Filastrocca di Carnevale
Filastrocca di Carnevale,
sfilano in maschera i carri sul viale,
balla Brighella, salta Arlecchino
e Pulcinella suona il violino.
Tutti i bambini, per strada festanti,
gettan coriandoli e stelle filanti,
hanno parrucche e turbanti in testa,
trombe e fischietti per fare festa.
Ci son pirati, fate e marziani,
dame, conigli e capi indiani,
bambini Zorro e bimbe in tutù,
metti una maschera e vieni anche tu!
Carnevale vecchio e pazzo
Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
Gabriele D'Annunzio
Il vestito di Arlecchino
Gianni Rodari
Per fare un vestito ad
arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un'altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone :
'Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l'altro bolletta!". |
Volta la carta di
carnevaletto
Volta la carta di
carnevaletto, quattro salti ed uno sgambetto. C'è Arlecchino "venessiano",
Pulcinella "nabbolidano". C'è Gianduia piemontese, Pantalone
bolognese. C'è Rosaura e Colombina, cameriera sopraffina. Meneghin
vien da Milano, Sor Trtaglia gli è toscano. L'uno mangia maccheroni,
l'altro grossi panettoni, uno suona il mandolino, l'altro a fianco
ha lo spadino. Ma son tutti una brigata, bella, allegra, indiavolata
che si bacia, che si azzuffa, che combina una baruffa. E che alfine
allegramente, ricomincia come niente il più gaio girotondo che
rallegra tutto il mondo. (C.Gasparini)
Canzonetta di Carnevale
Pulcinella
aveva un gallo;
tutto il giorno vi andava a cavallo,
con la briglia e con la sella.
Viva il galletto di Pulcinella!
Pulcinella
aveva un gatto;
tutto il giorno saltava da matto,
suonando una campanella.
Viva il gattino di Pulcinella!
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Febbraio
Il febbraio pazzerello
ci ha portato il Carnevale
a caval d’un asinello
e con seguito regale:
Pantalone e Pulcinella
e Rosaura e Colombina
Balanzone con Brighella
e Pieretta piccolina.
A braccetto con Gioppino
che dimena un gran bastone,
van Gianduia e Meneghino
sempre pronti a far questione.
Arlecchin chiude la schiera
che, fra canti, balli e lazzi
lieta va da mane a sera
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Viva i
coriandoli di Carnevale,
bombe di carta che non fan male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell'allegria:
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.
Non servono infermieri
perchè i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l'assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia, tutti a nanna.
Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.
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Le mascherine
- Ecco le belle maschere, tutte vispe e
carine, che innanzi a noi saltellano allegre e birichine.
Ecco arriva Meneghino, di Milano cittadino
e Gianduia piemontese che con tutti è assai cortese. Arlecchino
ruba i cuori col vestito a più colori.E di Modena Sandrone fa la festa
allo zampone, di Bologna Balanzone, di Venezia Pantalone e
da Napoli sua bella ecco arriva Pulcinella. E' Barudda
genovese: conoscete il suo paese? Stenterello è fiorentino e di Roma
Rugantino. Viva viva il carnevale cherallegra oggi
ogni cuor! Oggi lieti nelle sale, doman lieti nel lavor!
Il girotondo delle maschere
Girotondo, girotondo, noi giriamo tutto il mondo
C'è Gianduia e Meneghino, Pulcinella ed Arlecchino. C'è Brighella e
Pantalone, Meo Patacca e Balanzone, Peppe Nappa siciliano, Stenterello
che è toscano... Girotondo, girotondo noi
viaggiam per tutto il mondo e con noi portiam la gioia che è
nemica della noia.
Le maschere
Io voglio andare in maschera vestito da Pierrot,
mamma mia contentami, non dirmi no! Ma la mamma risponde nel viso un
poco seria: - C'è chi si veste in maschera e chi soffre la
miseria. C'è chi si veste di seta e chi non ha tetto, i soldi della
maschera dalli a un poveretto. (L.Ugolini)
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