Sport

Legge Regionale n. 26 del 25 marzo 1990 "Testo unico degli interventi regionali per manifestazioni ed attività sportive e per la costruzione, ampliamento e miglioramento di impianti ed attrezzature sportive" - Legge Regionale n. 14 del 26 luglio 1994 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 25 maggio 1990, n. 26"

La situazione delle strutture e delle attrezzature sportive nella Comunità Montana del Fortore e, più in generale, in tutto il territorio regionale, non è delle migliori.

Come del resto accade per tutto quanto concerne la cultura, la ricreazione e il tempo libero, i problemi vengono solitamente accantonati perché ritenuti meno importanti di altri, inerenti ad altri settori. Di conseguenza, soltanto fondi residuali vengono spesi per iniziative in questi ambiti, accumulando, negli anni, carenze e inefficienze gravi.

Come tuttavia si evince dai dati contenuti nella seconda sezione del Piano, sono numerose le Associazioni sportive presenti nell'area della Comunità montana, a testimonianza di interessi vivi e diversificati tra loro. Per la maggior parte di esse, tuttavia, non si tratta di un lavoro facile, in quanto, più di altre associazioni, le attività organizzate hanno necessariamente bisogno di impianti sportivi adeguati.

Le difficoltà possono in questi casi essere di un duplice ordine.

Innanzitutto, è difficile reperire fondi congrui, prima, per la costruzione degli impianti e, successivamente, per la loro manutenzione. In secondo ordine, è difficile disporre di risorse adeguate - questa volta non di tipo economico ma umano - per la gestione degli impianti nel complesso della gestione dei servizi.

Si tratta, infatti, di saper valutare richieste e priorità, e di coordinare i servizi sportivi con tutti gli altri tipi di servizi che vengono richiesti/offerti. Spesso, soprattutto per i nostri piccoli Comuni, si tratta di riferirsi a dimensioni sovracomunali, in quanto è impossibile che un piccolo centro di 1000 abitanti disponga di tutti gli impianti che teoricamente gli utenti richiedono, e ciò complica ulteriormente il lavoro.

Ma, soprattutto, ciò che manca, come già accennato all’inizio, è la convinzione che dedicare risorse allo sport non è tempo perso oppure qualcosa di superfluo, ma qualcosa che distingue le comunità attente e capaci di ascolto da quelle arretrate e legate allo stereotipo gestionale per cui i beni e i servizi immateriali, semplicemente, non sono né beni né servizi reali.

 

In materia di sport e tempo libero, la Regione Molise ha emanato una legge nel maggio del 1990, successivamente integrata e modificata dalla legge n. 14 del luglio del 1994.

Il principio per cui lo sport è "inteso come servizio sociale" è introdotto con chiarezza all’art. 1 della legge n. 26, e l’articolato successivo sviluppa implicitamente tale assunto attraverso la descrizione di tutte le possibilità pratiche di promozione dello sport che Enti locali e privati possono attuare.

Diverse, dunque, le iniziative possibili, alcune delle quali vedono proprio le Comunità montane tra i soggetti destinatari dei contributi.

Secondo l’art. 1 della legge n. 14, le Comunità Montane - come i singoli Comuni, le Province e i Consorzi di Enti locali – possono richiedere contributi per la costruzione, l’ampliamento e il miglioramento di impianti sportivi, compreso l’acquisto dell’area.

Secondo l’art. 2, gli stessi soggetti possono chiedere contributi per la gestione degli impianti stessi e l’acquisto di attrezzature sportive.

Comuni e Istituti scolastici, sempre ai sensi dell’art. 2, possono stipulare convenzioni per l’uso delle palestre, mentre le Associazioni sportive possono ricevere contributi sia per l’organizzazione o lo svolgimento di attività sportive a carattere dilettantistico a favore dei disabili sia per corsi di formazione sulla stessa materia. Associazioni e Società sportive possono organizzare attività sportive e ricreative, non riservate a particolari fasce di utenza, usufruendo degli impianti esistenti.

Sempre con il contributo regionale, è possibile inoltre organizzare manifestazioni dilettantistiche di rilevante interesse, anche nazionale.

Una proposta per la Comunità Montana del Fortore Molisano

Anche se gli strumenti legislativi pongono sullo stesso piano tutti i soggetti beneficiari indicati – Comuni, Comunità Montane, Province e Consorzi tra Enti Locali- , soprattutto alla luce delle più recenti normative in materia di servizi sociali ed assistenza (vd. oltre), è evidente che le soluzioni organizzative e gestionali di carattere sovracomunale vanno decisamente preferite, perché consentono di ridurre i costi e di programmare meglio le azioni, distribuendole sul territorio in modo più razionale e mirato.

