Mons. Giuseppe Maria

VIZZINI (1874-1935)

 

Vescovo di Noto (SR) 1913 - 1935

 


 

Breve biografia

Mons. Giuseppe Maria VIZZINI nacque a Villalba (CL) il 10 novembre del 1874 da Daniele Vizzini e Angela Cacciatore. Lo zio paterno Don Vincenzo Vizzini, Parroco di Villalba, lo battezzò e lo zio materno, P. Daniele Cacciatore, dei Minori Riformati né curò la prima educazione.

Giuseppe aveva quattro fratelli: Alfonso, Salvatore, Calogero, Ignazio.

Il 29 marzo 1888 - Giovedì Santo entrò nel seminario di Caltanissetta di cui era Rettore Mons. Giuseppe Francica Nava, nipote del Vescovo di Caltanissetta , Mons.Giovanni Guttadauro.

Espletato il corso ginnasiale, il seminarista Giuseppe VIZZINI, per le sue singolari doti intellettuali e spirituali, fu inviato a Roma a proseguire i suoi studi filosofici e teologici presso la Scuola Apostolica, fondata da P. Filippo Valentini: fu il primo Vescovo uscito da quell'Istituto.

Conseguì brillantemente le lauree di filosofia e teologia e i diploma in lettere italiane, latine e greche presso l'Istituto di Alta Letteratura fondato da Leone XIII.

Il 9 maggio 1897 coronava i suoi studi con l'Ordinazione sacerdotale ricevuta dalle mani di S. Eminenza il Card. Francesco di Paola Cassetta. Il suo ministero sacerdotale fu da quel momento un'ascesa costante di luce in luce a servizio della Chiesa,in mansioni delicatissime.

Il 26 marzo 1899, Domenica delle Palme, celebrava Messa sull'altare della sua città natale, Villalba, davanti ai suoi cari.

Chiamato dalla fiducia di P. Valentini a collaborarlo nella direzione della Scuola Apostolica, Mons. Vizzini fu contemporaneamente nominato docente di Filosofia scolastica e di Storia ecclesiastica all'Apollinare. Nel 1901 il Card. Pietro Respighi ,vicario e gran cancelliere della Pontificia Università Lateranense, gli assegnava la cattedra Dommatica Sagrementaria, il 1° novembre 1911 Sua Santità PIO X quella,molto prestigiosa, di Teologia dommatica presso il Pontificio Seminario Romano. In quel periodo, il professore Vizzini ebbe l'onore e la ventura di avere tra i suoi studenti, due allievi che sarebbero divenuti successori di Pietro. Eugenio Pacelli,che assumerà il nome di Pio XII e Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Giovanni XXIII. Il primo studiò all'Università Lateranense negli anni 1895-1902. Il secondo, come alunno, nel Seminario Romano, frequentando la scuola dell'Università di S. Apollinare. Il Roncalli, quando era delegato apostolico in Turchia, ricordò cordialmente Mons. Vizzini, nella lettera del 2 luglio 1937,scritta a Giovanni Jacono, Vescovo di Caltanissetta: "Io l'ho sempre ben presente come se fossimo ancora uno in faccia all'altro, come lo fummo intorno alla cattedra romana dove si succedevano i nostri cari professori, ormai tutti scomparsi: Tabarelli, Palica, VIZZINI, Benigni, ecc.". Un'altra volta il Roncalli, già Papa, fece memoria del suo vecchio professore nel discorso rivolto agli alunni del Seminario Romano, nel 1958: " Mi figuro d'incontrarvi le stesse persone, di distinguerle, una per una, come se mi parlassero ancora. L'aspetto dell'attività intellettuale è l'altro quadro che amo ancora riguardare con viva compiacenza e riconoscenza. Vi figurano i nomi onoratissimi dei professori: P. Tabarelli, Palica, Martinetti, VIZZINI, Benigni, Marucchi ...."

