si moltiplicheranno le pubblicazioni specializzate (di "nicchia") soprattutto per assecondare le logiche "targettizzate" degli investimenti pubblicitari. Inoltre sarà necessario fissare delle normative per la regolamentazione del sistema mediatico totale, oltre che liberalizzare la vendita dei giornali, elidendo il monopolio nostrano delle edicole.

 

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