Esperto Luigi salvo                                   
Sicilia nuova frontiera del vino di qualità

Il vino, bevanda estremamente complessa e variabile, nasce dalla vigna, pianta particolare che bisogna sapere allevare con cura, e fonda il suo fascino sull'imponderabilità che da sempre lo accompagna, non è un prodotto di derivazione matematica, ottenibile con un preciso schema ripetibile, anzi numerosi sono i fattori che concorrono a condizionare caratteristiche e qualità finali di un vino, e fanno sì che queste possano variare nelle diverse annate di produzione. Alcuni tra questi fattori sono essenziali: la varietà della vite, le tecniche della potatura, la coltivazione, le cure in vendemmia, attente verifiche della vinificazione e della fermentazione, diverse procedure nella maturazione, nell'affinamento e nell'imbottigliamento del vino.
Tutti questi fattori dipendono dall'esperienza, dall'impegno e dall'amore dei produttori, ma due elementi incidono sulle caratteristiche delle uve e quindi del vino al di fuori d'ogni possibile intervento dell'uomo: il terreno ed il clima.

La Sicilia, terra vocata da millenni alla vigna, ha condizioni climatiche straordinarie, che consentono la produzione di ottime uve e la realizzazione di vini votati all'eccellenza con caratteristiche organolettiche uniche ed incomparabili.
Oggi nell'isola sono presenti cantine tra le più moderne d'Europa ed i loro vini ottengono i massimi premi in tutti i principali Banchi d'Assaggio e Concorsi Vinicoli Italiani ed Internazionali. Questi prodotti hanno fatto enormi passi avanti dal punto di vista qualitativo, ed i vitigni autoctoni, Nero d'Avola, Frappato di Vittoria, Nerello Mascalese, Inzolia, Catarratto, Grecanico, Zibibbo, Grillo ed altri, sono conosciuti in tutto il mondo e se ne apprezzano le inconfondibili caratteristiche di pregio.

Vigneti più moderni, orientati ad una viticoltura all'avanguardia, sorgono di continuo in tutta la regione, attualmente il sistema d'allevamento più diffuso è quello a spalliera, che con circa 80.000 (ha) rappresenta il 50% della superficie vitata della regione ed è di regola adottato nei terreni freschi, seguito dall'allevamento classico ad alberello per il 38% con circa 60.000 (ha) e dal tendone per il 12% con circa 20.000 (ha), quest'ultimo a regime irriguo è un sistema molto interessante.
Nei nuovi impianti si vanno restringendo i sesti, le potature spesso tendono ad ottenere rese contenute per ettaro, in grado di produrre uve dai migliorati caratteri enotecnici, dalle quali poter ottenere vini di "stoffa".

Con una intelligente revisione della piattaforma ampellografica verso i più attuali orientamenti produttivi, da diversi anni vengono allevate con sorprendente successo le varietà "Internazionali", Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, ed altre, le quali mostrano di aver trovato un habitat ottimale e danno vita a splendidi vini, tra i migliori d'Italia, espressione della rinnovata enologia siciliana.
Gli ottimi risultati raggiunti, sono frutto di un azione combinata, da un lato i miglioramenti nel vigneto, e dall'altro i notevoli progressi in cantina: con la pressatura soffice delle uve, l'introduzione delle tecniche di vinificazione termocondizionata, a bassa temperatura per le uve bianche e con lente macerazioni sulle buccie per le nere.

I raffinati metodi di vinificazione e di affinamento permettono di mantenere nei vini le fresche caratteristiche originali dell'uva e di sommarle ad una serie di profumi in un particolare equilibrio d'insieme. Così con estrema cura e raffinatezza, molti eccelenti vini Rossi e particolari vini Bianchi, vengono invecchiati in botti di rovere di Slavonia, o in pregiati barriques francesi di legno Tronçais e Allier, e successivamente affinati in bottiglia in cantine termocontrollate, per un periodo che varia a seconda dell'importanza e delle potenzialità del vino, allo scopo di poterne sviluppare al meglio le caratteristiche organolettiche, ed il bouquet.

Un grande vino liquoroso, il Marsala, diverso da tutti gli altri, per il profumo, e per il gusto, che a volte è secco, semisecco o dolce, miete successi in tutti i Concorsi Enologici Mondiali, ultimo quello di Bruxelles, nel quale i prodotti italiani nel complesso hanno ottenuto nove Medaglie d'Oro, tre di queste conquistate dal Marsala.
Primo vino italiano che è stato oggetto di normative disciplinari sulla produzione nel lontano 1931, il Marsala oggi vive un grande rilancio in tutto il mondo, merito soprattutto del Conzorzio volontario tra le migliori aziende produttrici, che si è fortemente impegnato nel proteggere, valorizzare e diffondere le caratteristiche antiche ed uniche che lo contradistinguono.
Anche gli altri vini da dessert più richiesti sono siciliani, il Moscato ed il Passito di Pantelleria, la Malvasia delle Lipari, "perle dell'enologia", che finalmente cominciano ad essere adeguatamente commercializzati.

