IL PALAZZO ZONA

DAL GENIO DI VANVITELLI NON SOLO LA REGGIA

CON QUADRI DEL BONITO PITTORE DI CARLO III DI BORBONE

(Paolo Mesolella)

 

 

    Carlo III di Borbone nel 1751 chiama Luigi Vanvitelli per affidargli il progetto della Reggia di Caserta. Lo stesso anno la sua scuola prepara anche un altro progetto: quello del Palazzo baronale Zona di Petrulo, una delle tre frazioni di Calvi Risorta. Il palazzo, costruito ai margini di una villa rustica del 500 ancora visibile a nord del cortile, viene descritto nel 1753 in un documento manoscritto da Luigi Zona al fratello Muzio (v. Foto), protomedico di corte, trasferito in Spagna al seguito di Carlo III di Borbone. Prima di partire, grazie alla sua influenza a corte, si era servito degli allievi del Vanvitelli per il progetto del palazzo e del pittore di corte Giuseppe Bonito per farvi dipingere grandi e bellissimi affreschi in trompe -l'oeil, la tecnica pittorica che dà l'illusione della realtà. Cortigiani, damigelle e popolani si affacciano dalle balaustre tra uccelli, cedri e vasi di peonie. Giuseppe Bonito, dal 1752 anche direttore dell'Accademia del disegno a Napoli, era tra i pittori pi¨ noti del tempo: dipinse nel Monte di pietà di Napoli, nella reggia di Portici e in quella di Caserta. Qui in particolare lasciò nel teatro lo sposalizio della Vergine  e nella cappella, la pala dell'Immacolata Concezione.In una lettera del 3 agosto 1772 al Vanvitelli, aveva chiesto un trattamento uguale a quello del Mengs. E pretendeva "non solo essergli uguale di merito nella professione, ma di aver faticato dippiù dell'altro nell' architettura". Oltre ai dipinti del Bonito nel palazzo Zona vi sono altre testimonianze del Sette-Ottocento, dalle spade, alle sculture, dai mobili, ai vasi. Ma ritorniamo al manoscritto e alla descrizione del palazzo e del cortile vanvitelliano. "Il portone di ingresso, scrive Luigi Zona, porta in un ampio cortile circondato da mura. Nel cortile appare una grande meridiana. A sinistra del cortile c'Þ una cucina. Da questa si entra in una stanza che contiene altre tre porte, una delle quali introduce in una dispensa, la seconda immette in una scala segreta. Vicino all'ultima porta ce n'Þ un'altra che porta all'appartamento, ai granai, al magazzino. Poi si vedono due grandi stalle (una capace di otto cavalli, l'altra rustica), un secondo magazzino di grani ed un recinto di muro. Attraverso un'altra porta si entra in un giardino murato di un moggio con pozzo. Sulla porta che dal giardino porta al cortile c'Þ lo stemma della famiglia Zona (un arciere mentre scaglia una freccia contro un orso). All'interno: una cantina, due fruttiere, la dispensa e la selleria. A destra nell'entrare dal portone, invece, c'Þ una scala nobiliare con la volta dipinta dal celebre pittore Giuseppe Bonito nel 1769. Salita la scala, c'Þ un atrio coperto con tre porte: due laterali ed una frontale. Dalla prima delle due porte laterali si entra in una grande sala con due porte bussolate. La bussola di sinistra immette in tre camere da letto dall'ultima delle quali si esce su una loggia che guarda sul giardino e sul cortile. La bussola di destra,invece, porta in un'anticamera e attraverso un'altra bussola, in una sontuosa galleria. La galleria Þ a volta e presenta sul fondo un arco anch'esso a volta. Sia l'arco che la galleria sono dipinti dal suddetto regio pittore Bonito". Tutte le pitture sono molto simili a quelle dipinte dal Bonito nella reggia di Portici.

 

Il Mattino, 2 aprile 1999