Approfondimento della scheda di Progetto 3.1.1 :
"Attività di artigianato e microindustria"

 

LO SVILUPPO DI ATTIVITA’PRODUTTIVE

Interventi: favorire lo sviluppo di attività produttive: incentivi industriali.

 

SOSTEGNO ECONOMICO ALLO SVILUPPO DI ATTIVITA’ PRODUTTIVE

(Incentivi diretti: convenienze all’insediamento delle attività produttive)

1 - OBIETTIVI:

  1. Valutare il grado di convenienza per l’operatore privato alla localizzazione di unità produttive nelle aree della Comunità Montana (in seguito: C.M.) in relazione alle obiettive situazioni geofisiche, socio-economiche e infrastrutturali delle aree stesse, tenuto conto del vigente sistema di incentivi.
  2. Definire un sistema di interventi dell’operatore pubblico (incentivi) al fine di rendere coerenti gli obiettivi generali della C.M. con gli obiettivi delle programmazioni Regionali e Nazionali.
  3.  

  4. Elaborare un dispositivo operativo per progetti, con un primo tentativo di stima degli oneri gravanti sull’operatore pubblico in base al vigente sistema di incentivi.

 

2 – DELIMITAZIONE DEL PROBLEMA:

2.1 – MODELLI:

  1. Modello di operatore privato: comportamento razionale di decisioni di localizzazioni industriali private.
  2. Modello di operatore pubblico: normativo e di comportamento razionale di interventi (diretti e indiretti).
  3. Ottimizzazione delle scelte dell’operatore privato coerente con i fini che l’operatore pubblico si propone.

NOTA:

In questo studio si offre in termini concreti e operativi, sia pure parziali, indicazioni circa gli effetti di alcuni fattori che sembrano, possano incidere in maniera significativa sulla recente realtà Molisana.

In questa fase non intendiamo approfondire gli aspetti teorici del problema dei fattori di localizzazione industriale, temi sui quali esiste già oggi una vasta letteratura (Weber, Ohlim, Losch, Hoover, Metzler, Isard, Haberler, Lefeber, ecc... ).

2.2 – PRINCIPALI DELIMITAZIONI:

  1. scelta dei settori produttivi e produzioni specifiche su cui svolgere l’indagine.
  2. Scelta delle caratteristiche tecnico-dimensionali delle unità produttive.
  3. Cause di localizzazione (nuove imprese, ampliamenti di imprese esistenti, trasferimenti di unità produttive.
  4. Alternative tra le aree prese in considerazione.
  5. Momento temporale in cui si ipotizza la localizzazione e pertanto situazione infrastrutturale e socio-economica di ogni area.
  6. Entità degli incentivi accordati dall’operatore pubblico.
  7. Variabili incidenti sulle convenienze alle diverse localizzazioni.
  8. Criteri di ottimizzazione perseguiti dall’operatore pubblico.

 

 

 

2.3 – IPOTESI ASSUNTE:

  1. Scelta di un limitato numero di casi di untà produttive concrete, appartenenti ad un certo numero di settori industriali ritenuti più interessanti.
  2. Scelta, all’interno dei settori, di unità produttive destinate alla fabbricazione completa di un prodotto o gruppo di prodotti omogenei.
  3. Scelta di produzioni caratterizzate da struttura di costi e margini di profitto differenziati, per valutare l’incidenza dei vari fattori connessi alle convenienze.
  4. Scelta di unità produttive a dimensione unica per ogni prodotto (dimensione tecnicamente ottimale e concretamente realizzabile nelle aree interne del nostro territorio).
  5. Ipotesi di unità produttive localizzate ex-novo per nascita di nuova impresa o nuova unità produttiva localizzata per trasferimento di imprese esistenti altrove.
  6. Scelta di un numero limitato di aree: (P.I.P. della C.M.) e insediamenti diffusi nelle piccole aree urbane e periferiche dei Paesini della C.M..
  7. Definizione di un criterio per misurare la convenienza alla localizzazione per l’operatore privato in base alla situazione obiettiva, infrastrutturale e socio-economica esistente e prevedibile a breve termine nei programmi di interventi dell’operatore pubblico. Nelle condizioni che l’unità produttiva riesca a fruire di incentivi nelle misure massime previste.
  8. Adozione di ipotesi di minimizzazione dei costi di produzione e massimizzazione degli utili, massimizzazione del risparmio sui costi d’intervento.
  9. Ipotesi per l’operatore pubblico di incremento di occupazione industriale, minimizzazione degli oneri.

