L'albero
Nella
biblioteca delle foglie ci sono scritti che
raccontano di albe, tramonti, gocce di
pioggia, venti, cieli infiniti. Negli
scaffali degli alberi sono conservate parole
che non sono mai state dette, emozioni che
appartengono soltanto al Grande Spirito.
Devi
diventare un albero alto, molto alto. La sua
cima deve toccare il cielo e i suoi rami
devono proteggere la tua casa e tutto quello
che ami.
Se
crederai alle forze invisibili della natura
diventerai forte come un albero.
La
saggezza misteriosa dei sogni arriva
attraverso la linfa vitale degli alberi. Le
betulle trasmettono molta serenità. Il mirto
porta a riflettere, il noce porta turbamenti
perché si dice che col suo legno sia stata
fatta la croce di Gesù. La quercia è
l'albero della forza. Il faggio protegge
tutti coloro che si fermano sotto le sue
foglie e ha la capacità di far avverare i
loro desideri.
...Noi
conosciamo tutto: il vento e gli uccelli ci
portano le notizie del mondo e i nostri
messaggi sono scritti sulle foglie.
Quando
arriva l'autunno nel bosco si può udire una
serenata: sono gli alberi che hanno perduto
le loro foglie e salutano l'arrivo
dell'inverno, sicuri che da lì a sette mesi
ritornerà la primavera. Migliaia di
uccelli volano tra gli alberi pizzicando con
il becco i rami sottili come corde di
chitarra e i diversi suoni formano una dolce
melodia che si diffonde nel bosco; i picchi
battendo ritmicamente sui fusti, i corvi con
il loro gracchiare formano il coro, i cuculi
segnano le pause.
Il
suono prolungato dei tamburi annuncia
l'inverno. Ancora molti geli indeboliranno i
nostri rami, la pioggia ci annegherà e i
fulmini ci feriranno. E' il segnale che il
Grande Spirito ci manda con la neve del Nord
per metterci alla prova. Quando i tamburi
delle grandi praterie ci diranno che tutto è
finito allora torneremo a stormire nel vento
di primavera.
Gli
alberi sono chiamati Persone in Piedi perchè
sono i nostri insegnanti. Essi non se ne
vanno in giro come gli esseri umani ma
possiedono l'energia della Terra e del
Cielo. Le radici degli alberi raggiungono
profonde la terra ed i loro rami si
protendono alti verso la luce.
In
un posto molto lontano esiste un'isola dove
tutto è bello e persino la tristezza dura
poco perchè accade sempre qualcosa che la
cancella dall'animo. Quando un poco di
malinconia assale il cuore dell'uomo e
neanche più l'amore riesce ad allontanare la
noia, laggiù c'è un albero meraviglioso,
unico al mondo, che può guarire da questa
malattia e far tornare la serenità. Ha
grandi rami azzurri e i suoi frutti sono di
madreperla, simili a tanti lumi multicolori
che ondeggiano al soffio del vento. La sua
corteccia contiene una sostanza che dà forza
e il succo dei frutti produce una serenità
infinita. Facendo un piccolo foro nei rami e
succhiando il liquido che ne sgorga, si
prova una grande leggerezza e ogni
dispiacere si scioglie come per incanto. Se
a questo liquido poi si aggiunge anche
quello dei frutti di madreperla, il cuore si
riempie di gioia e la vita appare radiosa
come un'alba che sorge. Sui suoi rami si
posano spesso gli uccelli e vi accorrono
anche tutti gli altri animali in cerca di un
pò di serenità: la pianta è sempre piena di
vita, attorno si incrociano i segni della
felicità, da essa risuonano grida gioiose.
E' un albero grande come una quercia, cresce
ai piedi delle montagne e si chiama l'albero
della felicità. Per le persone malinconiche
c'è anche un'altra pianta, diversa, che
diffonde musica dalla mattina alla sera. E'
un vecchio tronco con i rami che si
innalzano nel cielo come canne d'organo e
vanno a carpire i più lievi sospiri del
vento e li trasformano in musica dolcissima.
Sedendo sotto le sue fronde si possono
ascoltare le melodie più dolci e le note più
sconosciute, concerti di una bellezza
infinita e suoni mai uditi prima. Nell'isola
c'è anche il lago del sorriso. Tutte le
immagini rimangono nell'acqua, anche quando
al riva è deserta e così si possono vedere
nel lago le fanciulle del giorno
prima, nuvole già passate, alberi e fiori di
altre primavere. Quando una persona si
specchia nel lago l'immagine riflessa cambia
aspetto e il viso di quella persona,
malgrado la sua volontà, si illumina di un
sorriso.
Sorridete
sempre ...agli alberi, agli animali, alle
nuvole, al cielo...loro lo fanno. Solo gli
uomini sorridono poco ed è per questo che la
loro anima e il loro corpo invecchiano prima
del tempo.
...Toglimi
il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non
togliermi il tuo sorriso. Dura è la mia
lotta e torno con gli occhi stanchi a volte,
d'aver visto la terra che non cambia, ma
entrando, il tuo riso sale al cielo
cercandomi e apre per me tutte le porte
della vita.
