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IV - L'architettura romana |
Gli ordini architettonici greci La ricomposizione del linguaggio classico dell'Architettura La ricostruzione del linguaggio degli ordini architettonici: il '400 Leon Battista Alberti e la cultura architettonica del '400 La ricerca architettonica prima e dopo il Sacco di Roma (1527) Edito con:
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IntroduzioneNell'architettura romana è particolarmente caratteristica la valutazione dello spazio; ciò grazie all'uso della struttura arcuata, in cui la disposizione curva del muro si attua sia in verticale che in orizzontale, cioè sia come arco-volta, sia come articolazione curva dello spazio (in pianta). Le strutture, dapprima nascoste dagli apparati decorativi, saranno poi più manifeste, si affermeranno come valore architettonico più esplicito. L'arte romana è definita tale in riferimento alla città di Roma, come centro da cui parte l'espansione e lo sviluppo della cultura che interesserà porzioni di territorio sempre più vaste, fino alla massima espansione dell'Impero, attraverso una evoluzione culturale maturata nel rapporto centro (Roma) - periferie (province) caratterizzato da uno scambio: il centro irradia cultura e assorbe influenze. Quindi romana anche come ambito temporale che si estende dal primo regno di Roma alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, nel 476 d.C.1 Periodo arcaicoIndividuiamo un periodo arcaico, che parte dall'epoca della monarchia, con marcata influenza etrusca, continua durante la repubblica, dal VI sec. a.C. - iniziata con la cacciata di Tarquinio, ultimo re di Roma, che segna l'emancipazione dall'influenza etrusca - e giunge fino al 27 a.C. circa, cioè all'inizio del principato di Cesare. Nell'antica Roma repubblicana l'Arte era considerata "deviante"; molte personalità si scagliavano contro la moda dell'importazione di opere d'arte dall'oriente, quando i domini cominciano ad espandersi. Solo successivamente, in età imperiale, la figura dell'artista viene rivalutata; l'Arte diventa instrumentum regni ed è caratterizzata, con Augusto, da un'opera di moralizzazione, che si manifesta in un indirizzo decisamente classicista. Primi santuari repubblicani:
Compaiono le prime strutture in conglomerato cementizio. Nel succedersi delle dinastie imperiali si avrà anche un succedersi di apporti diversi, dovuti anche a scelte differenti, sul piano politico, degli imperatori; questo comporterà l'adozione di esperimenti linguistici, che determineranno, a lungo termine, il progressivo dissolversi dei nessi e delle necessità dell'ordine. L'Architettura è il campo in cui i Romani furono più originali, con l'uso dell'arco e della volta, usati dapprima per scopi funzionali strutturali, poi entrati nel linguaggio artistico. Riferimenti:
Teatri e anfiteatri sono, in età repubblicana, provvisori, poiché gli spettacoli che si offrono sono considerati non consoni al decor del cittadino romano. Con l'Impero queste resistenze cadono e i teatri diventano occasioni di sperimentazione; soprattutto nell'architettura della scena frons, del tutto finta. Così come si può notare anche dallo sviluppo successivo delle tombe rupestri, l'architettura è usata come finzione in talune espressioni, svincolandosi da ogni dipendenza da esigenze strutturali e, insieme, dalle necessità che legano organicamente le parti dell'ordine. Riferimenti:
L'uso dell'arco è diffuso in strutture utilitarie: ponti, acquedotti. Viene usato anche nelle basiliche; in edifici funzionali, come i portici per l'accumulo delle derrate. I materiali usati sono, dapprima, il tufo per l'opus quadratum, il calcare per l'opus poligonale; le due tecniche coesistono e dipendono dal materiale utilizzato. Viene poi usato il travertino di Tivoli, prima solo in parti strutturali, poi anche in vista. I marmi sono utilizzati solo per esterni. Viene successivamente introdotto l'uso del calcestruzzo, un composto di inerti di varia natura, calce, pozzolana, inserito in casseforme a perdere in muratura. Materiale economico, di veloce lavorazione, che forma una pietra artificiale; ben presto si rivela particolarmente duttile nella tecnica costruttiva; quindi apre nuove possibilità architettoniche. Riferimenti:
Il nuovo materiale, consentendo di realizzare strutture a pesantezza variabile, permette di coprire ampi spazi, con strutture relativamente leggere. L'arco costruito in pietra è composto da conci che lavorano tutti a compressione, quindi utilizzano in maniera più razionale il materiale lapideo che, com'è noto, resiste poco a trazione e quindi a flessione. Rispetto al trilite, l'arco consente di coprire luci maggiori. Riferimenti:
L'arco è usato anche per le aperture nelle mura. A questa tipologia sono legati temi architettonici che si svilupperanno successivamente: archi trionfali, ordini nani, ordini sintetici.
