IL PALAZZO
E LA FAMIGLIA SOMEDA



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Originaria dell'omonima frazione nei pressi di Moena (Val di Fassa), la famiglia Soméda si insediò nella nostra valle verso l'inizio del 1500 e impiantò un vero e proprio impero commerciale del legno, esportato in tutto il Tirolo, soprattutto a Trento, Merano, Lana e Bressanone, e nell'entroterra delle Serenissima Repubblica di Venezia, in special modo a Feltre.
Giovanni Battista e Pellegrino Someda di Chiaromonte, figli del capostipite, omonimo del primo, svilupparono i commerci paterni nella zona dove lasciarono ampie tracce delle loro attività e furono benemeriti ed insigniti da patenti di nobiltà.
Nell'ultimo decennio del 1500 Giovanni costruì il palazzo Someda, tra i più belli dell'intera valle.

Località Someda
presso Moena
in Val di Fassa
Dopo decenni di ricchezza e prestigio la famiglia Someda fu costretta a vendere il palazzo alla famiglia Bosio che la tenne fino a quando nel 1700 la famiglia Leporini, industriali del ferro, ne rilevò l'intera proprietà.


Il Palazzo Someda, vero e proprio museo, è oggi un'abitazione privata ubicato alla confluenza fra i torrenti Cismon e Canali la facciata del Somédadirimpetto al parco Clarofonte al numero 12, e sede dello studio dentistico del dottor Paolo Debertolis che però, grazie al suo amore per il palazzo, dedica parte del suo tempo e guadagno a riparare e ricostruire secondo il progetto originale un pezzo alla volta il palazzo, riportandolo agli antichi splendori.
A volte, in occasione di qualche conferenza o anniversario il signor Debertolis apre gentilmente al pubblico la sua casa e racconta con passione com'era all'ora e come è oggi.
L'edificio, a pianta quadrata, conserva al suo interno ancora gli elementi del suo antico splendore: in particolare al piano terra vi è una cappella con decorazioni a stucco ed il tetto rimane un importante esempio di grande carpenteria. Possiede caratteristici poggioli in ferro battuto del 1700, con delle bifore e delle nobili trifore. Al piano terra è da ammirare uno splendido portale in pietra.
Al suo interno si può scorgere la cappelletta privata settecentesca, sostitutiva di una precedente portata via da un'alluvione, al cui interno vi si conservano dipinti d'epoca col soffitto raffigurante la colomba della pace.
Al primo piano (nelle foto in basso) splendidi salotti stile veneziano col salottino (foto a sinistra) raffigurante sul soffitto lo stemma della famiglia.
Il palazzo ha subito gravi danni lungo i secoli, soprattutto nella prima parte del 1900 il salottinodopo la conquista italiana del Sud del Tirolo, non tanto per distruzioni di guerre ma per la trascuratezza dei suoi proprietari.
La famiglia che acquistò l'altra metà del palazzo Someda ad inizio secolo non si curò affatto dell'opera d'arte che aveva sottomano e, oltre a vendere un bellissimo fornello "a musàt" (a schiena d'asino, tipico primierotto simile alla Stube) raffigurante due soli e dividere in due il salotto facendo passare la parete, ora rimossa, in mezzo allo stemma di famiglia, smantellò un'intera stanza completamente scolpita in legno a regola d'arte con finissimi intagli.
Il sottotetto è considerato il "pezzo forte" dell'abitazione. Una struttura di travi di legno quattrocentesco che sorregge il peso delle tegole non fissate che lasciano passare un filo di luce che nel complesso in pieno giorno fa sembrare il solaio un l'interno del secondo pianocielo stellato.
A sorreggere il peso del tetto delicatissimo (a dire del proprietario occorre rivisionarlo e sistemarlo ogni tre o quattro settimane) e per evitare che le travi maestre si imbarchino sono state poste altre travi al centro della stanza in una specie di ombrello semichiuso.
Le travi di legno resistono nel tempo grazie alla straordinaria qualità del legname di prima scelta, preso tra le migliaia di tonnellate esportate in tutto il Veneto e Tirolo.

Il dottor Debertolis ha davvero a cuore la sua casa, patrimonio culturale di tutto il Primiero, e lo si capisce anche da come la presenta.
Ha provveduto a chiudere ogni canna fumaria per evitare incendi, serio pericolo per la struttura in legno, e segue una tradizione di famiglia: quello di sostituire le tegole di un quarto del tetto ogni 15 anni e di restaurare appena possibile un pezzo del palazzo Someda, che da 50 anni si rifà ogni anno più vivo e orgoglio della valle.

m.m.d.









La facciata del Palazzo.



La facciata del Palazzo.



La facciata del Palazzo.
Scorcio verso il Cimon della Pala



L'interno del Palazzo.
Cappelletta privata




Veduta notturna
dal Giardino delle Rose.



Veduta notturna.



L'interno del Palazzo.
Soffitto decorato della
cappelletta privata



L'interno del Palazzo.
Lo stipite all'ingresso della cappelletta privata
fatta erigere dalla famiglia Bosio in seguito
all'alluvione che portò via la precedente.




APPROFONDIMENTI

The History of the Timber Merchants Someda de Chiaromonte
di Glen Covert.

Tratto dal sito
tiroler-adler.org


scaricabile in un unico file "Acrobat"
SOMEDA DI CHIAROMONTE
formato pdf
Testo di Glen Covert.

N.B. per visualizzare i documenti in PDF è
necessario Acrobat Reader scaricabile gratuitamente qui



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