L'opinione

IL MALAMAN PENSIERO

Considerazioni, critiche, interventi e spunti di riflessione
da parte del webmaster

IL DUCE CI GUARDA

18 dicembre 2002 - Non sono molti mesi che è finita la saga infinita su Piazza della Vittoria a Bolzano (dedicheremo uno speciale nei prossimi mesi "a bocce ferme") che, aguzzando la vista, possiamo notare ancor oggi in giro per le città italiane testimonianze del fascismo. Vi proponiamo un paio di foto di un particolare presente su una serie di pali in alcune piazze storiche di Milano come zona stazione centrale (di chiara architettura fascista) e zona Porta Venezia.
La cosa ridicola non è tanto il mantenere certi simboli, quanto la tristezza che si prova vedendo che a distanza di quasi 70 anni a Milano l'urbanistica di base è ancora quella traciata dal Pelato di Predappio... Mha!

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SPECIALE MONDIALI 2002

Giugno 2002 - Come un bubbone, ogni quattro anni in Italia (ma non solo) esplode una brutta malattia chiamata mondiali di calcio. Questo male (che si manifesta durante tutto l'anno ma esplode completamente in occasione della Naziunala azzurra) comporta l'ostruzione delle cellule del cervello portando l'individuo a dimenticarsi tutto e tutti, con la più completa impossibilità nel ragionare.
Non esiste vaccino. Da questa malattia non si guarisce. E' come il vizio del fumo. Non è sufficiente legarsi ad una sedia come Ulisse nell'isola delle sirene. Solo i forti sono in grado di smettere o di non cominciare proprio. [...continua...]

2 giugno 2002 - Per il secondo anno, dopo decenni durante i quali ne siamo stati esenti (non ci mancavano per niente), l'Italia ha ripreso a propinarci parate militari, non solo a Roma, per festeggiare la Repubblica, esattamente come faceva il Duce per festeggiare il suo impero di cartone. Manifestazioni un po' incoerenti come una cosa davvero buffa: la deposizione di corone sulla tomba di Garibaldi. Ma come, a scuola ci avevano insegnato che Garibaldi aiutò il Re ad "unire" l'Italia, e adesso lo troviamo commemorato nella "festa della Repubblica". E' come se la Francia quando festeggia la presa della Bastiglia commemorasse Giovanna D'Arco. Inoltre, perché si fa una parata militare quando fortunatamente la forma Repubblicana è stata scelta democraticamente dal popolo?

31 maggio 2002 - Una sempice constatazione mentre ero al banchetto per la raccolta di fondi per la ricerca dei tumori: perché la gente preferisce dar soldi agli zingari e non avvicinarsi nemmeno al banchetto?

ATTENTATO O INCIDENTE?

Giovedì 19 aprile 20002 - Attentato o incidente? Non lo so. Ma sicuramente la cosa puzza e l'atteggiamento di tutti quanti (da Bruno Vespa ai ministri) è quello di chi vuole seppellire le cose come in Italia sanno ben fare, anche raccontando un sacco di palle.
Ieri ho sentito un botto, è tremata la casa (mi è anche caduto il calendarietto sul PC), ho acceso la radio e ho sentito del Pirelli.
Sono corso in strada e sono volato verso il Pirellone [...continua...]

FALSO STORICO? SI, PURCHE' SI SVENTOLINO TRICOLORI

Segnalato da Lorenzo Busi, movimento Giovani Padani.
domenica 17 marzo 2002 - "Nella giornata di domenica 17 si è tenuta a Milano/Milàn l'annuale rievocazione storica dedicata alle Cinque Giornate. Durante la parata non abbiamo potuto non indignarci per l'ennesima strumentalizzazione della storia lombarda da parte della propaganda italiona.
Alcuni mascheranti che avrebbero dovuto rappresentare gli insorti, oltre al tricolore "milanese" a strisce orizzontali che venne usato durante le Cinque Giornate, portavano in bella mostra un enorme tricolore italiano (dunque a bande verticali), del tutto assente durante l'insurrezione.
Quest'ultima bandiera (l'odierno tricolore che Ciampi vorrebbe in ogni casa... n.d.r.), che rappresenterà fino ai giorni nostri il simbolo dell'oppressione antilombarda, venne elaborato proprio in quelle giornate del 1848 dall'esercito sardo, che volendo attribuire ai Savoia la vittoria, decise di introdurre lo stemma sabaudo nel vessillo. Per rendere possibile ciò, le bande, da orizzontali, vennero mutate in verticali. E con tale feticcio i "liberatori" entrarono nella Milano retta dal Governo Provvisorio."
Lorenzo

