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Modi di dire...


A bon'è ca si mori.
Meno male che si muore. E' la consolazione estrema a tutte le sventure e ai sacrifici.



A li ricchi ricchizzi figli masculi e cuntintizzi. A li poviri puvirtà figli fimmini e calamità.

Ai ricchi ricchezze, figli maschi e contetezze. Ai poveri povertà, figlie femmine e calamità. Per il fatto che una volta le donne lavoravano raramente, avere figlie femmine, sopratutto se più d'una, veniva considerata quasi una calamità.


Arti di pinna.
Arte della penna, cioè dello scrivere. In una società dove pochi erano riusciti a completare le elementari, saper scrivere bene era considerato estremamente difficile. Quindi si diceva "e chi ci voli, arti di pinna?" di un lavoro che sembrava difficoltoso, a chi doveva farlo, ma che in realtà era molto semplice.


A San Giustu ch'era giustu ci mancava un jtu.
A San Giusto ch'era giusto ci mancava un dito. Sta ad indicare che non esiste una persona veramente giusta.


A tia m'arraccumannu lampiuni / quannu passu di cca lustru m'hà fari.
A te mi raccomando lampione / quando passo di qua luce devi farmi. Affinché l'amata, che attende alla finestra, mi veda.


Augurio di vaneddra trivulu di casa.
Allegro in strada e intrattabile in casa.
 

Avanti arrussichiari na vota ca aggiarniari cintu voti.
Meglio diventare rossi una volta che sbiancare cento volte.


Campana ca nun senti a prima vuci è signu ca lu discursu nun ci piaci.
Chi fa finta di non sentire un discorso è perchè il discorso non gli piace (è la versione siciliana di "non c'è più sordo di chi non vuol sentire").


Carta veni iucaturi s'avanta.
Carta viene giocatore si vanta. Nel senso che quando le cose vanno per il verso giusto ci si sente bravi e ci si prende tutti i meriti.



Ca squaglia 'mmucca.
Che si disfa in bocca.Si dice di qualcosa di delizioso.


Cca sutta 'un ci chiovi.
Qui sotto non ci piove. Nel senso che finché si sta in questa situazione ci si può sentire al sicuro.


Ci voli fidi puru a chiantari un pedi d'auliva.
Ci vuole fede pure a piantare un albero d'ulivo. Per il fatto che gli alberi di ulivo entrano in produzione piena dopo molti anni indubbiamente chi li pianta fa un investimento per il futuro. Quindi, nella vita, ci vuole fiducia a fare qualsiasi cosa.


Cu avi un malu vicinu avi un malu matinu.
Chi ha un cattivo vicino ha un cattivo mattino.
 

Cu mangia fa muddrichi.
Chi mangia fa molliche. Lo si dice soprattutto degli amministratori o dei politici che nella convinzione comune sfruttano la loro posizione per arricchirsi ma nello stesso tempo fanno avere qualcosina anche agli altri.



Cu nesci arrinesci.
Chi va via dal proprio paese fa fortuna.

Cu nun ti canusci caru t'accatta.
Chi non ti conosce ti compra a caro prezzo. Nel senso che a volte si ha tanta stima di una persona fidandosi dell'apparenza senza conoscerla veramente.


Cu paga prima mangia pisci fitusu.
Chi paga prima mangia pesce andato a male. Nel senso che è buona norma, per evitare sorprese, pagare una qualche prestazione solo dopo che si è verificata la corretta esecuzione e il risultato soddisfacente.


Cu piglia torci, cu piglia cannili e lu santu cu lu portanu li minchiuna.
Chi prende torce, chi prende candele e il santo chi lo porta i minchioni. In occasione delle processioni gli uomini si affannavano intorno alla statua del santo che in genere veniva portato a spalle; però siccome c'era da portare anche i candelabri i più furbi se li assicuravano perché più comodi da portare e ai più ingenui restava da portare la statua.
Questo detto lo si dice in generale quando c'è qualcosa da fare e i più furbi si defilano facendo i lavori più comodi.



Cu s'havi a 'mbriacare di vinu buano l'havi a fare.
Chi si deve ubriacare di vino buono lo deve fare. Lo dicono i genitori ai figli quando magari si fidanzano con qualcuno che secondo loro non è alla loro altezza.


