Pubblico questa lettera aperta della segreteria dei Democratici di sinistra di Villalba in risposta all'articolo del giornale "la Sicilia" su Villalba. La lettera è diretta, in particolare, al direttore del quotidiano con la richiesta che questa venga pubblicata ed è preceduta da questa premessa:

Signor Direttore,

nel rispetto dei principi di democrazia e di una giusta e corretta informazione, con riferimento all’articolo riportato sul Suo giornale del 3 novembre u.s. ed a firma di Gianni Bonina, Le chiedo di pubblicare, con la stessa rilevanza giornalistica, il testo integrale dell’allegato documento approvato dalla Segreteria dell’Unità di Base dei Democratici di Sinistra di Villalba.

      I fatti esposti e contestati sono inequivocabilmente riscontrabili da chiunque, e Lei signor Direttore avrebbe potuto facilmente verificarli prima della pubblicazione dell’articolo in questione. Così avrebbe preventivamente accertato che il giornalista Gianni Bonina non si è documentato, ha deformato i fatti e le notizie giocando di fantasia, discreditando così la nostra comunità e la figura del prof. Gigi Lumia, già Sindaco di Villalba e militante del PCI / DS.

      È gradita la spedizione di una copia della pagina del giornale con l’avvenuta pubblicazione del documento.

      Cordialità

                                                                                                                                                   Il Segretario

   Salvatore Bordenga

 

 

 

Unità di base "Girolamo Li Causi"

Villalba (Federazione di Caltanissetta)

93010  Villalba (Cl),  9 novembre 2003

 

Lettera aperta al Direttore del Giornale “La Sicilia”

 

Non condividiamo e siamo sdegnati per il contenuto fortemente denigratorio dell’articolo su Villalba, stampato sul giornale “La Sicilia” di lunedì 3 novembre ed a firma di Gianni Bonina, che per le tante inesattezze, talvolta colorite, merita alcune precisazioni.

Con il servizio giornalistico sono stati commessi degli errori che sono lesivi per la dignità di un’intera comunità, infatti l’articolo contiene imprecisioni e fatti non veri che risultano offensivi per i Villalbesi, descritti come dei creduloni anacronistici (la ricerca notturna di tesori….; il prete esorcista …. che ancora oggi dedica il suo tempo a benedire le case per bonificarle…..; la gente che cerca maghi e fattucchiere…….).

Roba da medioevo, frutto della fantasia di un giornalista!

Villalba ha grossi problemi di sopravvivenza, come tutti i piccoli comuni dell’entroterra Siciliana; è abitata prevalentemente da pensionati, da contadini, impiegati, braccianti agricoli, muratori e manovali, da studenti e casalinghe, tutta gente laboriosa, di indole buona, che lavora per assicurare delle condizioni di vita dignitosa alla propria famiglia.

Un giornalista prima di fare certe affermazioni ha il dovere professionale di verificarne la veridicità. Non si comprende per quali ragioni sia stato spinto a descrivere i Villalbesi come gente arretrata, ignorante ed arroccata a credenze medievali.

Forse ha interloquito soltanto con persone che conoscono ben poco del nostro Paese.

Bene avrebbe fatto a parlare con chi conosce la storia di Villalba, come il prof. Antonio Guarino, a consultare i due volumi del prof. Gigi Lumia, a prendere visione dei numerosi documenti e delle delibere negli archivi del Comune, avrebbe così appreso che la Storia di Villalba è tutt’altra cosa rispetto alle tante inesattezze, a volte fantasiose, che ha scritto.

Avrebbe intuito che la nostra storia è fatta di scontri acerrimi per il riconoscimento del diritto di esistere, è fatta di accanite e aspre lotte contadine per la conquista della terra, per il riscatto della dignità di uomini e di lavoratori e non di “servi”!!

Non si fa un buon servizio alla verità quando si afferma che “Il vero notabile del paese è stato piuttosto don Calò”, ' il galantuomo'  per eccellenza”. Questa è una pagina chiusa dalla storia scritta dai tanti che l’hanno raccontata per averla vissuta.

Tra le tante inesattezze rilevate, si citano le seguenti.

Prima afferma che “i Cc si sono trasferiti” e poi si contraddice scrivendo l’esatto contrario: “Oggi tre Carabinieri bastano ed avanzano per tenerlo sottocchio”.

Pantaleone è stato denunciato per costruzione abusiva dal maresciallo Arioli Tommaso e non dal Sindaco Lumia e non corrisponde al vero che “successivamente Arioli firmò 186 denunce, inguaiando mezzo paese”.

La Chiesa di Villalba è interessata da un intervento di consolidamento e non è interessata da alcuna “frana interna”, mentre non esiste alcuna falda acquifera sotterranea all’abitato di Villalba nei pressi della collina del calvario; infine è estremamente fantasiosa ed offensiva l’affermazione secondo la quale “la Chiesa ha subito un cedimento per la presenza di una cloaca non deviata e il fenomeno ha assunto, nella percezione generale, il carattere di una divinazione”.