Nel 1901, nel fervore dei suoi prediletti studi patristici, intraprese, dopo avere ottenuto l'approvazione da parte del Papa, l'ardito disegno di pubblicare una collana delle opere dei SS. Padri della Chiesa, in greco e latino, con introduzioni e commenti: la "Bibliotheca Sanctorum Patrum .Theologiae tironibus et universo clero accomodata". Era la prima in Italia. La collana si aprì con un suo prezioso volume sulla "Didachè", che gli meritò l'alto elogio di Papa Leone XIII - "Come avete fatto, voi così giovane, a pubblicare un'opera così profonda?" - gli disse in udienza privata. Con la collaborazione del latinista Ramorino e del prof. Mannucci la collana si arricchì di altri quindici volumi e avrebbe assunto proporzioni più vaste, se la nomina a Vescovo, non ne avesse interrotto il proseguimento. Il Card. De Lai lo chiamò alla Congregazione Concistoriale, destinandolo alla sezione dei seminari.

Vizzini si prese cura dei seminaristi recatisi a Roma per studiare, particolarmente di quelli che provenivano dalla Sicilia.

Il 19 agosto del 1913, Papa PIO X nomina Giuseppe Maria VIZZINI Vescovo, destinandolo, contravvenendo a un criterio più volte seguito, a una sede siciliana, quella di Noto. Il nuovo vescovo aveva 39 anni non ancora compiuti. Fu uno dei vescovi più giovani tra gli ordinari di Sicilia, la cui età media, nel 1913, era di 56 anni. Il 14 settembre 1913, festa dell'Esaltazione della Croce, il Card. Gaetano De Lai, lo consacra ufficialmente nella cappella delle Suore della Provvidenza a Roma, alla presenza tra gli altri, del Card. Giuseppe Francica Nava , Arcivescovo di Catania e il villalbese Mons. Giuseppe Scarlata, Vescovo di Muro Lucano. Mons.Vizzini non cercò quella nomina, ma, alla fine la accettò in segno di obbedienza verso quella Chiesa che aveva fedelmente e devotamente servito per tutta la sua esistenza.

Il Vizzini come motto del suo ministero scelse le parole: Robur in Cruce. E la Croce fu la compagna indivisibile di tutto il Suo ministero episcopale.

Mons. Vizzini non pensava di dover lasciare Roma, la cattedra, i suoi amati studi che avevano fatto rimbalzare il suo nome in primo piano. Fece presente al Santo Padre le sue difficoltà circa le condizioni del clero e del seminario della diocesi di Noto: un clero numeroso che tanto lasciava a desiderare e un seminario di cui era stata decisa la chiusura, Sua Santità PIO X fu fermo nella decisione: "il clero ve lo formerete voi", disse nell'udienza che Gli concesse nella festa liturgica del S. Cuore.

Il 4 gennaio 1914 faceva il suo ingresso nella diocesi di Noto.

La formazione di dotti e santi sacerdoti fu il pilastro portante di tutta la sua attività pastorale, il clero si forma in seminario ed il seminario divenne l'assillo dell'insonne Vescovo.

Mons. Vizzini ed il seminario divennero per 22 anni un binomio inscindibile nella storia religiosa della diocesi di Noto.

A distanza di anni il seminario di Noto dava alla Chiesa le insigni figure di S. Em. Il Card. Francesco Carpino, di S. Ecc. Corrado Mingo, di S. Ecc. Mons. Paolo Pappalardo e una corona di sacerdoti, che ancora oggi in diocesi e fuori esplicano il loro ministero.

Mons. Vizzini rinnovò e rilancio "la Congregazione delle suore domenicane del SS. Cuore del Gesù" e le diede il motto "Gloria,Riconoscenza, Amore al SS. Cuore di Gesù". Si diede tutto alla formazione delle religiose. "Volle suore solidalmente formate, preparate ai tempi nuovi, fornite di lauree e diplomi". Perciò fece loro varcare la soglia delle aule universitarie e frequentare le pubbliche scuole: cosa allora incredibile.

Mons. Vizzini, da Vescovo scrisse poche Lettere Pastorali all'inizio del suo ministero: "Testimonianza a Cristo" e "La Sacra Visita e le note della Chiesa" Sono due gemme stupende per il contenuto e anche per la forma. Dopo preferì comunicare con la diocesi attraverso notificazioni, dense di dottrina e con lettere personali. Compose un "Evangelario" per i parroci ed i sacerdoti: un prezioso sussidio pastorale, centrato tutto sull'Eucaristia.

