La copertina
del disco mostra un ragazzo con la barba che saluta allegramente
dal finestrino di un treno ultimo modello. Color arancione e con
carrozze solo di prima classe, non si sa dove il treno sia diretto:
è chiara solo la provenienza. Avellino Express è il titolo dell’album
e Gerardo Carmine Gargiulo (emigrante prima per vivere a poi...
per cantare) viene proprio dal cuore dell’lrpinia, da Solofra, dove
i treni non sono poi tanto moderni e, se pure capita che partano
in orario, non è nemmeno detto che arrivino poi sempre a destinazione.
Questione di età, s’intende, di età dei treni.
II resto del disco è invece una foto-ricordo di tanti anni fa: Carmine,
la valigia stracolma in una mano, che sale sul treno per il Nord.
Un locale da Solofra ad Avellino...
Gargiulo ha fatto poi di tutto, dal lavamacchine in Germania al
lifter, il ragazzo dell’ascensore, in un grande albergo di Berna,
in Svizzera. Ma il suo sogno è sempre stato quello di vivere a Milano.
Sbandato e in eterna lotta con il portafogli, il nostro Carmine
suona la chitarra e il pianoforte con alcuni amici. E ha un cassetto
pieno di canzoni sue, di parole e musica da vendere al miglior offerente.
Ma i primi approcci col mondo della canzone sono disastrosi...
Passano gli anni. L’emigrante Gargiulo è riuscito ad arrivare a
Milano e, testardo come un mulo (pardon, come un lupo d’Irpinia),
da studente lavoratore compie il gran balzo: insegnare stenodattilografia
e tecnica d’ufficio in una scuola della Regione.
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Una fiaba a lieto fine? Un poco sì, anche perché prova oggi e riprova
domani il "colpaccio" riesce.
Prima con le versioni italiane di successi stranieri (per esempio
i pezzi dei Creedence Clearwater Revival), con una canzone meravigliosa
(Io volevo diventare) incisa da Giovanna e Ornella Vanoni e ora con
un Lp che, anche grazie a una canzone (Invidia) che tira in ballo
tutti i cantautori di sucesso, fa parlare di sé. Lo stile è fresco
e spiritoso, una voce piacevolissima su testi garbatamente ironici.
Ma tu Carmine sei davvero un invidioso?
No, anche se gli anni passano, anche se ora ne ho 32 a posso continuare
a cantare Io volevo diventare... L’imperfetto va sempre bene con me.
Io non sono mica diventato nessuno. Ma nemmeno sono diventato invidioso.
Ma dei tuoi colleghi cantautori chi salvi?
Devo confessare che ascolto tutti e nessuno. Di una canzone "centrata",
una canzone di successo, mi interessa solo sapere coca c’è dietro,
qual è la molla che la fa nascere. Scoprire gli ingredienti di un
dolce che piace.
E quali sono gli ingredienti di Avellino Express?
La mia vita. C’è il meridionale tipo trapiantato a Milano (Esposito
Gennaro), la ragazza del Sud un po’ "facile" come reazione ad una
giovinezza senza libertà (Concetta), i problemi dell’Italia intera
assetata di giustizia (C’è una donna). E` un collage, un viaggio in
treno tra gente come me. Tra tanta gente che poi sono sempre io. |
Ma il treno,
dici nella canzone, è "troppo pieno e corre troppo piano". E` pieno
anche di cantautori che fanno la tua stessa strada?
Sì, certo. Io chiedo loro solo un po’ di spazio. Non mi mangio
certo le mani se le loro canzoni funzionano meglio, io vengo dal
Sud e sono abituato a non avere mai la vita facile.
Ora che sei a Milano come vedi la tua città, Avellino?
Mi piace ritornarci perché là ormai sono qualcuno. Sono una specie
di celebrità e persino i giocatori dell’Avellino fanno il tifo per
me. Cose che fanno piacere, certo... Mi chiedono anche di restare
e forse hanno ragione. A Solofra tutti i miei amici hanno fatto
i soldi con la concia della pelli e io ho sbagliato anche ad emigrare:
l’ho fatto nel momento sbagliato.
Allora l’Avellino Express è un treno per viaggi di sola andata?
Direi di sì. Anche se rimpiango il contatto con gli amici, se
rimpiango un po’ di aver cambiato pelle, insegnare ora in una scuola
mi ha dato la molla per restare. Stare tra i ragazzi, lavorare con
loro non mi fa sentire uno straniero.
Ci tieni molto a sfondare?
Dicessi di no, nessuno mi crederebbe. Ma quello che conta è
darsi da fare per raggiungere qualcosa, non raggiungere questo qualcosa.
La felicità vera, dicono i saggi, sta nell’aspettare. L’attesa purifica
lo spirito e io non ho fretta.
E c’è da credergli. Tifoso sfegatato del biancoverdi della sua Avellino
("Stanno facendo un grandissimo campionato e chissà che un giorno
lo scudetto non scenda al Sud: sarebbe una questione di giustizia
calcistica"), buon musicista ("Sin da ragazzo, a scuola dai preti,
perdevo ore sull’armonium"), voce ben impostata, prima o poi Gargiulo
centrerà il bersaglio grosso. E un lupo irpino non molla mai la
presa.
Roberto
Denti
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