IL CASTELLO


Il castello visto dal ponte della Casilina

Non e' certamente il castello di Atenolfo e dei conti longobardi di Calvi e tantomeno quello dei suoi successivi signori normanni. Nella sua attuale struttura architettonica esso e', infatti, da ritenersi di epoca piu' tarda, forse di fattura angioina o, piu' probabilmente, aragonese. E' lecito pensare, comunque, che sia stato realizzato sulle rovine di una preesistente roccaforte longobarda. Anche Lucio Santoro, uno dei massimi esperti italiani dell'architettura difensiva meridionale, sostiene che "nel luogo dell'antica Cales vi era gia' un castello di origine longobardo, dove Sancio Carilio sostenne vittoriosamente l'assedio...". Il castello con tutta probabilita' fu rifatto o restaurato al tempo degli Aragonesi, dopo aver subito proprio in quest'epoca uno dei piu' feroci e devastanti assedi della sua storia. Il castello di Calvi aveva una funzione di controllo sulla vecchia Via Latina ed era circondato in buona parte da un ripido fossato. Esso si mostra con quattro torri angolari che serrano delle cortine murarie innalzate su di una pianta quadrangolare. Sia le torri che le mura non presentano bertesche, ne' merlature, ne' caditoie per la difesa piombante. Tutti questi elementi costruttivi furono eliminati a Calvi, come quasi dappertutto, nella considerazione che essi ormai costituivano solo un facile bersaglio per i cannoni. Altra caratteristica delle torri calvesi e' data dal fatto che esse non risultano piene nella loro parte interiore, cosi' come accadeva nell'alto medioevo, bensi' vuote, con varie finestrelle e feritoie dietro le quali trovavano posto i balestrieri e gli archibugieri. La "scarpa" serviva a tenere il piu' lontano possibile dalle merlature le torri ossidionali, e a diminuire il pericolo delle mine sotterranee, scavate in gallerie sotto le mura. Anche a Calvi Vecchia venne inserito il redondone tra le mura ed il castello; infatti, si puo' notare come una linea continua sporgente che corre tra le cortine e le torri. Al castello si accede attraverso una porta arcuata. Questa immette in due successivi cortili ai lati dei quali vi sono diversi locali, destinati evidentemente agli alloggiamenti dei soldati. Dopo essere passati nel secondo cortile, si puo' salire al piano superire salendo una scala situata nel primo ambiente a sinistra. Si arriva cosi' a quello che un tempo veniva definito il piano nobile, dove si trovavano i saloni e gli ambienti riservati al feudatario ed ai suoi ospiti. E' probabile che al di sopra di questo piano ci fosse anche una grande soffitta coperta. Il castello fu abitato fino al 1700 ed e' sintomatico che in una vecchia stampa del Pacichelli lo si possa vedere ancora in piedi e debitamente coperto.

Indietro Indice Avanti