La falsità fascista e italiona non è solo nemico del Tirolo. Anche a Milano il mito del risorgimento stride con la realtà dei fatti.
Basti pensare al "sanguinario, crudele, spietato e cinico" Radetzky che tale non era certo con i rispettabili cittadini milanesi. Certo era severo con i delinquenti, e ciò era solo un bene per il buon cittadino.
A Milano Radetzky parlava milanese e rispettava la città e la relativa cultura di sua moglie (milanese).
Dopo che gli austriaci tornarono (fortemente festeggiati) a Milano, anche lo stesso Radetzky (che morì di vecchiaia tranquillo e beato nella città ambrosiana, diventata casa sua) fu accolto con manifestazioni di giubilo popolari al grido di "Sem minga stà nunc, sun stà i sciuri" (non siamo stati noi, sono stati i nobili). Effettivamente la letteratura è quasi sempre stata in mano a gente con la pancia piena che non si spaccava la schiena nei campi o nelle botteghe. Inoltre i moti milanesi furono in generale per la democrazia contro la monarchia-impero (Carlo Cataneo), lo "stato burocrate" (Gabrio Casati) e la pena di morte (Cesare Beccaria). Tutte cose che Milano ha ritrovato poco dopo con il Regno d'Italia, di tutto di più.
Radetzky più di una volta ebbe i cannoni puntati su Milano ma solo Bava Beccaris ebbe il coraggio di usarli contro la folla che chiedeva il pane. Bava Beccaris fu medagliato e onorato per questo dall'italico "re buono" che trovò ciò che si meritava a Monza nel 1900 per mano dell'anarchico Bresci.

FALSITA' SULLA PIAZZA

mercoledì 8 agosto 2001 - E' davvero penoso assistere a diffamazioni sulla pubblica piazza da parte di chi ricopre un ruolo di storico.
E' quanto successo, e purtroppo succederà ancora, da parte dei signori Luca Brunet e Antonella Faoro, relatori incaricati dal comune di Fiera di Primiero di guidare i turisti alla riscoperta degli scorci architettonici e culturali del comune primierotto.
Nulla da dire sulla loro competenza storica ma i giudizi andrebbero quantomeno ridimensionati perché qui si sfiora la calunnia.
Dopo aver martellato incessantemente la linea della venetizzazione a tutti i costi del Primiero, [...continua...]

"Gli avversari credono di confutarci quando ripetono la loro opinione e non badano alla nostra." J.W. Göthe

«Le donne trentine non parlano, ringhiano,
sono sospettose e non sorridono»

martedì 11 settembre 2001 - Il quotidiano trentino "l'Adige" ha riportato una lettera che se fosse stata a parti invertite si sarebbe subito gridato al razzismo. Provate a leggerla e immaginate se un trentino andasse a Napoli e scrivere sul "Mattino" considerazioni sulle napoletane.

- Leggete l'Articolo tratto da "l'Adige"... e inorridite.

Webmaster
Questo signore è pregato di non venirci ad insegnare proprio nulla. Pensi piuttosto alle sue regioni dove le donne vengono vestite di nero e segregate in casa. Se proprio C.F. (che ben fa a nascondere la sua identità) si sente così a disagio può benissimo tornarsene a casa sua senza che le donne trentine si lacerino le vesti per la mancanza di tutto sto gran latinlover. O meglio, potrebbe andarsene ad Amsterdam dove a poco prezzo potrebbero essere soddisfatti tutti i suoi desideri.
Sinceramente da Trentino sono orgoglioso che le ragazze della mia regione "ringhino" e non si perdano in civetterie e stupidi sorrisini, assecondando l'immagino squallidi abbordaggi di C.F..
Che poi si lamenti che a Trento si parli spesso in dialetto quanto basta affinché il signorino non capisca ha del grottesco. Ma tu guarda se adesso non siamo liberi di parlare come ci pare. Perché magari secondo lui dalle sue parti si parla l'italiano perfetto. Un dolce stil nuovo, la patria della crusca italiana. Il dramma è che nemmeno a casa nostra delle volte capiamo quello che dicono agli uffici pubblici, dove lavorano persone provenienti da ogni dove che non si risparmiano certo nel mantenere il proprio acento. E scommetto che non capiremmo nulla nemmeno se incontrassimo il signor C.F.

