Alpinismo
 

Un pò di Alpinismo ovvero alcune salite fatte negli anni: niente di eccezionale se non la bellezza dei luoghi e la compagnia con la quale si condivideva questa passione.

Ho sempre preferito il ghiaccio alla roccia, è proprio una questione di feeling e di piacere. Troverete quindi in gran parte itinerari lungo pareti e creste di ghiaccio e misto.

Sto sistemando tutto il materiale fotografico e quindi aggiornerò la pagina un pò per volta. Datemi tempo!!
 
 
Il bacino del Ventina e il versante NE del Disgrazia
Monte Disgrazia.

Sarà per la vicinanza , sarà perchè proprio qui ho fatto le mie prime salite impegnative o sarà per il semplice fatto che mi piace l'isolamento e la severità dei suoi fianchi, ma questa cima è forse quella che più mi attira.
Delle tante salite fatte -dalla parete N alla Corda Molla passando per la normale - forse quella che ricordo con più piacere è la prima, per la solitaria e lunga cresta ESE: la salimmo in perfetta solitudine seguendo l'istinto e la concludemmo passando una splendida notte dormendo nel bivacco posto in vetta.
Il passaggio dell'Androsace
Mont Maudit

La cresta per eccellenza, la Kuffner, lunga ,impegnativa e soprattutto sviluppata sempre a quote elevate.

Indimenticabile la partenza sotto un cielo punteggiato da miliardi di stelle ormai diventate invisibili a livello del mare.
Altro momento topico il sorgere del sole che infiamma il granito rosso del Bianco.

Salita poi conclusa sotto una violenta e per fortuna breve bufera di vento e di neve e discesa all'Aguille du Midi, rinunciando a proseguire per la cima del Monte Bianco.
La splendida parete N
Piz Roseg

Splendida cima nelle Alpi Retiche, non semplice da raggiungere per lunghezza e difficoltà.

Ci siamo concentrati sulla parete N corazzata di seracchi ma purtroppo di anno in anno sempre più in regresso. Le difficoltà non sono eccessive (tra i 50 e i 60°) ma l'impegno non è indifferente. Anche la discesa richiede attenzione e dulcis in fundo il ritorno è lungo l'infinita Val Roseg.
Sosta sulal cima del Lenzspitze prima di partire per il Nadelhorn
Lenzspitze, parete NE con salita all Nadelhorn

Prime esperienze o quasi con i 4000 del Vallese.
A parte le difficoltà, la grossa differenza con le familiari Alpi Retiche e Orobiche è data non solo dalla quota che rende tutto più difficle, ma anche dalla lunghezza degli avvicinamenti e delle vie.

Queste due cime non sono tra le più faticose ma in ogni caso l'impegno non è da sottovalutare.

L'itinerario più logico e di maggior soddisfazione - sempre che ciò rientri nelle vostre capacità e aspirazioni -è salire il paretone NE del Lenzspitze per poi attraversare in cresta al Nadelhorn :diventa così una salita molto varia e divertente.
La parete NE va salita molto presto la mattina perchè prende subito il sole e possibilmente con velocità : dall'alto vi è il rischio di scariche provocate sia dalle cordate in cresta che anche dal semplice disgelo .
L'immenso Aletschgletcher
Jungfrau

Altra salita non difficile su questo 4000 dell' Oberland Bernese, dal facile accesso se sale con il trenino fino allo Jungfraujoch
Mare di ghiaccio e granito
Tris di Nord: Argentiere, Courtes e Verte

Sono le pazzie che prima o poi qualcuno fa. Le condizioni sono ottime, la forma c'è , il tempo tiene e ho qualche giorno libero: mancano solo i compagni !!!

Si va lo stesso e via: tre belle pareti N in solitaria, trovate in condiizoni perfette nonostante sia il mese di agosto.
Panorama dalla cima
Piz Bernina

L'unico 4000 delle Alpi Retiche non poteva mancare, prima lungo la lunga ma abbastanza semplice via normale italiana e poi per la regina delle creste, la Biancograt con nel frattempo una bella salita anche con gli sci.

Tornando in tempi abbastanza distanti e guardando le foto ci si rende conto dei cambiamneti enormi dello stato delle montagne e soprattutto dei ghiacciai. Il grupo dle Bernina purtroppo non è scampato a questo destino.
La parete NE
Weisshorn

Una parola sintetizza bene il tutto: interminabile.
Lunga e faticosa la salita al rifugio così come l'ascensione alla cima e il ritorno. Sicuramente una delle uscite più impegnative che abbia mai fatto.