 

3 – FASI DELLA RICERCA:

  1. individuazione di punteggi collegati a indici socio-economici e geofisici (atti a consentire una valutazione delle aree selezionate nella C.M.).
  2. individuazione di altre sub-localizzazioni specifiche per insediamenti produttivi atti a chiarire gli effetti del fattore sub-localizzazione.
  3. Selezione di alcuni settori industriali e produttivi specifici e delle relative unità produttive dimensionali tipo, capaci di costituire un campione significativo.
  4. Studio della struttura di costi di produzione per unità produttive sopra definite in situazione standard.
  5. Individuazione di criteri ispiratori per una politica d’intervento dell’operatore pubblico, con riferimento specifico al vigente sistema degli incentivi diretti alla localizzazione, al fine di determinare delle condizioni che orientino l’operatore privato verso scelte ottime di localizzazioni.

 

4 – SCELTA AREE E SUB-AREE NELL’AMBITO DELLA COMUNITA’ MONTANA:

Le aree per insediamenti produttivi, prescelte, sono le seguenti:

  1. La Zona Industriale: Piano per Insediamenti Produttivi (P.I.P.) della Comunità Montana, che ricade sulla Fondovalle Tappino, Agro di Pietracatella.
  2. Insediamenti diffusi: nelle Zone Artigianali di cui alcuni Comuni si sono dotati come strumento urbanistico del Piano di Fabbricazione (ved. Sant’Elia a Pianisi) e Sub-aree nell’ambito del territorio, alla periferia e nelle aree urbane dei piccoli Comuni montani della Comunità, nonché in zone rurali del territorio.

Nel presente studio si considerano micro attività industriali che richiedono standards progettuali e di insediamenti produttivi compatibili a volte, con spazi urbani, con le periferie dei Paesini montani e con le zone rurali. Le attività si riferiscono ai seguenti settori di fabbricazione: prodotti del settore meccanico (Tipologia A, B e C), alcuni prodotti di altri settori produttivi, plastica, alimentari, edilizia, tessili.

Per la scelta di sub- localizzazioni specifiche ci si è attenuti al criterio di ipotizzare località ubicate all’interno delle aree urbane (compatibili) o contigue alla periferia dei piccoli centri e in zone rurali esterne.

 

5 – SCELTA DEI SETTORI E TIPI DI UNITA’ PRODUTTIVE:

I settori e tipi di unità produttive prescelte sono risultati i seguenti:

  1. Meccanica, per tre convenzionali prodotti specifici, corrispondenti a combinazioni produttive denominate A, B, C.
  2. Plastica, produzione di pezzi, componentistica per l’industria, pezzi per presso-fusione e lavorazioni accessorie di piccola e media serie.
  3. Alimentari, lavorazioni e preparazione di prodotti ortofrutticoli, lattiero/caseari.
  4. Edilizia, prefabbricati in cemento, terracotta, ceramica, decorazioni.
  5. Tessile, piccole attività di confezioni, abbigliamento, merceria.

Per ogni produzione si è definita una unità produttiva teorica corrispondente alle caratteristiche dimensionali e strutture di costi ottimali, nell’ipotesi di concreta realizzabilità (piccole e micro attività produttive). Le caratteristiche dimensionali, per addetti, di capitali investiti, per strutture di costi delle unità produttive configurate risultano dalle tavole allegate 1 e 2.

Per Meccanica, le unità produttive A, B, C si ipotizzano unità produttive trasferite per ampliamento di imprese esistenti al Nord. Per gli altri prodotti si sono ipotizzate unità produttive con nuovi insediamenti.

In ogni caso, si sono ipotizzate unità produttive di dimensioni concretamente realizzabili nel contesto, con tempi massimi di 2/3 anni.

 

6 – ANALISI DEI FATTORI DI COSTI PRODUTTIVI CON LA LOCALIZZAZIONE:

  1. Fattori connessi con la distanza (trasporti e comunicazioni).
  2. Fattori connessi con la disponibilità e costi dei capitali investiti (terreni, fabbricati, impianti, allacciamenti, macchine e attrezzature).
  3. Fattori connessi con la disponibilità, qualità e costi della manodopera.
  4. Fattori connessi con le economie esterne.
  5. Fattori connessi con i trattamenti fiscali.