"Malaman"

Schützen, wahr Schlacht gegen "Globalizzazione"

mercoledì 25 luglio 2001 - La scorsa settimana abbiamo assistito impotenti alla distruzione fisica e morale di una splendida città come Genova, svegliatasi ferita e violentata.
Artefici di questa guerriglia sono state persone che hanno insultato le motivazioni che sono state portate in piazza e argomentate nel peggiore dei modi. Una battaglia sacrosanta, la vera sfida del nuovo millennio, quella contro l'appiattimento del patrimonio culturale della propria comunità è stata inquinata dalla cupa violenza e dalla politicizzazione della protesta che è degenerata in tutt'altre tematiche. I fatti di settimana scorsa hanno solo rafforzato tutto quello che stiamo combattendo, aiutando l'accrescimento della popolarità e le simpatie dei Bush e delle multinazionali, segnando un punto in favore di quel processo devastante che è la globalizzazione e il mondialismo.
Non è certo con il terrorismo di piazza (che non si venga a dire paragonabile all'attivismo contro i tralicci), [...continua...]


Cosa direbbe Pier Paolo Pasolini agli "squatters" dei centri sociali

Indro Montanelli - la voce dell'incoerenza

lunedì 23 luglio 2001 - Un morto è un morto, chiunque sia. Nonostante questo non si può martirizzare ogni persona dimenticandosi ciò che ha fatto e detto in vita sua. E' il caso di Indro Montanelli, grande giornalista e testimone del nostro secolo che, se facciamo mente locale, non è stato altrettanto ammirevole sul piano umano in svariate occasioni.
Tipici della sua persona le contraddizioni nei suoi scritti e nella sua vita stessa. Solo negli ultimi anni, avendo a disposizione una rubrica personale al "Corriere della Sera", riuscì a dire tutto e il contrario di tutto.
"Io ci credetti, poi dovetti tradire" disse riferendosi alla sua iscrizione al partito fascista e al successivo "salto della quaglia" con Badoglio e gli Alleati quando per i mussoliniani si metteva male. In seguito, due mesi dopo in occasione delle elezioni per le politiche 2001, invitò i suoi elettori a votare a sinistra, quella stessa sinistra antifascista che ai tempi l'avrebbe appeso in piazza Loreto (e che effettivamente lo gambizzò in un attentato anni '70). E la sinistra lo osanna non curandosi del fatto che quando uccisero e martoriarono il cadavere di Mussolini sulla pubblica piazza lo stesso Montanelli affermò che " …il mio corpo avrebbe dovuto essere li, fra quelli penduto ai ganci. Ma avevo paura anche a pensarlo."
Disse che non poteva lavorare in un giornale che aveva come proprietario un grande industriale in politica ("Il Giornale" di Berlusconi). Ne andava della sua libertà di stampa. Allora con questi propositi si accasò al "Corriere della Sera" del senatore a vita Gianni Agnelli e fu ospite fisso ai programmi di TMC, del senatore diessino Cecchi Gori.

Rimanendo nel rispetto per la sua scomparsa e per la sua carriera di grande giornalista, il "malaman.net" vuole però uscire dal coro ipocrita di idolizzazione di questo personaggio e riporta un articolo di Gilberto Oneto pubblicato sul quotidiano "la Padania" nel 1998, articolo che mette bene in luce le idee assolutamente totalitariste e di negazione dei popoli di Indro Montanelli.