L'ordine tuscanicoCome già precisato, Vitruvio non usa il termine ordine; egli parla di genus, mos, opus, dorico, ionico, ai quali si possono aggiungere capitelli corinzi o di fantasia. Non tratta il Composito, ma parla di dispositio tuscanica del tempio etrusco, descrivendo colonne tozze, con base a toro e plinto circolare, capitello costituito da abaco, echino e collarino.
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Gli ordini architettonici greci La ricomposizione del linguaggio classico dell'Architettura La ricostruzione del linguaggio degli ordini architettonici: il '400 Leon Battista Alberti e la cultura architettonica del '400 La ricerca architettonica prima e dopo il Sacco di Roma (1527) Edito con:
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Età imperialeCon l'inizio del periodo imperiale, l'Architettura romana adotta le soluzioni ellenistiche ed elabora i retaggi del mondo etrusco. Riferimenti:
Insieme all'ordine tuscanico, l'architettura romana elabora anche il corinzio come ordine autonomo; successivamente elaborerà il composito, così caratteristico dell'età imperiale. Il quarto ordine del Colosseo viene lasciato in abbozzo; si cerca di estendere il linguaggio degli ordini, si tenta di renderlo più fluido; si introduce il basamento, le cui modanature assumono varie forme, ma tendono ad un tipo standardizzato. Il linguaggio dell'Ordine diventa dunque sempre più duttile, ampliando il numero stesso delle combinazioni; il numero degli Ordini canonici, così come saranno riconosciuti nel Rinascimento, aumenta fino a cinque.
Con l'introduzione della struttura archivoltata, è quest'ultima che si fa carico di assolvere alla funzione statica, mentre l'Ordine è un elemento sovrapposto alla superficie muraria. L'ordine stesso, quindi, si emancipa dalle necessità funzionali, per conservare solo quelle sintattiche e proporzionali; questo gli apre la via ad innovazioni formali, ma anche al dissolvimento dei suddetti legami sintattici.
Templi tardo-repubblicani
Il gusto dell'ornamentazione è un elemento caratteristico dell'architettura romana. Secondo Riegl si può evidenziare una concatenazione di concetti così espressi: ornamentazione "ottica", colorismo, chiaro-scuro, "impressionismo"
Il foroIl foro costituisce il fulcro della città romana; organizzato secondo assi di simmetria forti, comprende il luogo sacro, con il tempio che fa anche da fondale architettonico, i tabularia (archivi), le basiliche. Prevale il linguaggio tradizionale, anche se le tecniche realizzative sono nuove. Riferimenti:
Periodo augusteoDal punto di vista politico è questo il periodo della pax augustea; Augusto impone, in un certo senso, il linguaggio accademico classico in Architettura. È in questo periodo che Vitruvio scrive il suo trattato, mentre nella pratica costruttiva sono bandite le sperimentazioni. Riferimenti:
L'arco comincia ad essere usato in forma monumentale, come arco trionfale e come porta monumentale; i primi fornici dovevano essere piuttosto semplici.
Il fornice con i torrini formano la porta urbica.
È importante, per lo sviluppo del linguaggio architettonico, la scena del teatro, perché consente la sperimentazione di nuove soluzioni.
