A
proposito delle processioni religiose in Sicilia, soprattutto quelle
pasquali, Domenique Fernandez scrive: "Nel dramma della
Crocefissione ognuno ritrova, esaltato dal mito cristiano come già lo
era stato dal mito pagano il dramma del Figlio strappato alla Madre. La
Sicilia della vita quotidiana: anche in assenza di una tragedia
personale, già solo la difficoltà della vita traccia rughe profonde
sul viso delle donne, piega i fanciulli sotto un lavoro precoce,
irrigidisce gli uomini in un'immobilità silenziosa. A che cosa pensano
tutti, con gli occhi fissi malinconicamente sull'orizzonte sconfinato?
Persino quando si riuniscono in folla per una festa cattolica, per un
comizio politico o semplicemente per una passeggiata vespertina lungo il
corso, rimangono soli. Rigidi, rinchiusi nel loro isolamento, quasi
sempre tristi e assorti nella contemplazione del loro destino." MARSALA.
Con un corteo lungo circa un chilometro, e un copione che si ripete
da trecento anni, Marsala celebra il Giovedì santo: una sacra
rappresentazione con duecento tra personaggi di pimo piano e figuranti
che animano il dramma storico dell'ascesa al Calvario, della
Crocifissione e della Morte di Cristo. Nei vari gruppi, cinque sono i
personaggi che interpretamo Cristo: col volto coperto da una
maschera di cera per dare un più intenso carattere di ieraticità. |