Edgar Morin

La testa ben fatta

Raffaello Cortina Editore

 

 

Il grande interesse che ha suscitato negli ultimi anni il pensiero di E.Morin e l’attualità innegabile delle sue teorie, mi inducono a fare una riflessione che va oltre la semplice valutazione del libro per consigliarne la lettura.

Ciò che mi ha fatto pensare nel leggere “La testa ben fatta” non è stato tanto il risalto dato all’attualità del tema della riforma dei sistemi scolastici perché, lavorando nella scuola da molto tempo, ne riconosco l’urgenza.

Ciò che, invece, mi ha coinvolta è stato cercare di immaginare il ventaglio di problemi che si aprono nella scuola reale di fronte alla proposta di un cambiamento radicale che non può fermarsi alla terminologia in uso.

Insomma, non riesco ad intravedere una vera riforma della scuola perché realisticamente percepisco lontana e non completamente realizzabile una vera “riforma del pensiero”.

La realtà che si vive quotidianamente nelle scuole italiane è spesso molto distante dalle sfide che pongono la riforma dell’insegnamento e dell’organizzazione dei saperi. L’inadeguatezza dei metodi di insegnamento non è il più delle volte recepita consapevolmente dagli insegnanti e l’assenza di tempi di assimilazione del “pensiero complesso”, di cui è teorico E.Morin, limitano il dialogo e lo scambio di opinioni tra gli operatori e con le istituzioni. Queste ultime poi dovrebbero, a mio avviso, provvedere non soltanto ad emanare norme, che per quanto ben ispirate, lasciano il tempo che trovano se non sono completamente condivise da chi le deve rendere operative, dando origine soltanto a modifiche di facciata che non portano cambiamenti reali.

Non aggiungo altro perché mi piacerebbe conoscere l’opinione dei colleghi in merito ai temi sollevati dal filosofo francese e confrontarmi con loro.