LA CHIESA DI
SAN SIMEONE

 



San Simeone, chiesa dei secoli dell'età di mezzo, che è stata e lo è tuttora: " masseria della fantasima", per l'aria di mistero che la circonda anche adesso, originariamente non era una chiesa cristiana. Era un'edicola cimiteriale pagana. Sono evidenti le così dette colombaie per la deposizione dei vasi contenenti le ceneri dei corpi cremati. Ne sono una testimonianza la fascia gialla, con scritte funerarie in rosso che le sovrasta. La zona circostante è una zona cimiteriale, adagiata fuori le mura nelle vicinanze della porta Stellatina. Attraverso le monete dissepolte nella aratura dei campi la si può datare nel periodo dell'età imperiale. Una è dell'età augustea. Con la scritta: M. AGRIPPA CON III. Un’altra di Claudio, una di Floriano Antonino. Secondo gli archeologi sono di indiscussa autenticità.
Viene spontanea la domanda : Perchè è stata trasformata in cristiana?
La trasformazione va collocata al IV o V secolo. Infatti vi sono stati rinvenuti resti di corpi non cremati, forse di cristiani. Scrostando le diverse imbiancature a calce, ci si imbatte in un intonaco con affreschi dello stile delle grotte dei Santi e delle Formelle. Detti affreschi abbellivano le pareti che tamponavano la volta con evidenti segni cristiani, come croci. Le medesime immagini dei santi descritti dallo Zona, le collocherei verso il sec. VI. Sono più semplici infatti delle immagini della grotta dei Santi. Sotto questo intonaco si riscontra una più antica pitturazione, ad un solo fondo ce1este ed un bel vermiglio. Quindi : pitturazione pagana; una seconda pitturazione ad un sol fondo, un terzo intonaco con affreschi e poi imbiancature di calcio. Andando a ritroso nel tempo: stalla, una chiesetta riccamente ornata, una chiesetta pitturata con diligenza, edicola cimiteriale pagana. Le pitturazioni e gli affreschi stanno a dimostrare che l’edicola cimiteriale pagana, diventata chiesa cristiana, era la meta di culto affettuoso, sentitivo, vivo.
Da quanto fin qui detto, l'ipotesi di ritrovarci sulla sepoltura di martiri, non è sballata. Ma c'è ben altro.



RESTI MORTALI SENZA TESTA
In una di queste passeggiate... archeologiche, il proprietario Sig. Carmine De Lucia, cui vada il ringraziamento per la rispettosa ospitalità, mi domanda: Perché sotto il trattore, nelle adiacenze della masseria, sono usciti resti mortali senza testa? Oltre una decina. Non si tratterebbe di resti di martiri? La esecuzione della sentenza capitale sarà avvenuta altrove e qui, fuori l’edicola, il seppellimento; seppellimento affrettato e rozzo, in fossi coperte da tegoloni di cui a Cales vi era una rinomata fabbricazione. Seppellimento effettuato forse di notte, forse togliendo con mani pietose, in fretta, solo i corpi, lasciando le teste nel torrente. La presenza dei corpi dei martiri giustificherebbe la trasformazione dell’edicola. Questi i dati di fatto: - chiesa pagana; - ritrovamento di corpi decapitati (una decina) nelle adiacenze di detta edicola; - resti di corpi umani seppelliti nella stessa edicola, ma sotto terra; - trasformazione in chiesa cristiana con una nuova nicchia, più ampia delle colombaie; - pitturazione in celeste della nicchia e vermiglia sulla parete, pitturazione che copre i fregi delle urne pagane; - nuovo, più spesso intonaco con affreschi
del secolo ottavo circa; - tracce di calce bianca
con tracce di fumo, quando fu trasformata in stalla.



[Indietro] [Indice] [Avanti]



Cales Home Page dell'I.T.C.
"Galileo Galilei" di Sparanise (CE)