PROGETTO DI EDUCAZIONE INTERCULTURALE
ISTITUTO COMPRENSIVO “ROIANO-GRETTA”
TRIESTE
PROGETTO S.A.M.
a.s. 2004/2005

PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA

riferimento normativo D.P.R. 394 31-8-1999

Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro, per accogliere ed integrare gli alunni nella scuola, ed evidenzia l’impegno e l’assunzione collegiale di responsabilità di tutto il Collegio dei Docenti.

Il diritto allo studio è riconosciuto a tutti, anche ai minori privi di permesso di soggiorno, in un’ottica di promozione e coordinamento degli interventi che devono fondarsi sull’uguaglianza delle opportunità formative.

Le scuole dell’istituto hanno attivato le seguenti pratiche d’accoglienza:
1. Iscrizione
2. Prima accoglienza
3. Programmazione dei percorsi didattici-educativi
4. Rapporti con il territorio


Le strategie d’intervento per un inserimento positivo, si basano su sei aspetti principali secondo il sotto - elencato prospetto:

1. ASPETTO AMMINISTRATIVO BUROCRATICO

· Procedura d’iscrizione in un clima rassicurante, aiuto e assistenza nella compilazione dei moduli da parte del personale di segreteria, adeguatamente formato e preparato alla prima accoglienza delle famiglie. Quando è possibile usufruire della presenza del mediatore linguistico.
· Utilizzo, della modulistica relativa all’iscrizione tradotta nella lingua d’origine se necessario.( la modulistica utilizzata è stata prodotta dal Centro Come di Milano)
· Consegnare la modulistica relativa alla comunicazione scuola - famiglia tradotta nelle lingue d’origine.
· Consegnare il fascicoletto relativo al sistema scolastico italiano tradotto nella lingua d’origine
· Accertare (quando è possibile ) la scolarità precedente e i risultati ottenuti (pagelle, diplomi, certificati).
· Qualora non sia possibile acquisire la documentazione relativa agli obblighi vaccinali, i Distretti Sanitari, su segnalazione della scuola, dovranno attivare l’esecuzione gratuita delle vaccinazioni necessarie: l’immunizzazione contro la poliomielite, tetano, difterite ed epatite B (per i nati dal 1991 in poi e per i dodicenni).
· Convocare con la presenza del Dirigente Scolastico, la commissione Continuità (che cura la formazione delle classi) insieme ai componenti la commissione Intercultura-S.A.M., l’interclasse interessata (per le scuole elementari), i consigli di classe (per le scuole medie) per decidere la classe più indicata all’accoglienza del nuovo alunno, avendo a tale riguardo come parametri, le indicazioni ministeriali vigenti, e tenendo conto della composizione delle classi interessate, evidenziando le situazioni dove sono presenti maggiori risorse per l’accoglienza e l’integrazione, del bambino straniero.
· I bambini verranno inseriti nella classe più vicina alla loro età anagrafica; qualora esistano situazioni di particolare “difficoltà” o di frequenza pregressa irregolare o manchevole, potranno essere assegnati alla classe immediatamente precedente.
· E’ consigliabile la ripartizione di questi nuovi alunni nelle varie classi, al fine di evitare la formazione di classi di soli bambini stranieri o monoetniche.

2. ASPETTO COMUNICATIVO CON LE FAMIGLIE


· Raccogliere informazioni e documentazione dei famigliari.
· Incontrare individualmente e in modo assembleare le famiglie degli alunni per la condivisione delle intenzionalità progettuali e per la condivisione del percorso individuale dell’alunno.
· Far intervenire, se necessario il mediatore linguistico per facilitare la comunicazione scuola – famiglia.


3. ASPETTO EDUCATIVO

· Una volta inserito nella classe, si passa all’osservazione diretta del bambino all’interno del gruppo classe.
· Effettuare una rilevazione delle conoscenze pregresse,
· Effettuare una rilevazione dei bisogni socio – affettivi,
· osservare se la classe in cui è inserito l’alunno risulta adeguata in base a variabili quali età requisiti pregressi, interessi emersi.
· Elaborare percorsi didattici individualizzati ( mediatore linguistico – culturale, insegnante di L2 e insegnanti di classe).

4. ASPETTO RELAZIONALE

· Porre attenzione al clima di relazione per ridurre l’ansia, la differenza, la distanza.
· Porre attenzione ai momenti iniziali di socializzazione del bambino neo-arrivato e ai rapporti con i compagni.
· Favorire la sua conoscenza attraverso strategie mirate.

5. ASPETTO COMUNICATIVO CON GLI ALUNNI E ASPETTO SOCIALE

· Porre attenzione agli aspetti non verbali della comunicazione
· Far intervenire il mediatore linguistico per facilitare la comunicazione
· Contattare enti e associazioni del territorio per collaborazioni mirate a facilitare l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri.
· Reperire materiali, testi, risorse presso centri di documentazione o associazioni o scuole.


6. ASPETTO DIDATTICO


· Attraverso la valorizzazione del gioco o degli interessi (in base all’età) si avvierà un percorso di apprendimento dell’italiano come L2 ponendo la centralità dell’intervento sul bambino stesso per:
· soddisfare i suoi bisogni socio – affettivi,
· favorire l’apprendimento della L2 nel sistema formale che comprende: regole fonologiche, semantico – lessicali e morfosintattiche.
· Nel sistema funzionale della lingua che promuove: funzione strumentale, regolativa, personale, interpersonale, euristica, referenziale, argomentativi, immaginativi – poetica, metalinguistica.

( a cura di Carla Di Cinno)

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA

a cura di Carla Di Cinno