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Di nuovo a Mexico
Giornata
di transizione quella di oggi. Il bus che ho preso ieri sera da Palenque
arriva a Città del Messico con due ore di ritardo. Quetzalli e Juan Carlos
ne hanno preso un altro che partiva prima perché questa mattina non possono
perdere le lezioni all'Università. Non amo viaggiare da solo, ma per i
prossimi tre giorni mi ci devo un po' abituare. L'autista accende la radio
e con le proposte del deejay locale annuso un po' d'Italia grazie a Nek,
la sua Laura, quella che non c'è perchè è andata via e l'altra Laura,
la Pausini, qui un idolo dei ragazzini. La radio suona anche le canzoni
di Luis Miguel, che in Italia ci aveva tormentato una decina di anni fa
(o forse più) quando aveva fatto un successone con la canzone dei ragazzi
di oggi. Inutile dire che qui è un idolo locale...
Arrivo al
terminal del bus e chiamo un taxi per arrivare a casa; sono molto stanco
e non ho voglia di sobbarcarmi le fermate e la folla della metropolitana
con uno zaino enorme appresso. Il letto mi attende e finalmente riesco
a riposare decentemente per qualche ora.
Nel pomeriggio
breve visita alla basilica della Vergine di Nuestra Senora de Guadalupe.
La basilica è enorme ma molto moderna. La guida afferma che praticamente
c'è sempre una funzione in corso al suo interno; me lo conferma un prete
che cinque minuti dopo il mio arrivo inizia a celebrare una messa. E'
interessante vedere con quanta fede e passione i messicani partecipano
alla celebrazione; addirittura alcuni di loro entrano in chiesa in ginocchio
in segno di devozione, percorrendo in questa posizione anche più di un
centinaio di metri. La mantella indossata nel 1531 da un ragazzino indio
cui apparì la Vergine si trova dietro l'altare con la statua della Madonna
e può essere vista lasciandosi trasportare per mezzo di tapis-roulants.
Torno a casa verso le 19.00 per una doccia, la cena e per programmare
i prossimi tre giorni.
Taxco
Dopo qualche
ripensamento, autoconvincendomi della necessità di un paio di giorni di
relax al mare, decido di partire per Acapulco, facendo prima tappa nella
città di Taxco. Ci arrivo con un bus preso al Terminal Tasquena. Il viaggio
dura circa due ore ed il bus mi lascia ai piedi della collinetta su cui
si erge Taxco, formata da tante piccole abitazioni tra le quali svetta
la Cattedrale di Santa Prisca.
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Per raggiungere
il centro della città devo quindi risalire per qualche centinaio di metri.
Vedo una stradina che si inerpica verso l'alto e decido di seguirla, ma
dopo che l'ho percorsa per qualche metro mi accorgo che questa finisce
davanti a una serie di gradini che mi accompagnano all'interno del mercato
della città. Domando se da qui si riesce a raggiungere il centro e una
donna locale mi rassicura con un ampio sorriso. Il mercato si estende
su più piani ed ogni piano è diviso in tanti piccoli corridoi su cui si
affacciano i negozietti che vendono un po' di tutto. Più volte vedo spiragli
di luce che mi fanno pensare all'uscita, ma sono solo terrazze all'aperto
con altre bancarelle. Per farla breve, ho bisogno di una buona decina
di minuti per uscire da questa specie di labirinto. Se non altro quando
esco, dopo solo pochi passi mi si presenta davanti la Cattedrale di Santa
Prisca, splendido e maestoso esempio di barocco messicano
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Il tempo di dare un'occhiata al suo interno, di riservare una stanza all'Hotel
Melendez (165 pesos per una stanza accogliente e pulita) e poi mi rifiondo
giù alla fermata degli autobus per raggiungere le grotte di Cacahuamilpa.
Sul pesero ci sono anche tre ragazze messicane, qui a Taxco per una gita
fuori porta. Una di loro ha vissuto a Chicago e fortunatamente parla molto
bene l'inglese. Mi invitano a mangiare qualcosa insieme in attesa della
visita guidata alle grotte e così il tempo scorre via molto piacevolmente.