 

7 – MODELLO DI CALCOLO PER MISURARE IL GRADO DI CONVENIENZA

ALLA LOCALIZZAZIONE PER L’OPERATORE PRIVATO:

In relazione agli obiettivi concreti prefissi e al numero limitato di combinazioni produzioni-aree, si effettua un confronto di tavole di unità produttive considerate, sulle aree in base a due alternative: risultati economici a 1 anno medio di primo periodo (t < 10 anni) e un anno di secondo periodo (10 anni < t < 15 anni) dalla data di partenza.

Strutture tavole- matrici: colonne, aree indagate, righe fattori incidenti sui risultati d’impresa.

 

8 – QUANTIFICAZIONI VARIABILI:

8.1 – CAPITALE FISSO:

  1. Terreni: il costo è stato rilevato in base al prezzo di mercato per le aree anche in funzione dei contributi offerti dai Comuni o Consorzi locali. In base a standards tecnici, per le unità produttive considerate, il rapporto superficie-area, la superfice coperta varia da 2 a 6 a seconda dei casi.
  2. Fabbricati industriali: il costo è stato elaborato in base alle esigenze e caratteristiche tecniche di ogni unità produttiva, il costo dei fabbricati comprende gli impianti civili ed esclusi gli impianti industriali.
  3. Allacciamenti: suddivisi in due gruppi:

8.2 – CAPITALE CIRCOLANTE:

Il capitale circolante è stato determinato in relazione agli immobilizzi per materie prime, semilavorati, prodotti finiti, circolante di cassa, esposizione verso clienti, secondo le caratteristiche tecniche di ogni unità produttiva ed in base ai tassi vigenti.

8.3 – STRUTTURE COSTI DI PRODUZIONE:

In riferimento a strutture di costi di produzione di aziende industriali del Nord, e secondo i raggruppamenti seguenti:

con l’aggiunta di oneri fiscali sugli utili industriali con eventuali esenzioni sugli utili, vigenti.

 

 

I RISULTATI DELLA RICERCA:

 

LE TAVOLE RIASSUNTIVE DELLA RICERCA:

 

I risultati della ricerca sono riportati in forma sintetica nelle tavole riassuntive.

Nei prospetti relativi alle varie produzioni si è fatto riferimento a due localizzazioni significative del territorio della C.M.: Zona Indistriale di Pietracatella (sigla: Z.I.P.) e Aree Diffuse Urbane ed extra-urbane (sigla: A.D.U.).

Nella Tav. 1, viene indicato il numero di addetti, il valore dell’investimento totale (fisso + circolante) e per addetto, per ogni unità produttiva nell’area del Triangolo Industriale.

Nella Tav. 2, viene esposta la struttura percentuale dei costi di produzione (sempre nell’area del Triangolo Industriale) inclusi gli oneri fiscali sugli utili.

Nella Tav. 3, viene riportata la distribuzione percentuale del capitale investito finanziabile ai diversi tassi d’interesse, nelle aree e il tasso di finanziamento medio ponderato.

 

 

Nella Tav. 4, si indica la percentuale di costo degli investimenti fissi al netto di contributi e sovvenzioni, in confronto con il loro effettivo costo.

Nella Tav. 5, viene riportata nelle sue varie voci, la struttura percentuale dell’investimento totale al netto e al lordo di contributi e sovvenzioni nelle aree della C.M..

Nelle Tav. 6 – 7 e 8 viene riportato (in forma dettagliata per i vari fattori di costo) lo scarto percentuale di costi di produzione (inclusi oneri fiscali) al tempo t < 10 anni in due localizzazioni tipiche della C.M., nei confronti dei costi di produzione nell’area di riferimento (Triangolo Industriale). Si tratta in questi casi specifici di localizzazioni di nuovi stabilimenti per ampliamenti di attività esistenti già al Nord.

Nella Tav. 9, vengono riepilogati in forma riassuntiva gli scarti percentuali dei costi di produzione per le localizzazioni tipiche, per il settore meccanica, prodotti convenzionali A, B, C.

Nella Tav. 10, sono riportati gli indici dei costi di produzione (fatto=100 il costo nell’area DI RIFERIMENTO: Triangolo Industriale) dettagliati per i vari settori: Plastica, Alimentari, Edilizia, Tessile.

Nella Tav. 11, vengono infine riportati, in forma riassuntiva e comparata, i risultati delle differenze di convenienze, espresse in scarti di costo e di utili, per il settore meccanico e per gli altri settori delle due localizzazioni tipiche del territorio della C.M..

