Il percorso di Florentin

Florentin ha 11 anni e malgrado un’intelligenza normale, ha sempre presentato disturbi della personalità e del comportamento con ritardo psicomotorio. Dalla nascita, molto tonico poiché non ha cessato di agitare braccia e gambe, dopo un’ora e mezza, mi sono preoccupata. Ma i medici mi tennero allora un discorso ottimista; così a 10 mesi rimaneva seduto non senza difficoltà, e non ha camminato che quasi a 20 mesi, il pediatra mi rassicurava dicendomi che aveva parlato presto (poiché aveva ripetuto la sua prima parola a sei mesi) e che questo ritardo era allora normale...

Del resto, è vero che il suo sviluppo sembrava normale ; era saggio (troppo saggio direi adesso ripensandoci), passva delle ore ad occuparsi principalmente a costruire  muri, come diceva lui. avevamo già notato le sue terribili collere quando qualche cosa non andava come voleva ed in quei casi voleva "rompere tutto"(secondo l’ espressione del momento).

S'interessava a tutto quello a cui un  adulto s'interessa (in vacanza quando aveva due anni abbiamo notato in lui un vivo interesse per i musei di sbarchi...) noi lo trovavamo curioso, e pensavamo allora che non fosse un male che potessimo condurlo dappertutto con coni ... salvo quando un avvenimento non gli conveniva, diventava un "vero tiranno".

Avevo già notato, in lui, un disinteresse alle carezze ed ai baci, non amava che uno lo toccasse (diceva di "essere allergico ai baci").

Di fronte ai suoi interessi da "grande", si disinteressava completamente di tutto ciò che un bambino della sua età ama (bicicletta, toboga...). Quando lo portavamo ai giardini publici, guai al povero bambino che si avvicinava a lui...

Abbiamo notato dunque una mancanza di socializzazione, ma essendo figlio unico, senza altri bambini della sua età tra le nostre conoscenze, arrivavamo a comprendere le sue reazioni... tanto più che il nostro ambiente restava sereno...

Quando cominciò la scuola, tutti questi problemi non sono cessati, al contrario. Ci consigliarono allora di sottoporlo al consulto di uno psicanalista, cosa che abbiamo fattoper due anni, senza molti risultati.

Siccome i suoi problemi psicomotori non si riassorbivano, abbiamo deciso di condurlo da un psicomotrista. Sono ora quasi tre anni che fa una seduta a settimana e là notammo un miglioramento sul piano motorio, benché abbia ancora molto da fare (è "stimato" a sette anni).

Da un anno, segue ugualmente delle sessioni di ortofonia per i suoi problemi con la scrittura (cattiva tenuta della matita e disgrafia...).

Abbiamo dovuto "batterci" per la sua integrazione scolastica perchè era "fuori norma". È oggi scolarizzato in una scuola pubblica in CM2 dopo aver ripetuto una classe.

Adesso lo conosciamo bene, sappiamo molto bene che non accetta alcun cambiamento nella sua vita abitudinaria, altrimenti non può più dominarsi. Ha le sue abitudini dalle quali non può staccarsi ma anche i suoi centri d'interesse che sono delle vere fissazioni (storia, geografia, astronomia) sui quali tiene discorsi senza sapere se la persona è interessata o no.

Non parlerò in dettaglio di tutte le sue bizzarrie come per esempio calcolare gli anni bisestili con una calcolatrice...

Accanto a tutto ciò c'è un ragazzo incantevole (salvo quando ha delle "crisi"...) che ama molto la compagnia del suo "bozzolo familiare" ma a dose omeopatica (passa  lunghi momenti solo nella sua camera, ad aprire un cumulo di libri...).

E un anno ora, mia sorella che abita a Londra mi ha parlato di una certa malattia chiamata "Sindrome di ASPERGER " molto più conosciuta in Inghilterra.

Inviandomi una vasta documentazione trovata sui siti (grazie a voi ed a lei!), siamo rimasti turbati per la rassomiglianza con Florentin...

Interessata, divoro tutto quello che trovo sul soggetto. È allora tempo di farlo diagnosticare.

Questa diagnosi è infine "caduta" la settimana passata.

Siamo riusciti ad incontrarla in un servizio specializzato in un grande ospedale parigino.

Infine, sappiamo di che soffre nostro figlio.

Adesso, ci resta ancora molto da fare, continuare a "battersi" al fine di fargli continuare una scolarità normale in una istituzione effettivamente debole.

Ma una cosa è sicura, è molto più facile accettare un handicap e delle differenze quando queste ci sono esposte chiaramente.

Siamo disgustati che nessun medico ci abbia potuto parlare prima di questa malattia.

La sola spiegazione data si riassumeva in "è psicologico" bisogna prima risolvere il vostro problema prima di poter risolvere il suo, mi diceva lo psicologo.

I medici immaginano il male che fanno con tali parole?

Oggi, sono persuasa che c’è molto da fare nel nostro paese per questa sindrome al fine che sia più conosciuta dai medici e svelata molto più rapidamente..

ISABELLE