L'albero

twnkle2_1_.gif (3367 byte)Nella biblioteca delle foglie ci sono scritti che raccontano di albe, tramonti, gocce di pioggia, venti, cieli infiniti. Negli scaffali degli alberi sono conservate parole che non sono mai state dette, emozioni che appartengono soltanto al Grande Spirito.

twnkle2_1_.gif (3367 byte)Devi diventare un albero alto, molto alto. La sua cima deve toccare il cielo e i suoi rami devono proteggere la tua casa e tutto quello che ami.

twnkle2_1_.gif (3367 byte)Se crederai alle forze invisibili della natura diventerai forte come un albero.

twnkle2_1_.gif (3367 byte)La saggezza misteriosa dei sogni arriva attraverso la linfa vitale degli alberi. Le betulle trasmettono molta serenità. Il mirto porta a riflettere, il noce porta turbamenti perché si dice che col suo legno sia stata fatta la croce di Gesù. La quercia è l'albero della forza. Il faggio protegge tutti coloro che si fermano sotto le sue foglie e ha la capacità di far avverare i loro desideri.

twnkle2_1_.gif (3367 byte)...Noi conosciamo tutto: il vento e gli uccelli ci portano le notizie del mondo e i nostri messaggi sono scritti sulle foglie.

twnkle2_1_.gif (3367 byte)Quando arriva l'autunno nel bosco si può udire una serenata: sono gli alberi che hanno perduto le loro foglie e salutano l'arrivo dell'inverno, sicuri che da lì a sette mesi ritornerà la primavera.  Migliaia di uccelli volano tra gli alberi pizzicando con il becco i rami sottili come corde di chitarra e i diversi suoni formano una dolce melodia che si diffonde nel bosco; i picchi battendo ritmicamente sui fusti, i corvi con il loro gracchiare formano il coro, i cuculi segnano le pause.

 twnkle2_1_.gif (3367 byte)Il suono prolungato dei tamburi annuncia l'inverno. Ancora molti geli indeboliranno i nostri rami, la pioggia ci annegherà e i fulmini ci feriranno. E' il segnale che il Grande Spirito ci manda con la neve del Nord per metterci alla prova. Quando i tamburi delle grandi praterie ci diranno che tutto è finito allora torneremo a stormire nel vento di  primavera.

Gli alberi sono chiamati Persone in Piedi perchè sono i nostri insegnanti. Essi non se ne vanno in giro come gli esseri umani ma possiedono l'energia della Terra e del Cielo. Le radici degli alberi raggiungono profonde la terra ed i loro rami si protendono alti verso la luce.

In  un posto molto lontano esiste un'isola dove tutto è bello e persino la tristezza dura poco perchè accade sempre qualcosa che la cancella dall'animo. Quando un poco di malinconia assale il cuore dell'uomo e neanche più l'amore riesce ad allontanare la noia, laggiù c'è un albero meraviglioso, unico al mondo, che può guarire da questa malattia e far tornare la serenità. Ha grandi rami azzurri e i suoi frutti sono di madreperla, simili a tanti lumi multicolori che ondeggiano al soffio del vento. La sua corteccia contiene una sostanza che dà forza e il succo dei frutti produce una serenità infinita. Facendo un piccolo foro nei rami e succhiando il liquido che ne sgorga, si prova una grande leggerezza e ogni dispiacere si scioglie come per incanto. Se a questo liquido poi si aggiunge anche quello dei frutti di madreperla, il cuore si riempie di gioia e la vita appare radiosa come un'alba che sorge. Sui suoi rami si posano spesso gli uccelli e vi accorrono anche tutti gli altri animali in cerca di un pò di serenità: la pianta è sempre piena di vita, attorno si incrociano i segni della felicità, da essa risuonano grida gioiose. E' un albero grande come una quercia, cresce ai piedi delle montagne e si chiama l'albero della felicità. Per le persone malinconiche  c'è anche un'altra pianta, diversa, che diffonde musica dalla mattina alla sera. E' un vecchio tronco con i rami che si innalzano nel cielo come canne d'organo e vanno a carpire i più lievi sospiri del vento e li trasformano in musica dolcissima. Sedendo sotto le sue fronde si possono ascoltare le melodie più dolci e le note più sconosciute, concerti di una bellezza infinita e suoni mai uditi prima. Nell'isola c'è anche il lago del sorriso. Tutte le immagini rimangono nell'acqua, anche quando al riva è deserta e così si possono vedere nel lago  le fanciulle  del giorno prima, nuvole già passate, alberi e fiori di altre primavere. Quando una persona si specchia nel lago l'immagine riflessa cambia aspetto e il viso di quella persona, malgrado la sua volontà, si illumina di un sorriso.

Sorridete sempre ...agli alberi, agli animali, alle nuvole, al cielo...loro lo fanno. Solo gli uomini sorridono poco ed è per questo che la loro anima e il loro corpo invecchiano prima del tempo.

...Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso. Dura è la mia lotta e torno con gli occhi stanchi a volte, d'aver visto la terra che non cambia, ma entrando, il tuo riso sale al cielo cercandomi e apre per me tutte le porte della vita.

P.Neruda

Le persone che ci vogliono bene vengono dall'aldilà anche sotto forma di vento e noi spesso non ce ne accorgiamo. Stamani ero seduto davanti al bosco, improvvisamente ho avvertito un fruscio. Era il vento che si era levato e mi portava i profumi della natura. Ho chiuso gli occhi e in quel respiro ho avvertito Dio.

Gli alberi sono poesie che la terra scrive in cielo. Noi li abbattiamo e ne facciamo carta per scriverci il nostro vuoto.

"Sai che gli alberi parlano? Si, parlano, parlano l'un l'altro e parlano a te se li sai ascoltare. Ma gli uomini non ascoltano. Non hanno mai pensato di ascoltare noi Indiani e temo che non ascolteranno nemmeno le altre voci della natura. Io stesso ho imparato molto dagli alberi: talvolta qualcosa sul tempo, talvolta qualcosa sugli animali, talvolta sul Grande Spirito".

"Gli Indiani, quelli veri sono capaci di restare seduti nello stesso punto per ore e ore a guardare un albero oppure il cielo. Hanno dentro qualcosa di misterioso legato alla natura. Loro sanno per esempio quando cambia il tempo, proprio come gli animali, oppure quando sta arrivando un grande freddo o un grande caldo".

" In mezzo alla pianura c'era un vecchio  albero che aveva la forma di una grande mano, con un ramo più lungo che come un grande dito indicava il cielo. Nei giorni di vento quella mano si agitava nel cielo perché tutti la vedessero. Coloro che passavano da quelle parti non  potevano  fare a meno  di guardare in su, e così scoprivano che il cielo è lo spettacolo più bello del mondo, con le sue nubi, le piogge, l'arcobaleno, le stelle, la luna, il sole. Un giorno nella grande pianura passò anche Dio e allora l'albero piegò il suo grande dito che indicava il cielo e rimase così fino a quando Dio si allontanò.  E l'albero è ancora lì ad indicare il cielo a tutti quelli che vogliono guardare."

"Quando ti chiameranno dovrai attraversare una pianura immensa dove piove continuamente. Camminerai a lungo senza incontrare nessuno e dopo tanti giorni giungerai ai piedi di una montagna azzurra: sotto una statua velata di pioggia, ai piedi di un vecchio albero, troverai l'amore ad attenderti".

" Credevo che un grande amore non morisse mai. Immaginavo che fosse come un albero pronto a sfidare qualsiasi tempesta  e soprattutto il tempo. Invece mi sono accorto che non è così perché anche un grande albero può perdere lentamente i suoi rami e diventare secco. Quando lo tagliano, appaiono all'interno tanti segni. Sono i segni nascosti del tempo, delle passioni e dei dolori che non si possono vedere prima. E allora ti domandi il perché, se l'albero è stato bagnato, se è stato bagnato quando era il tempo.  Ti passano per la testa mille pensieri e vorresti sapere se quell'amore era veramente grande come l'albero oppure era una specie d'amore come ce ne sono tanti. I grandi amori non muoiono per un colpo di vento o per un poco di acqua in meno. Muoiono se li fai morire dentro e non finiscono se hai dato loro tanto, sino a logorarti il cuore."

Noi donne possiamo paragonarci a degli alberi, i cui rami possono essere scossi talvolta dai venti impetuosi della vita, ma le nostre radici sono salde e ancorate ai nostri affetti, ai nostri figli, alla vita.

Appoggia l'orecchio sopra la corteccia di un vecchio albero, abbraccialo e rimani ad ascoltare. Sentirai la sua voce: all'inizio è fatta di tanti scricchiolii che, tutti assieme, formano un lamento.  Poi diviene più grave, sembra quella di un vecchio saggio che mormora preghiere. Gli alberi sono vicini al cielo, conoscono più cose di noi e ci parlano se sappiamo ascoltarli. Sui loro rami ci sono le foglie e fra di esse stormisce il mistero del mondo. Dal rumore degli alberi potrai capire da quale parte spira il vento. Segui l'insegnamento degli alberi, se vuoi saper qualcosa di più della vita. Il meglio della vita è nascosto in un angolo del cuore dove abitano i nostri sogni. La natura ha concesso a tutti la possibilità di sognare: ai saggi, agli sprovveduti, ai poveri, ai ricchi, agli animali e persino agli alberi che si innalzano verso il cielo nella speranza di toccarlo con i loro rami più alti. Le foreste sono piene di sogni, come i cieli di stelle. Senza sogni moriremmo di noia perché essi ci aiutano a vivere e a sperare. La loro lunga vita passa tra inverni freddi, piogge, uragani e nonostante tutto sono sempre rifioriti a primavera. Gli alberi non hanno bisogno di credere in Dio, perché Lui è in loro da sempre; vivono nel segreto del seme dal quale sono nati e non hanno bisogno di sapere altro. Tutte le loro sofferenze sono nascoste all'interno del loro fusto e solo quando vengono tagliati é possibile vedere dai loro anelli , il numero delle loro pene. L e foglie cadute, che il vento ha portato via, sono le illusioni svanite, quelle che rimangono adagiate sull'erba sono i nostri sogni. 