Il confronto è riferito:

per gli scarti percentuali dei costi di produzione al tempo t < 10 anni e al tempo 10 anni < t < 15 anni, espressi in percentuale sui costi e sui ricavi.

Al tempo t < 10 anni, gli utili sono calcolati al netto di oneri fiscali teorici, non riferito all’utile effettivo realizzato o realizzabile nell’area della Z.I.P. e A.D.U., ma riferiti ad un utile teorico che si sarebbe realizzato con un confronto analogo nell’area di riferimento (Triangolo Industriale).

Al tempo 10 anni < t < 15 anni, cessa il vantaggio dell’esonero fiscale di R.M. su utili industriali, mentre permangono i vantaggi connessi oltre che sui contributi iniziali anche ai finanziamenti a tasso speciale di durata fino a 15 anni.

 

 

ANALISI DEI RISULTATI DELLA RICERCA SULLE CONVENIENZE DI INSEDIAMENTI:

Questi risultati vanno interpretati esclusivamente come prime indicazioni emerse da indagini condotte per:

 

 

CONCLUSIONI IN FUNZIONE DI UN OBIETTIVO

DI MINIMIZZAZIONE DI COSTI AL TEMPO (t < 10 anni)

La combinazione del sistema complessivo generale di incentivi in atto per le nostre aree della C.M. e per i prodotti indagati, offre in genere, quasi sempre una effettiva convenienza a localizzare le piccole attività produttive, per tutte le produzioni. Si possono avere situazioni più favorevoli e più sfavorevoli in funzione di vari fattori. Il sistema di incentivi in atto appare poco differenziato tra le varie aree della C.M..

Ne consegue che il sistema stesso è scarsamente capace di creare vantaggi differenziati.

Nel caso di unità produttive per ampliamento di imprese esistenti al Nord (Meccanica A, B, C), il sistema incentivi produce i seguenti effetti:

meccanica A, minori costi variabili da 5.6 % a 3.7 %

meccanica B, minori costi variabili da 6.3 % a 4.5 %

meccanica C, minori costi variabili da 7.8 % a 6.9 %.

In modo specifico il sistema incentiva la localizzazione di attività che realizzano tassi di profitto molto elevati e combinazioni produttive/investimento abbastanza elevate con coefficiente di capitale fisso per addetto relativamente elevato, con percentuale di costi del capitale più elevato, con percentuale di costi lavoro meno elevate e livelli di occupazione complessiva, assoluti più bassi.

 

 

 

 

 

CONCLUSIONI RELATIVE A FATTORI DI DISINCENTIVO ALLE LOCALIZZAZIONI:

(Punti di debolezza)

Le indagini condotte dimostrano che:

  1. se si prescinde dal vantaggio dei minori salari che si possono corrispondere sul mercato del lavoro, nelle zone della C.M. (ma non si può assumere ad incentivo permanente questa condizione che comunque l’azione sindacale porterà ad eliminare);
  2. se si prescinde da altri vantaggi a favore della localizzazione nelle aree della C.M. corrispondenti a fattori socio-economici non direttamente quantificabili (maggiore disponibilità di manodopera, maggiore disponibilità di terreni, minore congestione delle aree, ecc…, fattori non presi in considerazione nell’analisi quantitativa, e che non possono essere considerati come incentivi industriali, una qualsiasi localizzazione industriale sul territorio della C.M. comporterebbe indubbiamente maggiori costi produttivi nei confronti di una localizzazione nelle aree di riferimento del Nord.

 

In forma sintetica, i fattori che agiscono come causa di maggiori costi per una localizzazione nel territorio della C.M. (a prescindere anche da altri fattori sociologici negativi, non quantificabili, come mancanza di cultura industriale, resistenza psicologica e politica allo sviluppo innovativo, ecc….) sono:

  1. ritardi burocratici nei tempi di avviamento delle pratiche per una attività e nei tempi di liquidazione delle sovvenzioni;
  2. maggiori difficoltà e maggiori tempi di avviamento a regime e di efficienza nella produzione;
  3.  

  4. maggiori spese di trasporto (materie prime, semilavorati, prodotti finiti) nonché maggiori spese postali e di telecomunicazioni;
  5. maggiore assenteismo operaio, difficoltà di selezione di personale adatto al lavoro industriale, di manodopera specializzata, impiegati, tecnici, dirigenti, ecc….;
  6.  

  7. maggiori oneri aziendali per servizi sociali integrativi, tenuto conto delle maggiori condizioni di bisogno della manodopera e dei servizi sociali pubblici più scadenti o inesistenti;
  8. maggiori oneri a carico dell’azienda per formazione professionale e istruzione e servizi integrativi di trasporto;
  9.  

