Un po' di storia I miei ricordi Canti Le parole
Modi di dire...
A bon'è ca si mori.
Meno male che si muore. E' la consolazione estrema a tutte le sventure e
ai sacrifici.
Avanti arrussichiari na vota ca aggiarniari cintu voti.
Meglio diventare rossi una volta che sbiancare cento volte.
Campana ca nun senti a prima vuci è signu ca lu
discursu nun ci piaci.
Chi fa finta di non sentire un discorso è perchè il discorso non gli piace
(è la versione siciliana di "non c'è più sordo di chi non vuol sentire").
Carta veni iucaturi s'avanta.
Carta viene giocatore si vanta. Nel senso che quando le cose vanno per il
verso giusto ci si sente bravi e ci si prende tutti i meriti.
Cu mangia fa muddrichi.
Chi mangia fa molliche. Lo si dice soprattutto degli amministratori o dei
politici che nella convinzione comune sfruttano la loro posizione per arricchirsi
ma nello stesso tempo fanno avere qualcosina anche agli altri.
Cu nun ti canusci caru t'accatta.
Chi non ti conosce ti compra a caro prezzo. Nel senso che a volte si
ha tanta stima di una persona fidandosi dell'apparenza senza conoscerla
veramente.
Cu paga prima mangia pisci fitusu.
Chi paga prima mangia pesce andato a male. Nel senso che è buona
norma, per evitare sorprese, pagare una qualche prestazione solo dopo che si è
verificata la corretta esecuzione e il risultato soddisfacente.
Cu piglia torci, cu piglia cannili e lu santu cu
lu portanu li minchiuna.
Chi prende torce, chi prende candele e il santo chi lo porta i minchioni.
In occasione delle processioni gli uomini si affannavano intorno alla statua
del santo che in genere veniva portato a spalle; però siccome c'era
da portare anche i candelabri i più furbi se li assicuravano perché
più comodi da portare e ai più ingenui restava da portare
la statua.
Questo detto lo si dice in generale quando c'è qualcosa da fare e
i più furbi si defilano facendo i lavori più comodi.
Cu avi un malu vicinu, avi un malu matinu.
Chi ha un cattivo vicino ha un brutto mattino.
Cu pussedi un tesoro e nun lu sapi è cchiù poveru di chiddru
ca nun l'avi.
Chi possiede un tesoro e non lo sa è più povero di chi il tesoro non ce
l'ha.
Figli nichi, guai nichi; figli ranni, guai ranni.
Figli piccoli guai piccoli; figli grandi guai grandi. Vale a dire che finché
i figli sono piccoli i problemi nei rapporti con loro non sono insuperabili,
tutto sommato si dice che finché la sera quando si va a letto si
è tutti in casa c'è da stare tranquilli, ma quando i figli
crescono i problemi diventano sempre più grandi ed aumentano le preoccupazioni.
L'amici si fanu ntiampu di paci ca ntiampu di guerra
ti li truavi.
Gli amici si cercano in tempo di pace per poi averli in tempo di guerra.
La gaddrina ca camina porta la vozza china.
La gallina che va in giro torna con lo stomaco pieno.
La 'nchiusa pi' lu mmiernu.
La riserva per l'inverno. I contadini erano molto contenti se riuscivano,
al momento del raccolto, a mettere nel granaio tanto frumento per i bisogni
della famiglia per tutto l'inverno.
L'acqua fa mali e lu vinu fa cantari.
L'acqua fa male e il vino fa cantare. Diceva il mio bisnonno che se l'acqua
era buona non scorreva nei ruscelli.
Lu pisci feti di la testa.
Il pesce puzza dalla testa. Nel senso che se la società non è sana la colpa
è di chi la governa.
Lu vicino t'he parenti: si nun ti vidi, ti senti.
Il vicino di casa ti è parente: anche se non ti vede, ti sente.
Mala via fa lu fumu.
Il fumo ha preso una brutta via. Lo si diceva a qualcuno che non si comportava
bene.
Miagliu lu tinto canusciutu ca lu buanu a canusciri.
Meglio il cattivo conosciuto che il buono da conoscere.
Misericordia dissiru li griddri quannu si detti
fuacu a li ristucci.
Misericordia dissero i grilli quando si diede fuoco alle stoppie. Si dice
quando ci si trova in una situazione senza scampo. La parola misericordia
non è invocazione, ma constatazione che non c'è scampo.
Nca cuamu voli Ddia, Cc'è cu mangia e cu
talia!
Ma, come vuole Dio, c'è chi mangia e chi guarda. La rassegnazione
della povera gente costretta a stare dalla parte di chi guarda.
Nun taliari quanti siti ma cu cu siti.
Non guardare quanti siete ma con chi siete.
Ogni minestra voli essere tastata.
Ogni minestra vuole essere assaggiata. Nel senso che è buona norma non
fidarsi delle apparenze.
O santa lagnusia 'un m'abbannunari ca mancu spieru
abbannunari a tia.
O santa pigrizia non mi abbandonare che io pure spero di non abbandonarti.
Anche se detto in prima persona si usa per criticare la pigrizia degli altri.
Quantu è laida la vista di l'uacchi.
Quanto è brutta la vista degli occhi. Quando è brutto vedere
cose belle che poi non si possono avere.
Quannu la furtuna nun ti dici jettati 'nterra e cuagli vavaluci.
Quando la fortuna non ti parla gettati a terra e raccogli lumache. La preparazione
e la serietà non valgono niente senza l'aiuto della fortuna.
Sali mitticcianni na visazza conzala cumu vua è sempri cucuzza.
Sale mettine una bisaccia condiscila come vuoi è sempre "cucuzza". Le "cucuzze"
sono zucche lunghe molto diffuse in Sicilia. Si mangiano, nel periodo estivo,
bollite e condite con olio, sale e pepe. Si dice che siano rinfrescanti ma sono
sicuramente poco saporite.
Sa unni ci lucinu l'uacchi.
Chi sa dove gli luccicano gli occhi. Si dice di una persona che è
sparita improvvisamente e non si riesce ad untuire dov'è.
Tri cosi lu signuri non potti cangiari: cucummari, cucuzzi e testi di
viddrani.
Tre cose il Signore non è riuscito a modificare: cocomeri, zucche e teste di
contadini.
Unni va lu sceccu va la cuda.
Dove va l'asino va la coda. Si dice di una persona che segue sempre un'altra
senza pensare con la sua testa.
Un patri campa 7 figli, 7 figli nun puanu campari un
patri.
Un padre mantiene 7 figli, 7 figli non possono mantenere un padre. E' un
modo di dire facile da capire e sempre attuale anche se adesso non ci sono
più sette figli da mantenere.
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