LA STORIA DEL TRAFORO DEL MONTE BIANCO


le foto si riferiscono a manifestazioni contro i TIR sul versante italiano del M.B.

Per saperne di piu': retealternative.org


L'accesso al tunnel del Monte Bianco venne liberato dal traffico motorizzato il 29 maggio 2003 quando piu' di 1000 manifestanti con le loro biciclette percorsero i 15 km dai piedi del viadotto fino a Chamonix. Scopo dei manifestanti era chiedere ai leader dei G8 che in quei giorni si riunivano ad Evian di prendere le loro decisioni in base a considerazioni ambientali ed umane.
L'atmosfera come sempre era festosa, gioviale e pacifica. La causa dei dimostranti aveva ottenuto appoggio un po' ovunque, con la presenza di delegazioni provenienti dai Pirenei, dal Giura francese e di organizzazioni come Greenpeace, la svizzera Alpine Iniziative e diversi gruppi italiani.
La presenza dell'"eroe" no-global Bove' diede a questa iniziativa un'attenzione mediatica piu' alta del solito. I discorsi tenuti per l'occasione furono di alto livello, toccando argomenti come la divisione del mondo tra paesi ricchi e poveri, il dominio del WTO, cosi' come, ovviamente, tematiche ambientali e il problema dei trasporti.
Ecco un breve sommario della battaglia contro il transito di TIR nel tunnel del Monte Bianco:

1991: Viene fondata da un gruppo di guide alpine di Chamonix ARSMB (Associazione per il Rispetto del Sito del Monte Bianco, sito in francese). La minaccia della costruzione di un secondo tunnel sotto il mitico Monte Bianco porta alla neonata organizzazione un immediato sostegno da parte della popolazione locale. Parecchie altre realta' simili nascono negli anni seguenti in numerosi paesi dell'area.

1994: il progetto del secondo tunnel viene abbandonato.

1997: manifestazioni in bicicletta per protestare contro l'insopportabile volume di Tir che attraversa la valle.

1998: L'accesso al tunnel viene bloccato da una dimostrazione alla quale partecipa un sindaco del luogo.

1999: un TIR belga che trasporta farina e burro prende fuoco nel tunnel, causando 39 vittime. Rimpallo di responsabilita' tra Italia, Francia e societa' che gestisce il tunnel. Sotto accusa i bassi standard di sicurezza. In proposito non e' stata ancora emessa una sentenza. Vengono raccolte piu' di 100mila firme in tre mesi contro il ritorno dei TIR (300mila prima della riapertura del tunnel).

2000: il ministro dei trasporti francese dichiara che le leggi francesi sulla sicurezza dei trafori autostradali, che avrebbero potuto impedire la riapertura della galleria del Monte Bianco, non possono in questo caso venire applicate in quanto si tratta di un valico internazionale. La galleria e' troppo stretta e non presenta una via di fuga indipendente.

2001: in un referendum il 97% degli abitanti della valle di Chamonix si dichiara contrario al ritorno dei TIR.

2002: il tunnel viene gradualmente riaperto, con manifestazioni di protesta alle quali partecipano ogni volta dalle 2000 alle 4000 persone. La totale riapertura ai TIR data 25 giugno, e vede la presenza di poliziotti in tenuta antisommossa che sparano lacrimogeni in abbondanza per liberare l'accesso al tunnel da pacifici dimostranti. Da allora in poi vengono tenute manifestazioni di protesta settimanali nei pressi dell'accesso del traforo per dimostrare alle ditte di trasporti, alle autorita' e al pubblico che l'opposizione al ritorno dei TIR ai piedi di una delle bellezze naturali piu' visitate del mondo e' ancora molto forte.

ANNE LASSMAN


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