LA RIVOLUZIONE DEL WINE SCANNER
a cura di Luigi Salvo

Una fantastica bottiglia di Brunello di Montalcino 1983, uno Chateau Latour 1972, quell’introvabile Sassicaia 1985, è lì in enoteca costa diverse centinaia di euro, etichetta perfetta bellissima, ma prima di comprarla ci si chiede sarà stata conservata in maniera ottimale, aprendola ci deluderà, o ci farà esaltare con le sue impareggiabili caratteristiche ?

Queste le fatidiche domande che ogni appassionato di vino si fa ogni qual volta si trova davanti ad una bottiglia importante che ha un bel pò di anni, ebbene tra qualche anno tutto ciò probabilmente sarà solo un ricordo.

Eugene Mulvihill un enologo americano e precisamente del New Jersey, insieme con alcuni ricercatori dell’Università della California ha messo a punto il prototipo del “Wine Scanner”, apparecchio che utilizza la tecnologia della risonanza magnetica, ed è in grado di determinare la composizione chimica del vino anche quando la bottiglia non è stata ancora aperta.

Sembra fantascienza ma è realtà, per l’analizzare la bottiglia, questa si colloca nel contenitore cilindrico dell’apparecchiatura, e le onde radio ne analizzano il contenuto. A secondo di come gli elementi che possono influenzare negativamente il sapore del vino, vale a dire l’acido acetico e l’aldeide ed altri, assorbiranno le onde, sarà possibile stabilire le relative concentrazioni e determinare in che percentuale la bottiglia ha conservato in modo più o meno intatto il suo contenuto.

Il vino perderà un pò della sua magia e del suo mistero, ma tra qualche anno forse tutti conserveremo le bottiglie in maniera impeccabile, visto che saranno a "vetro invisibile".

 Luigi Salvo