P.Neruda
Le
persone che ci vogliono bene vengono
dall'aldilà anche sotto forma di vento e noi
spesso non ce ne accorgiamo. Stamani ero
seduto davanti al bosco, improvvisamente ho
avvertito un fruscio. Era il vento che si
era levato e mi portava i profumi della
natura. Ho chiuso gli occhi e in quel
respiro ho avvertito Dio.
Gli
alberi sono poesie che la terra scrive in
cielo. Noi li abbattiamo e ne facciamo carta
per scriverci il nostro vuoto.
"Sai che
gli alberi parlano? Si, parlano, parlano
l'un l'altro e parlano a te se li sai
ascoltare. Ma gli uomini non ascoltano. Non
hanno mai pensato di ascoltare noi Indiani e
temo che non ascolteranno nemmeno le altre
voci della natura. Io stesso ho imparato
molto dagli alberi: talvolta qualcosa sul
tempo, talvolta qualcosa sugli animali,
talvolta sul Grande Spirito".
"Gli
Indiani, quelli veri sono capaci di restare
seduti nello stesso punto per ore e ore a
guardare un albero oppure il cielo. Hanno
dentro qualcosa di misterioso legato alla
natura. Loro sanno per esempio quando cambia
il tempo, proprio come gli animali, oppure
quando sta arrivando un grande freddo o un
grande caldo".
" In mezzo
alla pianura c'era un vecchio albero
che aveva la forma di una grande mano, con
un ramo più lungo che come un grande dito
indicava il cielo. Nei giorni di vento
quella mano si agitava nel cielo perché
tutti la vedessero. Coloro che passavano da
quelle parti non potevano fare a
meno di guardare in su, e così
scoprivano che il cielo è lo spettacolo più
bello del mondo, con le sue nubi, le piogge,
l'arcobaleno, le stelle, la luna, il sole.
Un giorno nella grande pianura passò anche
Dio e allora l'albero piegò il suo grande
dito che indicava il cielo e rimase così
fino a quando Dio si allontanò. E
l'albero è ancora lì ad indicare il cielo a
tutti quelli che vogliono guardare."
"Quando ti
chiameranno dovrai attraversare una pianura
immensa dove piove continuamente. Camminerai
a lungo senza incontrare nessuno e dopo
tanti giorni giungerai ai piedi di una
montagna azzurra: sotto una statua velata di
pioggia, ai piedi di un vecchio albero,
troverai l'amore ad attenderti".
" Credevo
che un grande amore non morisse mai.
Immaginavo che fosse come un albero pronto a
sfidare qualsiasi tempesta e
soprattutto il tempo. Invece mi sono accorto
che non è così perché anche un grande albero
può perdere lentamente i suoi rami e
diventare secco. Quando lo tagliano,
appaiono all'interno tanti segni. Sono i
segni nascosti del tempo, delle passioni e
dei dolori che non si possono vedere prima.
E allora ti domandi il perché, se l'albero è
stato bagnato, se è stato bagnato quando era
il tempo. Ti passano per la testa
mille pensieri e vorresti sapere se quell'amore
era veramente grande come l'albero oppure
era una specie d'amore come ce ne sono
tanti. I grandi amori non muoiono per un
colpo di vento o per un poco di acqua in
meno. Muoiono se li fai morire dentro e non
finiscono se hai dato loro tanto, sino a
logorarti il cuore."
Noi
donne possiamo paragonarci a degli alberi, i
cui rami possono essere scossi talvolta dai
venti impetuosi della vita, ma le nostre
radici sono salde e ancorate ai nostri
affetti, ai nostri figli, alla vita.
Appoggia
l'orecchio sopra la corteccia di un vecchio
albero, abbraccialo e rimani ad ascoltare.
Sentirai la sua voce: all'inizio è fatta di
tanti scricchiolii che, tutti assieme,
formano un lamento. Poi diviene più
grave, sembra quella di un vecchio saggio
che mormora preghiere. Gli alberi sono
vicini al cielo, conoscono più cose di noi e
ci parlano se sappiamo ascoltarli. Sui loro
rami ci sono le foglie e fra di esse
stormisce il mistero del mondo. Dal rumore
degli alberi potrai capire da quale parte
spira il vento. Segui l'insegnamento degli
alberi, se vuoi saper qualcosa di più della
vita. Il meglio della vita è nascosto in un
angolo del cuore dove abitano i nostri
sogni. La natura ha concesso a tutti la
possibilità di sognare: ai saggi, agli
sprovveduti, ai poveri, ai ricchi, agli
animali e persino agli alberi che si
innalzano verso il cielo nella speranza di
toccarlo con i loro rami più alti. Le
foreste sono piene di sogni, come i cieli di
stelle. Senza sogni moriremmo di noia perché
essi ci aiutano a vivere e a sperare. La
loro lunga vita passa tra inverni freddi,
piogge, uragani e nonostante tutto sono
sempre rifioriti a primavera. Gli alberi non
hanno bisogno di credere in Dio, perché Lui
è in loro da sempre; vivono nel segreto del
seme dal quale sono nati e non hanno bisogno
di sapere altro. Tutte le loro sofferenze
sono nascoste all'interno del loro fusto e
solo quando vengono tagliati é possibile
vedere dai loro anelli , il numero delle
loro pene. L e foglie cadute, che il vento
ha portato via, sono le illusioni svanite,
quelle che rimangono adagiate sull'erba sono
i nostri sogni.
