Albino Bernardini

UN ANNO A PIETRALATA

LA SCUOLA NEMICA

Ilisso, Bolzano, edizione 2004

 

 

Leggere questi due libri di Albino Bernardini, raccolti in un unico volume, che sono riuscita ad avere richiedendolo direttamente alla casa editrice, è stato come tuffarsi in un passato difficile e dai toni foschi della scuola italiana, dove il diritto di tutti all’istruzione, sancito dalla Costituzione veniva costantemente disatteso.

L’autore, attraverso le sue personali esperienze, racconta la scuola degli anni sessanta – settanta in Sardegna e in un quartiere periferico di Roma. È un susseguirsi di storie di emarginazione sociale e del difficile inserimento di tanti bambini, già deprivati in quanto appartenenti a famiglie disagiate, in un sistema scolastico inadeguato, fatto di discriminazione, di violenza psicologica e fisica che portavano ad alti tassi di dispersione e di abbandono.

Dice Tullio De Mauro nella prefazione “é una storia che è stata a lungo soltanto triste e squallida e che non amiamo conoscere: è la storia dei rapporti tra la società italiana  e la sua scuola.”

Oggi, la parola emarginazione sembra essere stata allontanata, ma io penso che non sia mai opportuno abbassare la guardia. I problemi del difficile rapporto tra la scuola e il territorio in cui opera si possono presentare di nuovo, se mai sono stati del tutto eliminati, con modalità differenti. Le cause potranno essere l’avanzare della recessione economica ed il conseguente disagio delle famiglie oppure le problematiche complesse legate all’inserimento degli extracomunitari. Non è da escludere che possa risorgere la percezione della scuola come “nemica” da parte di alcuni, a causa di una scarsa cultura dell’accoglienza.

Consiglio la lettura di questi due racconti autobiografici perché inducono a riflettere e a ripensare sul fatto che la scuola ha ancora molto bisogno di crescere e di raccordarsi con il sistema sociale di cui è stata ed è parte indispensabile. Sono sempre più convinta che il passato sia il punto di osservazione privilegiato del futuro, nonché il modo migliore per esorcizzare le paure di commettere ancora errori inaccettabili.