Il mio giardino è sempre stato pieno di foglie.             

(R.Battaglia)

"...L'albero è vita. Ogni mattina, destandoci dal sonno, ci laviamo il volto con l'acqua. L'acqua è il simbolo della purificazione, è il battesimo nel nome del nuovo giorno. Asciugandosi il volto in un asciugamano su cui è ricamato un albero, il nostro popolo dichiara silenziosamente di non aver dimenticato il rituale secondo cui gli antichi padri si asciugavano con le foglie, di ricordarsi di essere seme di quell'albero che ha dato la vita a tutti i popoli, e,  rifugiandosi sotto la protezione dei suoi rami, tuffando il volto nell'asciugamano, sembra quasi volersi imprimere sulle gote un rametto per poter, come l'albero, cospargere il terreno dei frutti di parole e pensieri e donare attraverso i rami delle proprie braccia l'ombra delle virtù."        (S.Esenin)

C'era una volta un albero...che amava un bambino. Ogni giorno il bambino arrivava e raccoglieva le sue foglie che intrecciava in corone per giocare al re della foresta. Si arrampicava sul tronco, si dondolava sui rami e mangiava le mele. Insieme giocavano a nascondino e quando il bambino era stanco si addormentava alla sua ombra. Il bambino amava l'albero moltissimo e l'albero era felice. Ma il tempo passò.Il bambino crebbe. E l'albero restava spesso solo. Poi un giorno il ragazzo tornò dall'albero e l'albero disse:

 - Vieni ragazzo, arrampicati sul mio tronco, dondolati sui miei rami, mangia le mie mele, gioca alla mia ombra e sii felice.

- Sono troppo grande per arrampicarmi e giocare - disse il ragazzo - Voglio comprarmi un sacco di cose e divertirmi. Voglio un po' di soldi. Puoi darmi dei soldi?

- Mi dispiace - disse l'albero - io non ho soldi. Ho solo foglie e mele. Prendi le mie mele, ragazzo, e vendile in città. Così avrai dei soldi e sarai felice.

Allora il ragazzo si arrampicò sull'albero, raccolse le mele e le portò via. E l'albero era felice. Ma il ragazzo rimase lontano per molto tempo...Poi un  giorno il ragazzo tornò e l'albero fu scosso dalla gioia e disse:

-Viene il ragazzo, arrampicati sul tronco e dondolati sui rami e sii felice.

- Non ho tempo per arrampicarmi sugli alberi - disse il ragazzo - Voglio una casa che mi ripari dal freddo. Voglio una moglie e dei bambini, e quindi mi serve una casa. Mi puoi dare una casa?

- Non ce l'ho - rispose l'albero - Il bosco è la mia casa, ma tu puoi tagliare i miei rami e costruirne una. Così sarai felice.

Allora il ragazzo tagliò i rami dell'albero e li portò via per costruire la sua casa. E l'albero era felice.

Ma il ragazzo rimase lontano per molto tempo. E quando tornò l'albero era così felice che quasi non riusciva a parlare.  - Vieni ragazzo - sussurrò - vieni a giocare.

- Sono troppo vecchio e triste per giocare - disse il ragazzo - Voglio una barca che mi porti lontano da qui. Mi puoi dare una barca?

- Taglia il mio tronco e costruisci una barca - disse l'albero - Così potrai navigare lontano...e sarai felice.

Allora il ragazzo tagliò il tronco, costruì una barca e salpò verso luoghi lontani. E l'albero era felice. Passò molto tempo e un giorno il ragazzo ritornò.

- Mi dispiace ragazzo - disse l'albero - non ho più niente da darti...

- Non ho più mele.

- Ho i denti troppo deboli per le mele-

- Non ho più rami su cui farti dondolare.

- Sono troppo vecchio per dondolarmi sui rami.

- Non ho più il tronco...non ti puoi più arrampicare.

- Sono stanco per arrampicarmi.

- Mi dispiace - sospirò l'albero - Vorrei poterti dare qualcosa...ma non mi è rimasto niente. Sono solo un vecchio ceppo. Mi dispiace...

- Non ho bisogno di molto ora - disse il ragazzo - Mi basta un posto tranquillo per sedermi e riposare. Sono molto stanco.

- Bene - disse l'albero cercando di raddrizzarsi più che poteva - Un vecchio ceppo è perfetto per riposare. Vieni ragazzo, siediti. Siediti e riposati.

E l'albero fu felice.

(S.Silverstein)

 

Testi tratti dai libri di Romano Battaglia " La capanna incantata" e " Con i tuoi occhi"