Attuare una più razionale distribuzione dei servizi nell’area comunitaria non deve però voler dire – è bene ribadirlo – puntare alla creazione di un nuovo polo di servizi centralizzati – siano essi di tipo esclusivamente sportivo o in generale sociali – da localizzare nel sito più raggiungibile.

Anche se ciò apparentemente rappresenta la soluzione più vantaggiosa, soprattutto dal punto di vista economico, in realtà si tratta soltanto della soluzione più facile, e non della migliore.

Costruire un polo sportivo nella zona più accessibile della Comunità Montana – ad esempio, nella zona PIP di Pietracatella – non farebbe che spostare il baricentro dell’attenzione da Campobasso ad un altro luogo – più vicino per alcuni, più lontano per altri – entrando magari in concorrenza con Campobasso stesso e non apportando il benché minimo beneficio all’area.

Viceversa, la fase preliminare di studio servirà a programmare gli interventi nel senso di una distribuzione diffusa di tutti i servizi sul territorio, pur conservandone la centralità di gestione o in forma associata. Nel caso dei servizi sportivi, ciò potrà concretizzarsi nella nascita/ampliamento di diversi centri sportivi, dislocati in modo da contribuire a quella rivitalizzazione dell’area che costituisce uno degli obiettivi primari del Piano.

Nell’ambito delle misure del POR Molise 2000-2006 finalizzate alla nascita ed alla crescita di nuova imprenditorialità, soprattutto nei settori turistico e culturale, è inoltre compresa una sottomisura - (la 4.6.2 ) – destinata alla realizzazione di impianti sportivi. Trattandosi di una misura a bando - rivolta cioè a privati – la Comunità Montana non può intervenire direttamente, ma, attraverso il costituendo Sportello Unico, potrà farsi promotrice dell’azione prevista informandone i soggetti potenzialmente interessati e concordando con essi le condizioni migliori per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti stessi.

La proposta operativa per il settore sport può essere dunque sintetizzata nel modo seguente:

- Assunzione del principio per cui lo sport è un servizio sociale alla pari di quelli tradizionalmente considerati tali, come quelli per gli anziani o i disabili, per cui, in conseguenza, l’attenzione allo sport non può essere considerata un lusso;

- gestione associata dei servizi sportivi da parte della Comunità Montana per tutti i Comuni dell’area del Fortore;

- programmazione, attuazione e gestione dei servizi sportivi nell’ambito di quelli compresi nel Piano di Zona (vd. oltre, Area sociale);

- assunzione, come per il Piano di Zona, dei principi di coordinamento e integrazione degli interventi;

- applicazione dei principi di coordinamento e integrazione, in particolare nell’ambito dei Progetti-obiettivo dedicati al servizio di Musicoterapia e Pet Therapy (i Progetti sono descritti più oltre nell’Area sociale) in quanto diretti a fasce di utenza svantaggiate (disabili, anziani, soggetti a rischio) per le quali lo sport può risultare particolarmente importante;

- attuazione anche per lo sport delle stesse azioni strategiche individuate per i servizi sociali in senso stretto:

  

Welfare leggero: l’ufficio della cittadinanza e/o i suoi sportelli sull’area comunitaria provvederanno a:

a) raccogliere annualmente i dati sul funzionamento delle strutture esistenti e sulla relativa utenza;

b) programmare gli interventi da fare ri-distribuendo i servizi sull’intera area comunitaria;

c) informare la popolazione sulle opportunità e sui servizi offerti.

E’ essenziale sottolineare che, nel quadro della generale razionalizzazione delle risorse alle PP.AA. - che limita fortemente l’afflusso di fondi rendendo la gestione di tutto l’insieme dei servizi estremamente complesso a fronte di una domanda sociale in continua crescita quantitativa e qualitativa – non è più possibile (ammesso che lo fosse in precedenza) fare a meno di una programmazione, redatta su base pluriennale e annuale, che valuti attentamente le priorità da affrontare, a meno di disperdere le limitate risorse disponibili annullando qualsiasi ricerca di qualità e di efficacia.

Promozione del Terzo Settore: anche per la gestione del settore sport l’apporto dei soggetti appartenenti al Terzo Settore è essenziale, perché consente di reperire risorse importanti al di fuori di quelle che le PP.AA. possono garantire.

I rischi sono però quelli, da un lato, di un dilettantismo diffuso nell’azione da parte degli operatori, e, dall’altro, della mancanza di pianificazione degli interventi. L’azione di studio e di programmazione, affidata alle strutture di Welfare leggero, devono evitare tali rischi, e assicurare, al contrario, una costante sinergia pubblico-privato che minimizzi gli sprechi e massimizzi l’efficacia degli interventi.