Il centro recupero per la fauna selvatica (intesa come categorie generali di mammiferi e uccelli, dei quali esistono popolazioni viventi, stabilmente o temporaneamente, in stato di naturale libertà sul territorio della Comunità Montana) è una struttura ospedaliera realizzata allo scopo di recuperare e reintrodurre in natura esemplari di animali selvatici trovati feriti, malati o in ogni modo debilitati per cause diverse.

La legge quadro nazionale n. 157/92 recante "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" all'art. 4 comma 6 prevede il passaggio di competenze dello Stato alle Regioni in materia di soccorso, detenzione temporanea e liberazione in ambiente idoneo di fauna selvatica in difficoltà.

Il centro recupero fauna selvatica è una struttura specializzata nel recupero, nella cura e nella successiva introduzione in natura di fauna selvatica ferita, ammalata o in difficoltà, le cui finalità possono essere riassunte in tre punti:

• recupero e reintroduzione in natura di animali selvatici (cura e riabilitazione di soggetti appartenenti a specie ad elevato valore biologico);
• monitoraggio sanitario e ricerca scientifica: l'esame dello stato di salute degli animali raccolti, oltre a fornire dati importanti sulla salute delle popolazioni selvatiche, permette di valutare lo stato di salute dell'ambiente in cui questi animali vivono e che l'uomo condivide con loro;
• finalità educative: rappresenta probabilmente uno tra gli obiettivi più importanti che un centro di recupero della fauna selvatica si prefigge di raggiungere. Molte persone, e soprattutto i bambini, hanno poche occasioni di entrare in contatto con la natura e gli animali selvatici. In quest'ottica il centro di recupero rappresenta un punto di contatto tra la fauna selvatica e l'uomo.

I centri di recupero possono essere istituiti da associazioni venatorie, agricole e ambientaliste riconosciute a livello nazionale e possono detenere qualsiasi tipo di fauna selvatica.

La realizzazione del centro richiede:

• locali (per la gestione amministrativa e organizzativa, ambulatorio);
• attrezzature (sanitarie, voliere di quarantena e di riabilitazione, ricoveri per mammiferi);
• organizzazione e gestione del centro (collaborazioni con ambiti territoriali di caccia, provincia, privati e associazioni agricole, registrazione degli animali);
• gestione del personale (convenzione con veterinario responsabile sanitario, personale esperto anche volontario).