UOMINI ILLUSTRI



FUFIO CAIO GEMINO
Secondo Mattia Zona apparteneva alla gens Fufia di Cales. Fu Console a Roma con Lucio Rubellio, anch'egli Gemino, nel 29 d.C.

FUFIO QUINTO CALENO
Apparteneva ad una delle migliori famiglie di Cales ed è da considerarsi uno dei personaggi più rilevanti espressi da questa città. Non si conosce con precisione la data della sua nascita, ma si può ritenere che questa avvenne tra la fine del II ed i principi del I secolo a.C.. La sua brillante carriera ebbe inizio a Roma nel 62 a.C., anno in cui venne eletto tribuno. Era l'epoca in cui gli ambienti politici e mondani dell'Urbe erano stati messi a soqquadro da un grosso scandalo scoppiato proprio nella casa di Cesare nel corso di una solenne cerimonia religiosa (il Damium), rigorosamente riservata alle sole donne. In questa faccenda risultarono pesantemente coinvolti uno stretto amico e sostenitore di Cesare, Clodio, e la sua stessa moglie, Pompeia. L'affaire fu subito strumentalizzato da Catone, Cicerone ed altri avversari politici del futuro dittatore, nel tentativo di stroncarne sul nascere l'irresistibile ascesa. Infatti, costoro riuscirono a portare la questione davanti al Senato dove furono lungamente dibattute alcune pregiudiziali di carattere procedurale. Fu proprio in questa circostanza che trovo modo di emergere Q. Fufio Caleno il quale, essendosi schierato a favore di Cesare, riuscì a determinare le condizioni oggettive favorevoli per l'assoluzione di Clodio.

NEVIO GNEO
L'autore del Bellum poenicum, considerato Il primo romano che meriti il nome di poeta...
Nacque intorno al 270 a.C. in un comune latino della Campania. Probabilmente proprio a Cales, come suppose il Mommsen (Storia di Roma, IV p. 244).

OLENO CALENO
Era un indovino particolarmente famoso nell’antichità. Plinio riferisce (Lib. XXVIII, Cap. 2) che questo celeberrimus vates fu convocato a Roma direttamente dal senato per sciogliere il recondito significato di una non meglio precisata "Testa Umana" trovata tra le fondamenta di un tempio sul monte Tarpeio.

VINICIO LUCIO
Fu triumviro monetale. Lo attestano sia l'iscrizione che citeremo in seguito a proposito di Publio Vinicio, sia una bella moneta d’argento dei tempi augustei. Negli spazi laterali della moneta, ai fianchi della colonna, sono impresse le scritte L. VINICIVS e L. F. III VIR Di questo Vinicio è noto anche un piccante episodio narrato da Svetonio (Vite dei 12 Cesari, Augusto, Cap. LXIV). Secondo lo storico latino, infatti, Lucio Vinicio era un giovane di famiglia nobile e molto per bene, tuttavia si meritò una lettera di rimprovero da parte di Augusto perché si era comportato in maniera sconveniente andando a salutare Giulia l'esuberante figlia dell'imperatore, mentre questa soggiornava a Baia.

VINICIO MARCO JUN IORE
Tacito nel VI libro degli Annali (Cap. 15), accenna a Marco Vinicio, figlio del console Publio e nipote del celebre Marco seniore. Anche Dione Cassio ne parla, dicendolo proveniente da una famiglia illustre per due consolati.
La carriera di questo Vinicio cominciò con l'elezione a console nel 30 d.C., singolarmente, proprio l'anno successivo a quello del consolato di un altro personaggio di estrazione calena: C. Fufio Gemino.
Intorno a questo periodo sposò Giulia Lavilla, una delle tre sorelle del futuro imperatore Caligola.
Sotto l'impero di Claudio, Marco Vinicio juniore venne eletto console per la seconda volta (45 d.C.), avendo come collega Tauro Statilio Corvino. Poco appresso fu anche nominato senatore.
Accadde che Messalina si incapricciasse di lui ed i guai di Vinicio cominciarono quando egli ebbe l'ardire di manifestare un interesse assai moderato per la trafficatissima alcova dell'imperatrice. Questo suo gran rifiuto, non si sa se fatto per non compromettere i suoi rapporti con la corte o se per un effettivo disinteresse doveva comunque costargli la vita. Morì, infatti, avvelenato per mano di Messalina ai tempi di Nerone (Dione Cassio Lib. 58)

VINICIO MARCO SENIORE
La Vinicia fu una delle più prestigiose famiglie di Cales.
Il primo rappresentante di questa gens di cui si abbia notizia e Marco Vinicio, chiamato seniore per distinguerlo dal suo omonimo ed altrettanto illustre nipote.
Le fonti riportano che fu eletto console, nel 19 a.C., 735 di Roma. In questo stesso anno venne inviato in Pannonia da Augusto per fronteggiarvi le incursioni di alcune tribù illiriche nei territori romanizzati.

VINICIO PUBLIO ( o forse PAOLO)
Nello stesso anno in cui Marco Vinicio Senioie assumeva il comando dell'armata romana sul Reno ( I a.C. - 753 di Roma), suo figlio Publio veniva inviato in Oriente come Prefetto di alcune forze imperiali ivi stanziate.
Le fonti lo ricordano ancora come Console a Roma nel 2 d.C., insieme a P. Alfenio Varo.
Da un'iscrizione presentata dallo Zona, apprendiamo che fu anche magistrato monetario unitamente ad un altro Vinicio, di nome Lucio.

Moneta commemorativa
fatta coniare da Fufio Caleno


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