Quadro d'insieme
Gli ordini architettonici greci
Il periodo ellenistico
L'Architettura Romana
Il Medioevo
La ricomposizione del linguaggio classico
dell'Architettura
La ricostruzione del linguaggio degli ordini
architettonici: il '400
Leon Battista Alberti e la cultura
architettonica del '400
Donato Bramante
La ricerca architettonica prima e dopo il
Sacco di Roma (1527)
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Costantino e
l'inizio dell'Era medioevale
La data d'inizio del Medioevo si pone
convenzionalmente al 476 d.C. in corrispondenza con la caduta
dell'Impero romano d'Occidente.
Il linguaggio classico dell'Architettura ormai
si disgrega, anche se di tanto in tanto, almeno per alcuni suoi
aspetti, tende a riemergere in luoghi come Roma e Firenze. Roma è
caratterizzata dalla presenza dei ruderi dell'antichità,
che offrono spunto per una rivalutazione del linguaggio classico,
mentre Firenze vanta una pretesa discendenza da Roma e dunque a
quel linguaggio tende a richiamarsi, tanto che il Battistero è
considerato un edificio tardo-antico.
Vi sono poi circostanze politiche che
favoriscono una rivalutazione dell'antichità classica: gli
Ottoni, Carlo Magno si considerano eredi dell'Impero romano e
cercano di attuare un programmatico ritorno all'antichità,
senza sentirsene però veramente distanziati, come sarà
invece per l'Umanesimo, che, registrando e sentendo tutto il peso
e il valore della distanza temporale e culturale dall'Antico,
cercherà di comprendere e ricostruire, per
riappropriarsene, il linguaggio dell'Impero, cioè, secondo
l'ottica umanistica, il linguaggio classico dell'Architettura.
Costantino è una figura chiave per il
passaggio all'Età del medioevo. Pur essendo di Roma, egli
non ama questa città e sposta la sua capitale a
Costantinopoli. La classe dirigente dell'Impero è legata
alla cultura pagana e al classicismo; a questo ambito va
ricondotta la realizzazione di opere come l'Arco di Costantino;
ma una nuova classe, che si riconosce nel culto cristiano, va
emergendo e Costantino vi si allea, riconoscendo tale culto ed
anzi rendendolo ufficiale e adottandolo egli stesso. Le prime
chiese a Roma sono costruite sui suoi terreni, come il Laterano,
e sono disposte fuori città; le prime basiliche cristiane
adottano un linguaggio classico, anche se già è in
evidente trasformazione.
Riferimenti:
-
Arco di Costantino
-
Affresco della Basilica lateranense,
a S. Martino ai Monti, del 1650; si notano gli archi sopra le
colonne, che sono anche di spoglio. Santa Croce in Gerusalemme
presenta lo stesso sistema di arco su colonne; nota come
cappella palatina, essa è divisa in settori orizzontali,
presenta setti e colonne binate, che sorreggono appunto gli
archi (vedi Santa Costanza).
-
Basilica di San Pietro:
ricostruzione; cinque navate, copertura a capriate, trabeazione
molto ricca, con pezzi di spoglio.
-
Affresco del XVIII secolo:
ricostruzione della Basilica di San Pietro. [Nel 1538 si
costruisce il muro che divide il cantiere dalla parte della
Basilica che resta in funzione]
-
Disegno 2733 del Codice Barberiniano;
Grimaldi disegna quello che viene demolito; fianco sinistro
('600) della navata del vecchio S. Pietro.
-
Colonna Santa;
secondo la leggenda vi si appoggiò Gesù mentre
predicava nel tempio di Salomone. È una delle sei colonne
tortili che costituivano la Pergula, di provenienza
tardo-ellenistica, e attribuite al tempio di Salomone dalla
leggenda.
-
Affresco sulla donazione di
Costantino, di Giulio Romano. Queste rappresentazioni
testimoniano la presenza simultanea di due culture: quella
aulica del potere e del dibattito intellettuale e quella
popolare delle credenze. La pergula doveva infatti, per
la sua provenienza, avere l'ordine salomonico, cioè
l'ordine del tempio di Salomone, le cui proporzioni sarebbero,
secondo le credenze, state dettate da Dio. I temi dell'ordine
salomonico e delle colonne tortili, come quelle della pergula,
saranno ripresi più volte nella storia; l'ordine
salomonico sarà considerato da talune concezioni teoriche
l'ordine che esiste prima della storia, da cui tutti gli altri
ordini discendono.
-
Tempietto del Santissimo Sacramento,
di Antonio da Sangallo il Giovane; utilizza colonne tortili.
Questo tipo di colonne si usa nel Rinascimento quando si vuole
simbolizzare qualcosa di molto antico.
-
Baldacchino di San Pietro, di
Gianlorenzo Bernini; ancora su colonne tortili.
-
Santa Costanza; sull'ordine si
imposta direttamente l'arco.
-
Disegno dal trattato di Palladio: ordine
composito, con trabeazione, fregio pulvinato; nella sottocornice
manca il dentello.