Cu tuttu ca sugnu uorbu, la viu niura.
Sebbene sono cieco, la vedo nera. Un detto che indica un grande pessimismo.
 

Cu avi un malu vicinu, avi un malu matinu.
Chi ha un cattivo vicino ha un brutto mattino.


Cu pussedi un tesoro e nun lu sapi è cchiù poveru di chiddru ca nun l'avi.
Chi possiede un tesoro e non lo sa è più povero di chi il tesoro non ce l'ha.



Di 'na figlia centu nori.
Di una figlia figlia cento nuore. Generalmente si dice che fa di una figlia cento nuore chi promette a tanti di vendere o donare la stessa e sola cosa.


Fari lu fissa pi nun pagari la dugana.
Fare il fesso per non pagare dazio.
 

Figli nichi, guai nichi; figli ranni, guai ranni.
Figli piccoli guai piccoli; figli grandi guai grandi. Vale a dire che finché i figli sono piccoli i problemi nei rapporti con loro non sono insuperabili, tutto sommato si dice che finché la sera quando si va a letto si è tutti in casa c'è da stare tranquilli, ma quando i figli crescono i problemi diventano sempre più grandi ed aumentano le preoccupazioni.



Iri a ligna senza corda.
Andare a legna senza corda. Si dice di chi è inadeguato a svolgere una qualche funzione.

L'amici si fanu ntiampu di paci ca ntiampu di guerra ti li truavi.
Gli amici si cercano in tempo di pace per poi averli in tempo di guerra.


La gaddrina ca camina porta la vozza china.
La gallina che va in giro torna con lo stomaco pieno.


La 'nchiusa pi' lu mmiernu.
La riserva per l'inverno. I contadini erano molto contenti se riuscivano, al momento del raccolto, a mettere nel granaio tanto frumento per i bisogni della famiglia per tutto l'inverno.



L'aciaddru ni la gaggia o canta p'amuri o canta pi raggia.
L'uccello nella gabbia o canta per amore o canta per rabbia.
 

L'acqua fa mali e lu vinu fa cantari.
L'acqua fa male e il vino fa cantare. Diceva il mio bisnonno che se l'acqua era buona non scorreva nei ruscelli.



Li corna sù cuomu li dienti: duolino quannu spuntanu, ma pua siervinu pi mangiari.
Le corna sono come i denti: dolgono quando spuntano, ma poi servono per mangiare. Si dice di chi per convenienza si è rassegnato e finge di ignorare la relazione della moglie con persona che gli può procurare un utile economico.


Lu curnutu a lu so paisi, lu sceccu unni va va.
Il cornuto al suo paese, il somaro dove va va. Cioè il cornuto lo si riconosce solo al proprio paese, mentre il cretino lo si conosce subito e ovunque.


Lu dittu di l'anticu non fallisci.
Il detto degli antichi non fallisce. Si dice per dare più valore a un proverbio antico.


Lu vitti 'mmucca a un cani.
L'ho visto in bocca a un cane. E' un modo scherzoso per rispondere a qualcuno che cerca qualcosa.

Lu pisci feti di la testa.
Il pesce puzza dalla testa. Nel senso che se la società non è sana la colpa è di chi la governa.



Lu surci dissi a la nuci: "dammi tiampu ca ti spirtusu".
Il topo disse alla noce: "dammi tempo che ti faccio un buco".
 

Lu vicino t'he parenti: si nun ti vidi, ti senti.
Il vicino di casa ti è parente: anche se non ti vede, ti sente.


Mala via fa lu fumu.
Il fumo ha preso una brutta via. Lo si diceva a qualcuno che non si comportava bene.



Mamma Ciccu mi tocca; Ciccu toccami.
Mamma, Francesco mi tocca; Francesco toccami. Era la scena tipica di due fratelli che si stuzzicavano, prendendoci gusto, l'uno accusava l'altro di esserne il responsabile, ma nello stesso tempo lo sollecitava.


'Mbriachi e picciriddri lu signuri l'aiuta.
Ubriachi e bimbi il signore li aiuta. Lo si diceva in genere quando un bambino cadeva rovinosamente senza farsi alcun male.