Le grutas sono veramente immense, anche se la visita guidata si estende
per un solo paio di chilometri. All'interno la guida segnala le strane
forme che le stalattiti assumono definendo volti umani, sagome di animali
o altre figure che la fantasia si vuole divertire a riconoscere. Dopo
la visita alle grotte saluto le tre amiche messicane e decido di passeggiare
un po' per la città. Le vie, strette e tortuose presentano spesso bancarelle
che vendono varie cose, ma in ogni angolo si possono trovare le platerie,
laboratori più o meno artigianali che producono e vendono argento, che
qui è stato estratto fin dai tempi dei primi Conquistadores (ora i giacimenti
sono praticamente esauriti). Verso sera, dopo avere acquistato qualche
regalino da portare a casa, decido di fare un altro giro al mercato. L'atmosfera
è molto più tranquilla di questa mattina e capisco presto il perché. Quasi
tutti i negozianti hanno sintonizzato il televisore sulle telenovelas;
sembrano molto appassionati e non mi va di distoglierli da tanta attenzione.
Torno così in albergo per rinfrescarmi e prepararmi per la cena. Mangio
in un bel ristorante con vista sulle guglie della Cattedrale, bevo una
coca seduto sulle panchine dello Zocalo e guardo la gente che con le sue
voci ed i suoi sorrisi rende molto viva questa deliziosa città.
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Acapulco
Mi alzo
verso le 8.00. Purtroppo nella notte ha piovuto molto e la giornata si
presenta nuvolosa. Il bus impiega circa 4 ore per arrivare ad Acapulco
e purtroppo il tempo non è cambiato. Ogni tanto fa capolino il sole, ma
sono più spesso le nuvole che hanno il sopravvento... Sono qui a rilassarmi
e decido così di concedermi un hotel piuttosto confortevole; è il Tortuga,
molto bello, con TV e aria condizionata. Guardo la spiaggia dalla finestra
ed è piuttosto deserta, sarà il tempo... Decido così di andare nella piscina
dell'albergo. Passo tre ore sdraiato sul lettino o immerso nell'acqua:
a volte è fantastico potere non fare niente...
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La sera decido di andare alla Quebrada per vedere i Clavadistas, i famosi
tuffatori di Acapulco. Per arrivarvi faccio un po' di strada a piedi prima
di prendere un taxi. Siamo decisamente in bassa stagione ed Acapulco è
quasi deserta. Il tassista mi spiega che l'alta stagione va da Novembre
a Marzo - Aprile con punte nel periodo natalizio. Ci sono soprattutto
turisti Americani, Canadesi e Inglesi, mentre adesso i pochi turisti presenti
sono Tedeschi e Argentini. Lo spettacolo dei Clavadistas è straconosciuto,
ma l'esibizione dal vivo mantiene un fascino del tutto particolare; si
susseguono quattro tuffatori. Il primo salta da 25 metri, come il secondo
ed il terzo che si tuffano sincronizzati. L'ultimo invece si tuffa dalla
cima della scogliera. Questa volta i metri sono 35. Torno a casa in taxi
ed accendo svogliatamente la tele, sintonizzandola su uno show musicale.
I due presentatori stanno presentando un famoso cantante italiano che
sta scalando le classifiche in Messico. Curioso, resto in attesa di vedere
a chi può essere riservata tanta esaltazione... Sbalordimento... Dalle
quinte, salutando la folla che lo acclama, esce tal Davide, di cui sinceramente
non ho mai sentito parlare. A dir la verità rimarrò ancor più stupito
qualche mese dopo, quando sulla cronaca locale del giornale della mia
città, Reggio Emilia, compare un articoletto sui successi che questo conterraneo
sta riscuotendo in America Latina...
Questa mattina
mi alzo verso le 8.00. Anche oggi il tempo non è eccezionale. Fortunatamente
dopo un'ora il cielo si apre e spunta un timido sole. Decido così di andare
in spiaggia e - incredibile ma vero - sono il padrone di Acapulco. A vista
d'occhio infatti a Playa Condesa siamo in tutto una decina di persone.
Mi faccio comunque un bagno nelle calde acque del Pacifico, dissetandomi
poi con una freschissima acqua di cocco servita direttamente nel frutto.
Poco dopo è però già ora di partire per Mexico.