GUERRAFONDAI CONTRO LA VIOLENZA

venerdì 21 settembre 2001 - Leggo sul giornale che ieri si è svolta una manifestazione organizzata dai DS contro ogni tipo di guerra. Cinquemila studenti si sono prestati a questa iniziativa sfilando per Milano incitando slogan del tipo "No alla violenza, si alla pace" e "vogliamo un mondo diverso", insomma le solite frasi retoriche che abbiamo già sentito quando eravamo all'asilo.
Non c'è da contestare un'opinione, l'essere contro la guerra, che oltre che essere rispettabile potrebbe essere anche condivisibile, ma è curiosa la voce che lancia la predica. Naturalmente agli studenti poco importa il motivo della manifestazione, basta non andare a scuola, ma questi cinquemila o hanno la memoria corta, o vivono avulsi dal contesto politico, o veramente all'ipocrisia non v'è mai fine.
in arabo significa 'colpiscilo non mancarlo' Forse ricordo male, ma non erano i DS al governo quando l'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale, entrò in guarra per la prima volta? Sbaglio se ricordo che chi diceva di non volere quella guerra fu tacciato dagli stessi DS di essere filomilosevich?
Seguendo questo ragionamento mi verrebbe da dire che i DS siano filotalebani. Del resto nella guerra del Kosovo i DS hanno appoggiato i ribelli albanesi e i musulmani bombardando i civili serbi, storicamente il fino ad allora invalicabile confine e difensore della cristianità europea. Che Milosevich fosse un criminale di guerra è risaputo ma che vengano condannati gli eccidi etnici dei serbi difendendo e finanziando quelli degli albanesi e dei musulmani mi sembra eccessivo. Per chi non lo sapesse in questo momento mentre state leggendo sono ancora in corso le violenze albanesi in Kosovo ai danni dei kosovari di origine serba. Probabilmente le bombe su Belgrado dei DS erano portatrici di pace.
Fu proprio D'Alema a corregere nel 1999 a Washington l'articolo 5 della NATO riguardante l'intervento di tutti i paesi appartenenti all'alleanza contro un attacco di guarra, terrorismo o associazioni malavitose. E avvisò il parlamento dell'intervento in Kosovo italiano dopo che gli aerei erano già partiti, mentre oggi si lamenta del fatto che l'opposizione, che era maggioranza fino a maggio, non partecipi a tutte le decisioni sull'intervento armato.
un tragico 'videogioco' Dicono che sarebbe una guerra di ricchi contro poveri. Non mi sembra che lo sceicco Bin Laden sia un poverello. I terroristi responsabili dei 6.000 morti americani (e europei) hanno preso lezioni di volo e hanno acquistato biglietti aerei. Io non potrei permettermi lezioni di volo. E tornando a Genova e andando un po' fuori tema anche il santificato Carlo Giuliani era figlio di un ricco sindacalista.
Ma si, i DS spingono per ammettere la Turchia all'unione europea, mentre i turchi ad Istambul fischiano al minuto di silenzio per le vittime di New York. I diessini manifestano con la sciarpa palestinese, mentre in Palestina festeggiano e lanciano caramelle al cielo alla notizia del crollo delle torri gemelle. Finanziano e obbligano i comuni a costruire su terreni comunali (di proprietà di tutti i cittadini) Moschee, mentre è noto in tutta Europa che il centro del terrorismo continentale parte dalle moschee italiane.
Consiglio a tutti di leggere il Corriere della Sera del 17 settembre 2001, che nell'art. a pagina 9 dal titolo "Quel libro guerrigliero liberamente in vendita nella moschea di Milano" (autore Paolo Biondani), afferma che nella moschea di Milano si proiettano video inneggianti il terrorismo islamico e che gli Imam delle moschee di Varese e Como hanno aiutato alcuni terroristi fornendo loro passaporti falsi e biglietti aerei...
Forse quando l'aereo di Veltroni verrà dirottato e fatto schiantare contro lo Yatch del proletario D'Alema (chissà se il varo l'ha fatto con una molotov) i DS capiranno che il terrorismo islamico non va combattuto con la retorica.

Nella foto: il logo per telefonino che viene spedito in questi giorni; contiene un aereo che si schianta contro un grattacielo. La scritta in arabo significa "colpiscilo non mancarlo".

Approfondimenti
Arringa ai musulmani: terrorizzare è un dovere - da "l'Avvenire"
Cosa si cela sotto la Moschea? - da "l'Avvenire"
Vengano eliminati i crocifissi. Lo chiede l'Unione Musulmani d'Italia.

