CALVI RISORTA - IL LIBRO DI PADRE GASPARE SULLE INEDITE VICENDE STORICHE

DEL CONVENTO E DEI PADRI PASSIONISTI

(Paolo Mesolella)

Chi l’avrebbe mai pensato che il seminario dei Passionisti di Calvi nel 1931 è stato diretto da un santo; che nell’ottobre 1943 ha custodito i libri della Biblioteca Nazionale di Napoli ed è diventato ospedale militare tedesco? E poi è diventato farmacia e mensa degli Americani. Chi l’avrebbe mai detto che il seminario dei Passionisti di Calvi, nel 1958 ha meritato la medaglia d’oro per la sua opera educativa dall’allora ministro della P.I. on. Aldo Moro? Che nel giugno 1769 ha ospitato l’urna con le ceneri di S. Paolo della Croce e che quattro dei suoi monaci sono diventati martiri, per essere morti in Terra di Missione? Eppure queste sono solo alcune delle tante curiosità storiche raccontate dal compianto padre Gaspare Vittorio Sassani, nel suo libro “Calvi Risorta, il suo seminario e i Passionisti”. Il libro di Padre Gaspare (scomparso il 27 febbraio scorso) che sta per essere pubblicato in rete sul sito mesolella. supereva.it, è un’appassionante ricerca sulle origini del seminario e, allo stesso tempo, un contributo alle celebrazioni del III Centenario della nascita di S. Paolo della Croce. Il lavoro è diviso in tre sezioni: la prima ricorda la storia dell’Antica Cales, la seconda la storia del seminario, la terza quella dei passionisti a Calvi. Iniziò a costruire il primo seminario diocesano a Calvi Vecchia mons. Filippo Postano il 7 dicembre 1722; e fu lo stesso papa Benedetto XIII a banedirlo il 16.5.1727. (In quello stesso anno, tra l’altro, il 6 giugno, papa Benedetto XIII ordinò sacerdote Paolo della Croce, il futuro fondatore dei Passionisti che due secoli dopo avrebbero ereditato il seminario di Calvi per la formazione dei loro studenti). Il nuovo seminario, invece, quello di Zuni, fu iniziato nel 1757 dal vescovo Capece Zurlo (i Baroni Luigi e Girolamo Zona offrirono il terreno, i fedeli della Diocesi 660 ducati); nel 1860 fu ampliato dal cardinale D’Avanzo perché nel 1818 la Diocesi di Teano era stata aggregata a quella di Calvi, e nel 1896 fu completato da mons. Giordano. Poi, con la guerra e la chiamata alle armi dei seminaristi, iniziò la sua decadenza, finché la Provvidenza non portò a Calvi Padre Bernardino e i Passionisti che, dopo lunghe trattative coi vescovi Licata e Migliore, acquistarono lo stabile ormai fatiscente e aprirono la scuola apostolica: 4 camerate, la cucina e la chiesetta con l’affresco dell’Assunta di Ballerini sulla volta, le decorazioni di Alberto Albani alle pareti e la statua dell’Addolorata di Giuseppe Manzo sull’altare. I primi 36 studenti presto diventarono 100- 130. Dal 1926 al 1993 il seminario ha ospitato più di mille studenti. Nel 1932 (e fino al marzo 1979) ha pubblicato la rivista “L’Araldo del Crocifisso”, poi trasferita a Napoli col nome di “Presenza Missionaria Passionista”. Il 18.5.1769 ha ospitato la Peregrinatio dell’urna di S. Paolo e in quell’occasione venne a Calvi il cardinale Samorè. Dopo l’Armistizio dell’8 ottobre ’43, però, i Tedeschi occuparono il convento e allestirono al piano terra una sala operatoria per i soldati che venivano dal fronte; in seguito, l’11 dicembre ’43 gli Americani allestirono nel convento il deposito di medicine e viveri della 5^ Armata. Il materiale occupò il seminario fino al 20 aprile 44. Il 5 luglio 1958 poi, il ministro della P.I. Aldo Moro comunicò al superiore della scuola l’assegnazione del diploma e della Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica. Un capitolo infine è dedicato ai padri Passionisti. Tra i tanti: P. Piergiovanni Cantucci, direttore della Scuola apostolica di Calvi dal 1931 al 1934. Un uomo santo al punto che per lui oggi si è aperta la via degli altari; Padre Carmine Pitocchi di Calvi, ucciso da una scheggia nel convento (dove insegnava) durante il bombardamento del 9 ottobre 43; poi Padre Remigio Abate (professore e compositore) e Frà Gerardo Giudicianni, entrambi di Bellona, uccisi durante la rappresaglia tedesca del 7 ottobre insieme agli altri 54 martiri di Bellona; poi ancora Padre Valentino Santoro e Padre Stanislao Pistilli morti in Terra di Missione: il primo in Tanzania dove per 50 anni era stato infermiere specializzato, il secondo in Africa, colpito da malattia tropicale a soli 36 anni. Infine i Frati Sebastiano Necci, Antonino Di Palma e Camillo Vinci , poveri questuanti che hanno girato Calvi e i paesi vicini in cerca di carità.