"Culero, culero"
La sera
Quetzalli ha organizzato un'uscita con gli amici di Università a Coyoacan,
dove si tiene una festa, tipo sagra di paese. E' dura trovare un posto
da sedere per mangiare qualcosa, ma alla fine riusciamo a trovare un angolo
dove soddisfare il nostro appetito. Ma il clou si ha con i balli. Un complessino
di musica latino americana ci dà dentro e propone cumbia, salsa e merengue,
per la gioia di una folla festante che balla all'impazzata. Un tripudio
di anche ondeggianti in cui la mia goffaggine risalta clamorosamente e
mi invita a pensare "Quest'inverno, lezioni di ballo latino americano"...
Il bello è che giovani, bambini, adulti, anziani stanno tutti insieme
con lo solo scopo di fare festa e divertirsi; non hanno voglia di fermarsi,
sembrano in trance. Il complessino non ce la fa più e smette di suonare,
invocato comunque dagli "Otra, otra" della folla che ben presto però si
trasformano in "Culero, culero" quando risulta chiaro a tutti che le danze
sono veramente finite...
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El Bazar Sabado
- Tepotzlan
Sabato mattina;
un salto a San Angel a respirare l'atmosfera coloniale di questo sobborgo
esclusivo, pieno di negozietti che vendono cose abbastanza particolari
e sede del Bazar Sabado, mercato che si svolge all'interno di uno dei
palazzi di Plaza San Jacinto e nelle bancarelle dislocate in tutta la
piazza. E' il posto ideale per fare qualche acquisto, del resto ci si
trova un po' di tutto; io ho trovato bello anche solo girarci dentro oppure
osservare la gente seduto su una panchina bevendo una birra sotto il fresco
sole di questo mio ultimo sabato messicano
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In tarda mattinata con tutta la famiglia di Quetzalli ci dirigiamo a Tepotzlan,
città che si raggiunge in macchina in poco più di un'ora da Mexico. Molti
abitanti della capitale vengono qui a trascorrere il fine settimana, fuori
dal caos della metropoli. Nostra intenzione è quella di arrivare sul Cerro
del Tepozteco, montagna sulla cui sommità si trova la piramide dedicata
al dio della fertilità Tepoztecatl, ma un violento temporale si abbatte
sulla città e l'ascesa diventa quindi impossibile. "Purtroppo" siamo costretti
a rifugiarci in un locale al coperto e "per caso" si tratta di un ristorante,
il famoso "Le Colorinas", in cui mangio veramente bene.
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Tepotzlan è ritenuto un posto in qualche modo magico. Sembra infatti che
ci sia una forte energia magnetica e il 60% della popolazione dichiara
di avere visto degli UFO. Qui è stata scattata una delle foto più nitide
fatte ad un oggetto volante non identificato. Cosa ci sia di vero onestamente
non so; ma un mercatino in pieno stile new age conferma questa atmosfera
del tutto particolare...
...La triste
realtà invece è che domani è il giorno del rientro.
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Stasera
invito tutta la famiglia a cena, simbolico ringraziamento per l'ospitalità
riservatami. Ovviamente non conoscendo i posti chiedo a loro di portarmi
in un bel ristorante. Mi portano al San Angel Inn, proprio nel quartiere
dove sono stato in mattinata. Il ristorante è una vecchia hacienda e all'interno
ne conserva ancora i tratti caratteristici. Mi aspetto che possano uscire
Zorro e il tenente Garcia da un momento all'altro... La cena è ottima
per una spesa tutto sommato contenuta.
Ultimo giorno
Ci alziamo
presto per andare al Teatro de Bellas Artes a vedere il Ballet Folklorico,
che comprende una dozzina di balli tipici di diverse parti del Messico.
Non sono certo un appassionato di danze, ciononostante le due ore passano
piuttosto velocemente. Comunque anche solo entrare al Teatro vale veramente
la pena, e nei piani superiori si possono ammirare i grandi murales di
Rivera, Orozco e Siqueiros. Una capatina al Parco di Chapultepec per una
visita al Castello, all'interno del quale si trova un museo che ripercorre
le tappe della storia messicana dalla conquista di Cortez in poi. Ma ormai
la partenza è vicina. Ci sono da preparare armi e bagagli per il ritorno.
E allora
preparo armi e bagagli e in men che non si dica mi ritrovo all'aeroporto.
Un caro abbraccio a Quetzalli, abbraccio ideale anche a questa terra che
mi ha così tanto affascinato. E sull'aereo non possono non scorrermi davanti
le immagini di questo fantastico viaggio che cerco ancora di assaporare
anche se domani sarà già Italia...
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