  10. maggiori spese di trasferimento del personale tecnico/ispettivo e istruttori nelle fasi di costruzione e avviamento dell’attività.

 

L’insieme di questi fattori, in forma sintetica riassuntiva, determina una percentuale di maggiori costi.

Si conclude pertanto:

  1. che i fattori di maggior costo di produzione, anche tenuto conto dei fattori obiettivi di minor costo, incide in un ordine di grandezza che può andare da un massimo del + 7.5 % ad un minimo del – 2.3 %;
  2. le produzioni come (meccanica A, B, C, Confezioni) con materie prime, semilavorati e prodotti finiti comportanti caratteristiche tecniche e d’ingombro con costi unitari modesti e orientamenti di mercato proporzionalmente distribuiti sull’intera area nazionale e con orientamenti anche verso l’esportazione, le localizzazioni nelle aree della C.M. non risultano molto disincentivate nei confronti del Nord, in relazione a fattori di trasporto. Esse sono più sfavorite per effetto di maggiori oneri connessi alle difficoltà di reperire manodopera specializzata, tecnici, personale direttivo;
  3. l’attuale sistema si fonda sostanzialmente su facilitazioni accordate solo al capitale e al profitto, si trascurano facilitazioni o benefici in relazione al lavoro, ai livelli di occupazione e ai livelli salariali più alti, ai servizi complementari alle aziende.

 

TAVOLA 1:

 

NUMERO ADDETTI E DIMENSIONI DEL CAPITALE INVESTITO TOTALE

NELLE UNITA’ PRODUTTIVE CONSIDERATE

(I dati si riferiscono ad unità produttive localizzate nelle aree di riferimento)

 

 

Prodotti N. Addetti Investimenti Invest. Tot/addetto

(000.000)

______________________________________________________________________________________

 

Meccanica A (ordinaria) 7 1,563 223.300.000

 

B (di precisione/strumentaz.) 5 2,101 420.261.000

 

C (micromecc./orolog./orefic.) 5 2,902 580.567.000

 

Plastica (componetistica per pressofusione) 5 1,216 243.280.000

 

Alimentari (lavoraz./preparaz./prodotti ortofr.) 5 1,307 261.543.000

 

Edilizia (prefabbric./terracotta/ceramica) 4 1,295 323.735.000

 

Tessile (confezioni/abbigliamento/merceria) 12 2,830 235.637.000

_________________________________________________________________________________

  

 

TAVOLA 2:

 

STRUTTURA DEI COSTI NELLE AREE PRODUTTIVE

ESAMINATE NELLE AREE DI RIFERIMENTO (in percentuale)

 

Meccanica

A B C Plastica Alimentari Cemento Tessile

 

Materiali 19.5 15.8 19.8 51.2 58.9 41.3 58.5

 

Cap. fisso/Ammort. 5.8 6.3 5.9 5.0 4.8 14.5 2.6

 

Cap. fisso/Interessi 7.5 5.5 5.5 5.5 6.7 17.9 2.7

 

Cap. circol./Interessi 2.2 1.3 1.2 3.3 1.7 4.2 2.6

 

Trasporti 0.9 1.0 0.6 3.5 2.0 2.7 0.3

 

Mano d’opera 55.5 58.1 50.0 23.1 15.1 11.0 15.8

 

Spese Generali 4.9 6.0 5.0 5.1 7.1 4.4 15.5

 

Oneri fiscali 3.7 6.0 12.0 3.3 3.7 4.0 2.1

 

Costi 100.0 100.0 100.0 100..0 100.0 100.0 100.0

 

Utile netto da oneri

Fiscali sui ricavi 6.7 10.4 19.1 4.9 7.1 5.7 2.9

  

TAVOLA 3:

PERCENTUALE DI CAPITALE INVESTITO FINANZIABILE A VARI TASSI D’INTERESSE E TASSO MEDIOPONDERATO NELLE AREE DELLA COMUNITA’ MONTANA

 

Prodotti Aree Totale finanziamento in % Tasso medio %

sugli investimenti netti al tasso di finanziamento

7.0 % 3.15 %

Meccanica A Z.I.P. 54.10 45.20 5.23

B Z.I.P. 56.20 43.80 5.31

C Z.I.P. 32.70 67.30 4.41

8.50% 3.00 % 4.00 %

 