Moltiplicò le parrocchie il cui numero salì da 19 a 65 e la loro erezione fu il frutto più duraturo del suo ministero episcopale. Il collegio dei parroci diventò "il suo gaudio e la sua corona".

Con speciale amore seguì il nascente movimento della FUCI. Era un movimento congeniale alla sua spiritualità spiccatamente intellettuale e colta. Nel 1926 la città di Noto fu scelta come sede del Convegno Nazionale Fucino per l'Italia Meridionale. Vi partecipò Mons. Giambattista Montini, poi Paolo VI, come Assistente nazionale. I giovani rimasero affascinati dall'originalità e profondità del pensiero filosofico e teologico di Mons. Vizzini e nel loro entusiasmo lo salutarono "come il più fucino Vescovo d'Italia".

Per 22 anni illuminò la Chiesa Netina e ne fece un centro di cultura teologica, giuridica, letteraria e pastorale. Egli proveniva dalle Università Romane,dove aveva inseganato per tanti anni. Dalle Università si era allontanato non senza fatica,ma non si era allontanato dallo studio. Lavorava sempre, studiava, si aggiornava continuamente, scriveva. Per la chiarezza e l'acutezza delle sue argomentazioni, per l'originalità e la vastità della sua preparazione, fu ritenuto a suo tempo, uno dei Vescovi più lucidi e colti d'Italia e dei più ricercati per Discorsi, Conferenze e Convegni culturali

Di lui è da ricordare la fedeltà all'amicizia, l'intolleranza del servilismo e dell'adulazione, la percezione istintiva del giusto, del vero e del buono.

Visse 13 anni della sua vita durante il regime fascista, cioè in un contesto storico che verificava l'emergere di ideologie totalitarie, che comprimevano la Libertà . Ma Mons.Vizzini seppe -vivere - ed insegnò a vivere - "al di sopra dei gagliardetti" e fu un coraggioso testimone della Verità e della Libertà. Egli era così. Per Dio e per la Chiesa era "servo" Per tutti gli altri era "libero". Pronto a servire, ma in libertà ed indipendenza. Un episodio lo conferma: Per alcuni bisogni della diocesi dovette incontrare il Capo del Governo e fu ricevuto da Benito Mussolini. Quando tornò, insieme alle sue impressioni sul colloquio, Egli confidò a qualcuno che Mussolini, forse affascinato dalla sua conversazione e dalla personalità, dopo averLo trattenuto a lungo,accompagnandoLo fino allo scalone d'onore di Palazzo Venezia, nel congedarLo Gli aveva detto che se avesse accettato di lasciare la diocesi di Noto e di tornare a Roma. Egli (Mussolini) avrebbe istituito la Facoltà di Teologia all'Università di Roma, perché vi insegnasse Lui (Mons. Vizzini). Naturalmente Mons. Vizzini non accettò e della Facoltà di Teologia all'Università di Roma non se ne fece nulla.

Dopo 22 anni di laborioso episcopato, Mons. Vizzini cadde sulla breccia nel pieno vigore delle sue energie: a 61 anni.

Il 13 novembre 1935, in occasione di una visita pastorale a Ferla, si mise a letto con febbre altissima. Si sviluppo un'angina flemmosa con conseguente setticemia. Il 4 dicembre ricevette il S. Viatico da S. Ecc. Mons. Ettore Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, con edificante pietà. Volle rinnovare la sua professione di fede, secondo le prescrizioni del rituale. Baciò ripetutamente la sua Croce pettorale. Il 5 dicembre ebbe l'Unzione degli Infermi. Il 7 dicembre cominciò la lenta agonia,mentre una corona di sacerdoti e un gruppo di Suore Domenicane del S. Cuore sostavano in preghiera, accanto a Lui.

Alle ore 13,30 dell'8 dicembre 1935, giorno dell'Immacolata, Mons. Giuseppe VIZZINI volò al Cielo nella pace dei santi.

Celebrati i solenni funerali a Ferla, le venerate spoglie furono trasportate a Noto, dove attendevano il furgone funerario, le Autorità civili e militari e un popolo che gremiva le vie. Il 12 dicembre si svolsero i solenni funerali nella Cattedrale, gremita di fedeli convenuti da ogni angolo della diocesi. Il solenne pontificale fu celebrato da S. Eminenza il Card. L. Lavitrano, Arcivescovo di Palermo; fraterno amico di Mons. Vizzini. Erano presenti tutti i Vescovi della Sicilia.