FASCISMO DI STAMPA, Gedenkfeier in St.Pauls

giovedì 12 dicembre 2000 - E anche questa volta i paciosi signori dei media italiani, scodinzolando per il padroncino di turno, hanno scritto il loro temino per far piacere a mammina Italia.
Bravi. Ce la state mettendo tutta per far apparire gli Schützen come nazisti xenofobi. E' una vera e propria vergogna che sulla prima pagina del Mattino dell'"Alto Adige" ci sia una gigantografia di Naziskin sotto il nome degli Schützen.
E' meschino (eufemismo per non scendere nel volgare) come lor signori di "Alto Adige", "il Mattino" e "RAI" vogliate far passare a tutti i costi gli Schützen come nazisti ignorando il fatto che vostri compagni di partito (non mi venite a dire che siete apartitici) mettano a ferro e fuoco città intere (vero Nizza? vero Milano?) senza essere mai messi in prima pagina. Forse che anche Piazza Fontana, stazione di Bologna, via Palestro, piazza della Loggia sono opera del BAS o magari dei leghisti?
Avere schiere di brigatisti mascherati e sprangati alle manifestazioni rosse è bene: "sono i bravi ragazzi dei centri sociali", dite. Che puntualmente spaccano le vetrine e le teste della polizia.
Aver visto un paio di skin non invitati ed emarginati ad una manifestazione degli Schützen invece è da prima pagina.
Voi sperate in ciò che scrisse J.L. Borges: "stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera".
Ma fortunatamente in Tirolo, ma non solo, la gente non è stupida, sa di che pasta siete fatti e non abbocca più ai vostri giochetti.
Quello che conta veramente è il contenuto di verità che c'è nella menzogna.
Cari signori della stampa italiana (che so che leggete questo forum in attesa di trovarci qualcosa che vi faccia comodo per infangarci), ormai vi si conosce.
Bello storpiare immagini, tagliare discorsi e cucire le notizie a mo' di anni '20 per far piacere al regime che ha cambiato colore ma che ha mantenuto i metodi.
La stima verso di voi è inversamente proporzionale alla vostra obiettività.

Schützen Heil
Saluti dal fronte
Marco, Milano
dal forum della SSB

NEMMENO I CARTONI SI SALVANO

novembre 2000 - sarà capitato a tanti tra i navigatori del web di giocare almeno una volta in rete a "Passaparola", il programma in onda su Canale 5 con Gerry Scotti. Ebbene, visto che gira e rigira in rete le domande di "Passaparola" sono sempre le stesse, capita spesso di trovare per la lettera H la domanda che fa all'incirca "pastorella del Tirolo in un cartone animato". Naturalmente la risposta giusta è Heidi; peccato però che l'amica di Peter è svizzera dei Grigioni e che con il Tirolo non abbia niente a che fare. Una sciocchezza, ma la dice lunga su come gli italiani abbiano un vago concetto di Tirolo.

LIBERO LIBERO? Notizie dal fronte

venerdì 20 ottobre 2000 - Hallo Kameraden,
Noch einmal italiener Beleidigungen zu Oesterreich! Diese Mal aus "Libero".
Vergogna! Non se ne può più. Il portale "Libero", che pensavo fosse tale, ha pensato bene di creare e inviare nel newsgroup promozionale un sito dal nome "Haider e' l'infimo di Carinzia! La rete boicotta il nuovo kaiser austriaco" (http://clicksrv.iol.it/link.phtml?site=466)
E' vero, Joerg Haider c'è a chi piace e a chi no ma io penso che questo sito sia offensivo verso tutti i cittadini austriaci, quindi anche verso di noi.
Link dopo link si leggono articoli vergognosi passando attraverso "l'Espresso" e uno squallido giornale trentino dal nome "QT" che tra un insulto e l'altro al Sudtirolo dice "Gli Schützen sono in prima fila per rompere l’isolamento di Haider in Europa. Il populismo e la demagogia non sono una esclusiva di Haider". Da Libero si legge che l'"Austria è neonazzista e razzista" e tra le foto che vedono paragonare Haider e Hitler ce n'è una con Haider vestito col Tracht tradizionale e dietro una bandiera degli Schuetzen. La didascalia dice: "Haider in un raduno neonazista". Non riescono neppure ad avere rispetto del più grande compositore al mondo Wolfgang Amadeus Mozart di cui dicono: "Mozart, [...] il musicista austriaco, noto sostenitore di Hitler (come tutti gli austriaci del resto)"
"A volte, ci si vergogna di essere austriaci" è la frase finale di un articolo correlato. Io invece, trentino, mi vergogno come un cane di essere italiano, ma per fortuna nella vita non contano i confini e il cuore trentino è e sarà austriaco.
Schuetzen Heil, Tirol Heil, Oesterreich Heil!!
dal forum della SSB

RISPOSTA
Betreff : Ciao Marco!
Autor : Martin F Datum : 10/20/2000 12:17:28 PM

Grazie per le tue notizie, per noi é davvero improtante averle.
Maledire l' Austria e tuti quelli che hanno un rapporto stretto colla nostra patria, in europa (non solo) ormai é diventato uno sprot di massa.
Ed i mezzi usati dai giornali a discretitare Persone ed istituzioni (come le foto accanto un foto di Hitler ecc.) sono la prova, che di "Niveau" in questi massmidia non c' é piú l' ombra.