Plastica Z.I.P. 46.10 53.90 ----- 5.51

A.D.U. 45.60 54.40 ----- 5.56

Alimentari Z.I.P. 40.40 30.50 29.10 5.51

A.D.U. 40.10 28.90 31.10 5.51

Edilizia Z.I.P. 48.10 33.70 18.20 5.83

A:D.U. 47.70 32.80 19.50 5.81

Tessile Z.I.P. 54.60 45.40 ----- 6.25

A.D.U. 60.00 40.00 ----- 6.30

_________________________________________________________________________________

TAVOLA 4:

 

 

PERCENTUALE DEL COSTO D’INVESTIMENTO FISSO (AL NETTO)

SUL COSTO EFFETTIVO AL LORDO DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, ECC… NELLE AREE.

 

 

Settore Aree Percentuale

 

Meccanica A ----- -----

B ----- -----

C ----- -----

 

Plastica Z.I.P. 90.60

A.D.U. 88-40

 

Alimentari Z.I.P. 85.50

A.D.U. 85.00

 

Edilizia Z.I.P. 89.70

A.D.U. 89.10

 

Tessile Z.I.P. 91.10

A.D.U. 90.00

_________________________________________________________________________________

  

 

TAVOLA 5:

 

STRUTTURA PERCENTUALE DEGLI INVESTIMENTI TOTALI

AL NETTO E AL LORDO DI CONTRIBUTI E SOVVENZIONI.

 

 

Prodotto Aree Terreni Fabbricati Allacciamenti Macchine Attrezz. Maggiori Capitale

Costi circol.

_________________________________________________________________________________

 

Plastica Invest. Lordi 0.5 26.3 7.9 20.6 5.7 4.6 34.4

Invest. Netti 0.5 20.8 4.8 13.2 5.1 4.6 34.4

Contributi --- 5.5 3.1 2.4 0.6 --- ---

 

Alimentari Invest. Lordi 0.4 32.8 9.8 32.8 2.1 4.1 18.0

Invest. Netti 0.4 27.7 6.4 26.5 2.0 4.1 18.0

Contributi --- 5.1 3.5 6.3 0.1 --- ---

 

Edilizia Invest. Lordi 0.4 22.0 6.6 41.5 5.0 6.0 17.5

Invest. Netti 0.4 19.0 4.3 37.8 4.7 6.0 17.5

Contributi --- 3.0 2.3 3.7 0.3 --- ---

 

Tessili Invest. Lordi 0.1 25.1 7.5 8.2 4.6 13.6 40.9

Invest. Netti 0.1 19.7 5.3 7.1 4.2 13.6 40.9

Contributi --- 5.4 2.2 1.1 0.4 --- ---

 

 

 

TAVOLA 6:

CONFRONTO TRA GLI EFFETTI DELLE DIVERSE LOCALIZZAZIONI RISPETTO ALLA LOCALIZZAZIONE AL NORD (TRIANGOLO INDUSTRIALE).

 

MECCANICA PRODUZIONE A (Meccanica ordinaria):

Z.I.P. A.D.U.

_________________________________________________________________________________

 

INVESTIMENTO INIZIALE

Interessi sui finanziamenti - 3.58 - 3.65

Risparmi interessi su R.M. Accantonata - 0.29 - 0.29

 

Totale parziale - 3.87 - 3.94

AMMORTAMENTI

Fabbricati - 0.56 - 0.55

Allacci - 0.15 - 0.16

Macchine - 0.25 - 0.25

Attrezzature - 0.18 - 0.18

Risparmio R.M. accantonata - 0.36 - 0.37

Perdite utili ritardato avviamento + 0.17 + 0.22

Oneri trasferimento personale + 0.31 + 0.36

 

Totale parziale - 1.02 - 0.93

COSTO DI ESERCIZIO

Postali, trasferimenti, multimediali + 0.29 + 0.26

Trasporti materie prime + 0.24 + 0.43

Trasporti prodotti finiti + 0.20 + 1.11

 

Totale parziale + 0.44 + 1.54

Differenze oneri personale operai + 0.53 + 0.87

dirigenti --- + 0.16

impiegati + 0.03 + 0.03

assegni familiari + 0.64 + 0.04

servizi sociali + 1.28 + 1.49

scuole professionali - 0.35 - 0.36

trasporto personale - 0.04 + 0.23

 

Totale parziale + 2.09 + 3.06

Oneri R.M. - 3.13 - 3.68

Totale Generale - 5.07 - 3.73

TAVOLA 7:

CONFRONTO TRA GLI EFFETTI DELLE DIVERSE LOCALIZZAZIONI RISPETTO ALLA LOCALIZZAZIONE AL NORD (TRIANGOLO INDUSTRIALE).

