GLI DEI DI CALES







GLI DEI DI CALES

Sappiamo dalle iscrizioni ritrovate della presenza di templi dedicati a Giunone Lucina, a Giano ed alla Mater Matuta. Sappiamo anche dell’esistenza del Tempio di Augusto che era situato nei pressi del Foro e dei Seviri Augustai riuniti in un collegio, che a Cales erano addetti al culto imperiale. Del culto dei caleni per la Dea Fortuna ci parla Strabone laddove afferma che i confini tra l'agro caleno e quello sidicino erano delimitati da due templi dedicati a questa divinità (... Cales et Teanum Sidicinum quas distinguunt duae Fortunae aedes...).

Questi due edifici, a quei tempi, si trovavano nei pressi dell'attuale bivio di Torricelle. Altri dei che molto probabilmente si adorarono a Cales, furono Bacco ed Apollo. Del primo fu, infatti, rinvenuta una grande statua di marmo in occasione della campagna di scavi organizzata dal Novi nel 1858. La venerazione dei Caleni per Apollo è stata, invece, riscontrata da Domenico Guidobaldi che in una nota apparsa sul Bollettino Archeologico Italiano del giugno 1862 rese noto di aver trovato fra l'altro un’donario a forma di cassettina rettangolare tenuta da una mano che sembrava un frammento di stato... la quale statua rappresentava il devoto donatore che offriva il voto al benefico Apollo. Secondo il Guidobaldi, la particolarità della cassettina era da ricercarsi in un'iscrizione mo1to interessante che era stata incisa su uno dei lati. L'epigrafe risultava, infatti, graffita in un latino a caratteri arcaici e parlava di un certo Caio Inoleio, liberto di Caio, che offriva, appunto, il dono ad Apollo".




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