Pochi sanno, che la Sicilia è la regione più vitata d'Italia con oltre 160.000 (ha) e che produce il più alto quantitativo di vino, mediamente circa 8,5 milioni di ettolitri all'anno, contro i 7 milioni di hl del Veneto e i 3,5 milioni del Piemonte. La provincia di Trapani è la più vitata d'Italia, con oltre settantamila ettari coltivati a vigneto e produce la più alta quantità di ettolitri di vino, circa 4 milioni di hl all'anno, contro i 2,5 milioni dell'intera Toscana.
Certo, molto è ancora da migliorare, esiste parecchio vino commercializzato sfuso, venduto a pochi euro, ed utilizzato per tagliare pallidi vini del Nord Italia ed Europa, poveri di gradazione alcolica, ma in generale la produzione e la commercializzazione di vini di ottima qualità in questi ultimi dieci anni sono cresciute notevolmente.
La produzione siciliana, inoltre oggi, emerge nel panorama nazionale, per la ricchezza di vini dall'eccellente rapporto qualità-prezzo, che tendono a coniugare al meglio novità e tradizione. In generale, il prezzo del vino deriva da numerose componenti, le quali concorrono alla sua definizione, in primo luogo il capitale terreno, il vigneto, la lavorazione ed i rischi di coltura, poi gli investimenti in cantina, le tecniche di vinificazione e la promozione.

La Sicilia, luogo ideale per la vite, con la sua varietà dei suoli, ed il suo clima caldo e ventilato, permette la produzione di uve dalle ottime caratteristiche con il minimo degli interventi colturali, e per merito dei suoi produttori, è l'unica regione in Italia che di continuo tende a migliorare in purezza e qualità la maggior parte della produzione.
Questa è la scommessa della recente viticoltura siciliana, e l'arrivo di grandi aziende vinicole del settentrione, che investono in Sicilia, aquistando terreni dove impiantare le nostre varietà autoctone, prima su tutte il Nero d'Avola, è un chiaro segnale della credibilità e dell'importanza da essa raggiunta.

Si è compreso che è necessario affinare i metodi di fare vino, ed essere più competitivi sul mercato, sfruttando le potenzialità che la nostra terra, i vitigni autoctoni e la meravigliosa metereologia mediterranea ci offrono, per orientare una maggiore fascia di produzione verso la qualità, dando finalmente, un reale grande supporto qualitativo alla politica d'immagine, altro elemento indispensabile per l'affermazione della nostra produzione. Mentre in altre regioni d'Italia il divario dei prezzi tra i vini comuni ed i vini di pregio tende ad aumentare vistosamente, questo non avviene per i vini siciliani. Il prezzo dei vini di classe, si basa sulla unicità del prodotto e sulla sua rarità, ed è influenzato soprattutto dalle particolari cure nel vigneto ed in cantina e dal costo della manodopera, quindi nel complesso deriva dalla pesantezza dei costi gestionali, i quali in Sicilia sono globalmente minori che in altre regioni, ma risente anche del tipo di società dei consumi alla quale si rivolge, ed anche della maggiore o minore ricchezza del consumatore.

Il vino pregiato ottenuto in una grande annata, ha di solito un costo di produzione inferiore a quello di un'annata poco buona, infatti, a parte i casi in cui la produzione viene forzata dalla potatura iniziale, la quantità di uva prodotta è in relazione all'andamento stagionale, il quale se è propizio, dà abbondante raccolto senza eccessivi costi dovuti per la cura delle uve, per i cospicui trattamenti chimici e per la cernita dell'uva durante la vendemmia.
In Sicilia, per le ottime condizioni climatiche, l'utilizzo dei trattamenti è decisamente inferiore che altrove, per cui i vini siciliani hanno anche il merito di potere essere considerati quasi "Biologici" e la presenza di terreni ricchi di calcare è l'ideale condizione di base per l'ottenimento di vini di pregio.

La Sicilia è l'unica regione d'Italia ad avere un Istituto per la Vite ed il Vino, Ente nato nel 1950, che ha tra i suoi compiti la tutela, l'evoluzione e la promozione della produzione vitivinicola della Sicilia, nell'intento di rilanciare la nuova realtà enologica siciliana nei mercati nazionali ed internazionali.
Nelle tre cantine sperimentali, situate in provincia di Noto, Milazzo e Trapani, l'istituto compie sperimentazioni viticole ed esegue prove di microvinificazione su uve autoctone ed alloctone di straordinario interesse.

I Vini D.O.C. Siciliani sono diciassette, ed è possibile suddividere il territorio delle zone D.O.C. del vigneto siciliano in tre grandi distretti: quello occidentale, il più importante, che comprende il territorio di Trapani, della Val di Mazzara fino a Sciacca, l'isola di Pantelleria ed alcuni comuni delle provincie di Palermo, Caltanissetta ed Agrigento, in questo distretto vengono prodotti i D.O.C.: Bianco Alcamo, Contea di Sclafani, Contessa Entellina, Delia Nivolelli, Marsala, Menfi, Moscati di Pantelleria, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice e Sciacca, il distretto nord-orientale, che comprende il territorio dell'Etna, della Val Demone e le isole Eolie, qui i D.O.C. prodotti sono: Etna, Faro e Malvasia delle Lipari, ed infine il distretto sud-orientale con il territorio di Siracusa, della Val di Noto e di Ragusa, dove vengono prodotti i D.O.C.: Cerasuolo di Vittoria, Eloro, Moscato di Noto, Moscato di Siracusa.

I primi vini ad essere riconosciuti D.O.C. sono stati il Marsala e l'Etna nel 1969, gli ultimi Delia Nivolelli e Sciacca nel 1998, sono invece alle porte del riconoscimento le D.O.C. Madonie, Riesi e Valle dei Templi.
Da qualche anno è in progetto la creazione di una grande D.O.C. Sicilia, allo scopo di poter meglio accreditare la produzione vinicola siciliana, che ha nobili tradizioni, e guarda al futuro, facendole conquistare sempre più ampi spazi di mercato e valorizzandola ancora di più nel panorama enologico mondiale. La DOC Sicilia potrebbe essere utile a questi scopi,  personalmente non credo, il percorso è comunque iniziato.


Luigi Salvo