 

MECCANICA PRODUZIONE B (Meccanica di precisione/strumentazione):

Z.I.P. A.D.U.

_________________________________________________________________________________

INVESTIMENTO INIZIALE

Interessi sui finanziamenti - 3.51 - 3.75

Risparmi interessi su R.M. Accantonata - 0.29 - 0.29

 

Totale parziale - 3.80 - 4.04

AMMORTAMENTI

Fabbricati - 0.54 - 0.57

Allacci - 0.15 - 0.15

Macchine - 0.27 - 0.27

Attrezzature - 0.21 - 0.21

Risparmio R.M. accantonata - 0.37 - 0.38

Perdite utili ritardato avviamento + 0.20 + 0.26

Oneri trasferimento personale + 0.31 + 0.37

 

Totale parziale - 0.95 - 0.96

COSTO DI ESERCIZIO

Postali, trasferimenti, multimediali + 0.28 + 0.25

Trasporti materie prime + 0.23 + 0.42

Trasporti prodotti finiti + 0.02 + 0.87

 

Totale parziale + 0.25 + 1.29

Differenze oneri personale operai + 0.51 + 0.81

dirigenti --- + 0.15

impiegati + 0.03 + 0.03

assegni familiari + 0.61 + 0.61

servizi sociali + 1.22 + 1.42

scuole professionali - 0.33 - 0.34

trasporto personale - 0.04 + 0.22

 

Totale parziale + 2.00 + 2.90

Oneri R.M. --- ---

 

Totale Generale - 7.34 - 6.49

 

TAVOLA 8:

CONFRONTO TRA GLI EFFETTI DELLE DIVERSE LOCALIZZAZIONI RISPETTO ALLA LOCALIZZAZIONE AL NORD (TRIANGOLO INDUSTRIALE).

 

MECCANICA PRODUZIONE C (Micromeccanica/Orologeria/oreficeria):

Z.I.P. A.D.U.

_________________________________________________________________________________

 

INVESTIMENTO INIZIALE

Interessi sui finanziamenti - 4.15 - 4.36

Risparmi interessi su R.M. Accantonata - 0.37 - 0.37

 

Totale parziale - 4.73 - 4.74

AMMORTAMENTI

Fabbricati - 0.59 - 0.65

Allacci - 0.20 - 0.20

Macchine - 0.21 - 0.21

Attrezzature - 0.21 - 0.21

Risparmio R.M. accantonata - 0.45 - 0.46

Perdite utili ritardato avviamento + 0.34 + 0.44

Oneri trasferimento personale + 0.38 + 0.46

 

Totale parziale - 0.94 - 0.83

COSTO DI ESERCIZIO

Postali, trasferimenti, multimediali + 0.36 + 0.73

Trasporti materie prime + 0.16 + 0.28

Trasporti prodotti finiti + 0.06 + 0.50

 

Totale parziale + 0.22 + 0.78

Differenze oneri personale operai + 0.56 + 0.84

dirigenti --- + 0.16

impiegati + 0.04 + 0.04

assegni familiari + 0.53 + 0.53

servizi sociali + 1.08 + 1.25

scuole professionali - 0.30 - 0.30

trasporto personale - 0.04 + 0.19

 

Totale parziale + 1.87 + 2.71

Oneri R.M. - 10.19 - 11.97

 

Totale Generale - 13.20 - 13.71

TAVOLA 9:

 

 

CONFRONTO TRA GLI EFFETTI ECONOMICI DI DIVERSE LOCALIZZAZIONI

(Al tempo t < 10 anni)

Produzione Scarto % dei costi, incluso Scarto % di utilki Risparmio % di investimenti

oneri fiscali nei confronti netti da oneri fiscali di capitale nei confronti

del costo nella localizzazione sui ricavi t < 10 anni dell’investimento totale

al Nord t < 10 anni alla localizzazione al Nord

Inclusa R.M.

