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Giuseppe
Amore: sommelier
A.I.S. Sicilia BORDEAUX: L'EMOZIONE DI UN SOGNO Non c’è sommelier al mondo che non abbia sognato almeno una volta nella vita di andare e toccare con mano e vivere la realtà enologica di Bordeaux, che è senza ombra di dubbio la più grande manifestazione enologica che si svolge oggi in Europa. Dal 19 al 23
giugno 2005 si è svolta il festival “DU VIN” come dicono i francesi,
e ad essere onesti in Italia abbiamo ancora molto da imparare
sull’organizzazione delle fiere enologiche, anche se il Vinitaly resta
un importante incontro per tutti noi, Dopo il rituale
della registrazione e del relativo baige, mi sono indirizzato senza
perdere tempo verso le grandi maison della Champagne, prima fra tutte
Louis Roder, e ancora Pillard, Bollinger, ma voglio raccontarvi di una
maison che non conoscevo (chiedo scusa ai colleghi sommeliers e ai
lettori) Deutz. Vengo accolto da una hostess a cui mostro il tesserino di
sommelier lei gentilmente mi accompagna dallo chef de cave , il quale dopo
le presentazioni di rito mi chiede se sono disposto ad degustare
l’intera gamma della “Maison”, lascio a voi immaginare quale sia
stata la mia risposta. Si incomincia
con il Brut, fresco, fragrante, ottimo come aperitivo o con delle
ostriche. Subito dopo passiamo a un Blanc de Blanc, più vellutato,
morbido, avvolgente, e finalmente arriviamo al millesime del 98, dove si
avverte la vaniglia la pesca quasi matura e sopratutto un tostato dolce
senza predominare. Ma dove
tocchiamo l’apice e con William Deutz milleime 86, cavallo di battaglia
della maison, dove un’inondazione floreale e una bella dose di miele
arriva all’olfatto lasciandoti capire che stai degustando il nettare
degli Dei. Si ha la
sensazione degustando questi grandi bianchi francesi che la famosa teoria
del terroir non è poi questa grande baggianata come sostiene qualcuno, ma
che in realtà e davvero importante. |