Il mio
giardino è sempre stato pieno di
foglie.
(R.Battaglia)
"...L'albero
è vita. Ogni mattina, destandoci dal sonno,
ci laviamo il volto con l'acqua. L'acqua è
il simbolo della purificazione, è il
battesimo nel nome del nuovo giorno.
Asciugandosi il volto in un asciugamano su
cui è ricamato un albero, il nostro popolo
dichiara silenziosamente di non aver
dimenticato il rituale secondo cui gli
antichi padri si asciugavano con le foglie,
di ricordarsi di essere seme di quell'albero
che ha dato la vita a tutti i popoli, e,
rifugiandosi sotto la protezione dei suoi
rami, tuffando il volto nell'asciugamano,
sembra quasi volersi imprimere sulle gote un
rametto per poter, come l'albero, cospargere
il terreno dei frutti di parole e pensieri e
donare attraverso i rami delle proprie
braccia l'ombra delle virtù."
(S.Esenin)
C'era
una volta un albero...che amava un bambino.
Ogni giorno il bambino arrivava e
raccoglieva le sue foglie che intrecciava in
corone per giocare al re della foresta. Si
arrampicava sul tronco, si dondolava sui
rami e mangiava le mele. Insieme giocavano a
nascondino e quando il bambino era stanco si
addormentava alla sua ombra. Il bambino
amava l'albero moltissimo e l'albero era
felice. Ma il tempo passò.Il bambino crebbe.
E l'albero restava spesso solo. Poi un
giorno il ragazzo tornò dall'albero e
l'albero disse:
- Vieni
ragazzo, arrampicati sul mio tronco,
dondolati sui miei rami, mangia le mie mele,
gioca alla mia ombra e sii felice.
- Sono troppo
grande per arrampicarmi e giocare - disse il
ragazzo - Voglio comprarmi un sacco di cose
e divertirmi. Voglio un po' di soldi. Puoi
darmi dei soldi?
- Mi dispiace
- disse l'albero - io non ho soldi. Ho solo
foglie e mele. Prendi le mie mele, ragazzo,
e vendile in città. Così avrai dei soldi e
sarai felice.
Allora il
ragazzo si arrampicò sull'albero, raccolse
le mele e le portò via. E l'albero era
felice. Ma il ragazzo rimase lontano per
molto tempo...Poi un giorno il ragazzo
tornò e l'albero fu scosso dalla gioia e
disse:
-Viene il
ragazzo, arrampicati sul tronco e dondolati
sui rami e sii felice.
- Non ho
tempo per arrampicarmi sugli alberi - disse
il ragazzo - Voglio una casa che mi ripari
dal freddo. Voglio una moglie e dei bambini,
e quindi mi serve una casa. Mi puoi dare una
casa?
- Non ce l'ho
- rispose l'albero - Il bosco è la mia casa,
ma tu puoi tagliare i miei rami e costruirne
una. Così sarai felice.
Allora il
ragazzo tagliò i rami dell'albero e li portò
via per costruire la sua casa. E l'albero
era felice.
Ma il ragazzo
rimase lontano per molto tempo. E quando
tornò l'albero era così felice che quasi non
riusciva a parlare. - Vieni ragazzo -
sussurrò - vieni a giocare.
- Sono troppo
vecchio e triste per giocare - disse il
ragazzo - Voglio una barca che mi porti
lontano da qui. Mi puoi dare una barca?
- Taglia il
mio tronco e costruisci una barca - disse
l'albero - Così potrai navigare lontano...e
sarai felice.
Allora il
ragazzo tagliò il tronco, costruì una barca
e salpò verso luoghi lontani. E l'albero era
felice. Passò molto tempo e un giorno il
ragazzo ritornò.
- Mi dispiace
ragazzo - disse l'albero - non ho più niente
da darti...
- Non ho più
mele.
- Ho i denti
troppo deboli per le mele-
- Non ho più
rami su cui farti dondolare.
- Sono troppo
vecchio per dondolarmi sui rami.
- Non ho più
il tronco...non ti puoi più arrampicare.
- Sono stanco
per arrampicarmi.
- Mi dispiace
- sospirò l'albero - Vorrei poterti dare
qualcosa...ma non mi è rimasto niente. Sono
solo un vecchio ceppo. Mi dispiace...
- Non ho
bisogno di molto ora - disse il ragazzo - Mi
basta un posto tranquillo per sedermi e
riposare. Sono molto stanco.
- Bene -
disse l'albero cercando di raddrizzarsi più
che poteva - Un vecchio ceppo è perfetto per
riposare. Vieni ragazzo, siediti. Siediti e
riposati.
E l'albero fu
felice.
(S.Silverstein)
Testi tratti
dai libri di Romano Battaglia " La capanna
incantata" e " Con i tuoi occhi" |