Nei manufatti dell'epoca medioevale i dettagli
si vanno perdendo, anche nell'architettura colta, imperiale.
Architettura
bizantina
Riferimenti:
-
Santi Sergio e Bacco a Costantinopoli;
uso libero dell'arco: il capitello con pulvino si piega a
formare l'arco. Il capitello è lavorato a traforo, è
"svuotato"; esso ha una parvenza ornamentale; la
trabeazione mantiene ancora una forma propria, ma è
invasa dal lavoro del trapano, che la smaterializza; nella
cornice, sopra i mensoloni manca il gocciolatoio.
-
Santa Sofia a Costantinopoli;
trattamento ornamentale pittorico.
-
San Vitale a Ravenna.
Isole di
classicismo
Roma
Riferimenti:
-
Santa Sabina: interno; V sec.;
colonna con arco; i materiali tendono all'uniformità,
tema importante per la classicità. Vi si rileva un senso
di ordine, di regolarità; l'ornamentazione bidimensionale
è ridotta. Non vi sono ordini completi, solo colonne, che
conservano però la proporzionalità.
-
Santa Maria Maggiore; colonne
ioniche trabeate: citazione dell'ordine classico.
-
Santa Maria Maggiore:
ricostruzione della situazione prima dei rifacimenti; sopra
l'ordine vi sono delle paraste alternate a edicole con timpani.
-
Ordine del Battistero lateranense,
disegno di Andrea Palladio: dettaglio.
-
San salvatore a Spoleto; vi è
un riferimento alla classicità, con citazione di edicole
classiche; vi sono paraste con timpani, portale con cornice
sostenuta da modiglioni. È importante questo esempio
perché si trova sulla strada per Roma ed era considerato
un monumento antico, quindi "da studiare".
Firenze
Riferimenti:
-
Battistero di Firenze; notare
l'analogia con il Panteon, nel quale vi sono paraste scanalate e
colonne lisce, distinzione che ritroviamo nel Battistero
fiorentino. A questi elementi è forse legata la teoria
secondo cui, a partire dal '400, la parasta doveva essere
necessariamente scanalata. Brunelleschi adotta questa
distinzione; inoltre Plinio il Vecchio aveva scritto, nella sua
Naturalis Historia, di colonne quaternis angulis,
riferendosi probabilmente alle paraste. Secondo Thoenes, Filippo
Brunelleschi fa consapevolmente la distinzione fra colonna e
parasta.
-
Panteon (Roma): nicchia
principale; l'arco si imposta sulla trabeazione.
-
Battistero di Firenze, interno; vi
è un tema analogo a quello della nicchia centrale del
Panteon: l'arco è impostato sulla trabeazione).
Età
romanica, protorinascimento fiorentino.
Riferimenti:
-
San Miniato al Monte e Battistero:
esterni; le colonne con capitelli sostengono archi; uso del
disegno per il proporzionamento; classicità di intenti.
-
San Miniato; all'attacco dell'abside le
colonne sono lisce, mentre le paraste sono scanalate; l'ordine
maggiore di paraste inquadra un parito minore di semicolonne,
che sorreggono archi il cui cervello tocca la trabeazione
superiore.
-
San Lorenzo, di Brunelleschi;
l'ordine maggiore inquadra l'ordine minore, che sorregge archi
con cervello tangente la trabeazione.
-
Primo ordine esterno del Battistero.
-
Battistero: esterno; l'architrave
sull'angolo gira in posizione verticale.
-
Ospedale degli Innocenti;
soluzione dell'architrave in verticale: errore probabilmente di
Francesco della Luna, assistente di Brunelleschi. Brunelleschi,
infatti, aveva capito la logica dell'ordine architettonico.
Roma
Maestri cosmati: portici, ordine ionico.
Riferimenti:
-
Santa Maria in
Trastevere; ordine ionico, cornice modiglionata.
-
Casa dei Crescenzi; citazione da modelli
classici.
-
San Lorenzo fuori le Mura; ordine ionico
trabeato. Si nota la preferenza, a Roma, per l'ordine trabeato.
-
San Lorenzo fuori le Mura:
esterno; portico ionico, terminato alle estremità con
capitelli diversi.
-
Portico della chiesa dei
Santi Giovanni e Paolo; capitelli ionici.
-
Portico del Duomo di Civitavecchia;
arco su trabeazione, affiancato da paraste con trabeazione; è
una soluzione precedente al sintagma brunelleschiano,
ma nel sistema è già presente una connessione.
Mentre l'Oriente consuma defintivamente il
linguaggio degli Ordini, a Roma e Firenze, in diversi momenti e
con esiti differenti, si continua ad averne memoria.
Nell'uso sintattico e prospettico
dell'architettura avrà un notevole ruolo la scultura e
soprattutto la pittura; in particolar modo i fondali
architettonici. Si intendeva riprodurre nelle rappresentazioni
pittoriche l'ambiente, i monumenti dell'antichità. Le
architetture moderne dovevano essere “antiche”, cioè
dovevano parlare il linguaggio degli antichi.
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