La storia di Philippe

Alla maggioranza delle persone Philippe sembrava normale nei primi due anni di vita. Ricordando, constato qualche anomalia : frequenti terrori notturni, crisi di pianto la sera presto, poca disposizione per le tenerezze, pochi sorrisi.

Durante il suo terzo anno di vita, è cambiato completamente. In qualche mese ha sviluppato una serie di comportamenti strani : girava in tondo senza tregua, si rotolava per terra a casa o nei negozi, ha iniziato ad urlare, o a piangere in luogo di parlare, rideva nei momenti completamente inappropriati con voce troppo forte ed in modo falsato, è diventato molto aggressivo (morsi) e preso da crisi di collera per cose da niente (per esempio, una forchetta posata sulla tavola in un posto non abituale), e soprattutto, ha sviluppato tutta una serie di ossessioni.

Doveva imperativamente veder passare il camion delle immondizie alle sei altrimenti entrava in una crisi di terrore per delle ore. Se non toccava la balaustra entrando nel nostro immobile, se per dimenticanza accendevo l’interruttore al suo posto, se non aveva esattamente due cucchiai di cioccolata nel latte servito PRIMA di sua sorella Hélène, c’era il motivo per urli, crisi di collera e pianti per ore.

Iniziai anni di ricerche d'aiuto. Da differenti persone, e per anni, Philippe è stato diagnosticato come un bambino iperattivo, un bambino dalle personalità multiple, un bambino con carenza di micro-minerali (oligo-elementi), un bambino con un disordine opposizionale, un bambino con allergie alimentari, un bambino con sensibilità agli additivi alimentari, un bambino con una madre che lo coccolava troppo, o non sufficientemente, che interveniva troppo nelle sue relazioni con il padre, un bambino con un complesso d’Edipo mal risolto…

Nel frattempo ero costantemente convocata a scuola. Philippe non poteva restare tranquillo in classe : disturbava gli altri con le sue crisi, le sue risate, se parlava, parlava quando bisognava ascoltare, non poteva restare al suo posto, era di una goffaggine straordinaria nel corso di ginnastica. E stato allontanato dalla sua classe di catechismo perché impediva agli altri di apprendere, li scocciava senza fine. Si rotolava per terra, non seguiva le istruzioni, correva dappertutto. Non poteva sufficientemente seguire i movimenti per partecipare allo spettacolo della scuola, dunque ne era escluso. Disperata (l’esatta parola utilizzata), la sua maestra lo metteva in un angolo della classe per ore per poter lavorare con gli altri mentre lui piangeva. Ha corso il rischio di essere mandato via dalla sua scuola.

Ho portato Philippe da psicologhi, che l’hanno trattato per due anni senza effetti visibili. Essi mi hanno vivamente consigliato di seguire io stessa una psicoterapia per "migliorare la relazione" con mio figlio, ciò che feci, ma ancora senza effetti visibili.

Diveniva sempre più aggressivo a scuola, dove non aveva veri amici. Mordeva le sorveglianti, le maestre, e anche me. Si era messo a sbattere la testa contro il muro a scuola, a battersi la testa con le proprie mani, a mordersi.

Philippe poteva quanto meno restare calmo se faceva un’attività che gli piaceva. Anche prima di imparare a leggere, adorava guardare le pagine dei libri, le loro immagini, per ore. Anche il disegno lo affascinava per ore. Ma non si sapeva mai quando questi momenti di respiro sarebbero arrivati.

Quando era di buon umore, parlava facilmente, anche con degli sconosciuti, dei soggetti che lo affascinavano, che cambiavano : il Medio Evo, i dinosauri e la preistoria, L'Odissea di Omero, Tintin, i battelli del 17.mo secolo, la guerra. Ma quando parlava a qualcuno, era senza un vero dialogo e senza guardare negli occhi, e sempre dello stesso soggetto, senza tregua e all'infinito, con decine e decine di disegni sul soggetto, facendo un rumore come di bombe che esplodono.

Diveniva particolarmente agitato (è ancora oggi così) al momento delle scene d'animazione, come alle feste, ma non poteva (ed ha sempre molta difficoltà) a partecipare ad un’attività di gruppo. Sconvolge tutti, oppure si ritira nel suo angolo per giocare da solo. Da piccolo, il suo solo modo di giocare era mettere in fila i suoi giocattoli.

Entra sempre in crisi se un qualunque avvenimento è annullato, non sopporta l'attesa ed ha problemi con il cambiamento. È molto mal organizzato, anche se ora ha fatto un progresso molto importante con i suoi studi. Non sa organizzare lui stesso il suo tempo, a dispetto della sua intelligenza evidente, è incapace di fare i suoi doveri senza una lunga battaglia con qualcuno che l'aiuta e che lo forza a lavorare.

Non guarda gli altri negli occhi, non si sa perché, solamente che ciò lo infastidisce. I suoi rapporti con gli altri fino a poco fa, si limitavano ad adulti od a bambini piccoli. Con i bambini della sua età, la sola relazione positiva è quando s'installa come un piccolo professore con i discepoli, e spiega le meraviglie della scienza o della storia.

Prende spesso il linguaggio alla lettera: fu terrificato quando una volta dissi " Muoio di fame". Spesso riprende esattamente le stesse parole che ho utilizzato per parlare dello stesso soggetto con qualcun altro. Memorizza le parole esatte delle sue storie preferite, e si arrabbia se mi sbaglio, anche se la racconto a memoria.

Negli Stati Uniti, ho infine ottenuto la diagnosi di Sindrome di Asperger. Lo specialista m'ha detto "Comprenda bene - tutto questo non è assolutamente colpa vostra". All’inizio, ho pianto e pianto, per tutti questi anni di sguardi e di parole accusatorie degli altri, degli insegnanti, degli psicologi, dei medici, degli specialisti, degli amici, anche delle persone sconosciute nell’autobus od al supermercato che non vedevano in mio figlio che un ragazzo maleducato o maltrattato da sua madre.

In Francia, la battaglia riprende, ma almeno so quello che cerco. Qui ascolto ora dagli specialisti che la Sindrome non esiste, che è un trucco inventato dagli americani, che la Sindrome è solo un tratto di carattere come un altro, che mio figlio va perfettamente bene, serve solo una buona psicoterapia per lui, una buona psicoterapia per me, una buona psicoterapia per la famiglia. Sono riuscita a trovare delle persone competenti che sono state formate negli Stati Uniti, ma le loro qualifiche non sono riconosciute in Francia e non sono rimborsata. Sono quasi rovinata a dire il vero, ma almeno Philippe ha l'aria di cominciare veramente a stare meglio, e la sua maestra è d'accordo. Va meglio anche a casa.

Attualmente, mi domando se bisogna andare in Inghilterra o in America per avere buone cure, rimborsate, e soprattutto in un ambiente dove la Sindrome di ASPERGER ed i suoi trattamenti sono riconosciuti.

Déborah M.