Massimo Fabrizi

                                                                                                                                                    

   

"La goccia scava la pietra".
  (Lucrezio)

"Sfidare il mondo - ecco quale dovrebbe essere il nostro scopo, invece di vivere per accondiscendere
pretese, come facciamo per lo più".
  (Oscar Wilde)































La ricerca continua di equilibrio tra la parola come memoria, la parola come suono e la parola come testimonianza sia individuale che collettiva, è una costante della poesia di Fabrizi, che si è inserito con questo agile volume in quel ristretto gruppo di giovani poeti i quali, pur tra le "inevitabili" reminiscenze, che vanno da Leopardi a Ungaretti a Montale a Saba a Volponi tra gli altri, si distinguono per una personalità ben marcata, per la tendenza ad un tipo di scrittura "nuova" (con tutte le riserve necessarie da assegnare a questo lemma), per il tentativo costante di dare di sé, del proprio pensiero, delle proprie emozioni un'espressione che non sia né banale né sfuggente, nella convinzione quasi religiosa che la poesia possa permetter loro non tanto di spingere lo sguardo oltre il confine delle apparenze quanto di "fissare faustianamente l'attimo".

(Dalla Prefazione)

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Un libro affascinante e coinvolgente, da leggere tutto d’un fiato. La scrittura, agile e moderna, ha il suo punto fermo nell’ironia. Una storia d’amore attraverso la quale si delinea l’amara realtà dei nostri giorni.

                                 
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Ultimo aggiornamento: 24 novembre 2010