In ogni caso la cresta-ESE- è molto bella e definirla " normale" è proprio una forzatura viste le difficoltà non proprio lievi (passaggio di IV su roccia e pendenze medie sui 50° e tratti anche verticali su ghiaccio, da farsi anche in discesa) e l'impegno generale che richiede.
Splendida cresta con il Bianco sempre presente
Aguille de Rochefort

Splendida cresta di neve e in parte di roccia con difficoltà contenute ma a tratti esposta. Da non sottovalutare che la gran parte dell'itinerario si svolge sempre a quote prossime ai 4000m.

Panorami indimenticabili su tutto il gruppo del Monte Bianco.Decidiamo all'ultimo momento, il tempo non è proprio il massimo ma io e mio padre la facciamo lo stesso.
Corta ma bella, la parete N
Obergabelhorn

Piccolo 4000 ma molto bello e comunque non facilissimo da raggiungere nemmeno lungo la via normale.

Sono anni in cui vado e mi sento sicuro: quando gli amici non hanno voglia o hanno altri obiettivi si va anche da soli.

Da qui l'idea di salire da solo la aprete N e di scendere poi lungo la normale.
Sul Naso di Ghiaccio
Piz Cambrena

Al cospetto del bernina e dei Palù, è praticamente un ottimo campo d'allenamento e quindi è una cima che ho salito parecchie volte, anche con gli sci.
La via del Naso di Ghiaccio è divertente e poco impegnativa e si presta ad essere comodamente fatta partendo in giornata con la prima funivia.
Come per molte altre vie di ghiaccio ormai le condizioni sono cambiate drasticamente e il Naso vero e proprio è andato sempre di più assottigliandosi.

Per il ritorno la via migliore e scendere lungo la divertente e panoramica cresta che conduce al Piz d'Arlas e in breve alla funivia.
Zoom sull'uscita dalla Bumiller
Piz Palù

Montagna dai due volti: insignificante se vista da sud, diventa una delle più belle delle Alpi se ripresa da nord. E proprio su questo versante solcato da tre ben distinti spigoli abbiamo concentrato le nostre salite in un crescendo di impegno e difficoltà.

Anche la semplice salita dalla normale è uno spettacolo indimenticabile, con passaggi tra seracchi e crepacci e le aeree crestine finali.
Passaggio aereo
Zinal Rothorn

4000 che presenta accessi non banali anche se la cresta SE da noi percorsa non è eccessivamente lunga, mai troppo impegnativa in termini di difficoltà anche se per buoni tratti con passaggi esposti :insomma, divertente.

Splendidi i panorami che piano piano si aprono davanti agli occhi, soprattutto verso il Cervino.
La parete E infiammata dal primo sole
Cervino

La Grande Becca non poteva mancare. Volevamo salire per la cresta di Zmutt poi non fatta perchè ci avevano detto non in condizione: abbiamo quindi optato all'ultimo momento per la normale svizzera.

Lunga ma mai difficile: occorre essere veloci anche in discesa altrimenti diventa un calvario senza fine.

Certo che quando si è in cima si ha proprio una sensazione di vuoto e precarietà tanto lontane e tanto piccole sono le altre vette circostanti.
Sull'affilata cresta
Mönch

Primo approccio ai giganti dell'Oberland Bernese e salita per la breve ma stupenda crest SE del "Monaco", con divertenti passaggi mai difficli anche se un pò esposti. Impagabile il panorama su tutto il bacino glaciale che si apre verso S e sulla lontane Alpi Pennine.
IL G.Capucin
Mont Blanc du Tacul

Puntatina di fine inverno nel massiccio del Bianco per fare qualche goulotte ghiacciata sul versante SE del M. B. du Tacul.

A parte le buone condiizoni trovate, per una volta siamo rimasti quasi sempre soli a gustarci i panorami.
L'uscita dal canalone NW
Pizzo Coca

La cima più alta delle Alpi Orobiche presenta sul versante NW un bel canalone con pendenza media intorno ai 45°:un buon terreno per cominciare a praticare le prime ascensioni di ghiaccio e misto. Rimane in ottime condizioni sino alla metà di giugno almeno e come punto di appoggio risulta essere molto comodo il bivacco Resnati . Consigliabile ridiscendere dallo stesso invece di rientrare dall'interminabile versante S con salita al Passo Coca e poi ridiscesa in Val d'Arigna.