Saluti alle fronte
dal forum della SSB

BANDIERE ASBURGICHE A MILANO,
Auch in Mailand Heimweh nach Österreich!

domanica 8 ottobre 2000 - Notizie dal fronte
Milano, 07/10/00
Manifestazione davanti al Duomo contro l’immigrazione troppo massiccia di islamici. In occasione di un concerto islamico lo scorso giugno migliaia di queste persone si sono ubriacate, si sono picchiate e hanno espletato i loro bisogni fisiologici sui muri della cattedrale gotica più bella del sudEuropa.
Oggi però sono rispuntate un cantinaio di bandiere della vecchia Austria-Ungheria, baluardo mondiale della cristianità. Anche a Milano si sente ancora la nostalgia dell’Austria Felix che ha reso grande tutta la Lombardia. Poi l’Italia, i parassiti dei Savoia, il fascismo e lo schifo che vediamo tutti i giorni.
Sudtirol züruckkommen in Heimat solange wir sind in rechtzeitig!
Malaman
dal forum della SSB

NEMMENO UN MINIMO DI RISPETTO PER I MORTI

Agosto 2000 - Nello splendido paesaggio dei laghetti di Colbricon, a pochi minuti di marcia da Passo Rolle, inizia la "scalata" alla volta della cima della Cavallazza, monte scenario nel 1915-18 di sanguinose battaglie tra Kaiserjäger e Alpini.
Una i laghetti di Colbricon visti dalla Cavallazza volta giunti in cima, a 2324 metri, uno splendido panorama con la vista di tutta la piana di San Martino di Castrozza ma un gran vento e freddo. Un vero punto strategico ma se fa freddo in agosto ben si può immaginare cosa avessero passato i soldati austriaci in pieno inverno. Ancora oggi sono ben visibili le trincee scavate col sangue e sudore di centinaia di giovani che cercarono di difendere i confini in una guerra assurda.
Alla vista delle trincee e pensando alle amputazioni del gelo, alla fame, ai pidocchi, alle granate, non possiamo che raccoglierci in meditazione in ricordo di uomini come tutti noi che hanno cercato di darci un futuro migliore. Nessuna lapide, nessuna frase inutile e retorica, solo una croce formata da due pezzi di legno messi insieme con del filo spinato trovato sul posto, per dar un riconoscimento ai cadaveri che sicuramente ci sono ancora sotto quelle montagna, caduti anonimi in battaglia senza ricevere una degna sepoltura.
Ma di tutto questo a quanto pare molte persone se ne infischiano e si rendono capaci di azioni indicibili e raccapriccianti come ci si può accorgere visitando le trincee e il filo spinato rimasto. Queste persone non curanti del fatto che ci potrebbero essere ancora dei corpi sotto i loro piedi, hanno scambiato le trincee come latrine e non riescono a trovare di meglio da fare che lasciare ricordini espletando i loro bisogni dove hanno lasciato la vita centinaia di uomini.
C'è da chiedersi quale urgenza ci sia visto che il rifugio di Colbricon, dotato di bagni, dista a pochi minuti dalla cima della Cavallazza.
La speranza è quella che queste persone di un'inciviltà contagiosa ignorino il fatto di cosa siano quelle buche e quei muretti, che non sappiano chi ci abbia vissuto e cosa ci sia sotto. Si spera che i turisti, per quasi la totalità italiani, che scalano la Cavallazza non facciano apposta visto che erano trincee del loro "nemico invasor".
Non si sa mai, al peggio non c'è mai fine.




L'ONORE E IL DISONORE DEI "VIP" TRENTINI
l'onore
GILBERTO SIMONI
* * * il disonore
ALESSIA MERZ
* * * l'onore
ADRIANA VOLPE


Primiero - Primör