Migliu diri chi sacciu ca diri chi sapiva.
Meglio dire che ne sò che dire che sapevo.
 

Miagliu lu tinto canusciutu ca lu buanu a canusciri.
Meglio il cattivo conosciuto che il buono da conoscere.


Misericordia dissiru li griddri quannu si detti fuacu a li ristucci.
Misericordia dissero i grilli quando si diede fuoco alle stoppie. Si dice quando ci si trova in una situazione senza scampo. La parola misericordia non è invocazione, ma constatazione che non c'è scampo.



Monaci e parrini viditici la missa e stuccatici li rini.
Monaci e preti seguiteli a messa ma rompetegli la schiena. Nel senso di ascoltare le cose che dicono i preti senza fermarsi a guardare i loro comportamenti che non sempre sono in linea con le cose che predicano.
 

Nca cuamu voli Ddia, Cc'è cu mangia e cu talia!
Ma, come vuole Dio, c'è chi mangia e chi guarda. La rassegnazione della povera gente costretta a stare dalla parte di chi guarda.


Nun taliari quanti siti ma cu cu siti.
Non guardare quanti siete ma con chi siete.


Ogni minestra voli essere tastata.
Ogni minestra vuole essere assaggiata. Nel senso che è buona norma non fidarsi delle apparenze.


O santa lagnusia 'un m'abbannunari ca mancu spieru abbannunari a tia.
O santa pigrizia non mi abbandonare che io pure spero di non abbandonarti. Anche se detto in prima persona si usa per criticare la pigrizia degli altri.



Picciutti e muli vunu stari suli.
Giovanotti e muli vogliono restare soli. Sta a dire che ai giovanotti va lasciato lo spazio per realizzarsi.


Pungiri lu sceccu ni la muntata.
Pungolare il somaro nella salita.
 

Quantu è laida la vista di l'uacchi.
Quanto è brutta la vista degli occhi. Quando è brutto vedere cose belle che poi non si possono avere.


Quannu la furtuna nun ti dici jettati 'nterra e cuagli vavaluci.
Quando la fortuna non ti parla gettati a terra e raccogli lumache. La preparazione e la serietà non valgono niente senza l'aiuto della fortuna.



Quannu lu diavulu t'accarizza voli l'arma.
Quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima. Quando qualcuno ti riserva tante attenzioni e probabile che vuole chiederti qualcosa.


Quannu lu pedi camina lu cori sciala.
Quando si va in giro il cuore è allegro.
 

Sali mitticcianni na visazza conzala cumu vua è sempri cucuzza.
Sale mettine una bisaccia condiscila come vuoi è sempre "cucuzza". Le "cucuzze" sono zucche lunghe molto diffuse in Sicilia. Si mangiano, nel periodo estivo, bollite e condite con olio, sale e pepe. Si dice che siano rinfrescanti ma sono sicuramente poco saporite.


Sa unni ci lucinu l'uacchi.
Chi sa dove gli luccicano gli occhi. Si dice di una persona che è sparita improvvisamente e non si riesce ad untuire dov'è.



Scassapagliara.
Distruggipagliai. Ladruncoli di poco conto.


Scrusciu di carta e cubaita nenti.
Rumore di carta e torrone niente. Si dice quando qualcosa in apparenza promette tanto ma alla fine non c'è niente di buono.


Siccari lu cori.
Seccarsi del cuore. Si secca il cuore per un'aspettativa delusa o per un desiderio non soddisfatto.


Si ungiaru: pani duru e cutiaddro ca nu taglia.
Si sono messi insieme: pane duro e coltello che non taglia.
 

Tri cosi lu signuri non potti cangiari: cucummari, cucuzzi e testi di viddrani.
Tre cose il Signore non è riuscito a modificare: cocomeri, zucche e teste di contadini.


Unni va lu sceccu va la cuda.
Dove va l'asino va la coda. Si dice di una persona che segue sempre un'altra senza pensare con la sua testa.


Un patri campa 7 figli, 7 figli nun puanu campari un patri.
Un padre mantiene 7 figli, 7 figli non possono mantenere un padre. E' un modo di dire facile da capire  e sempre attuale anche se adesso non ci sono più sette figli da mantenere.


e-mail: matlumi@tin.it