Da Claudio a NeroneIn questo periodo il classicismo cede il posto ad un linguaggio più espressionista, più ricco di valenze pittoriche; si diffonde l'uso del bugnato. Riferimenti:
Riferimenti rinascimentali:
Vespasiano, Tito, Domiziano: 69-96 d.C.Riferimenti:
Traiano, AdrianoRiferimenti:
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Periodo tardoromano (o tardoantico)Il tardoantico nella storiografiaÈ questo il periodo in cui avviene il passaggio dalla cultura pagana a quella cristiana; inizia il medioevo, con una evidente modifica dei linguaggi artistici e delle acquisizioni culturali. A partire dal Petrarca il Medioevo è considerato periodo oscuro, di decadenza delle arti e tale sarà la convinzione degli intellettuali e degli artisti per tutto il Rinascimento; questa concezione teorica della storia dell'Arte viene espressa sistematicamente dal Vasari nelle Vite. Nel periodo tardo Romano, Roma perde gradualmente, ma inesorabilmente, il suo ruolo di capitale dell'Impero, soppiantata dall'emergente Costantinopoli, che diviene ben presto anche la capitale della cristianità. Gli Umanisti attribuiscono alle invasioni barbariche la causa di quello che a loro appare come la distruzione del sapere e degli strumenti e modelli di riferimento dell'Antichità classica. Per gli studiosi del Rinascimento anche l'arte cristiana è in qualche modo barbarica, goffa, e sarebbe stato loro scopo principale quello di recuperare l'Antichità in tutte le sue espressioni di civiltà, cultura ed espressione artistica; l'arte paleocristiana non era infatti apprezzata, era oggetto di giudizi negativi. Solo nel 1901 si verifica una rivalutazione del tardoromano, per opera di Alois Riegl, che si occupa di questo periodo poco studiato nel suo Industria artistica tardoromana (Späträmische Kustindustrie, 1901), richiamandosi a Franz Wickhoff, il quale aveva iniziato tali studi nella sua Genesis di Vienna (Die Wiener Genesis, Wien 1895). Riegl, pur apprezzando il lavoro di Wickhoff, sostiene che egli si è fermato a metà strada, non traendo le dovute e più radicali conseguenze dai nuovi orizzonti storiografici. Riegl si domanda: cosa ha impedito allo studioso di andare a fondo nella comprensione dell'arte del passato? La risposta è nel concetto di Kunstwollen, termine tedesco, intraducibile in Italiano, che viene solitamente reso con l'espressione volontà d'Arte. Ogni epoca sarebbe caratterizzata da uno specifico Kunstwollen; e di questo gli studiosi del passato non erano ancora consapevoli, determinando la loro incapacità di mettere a fuoco alcuni aspetti dell'espressione artistica che non sono comprensibili se non nell'ambito del loro contesto culturale, quindi in relazione al Kunstwollen che caratterizza tale contesto. Il concetto di Kunstwollen, così importante nella storiografia contemporanea, nasce gradualmente e si possono trovare le tracce del mutamento dell'approccio alla storia dell'Arte già nelle teorie di Semper. Egli aveva posto l'accento su un condizionamento determinante del fare artistico: la capacità tecnica. Semper aveva fatto riferimento al Koennen, reso in Italiano con il termine di potere, ma nel senso di poter fare; cioè la disponibilità di una data materia da un lato e dall'atro la capacità tecnica della sua manipolazione, non solo al fine del risultato estetico, ma anche funzionale, determinavano una sorta di Kunstkoennen, cioè la condizione del poter fare arte. Riegl supera questa posizione deterministica, sottolineando che accanto al Kunstkoennen, il poter fare arte, esiste il Kunstwollen, il voler fare arte, legato strettamente alla Weltanschauung, in Italiano reso con visione del mondo, che caratterizza una determinata civiltà, cioè non solo il suo sapere, ma anche il suo specifico modo di sentire e di esprimersi attraverso la propria cultura, tipica della sua epoca. Le opere d'arte sarebbero dunque espressione dello spirito del tempo (Zeitgeist). Questa acquisizione determina conseguenze importanti nella storia dell'Arte:
L'opera nella quale Riegl esprime, attraverso un'indagine concreta, la sua concezione della storia dell'Arte è Industria artistica tardo-romana. L'Autore studia e illustra il passaggio dall'Arte egizia, a quella greca, a quella greco-romana, a quella tardo-antica, individuando così i punti di passaggio fra i periodi considerati di massima ascesa dell'Arte nell'Antichità; questi passaggi successivi vengono descritti dal Riegl come sviluppo lineare dalla concezione tattile a quella ottica del fare artistico. Dunque le caratteristiche dell'Arte tardo-antica non sono espressione di decadenza, bensì di un'evoluzione graduale della sensibilità artistica. Riegl individua tre fasi:
La storiografia contemporanea fa partire il periodo tardo-antico dalla metà del III sec., quando con Diocleziano avviene la scissione dell'Impero e la Tetrarchia. Un'ulteriore distinzione va fatta tra l'Arte tardo-antica e quella Paleocristiana, che per certi aspetti coincidono; tuttavia divergono perché legate a due diverse Weltanschauung e presto, partite in parallelo, si distinguono. L'estensione geografica del mondo romano è vasta e, nel momento della sua frammentazione, molte novità in campo artistico si evidenziano nelle sue zone periferiche. L'Architettura tardo-anticaNell'Architettura tardo-antica prevale sempre più il valore murario (es.: tempio di Minerva Medica); l'espressività del calcestruzzo è portata alle sue estreme conseguenze, sviluppando spazi interni molto articolati, che via via tendono a manifestarsi all'esterno. L'ordine architettonico perde importanza, mentre diventano determinanti le sequenze di aperture, l'alternanza di luci ed ombre; elementi che si ricompongono in una visione complessiva "da lontano". Si diffonde la produzione in serie degli elementi architettonici e perde importanza il valore scultoreo del singolo pezzo. Il colore diventa elemento fondamentale, di cui si cura la preziosità; assume importanza la vibrazione coloristica, la qualità tonale. Contemporaneamente si diffonde la capacità di reimpiegare elementi costruttivi esistenti; per esempio l'Arco di Costantino è composto da elementi appartenenti ad edifici preesistenti. Si manifesta una certa varietà di espressioni e decorazioni. Alcuni studiosi parlano di passaggio dalla visione tattile a quella ottica dell'arte. Quest'ultima favorisce il reimpiego degli elementi costruttivi, poiché nel complesso del manufatto architettonico qualche differenza stilistica non modifica la percezione dell'oggetto nel suo insieme, pensato a sua volta come visto da lontano. Riferimenti:
La perdita della necessità, non solo strutturale, ma anche logica, delle parti dell'ordine architettonico e il passaggio alla visione ottica favoriscono la dissoluzione dei nessi che strutturano l'ordine stesso; si diffonde la tendenza alla citazione (a proposito, ma anche a sproposito) e alla rappresentazione coloristica, tonale. La citazione ha solo scopi ornamentali, mentre il linguaggio va dissolvendosi. Si perde il tema dell'analogia tra l'ordine architettonico e la figura del corpo umano; la colonna non è più necessariamente connessa alla trabeazione; il piedritto diventa un elemento indipendente, che può sostenere anche direttamente un arco, cioè una struttura spingente. Riferimenti:
Età degli Antonini: Antonino Pio, Marco Aurelio, CommodoÈ un periodo questo in cui la produzione artistica non è molta. L'Impero, raggiunta la fase di massima espansione e consolidate le frontiere, deve ora difendersi dalle aggressioni; si apre un periodo di instabilità politica. Indicative a questo proposito sono opere come il Vallo di Adriano nell'isola britannica, che separa l'Impero dai territori "non civilizzati", e le Mura di Aureliano, che chiudono e fortificano la città di Roma. Si consolida l'uso del riutilizzo di elementi architettonici preesistenti, favorito, come detto, dall'affermarsi della visione ottica dell'arte. L'impiego dei canoni classici permane, invece, nella costruzione di edifici sacri, come nel tempio di Antonino e Faustina, periptero e stilisticamente "accademico", nel tempio del divo Adriano, del 145 circa, abbastanza tradizionale. Più attive, per quanto riguarda la produzione artistica, sono le province orientali. Riferimenti:
Età dei Severi: Settimio Severo, Caracalla, EliogabaloAll'instabilità politica si aggiunge la crisi religiosa, innescata dal declinare del paganesimo ufficiale e dall'avanzare delle religioni misteriche. Sta nascendo una nuova Weltanshauung. Contestualmente si verifica nel campo dell'architettura un ulteriore progressivo allentamento dei nessi sintattici dell'ordine e del rigore delle sue forme. Riferimenti:
Province asiaticheNei manufatti di queste regioni è presente una certa tendenza all'invenzione, soprattutto in edifici non funzionali, come nelle tombe di Petra, caratterizzate da facciate scolpite nella roccia. Riferimenti:
Massenzio, CostantinoRiferimenti:
A partire dal principato di Diocleziano l'Impero si decentra, il potere si sposta sempre più verso le province. Riferimenti:
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