PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA
riferimento normativo D.P.R. 394 31-8-1999
Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro, per accogliere ed integrare
gli alunni nella scuola, ed evidenzia l’impegno e l’assunzione
collegiale di responsabilità di tutto il Collegio dei Docenti.
Il diritto allo studio è riconosciuto a tutti, anche ai minori privi di permesso di soggiorno, in un’ottica di promozione e coordinamento degli interventi che devono fondarsi sull’uguaglianza delle opportunità formative.
Le scuole dell’istituto hanno attivato le seguenti pratiche d’accoglienza:
1. Iscrizione
2. Prima accoglienza
3. Programmazione dei percorsi didattici-educativi
4. Rapporti con il territorio
Le strategie d’intervento per un inserimento positivo, si basano su
sei aspetti principali secondo il sotto - elencato prospetto:
1. ASPETTO AMMINISTRATIVO BUROCRATICO
· Procedura d’iscrizione in un clima rassicurante, aiuto e assistenza
nella compilazione dei moduli da parte del personale di segreteria, adeguatamente
formato e preparato alla prima accoglienza delle famiglie. Quando è
possibile usufruire della presenza del mediatore linguistico.
· Utilizzo, della modulistica relativa all’iscrizione tradotta
nella lingua d’origine se necessario.( la modulistica utilizzata è
stata prodotta dal Centro Come di Milano)
· Consegnare la modulistica relativa alla comunicazione scuola - famiglia
tradotta nelle lingue d’origine.
· Consegnare il fascicoletto relativo al sistema scolastico italiano
tradotto nella lingua d’origine
· Accertare (quando è possibile ) la scolarità precedente
e i risultati ottenuti (pagelle, diplomi, certificati).
· Qualora non sia possibile acquisire la documentazione relativa agli
obblighi vaccinali, i Distretti Sanitari, su segnalazione della scuola, dovranno
attivare l’esecuzione gratuita delle vaccinazioni necessarie: l’immunizzazione
contro la poliomielite, tetano, difterite ed epatite B (per i nati dal 1991
in poi e per i dodicenni).
· Convocare con la presenza del Dirigente Scolastico, la commissione
Continuità (che cura la formazione delle classi) insieme ai componenti
la commissione Intercultura-S.A.M., l’interclasse interessata (per le
scuole elementari), i consigli di classe (per le scuole medie) per decidere
la classe più indicata all’accoglienza del nuovo alunno, avendo
a tale riguardo come parametri, le indicazioni ministeriali vigenti, e tenendo
conto della composizione delle classi interessate, evidenziando le situazioni
dove sono presenti maggiori risorse per l’accoglienza e l’integrazione,
del bambino straniero.
· I bambini verranno inseriti nella classe più vicina alla loro
età anagrafica; qualora esistano situazioni di particolare “difficoltà”
o di frequenza pregressa irregolare o manchevole, potranno essere assegnati
alla classe immediatamente precedente.
· E’ consigliabile la ripartizione di questi nuovi alunni nelle
varie classi, al fine di evitare la formazione di classi di soli bambini stranieri
o monoetniche.
2. ASPETTO COMUNICATIVO CON LE FAMIGLIE
· Raccogliere informazioni e documentazione dei famigliari.
· Incontrare individualmente e in modo assembleare le famiglie degli
alunni per la condivisione delle intenzionalità progettuali e per la
condivisione del percorso individuale dell’alunno.
· Far intervenire, se necessario il mediatore linguistico per facilitare
la comunicazione scuola – famiglia.
3. ASPETTO EDUCATIVO
· Una volta inserito nella classe, si passa all’osservazione
diretta del bambino all’interno del gruppo classe.
· Effettuare una rilevazione delle conoscenze pregresse,
· Effettuare una rilevazione dei bisogni socio – affettivi,
· osservare se la classe in cui è inserito l’alunno risulta
adeguata in base a variabili quali età requisiti pregressi, interessi
emersi.
· Elaborare percorsi didattici individualizzati ( mediatore linguistico
– culturale, insegnante di L2 e insegnanti di classe).
4. ASPETTO RELAZIONALE
· Porre attenzione al clima di relazione per ridurre l’ansia,
la differenza, la distanza.
· Porre attenzione ai momenti iniziali di socializzazione del bambino
neo-arrivato e ai rapporti con i compagni.
· Favorire la sua conoscenza attraverso strategie mirate.
5. ASPETTO COMUNICATIVO CON GLI ALUNNI E ASPETTO SOCIALE
· Porre attenzione agli aspetti non verbali della comunicazione
· Far intervenire il mediatore linguistico per facilitare la comunicazione
· Contattare enti e associazioni del territorio per collaborazioni
mirate a facilitare l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione
degli alunni stranieri.
· Reperire materiali, testi, risorse presso centri di documentazione
o associazioni o scuole.
6. ASPETTO DIDATTICO
· Attraverso la valorizzazione del gioco o degli interessi (in base
all’età) si avvierà un percorso di apprendimento dell’italiano
come L2 ponendo la centralità dell’intervento sul bambino stesso
per:
· soddisfare i suoi bisogni socio – affettivi,
· favorire l’apprendimento della L2 nel sistema formale che comprende:
regole fonologiche, semantico – lessicali e morfosintattiche.
· Nel sistema funzionale della lingua che promuove: funzione strumentale,
regolativa, personale, interpersonale, euristica, referenziale, argomentativi,
immaginativi – poetica, metalinguistica.
( a cura di Carla Di Cinno)
PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA
a cura di Carla Di Cinno