 Il giornalista si occupa anche della storia più recente, quella che riguarda il periodo dal dopo-guerra ad oggi, attenzionando il dualismo Pantaleone / Lumia, di cui tanto ha parlato la stampa in passato.

Il professore Gigi Lumia è stato sindaco di Villalba, non per sei mesi come erroneamente riportato nell’articolo, ma per ben quattro anni (dal ’78 all’81 e dal ’93 al ’94); per onestà intellettuale è doveroso chiarire che “la guerra a carte bollate” contro Gigi Lumia l’ha iniziata Pantaleone con continue azioni di discredito che si sono concluse, poco prima della sua morte, con la condanna, in Cassazione, del Pantaleone per calunnia e diffamazione.

Quanto riportato dal giornalista sulla figura di Gigi Lumia non risponde al vero, ed è quantomeno ingeneroso. Certamente appartiene al convincimento di qualcuno dei suoi informatori.

È scorretto non avere aggiunto che Gigi Lumia Sindaco è stato assolto con formula piena dall’accusa citata dal giornalista circa “provvidenze che elargiva facendo particolarità”.

Gigi Lumia è stato stimato e amato dalla maggioranza dei suoi compaesani e da tutti i compagni del PCI / DS; inoltre, ha goduto anche della stima e del rispetto degli avversari politici. Per ben due volte è stato eletto Sindaco di Villalba e nella seconda tornata elettorale venne eletto con una schiacciante maggioranza, ottenendo circa 900 voti personali; dopo alcuni mesi si è dovuto dimettere a causa delle condizioni di salute.

Gigi Lumia Sindaco è certamente l’Amministratore che più di tutti nella storia del paese ha operato per il bene della sua Villalba!

In proposito basta ricordare alcuni dei più rilevanti risultati che ha conseguito:

l’acquisizione del feudo di “Bilici” al Comune di Villalba dal Comune di Castellana Sicula, che ha consentito di portare l’estensione del territorio comunale da 1780 ettari a 4130 ettari;

la formazione di centinaia di atti notarili dei lotti di terreno della riforma agraria assegnati ai contadini, che ancora negli anni 80 non erano proprietari dei terreni che coltivavano da tanti anni;

la realizzazione di tante opere pubbliche:

- l’apertura della Via Duca degli Abruzzi, a monte ed a valle;

- l’apertura della via Piave con l’attuale costruzione della piazza antistante l’Ufficio postale, ora destinata per la posa della statua di San Pio di Pietralcina;

- l’ampliamento della strada di accesso all’abitato sia dal lato della Stazione (via Roma) che dal lato Mussomeli (via Garibaldi);

- il prolungamento della via 24 Maggio;

- la costruzione delle nuove strade Pio La Torre e Piersanti Mattarella, con gli alloggi popolari;

- la fognatura di raccolta delle acque piovane nella zona “dietro chiesa”;

- un nuovo serbatoio idrico di 900 metri cubi in c.da Roba che ha risolto tanti problemi del servzio comunale dell’acqua potabile;

- la costruzione della nuova casa mandamentale con l’assunzione di sei custodi.

In merito alla storia del Comune di Villalba “STORIA E MEMORIA DI VILLALBA” scritta dal Prof. Gigi Lumia in due volumi, il primo dedicato “Al mio paese; ai tanti costretti a lasciarlo, a quelli rimasti”, è priva di fondamento alcuno l’affermazione secondo la quale il libro sia “frutto del blitz che fece davanti alla casa di villeggiatura di Don Calò Vizzini”.

Infatti, basta sfogliare alcune delle circa 900 pagine dei due volumi di storia, per comprendere che invece sono frutto di tanti anni di lavoro, di studi e di ricerca presso numerosi archivi pubblici, come risulta riportato nella tantissime note in cui sono identificate le fonti dei documenti citati. Inoltre si parla di don Calò solamente nella parte finale del secondo volume.

O ancora, basta leggere la presentazione a firma del Prof. Sergio Mangiavillano riportata nel I° volume o citare che l’opera è stata oggetto di relazione in incontri dibattiti da parte di insigni studiosi del settore, come il Prof. S. Lupo dell’Università degli studi di Napoli, dei Prof. R. Mangiameli e Prof. G. Barone dell’Università degli studi di Catania.

Ci saremmo aspettati ben altro dalla prestigiosa testata giornalistica “La Sicilia”:

Per esempio che, scrivendo su Villalba, si occupasse di:

- quali sono le cause e in che modo affrontare il fenomeno dello spopolamento dei centri minori dell’entroterra della Sicilia;

- stimolare le Istituzioni a intervenire in queste realtà per bloccare l’emigrazione, realizzando le infrastrutture per superare le condizioni di isolamento economico e sociale, incentivando lo sfruttamento della tante risorse naturali disponibili.

 la Segreteria dei Democratici di Sinistra

 

VILLALBA