______________________________________________________________________________________

Meccanica A:

Z.I.P. - 5.07 + 4.72 22.21

A.D.U. - 3.62 + 3.37 25.45

Meccanica B:

Z.I.P. - 7.34 + 6.58 25.28

A.D.U. - 6.47 + 5.80 28.74

 

Meccanica C:

Z.I.P. - 13-20 + 10.72 27.87

A.D.U. - 13.71 + 11.13 32.70

 

 

TAVOLA 10:

INDICI DI VARIAZIONE DEL COSTO DI PRODUZIONE

ESCLUSI ONERI FISCALI

(Fatto 100 il costo di produzione nelle aree di riferimento (Triangolo industriale)

Prodotti Aree Materiali Cap. fisso Cap. fisso Cap. circol. Trasporti Manodop. S.G. Totale Costi

Ammort. Interessi Interessi escl. On. fisc.

 

 

Plastica Z.I.P. 100.0 94.9 58.2 65.4 129.6 100.0 125.0 98.5

A.D.U. 100.0 92.4 60.5 65.4 129.6 105.0 150.0 101.4

 

Plastica Z.I.P. 96.4 91.6 56.2 63.9 88.5 88.2 112.5 92.9

A.D.U. 96.4 94.9 58.6 63.9 97.4 91.8 137.5 96.3

 

Plastica Z.I.P. 100.0 100.0 65.7 69.8 140.0 110.0 142.8 96.0

A.D.U. 103.5 101.5 65.9 68.5 160.0 105.0 157.1 98.7

 

Plastica Z.I.P. 100.0 127.0 66.7 60.6 150.0 90.6 111.1 99.2

A.D.U. 100.0 132.4 89.8 73.7 ----- 86.3 120.0 100.9

TAVOLA 11:

 

TAVOLA RIASSUNTIVA

 

Prodotti Aree On.Fisc. Ammort. Interessi Altri Altri Totale a Totale a Utile netto Utile netto Variabile utile

magg. minori t < 10 anni 10 - 15 sui costi sui ricavi netto rispetto

costi costi anni t<10 10-15 t<10 10-15 aree del Nord

t<10 10-15

_____________________________________________________________________________________________________________

 

Mecc.-A - Z.I.P. - 3.1 - 4.7 ----- + 3.2 - 1.1 - 5.2 - 2.7 12.4 9.9 11.6 9.2 4.9 2.5

- A.D.U. - 3.1 - 4.8 ----- + 4.7 - 1.1 - 3.2 - 1.6 10.4 8.8 9.7 8.2 3.0 1.5

 

Mecc.-B - Z.I.P. - 5.0 - 4.7 ----- + 2.9 - 1.1 - 7.4 - 2.9 19.0 14.5 17.0 13.0 6.6 2.6

- A.D.U. - 5.0 - 4.9 ----- + 4.4 - 1.1 - 5.5 - 1.8 17.1 13.4 15.3 12.0 4.9 1.6

 

Mecc.-C - Z.I.P. - 10.2 - 5.4 ----- + 2.8 - 1.1 - 13.2 - 3.3 36.8 26.9 29.8 21.8 10.7 2.7

- A.D.U. - 10.2 - 5.5 ----- + 4.1 - 1.1 - 11.7 - 2.5 35.3 26.1 28.6 21.1 9.5 2.0

 

Plastica - Z.I.P. - 3.3 - 0.3 - 3.5 + 2.3 ----- - 4.8 - 1.2 9.9 6.3 9.4 6.0 4.5 1.1

- A.D.U. - 3.3 - 0.2 - 3.3 + 4.9 ----- - 1.9 + 0.3 7.0 4.8 6.7 4.6 1.8 0.3

 

Aliment. - Z.I.P. - 5.1 - 0.4 - 2.9 + 0.9 - 4.7 - 12.2 - 5.1 19.9 12.8 18.5 11.9 11.4 11.8

- A.D.U. - 5.1 - 0.2 - 2.7 + 2.6 - 3.4 - 8.8 - 2.6 16.6 10.3 15.4 9.6 8.3 2.5

 

Edilizia - Z.I.P. - 4.0 - 0.1 - 7.7 + 3.8 ----- - 8.0 - 1.7 14.0 7.7 13.2 7.3 7.5 1.6

- A.D.U. - 4.0 + 0.3 - 7.5 + 5.9 ----- - 5.3 ----- 11.3 6.0 10.7 5.7 5.0 -----

 

Tessile - Z.I.P. - 2.1 - 0.7 + 0.7 - 1.9 + 1.9 - 1.5 - 0.7 5.9 3.7 5.7 3.6 2.8 0.7

- A.D.U. - 2.1 + 0.8 - 0.9 + 3.1 - 2.2 - 1.3 + 0.1 4.3 2.9 4.2 .8 1.3 - 0.1