Un importante evento degustazione è stato organizzato
dall'Associazione Italiana Sommeliers delegazione di Palermo, con l’azienda
agricola Majolini, una delle più prestigiose realtà della
Franciacorta, culla ideale per i più raffinati spumanti italiani.
Ospite Ezio Majolini presidente del consorzio
per la tutela del Franciacorta ed i suoi vini più rinomati,
degustati dai sommelier relatori Laura Mollica per Il "Pas
Dosè", il sottoscritto per il " Brut", Francesca
Tamburello per " Electo Millesimato 2000" e Guido Falgares
per il "Brut Saten".
Le
radici di questa azienda sono profonde e partono da lontano
ci racconta Ezio Maiolini e vanno cercate fin nel XV secolo,
quando la nostra famiglia si insediò nel bresciano ad Ome,
che splendida ed incomparabile, adagiata in una piccola insenatura
ai piedi di Brione (800 metri) si distingue per il suo particolare
microclima e per la sua geologia, il substrato è costituito da
rocce calcaree che conferiscono al vino intensità e struttura. Il legame profondo con la
viticoltura nacque subito e proprio il nostro cognome, mutuato da un
vitigno, quello dell’uva Majolina è la testimonianza di questa
nostra atavica passione.
Ecco la descrizione dei vini, che alla
degustazione guidata hanno
riscosso alto garadimento tra i numerosi intervenuti,
sommeliers, operatori del settore, giornalisti
ed appassionati.
Majolini Aligi Sassu Pas Dosè: deriva
da uve Chardonnay al 100% raccolte a perfetto grado di maturazione,
vengono pigiate in modo soffice ed il mosto ottenuto viene mantenuto
ad 8° C per un giorno e poi portato a 18° C fino a fine
fermentazione. La fermentazione malolattica viene fatta in botti di
acciaio. In primavera viene effettuato l’assemblaggio, deciso da
una apposita commissione di esperti degustatori, seguirà
l’imbottigliamento per la presa di spuma. Il vino permane in
bottiglia a contatto con i lieviti per almeno trenta mesi, e dopo la
sboccatura per altri dodici. Di un bel paglierino carico, le bollicine sono fin e persistenti. Al naso è deciso, con evidenti
note terziarie di lievito, crosta di pane, vaniglia, di buona
persistenza. In bocca è avvolgente, pieno, caldo, persistente, con
una bella struttura.
Majolini Brut: deriva da uve Chardonnay e Pinot
Nero, le uve a perfetto grado di maturazione, in tempi
brevissimi dalla raccolta, vengono pigiate in modo soffice e fatte
fermentare in vasche d'acciaio ad una temperatura controllata di
circa 18 gradi, una parte dello Chardonnay dopo la pigiatura
effettua una fermentazione ed un affinamento in piccole botti di
legno. Successivamente in primavera viene realizzata la cuvée ed
effettuato l'imbottigliamento per la presa di spuma, il vino
viene affinato in bottiglia a contatto con i lieviti per un periodo
non inferiore a venticinque mesi. Nel
bicchiere è brillante, paglierino carico, il
perlage è caratterizzato da piccole bollicine fini e persistenti.
Il naso è fresco e fragrante con sentori netti di lieviti, crosta
di pane, frutta bianca e gialla, con un lieve sottofondo di
vaniglia. In bocca è fresco e fragrante, con una morbida
sensazione avvolgente di buona intensità e lunga persistenza.
Majolini
Electo Millesimato 2000: deriva da uve Chardonnay e Pinot
Nero, le uve a perfetto grado di maturazione ma con ancora
tendenza acida, vengono vinificate separatamente e fatte fermentare
a temperatura di circa 18 gradi, una parte del mosto di Pinot Nero
viene fatto fermentare e affinare in piccole botti di legno. In
primavera, un'apposita commissione di esperti assaggiatori indica
quale sarà la cuvee del millesimato. Il
vino permane in bottiglia a contatto con i lieviti per almeno
trentasei mesi. Brillante, paglierino, le bollicine sono numerose, fini e persistenti,
al naso è evoluto e variegato, prevalgono i profumi terziari, mela,
crosta di pane, fiore di acacia, nocciola e vaniglia, i sentori più
evidenti. Al gusto torna la sensazione di freschezza ma con un
attacco morbido e un finale secco e persistente.
Majolini Ante Omnia Brut Saten: deriva da uve Chardonnay
al 100%, le uve leggermente mature, in tempi brevissimi dalla
raccolta, vengono pigiate in modo soffice e il mosto ottenuto viene
fatto fermentare a temperatura controllata di circa 18 gradi, una
parte di esso viene posta in piccole botti di legno dove, a fine
fermentazione, subirà un accurato affinamento. Successivamente in
primavera viene realizzata la cuvée ed effettuato
l'imbottigliamento per la presa di spuma, il vino viene
affinato in bottiglia a contatto con i lieviti per un periodo non
inferiore a trentasei mesi. Cristallino, la
spuma bianca lascia progressivamente il posto a numerose colonnine
di bollicine persistenti e finissime, è paglierino con
riflessi verdolini.
Al naso dona note di lievito e crosta di pane, per poi aprirsi a
sentori floreali e di frutta esotica e agrumata, si riconosce
l'ananas, la pesca gialla.
Al gusto è fresco e al contempo morbido e vellutato, con bei
ritorni aromatici e di frutta matura. La persistenza è di ottima
lunghezza.
Luigi Salvo
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