Il primo tentativo andò a vuoto viste le condizioni del tempo e la violenta grandinata che ci colse all'inizio delle difficoltà: lo salimmo poi per un paio di volte con condizioni ottimali e sole splendido in cima dopo alcune ore trascorse nel tetro budello.
Sullo spigolo tra luce e ombra
Pizzo Badile

Non poteva certo mancare una salita sulla montagna di granito per eccellenza delle Alpi Centrali.

Lo spigolo N è una splendida arrampicata mai difficile e in un'ambiente severo nonostante ormai nelle belle giornate estive sia salita da parecchie cordate contemporaneamente.

Meglio poi scendere dalla normale verso la Gianetti che passare alcune ore a fare doppie sullo spigolo stesso.
Il crestone finale e poi la cima
Weissmies

E' anche bello salire le montagne per i loro itinerari più semplici dove si può gustare l'ambiente e il panorama senza preoccuparsi troppo per le difficoltà o per il tempo che passa o che cambia.

Il Weissmies per la sua normale offre tutto questo: con un minimo di tecnica di progressione su ghiacciaio si sale un 4000 abbordabile che offre un colpo d'occhio stupendo su gran parte delle cime del Vallese.
Lungo lo spigolo roccioso
Pis Scerscen

Il vicino del Bernina e quasi 4000, salito raramente dalle cordate se non per il Naso di Ghiaccio, una volta forse impegnativo e carattere distintivo della montagna, adesso molto più semplice.
Splendida alba su Cevedale e Gran Zebrù
Ortles/Ortler

La stessa Normale partendo dal Rif.Payer non è da sottovalutare nonostante che i tratti più impegnativi lungo la fascia rocciosa iniziale siano attrezzati.

Noi scegliemmo però come itinerario di salita la Hintergrat, partendo dal rif. Del Coston/Hintergrat: stupenda cresta, abbastanza impegnativa anche se non difficile e inoltre toccata presto dai primi raggi del sole.
Lo splendido spigolo Vinci
Pizzo cengalo

Non poteva certo mancare la cima più alta del gruppo granitico Masino/Bregaglia.

Grazie all'insistenza dei miei amici e in un anno di scarso allenamento andiamo e facciamo lo Spigolo Vinci, sicuramente una delle più belle arrampicate in cresta di tutte le Alpi.

Giornata fredda e ventosa anche se siamo a metà agosto: avendo attaccato la salita partendo dalla parte più bassa dello spigolo, ci facciamo 5/6 tiri in più rispetto al solito e quindi preferiamo scendere in doppia sulle sottostanti placche la cima dello spigolo anzichè andare sulla vicina vetta principale.
I plateau finali
Rheinwaldhorn/Adula

Semplice e poco impegnativa ascensione che consente di raggiungere la vetta panoramica di questa cima a cavallo tra Ticino e Grigioni.
Mare di nuvole
Monviso

I soci del Cai ci vanno: ma si vado anche io su questo quasi 4000 isolato e visibile praticamente da quasi tutte le ALpi.

Ma che delusione: sarà perchè abbiamo fatto la salita lungo la normale o al buio o nelle nuvole, sarà perchè questo itinerario è composto da sassi e ancora sassi , ma è una delle uscite che ricordo meno volenteri.

Bellissimo comunque lo sbucare in cima e ammirare tutta la pianura davanti a noi immersa nelle nuvole fino a qualche metro sotto i nostri piedi.
Il fianco nord
Cima di Rosso

Elevazione appartata e il cui versante N appena si intravede dal passo del Maloia: per poterlo ammirare occorre farsi una bella scarpinata di alcune ore.

Questa parete consiste in bei scivoli non eccessivamente lunghi. Noi abbiamo salito quello di sinistra, dove la maggior difficoltà consistette nelle condizioni del ghiaccio - duro e sporco, eravamo alla fine di settembre.
Ad un soffio dalla Biancograt
Piz Morteratsch

Cima perfetta per le prime uscite lunghe su ghiaccio e qualche passaggio di roccia e soprattutto per assaggiare le quote elevate.

Inoltre la salita lungo la normale e la vetta del Morteratsch offrono bellissimi panorami su tutto il gruppo del Bernina:sembra quasi di toccare con mano la vicinissima Biancograt.
Il magnifico Weisshorn dal rifugio
Dom des Mischhabel

Lunga e faticosa salita sia per arrivare al rifugio che per andare in cima: salgo con mio padre per la Festigrat, tecnicamente semplice ma si arriva a 4500m, sapendo che poi ci attende una discesa infinita.