Terminate le esequie, i fedeli vollero che prima che si procedesse alla tumulazione, la bara scoperta percorresse le vie principali della città. Portato a spalla dai suoi sacerdoti, circondato da un popolo immenso, con a capo le Autorità civili e militari, con i gonfaloni abbrunati dei Comuni della diocesi attraverso le vie, mentre dai balconi era un continuo lancio di fiori. Fu poi riportata in Cattedrale, ove l'indomani venne tumulato all'altare della Madonna delle Grazie: "ad pedes Dominae suae".

Mons. Giuseppe VIZZINI in morte, ebbe dal suo popolo l'attestato più commovente dell'affetto e della venerazione. S. Eminenza il Card. Lavitrano a quello spettacolo esclamò: "non è un funerale che Noto ha celebrato, ma l'apoteosi del suo Vescovo".

In occasione del ventennio della sua scomparsa, la diocesi eresse nella Cattedrale di Noto un monumento di bronzo, opera del fiorentino prof. Mario Ferretti. L'artista lo ritrae nell'atteggiamento di Maestro, Pastore e Padre. Fu inaugurato da S. Eminenza. Il Card. Ernesto Ruffini, Arcivescovo di Palermo, il 9 ottobre 1955.

 

 


I suoi scritti (alcuni):

Vizzini G. : - Biblioteca Sanctorum Patrum. Theologiae tironibus et universo clero accomodata, Roma 1901.

Synodus Netensis prima in Ecclesia Cattedrali diebus V-VII otobris MCMXXIII abita ab Illmo et Revmo Domino Josepho Vizzini episcopo netensi, Roma 1923.

La testimonianza a Gesù Cristo. Lettera pastorale (1913), Roma 1913

La visita pastorale e le note della Chiesa. Lettera pastorale (1914), Noto 1914.

Ai Parroci e al Diletto Clero di Modica. Lettera pastorale (1933), Modica 1933

Ai Rev.mi Parroci della Diocesi. Lettera pastorale (1935), Noto 1935.

Al Rev.mo Capitolo Cattedrale, al Venerabile Clero della Diocesi - ai Reverendi Istituti religiosi e alle dilette Associazioni di Azione Cattolica. Lettera pastorale (1935), Noto 1935.

Preghiera per le vocazioni, in Seminario Vescovile Noto, le preghiere e il regolamento del seminarista, Noto s.d., 41-42.

Lettere di S. Ecc. Mons. Giuseppe Vizzini - Vescovo di Noto - alle Religiose Domenicane del SS. Cuore di Gesù - con prefazione di S. Em. il Card. Francesco Carpino, Catania 1974 - Curia Generalizia Della Congregazione Domenicana Del SS. Cuore di Gesù.

 


Per saperne di più:

Archivio Curia Vescovile di Noto.

A. Piolanti - Enciclopedia cattolica, vol. XII, Città del Vaticano,1954 coll. 1574-1575.

Ansaldi A. - Mons. Vizzini conoscitore di uomini:La sua intuizione e chiaroveggenza, in La Vita diocesana 47 (1965) 2.

Bordonaro L. - Mons. Vizzini e il "suo"seminario. Forgiò con la vita e nel sacrificio i suoi sacerdoti ,in La Vita diocesana 15 (1974) 3.

Caramma G. - Monsignor Giuseppe Vizzini da Villalba a Roma. Contesto e carriera ecclesiastica di un Vescovo "romano" (1874-1913). Tesi di Laurea, relatore Prof. G. Barone, Università degli studi di Catania,Facoltà di Scienze Politiche,anno accademico 1994-1995.

Caramma G. - Legati all'esistenza con legami di ferro. L'analisi della famiglia meridionale attraverso le lettere di Monsignor Giuseppe Vizzini. - "Perelandra", anno 1, n. 1.

Gambuzza M. - S.Ecc. Mons. Giuseppe Vizzini vescovo di Noto, maestro-pastore-padre (breve profilo biografico), in Lettere di S .Ecc. Mons. Giuseppe Vizzini vescovo di Noto alle religiose domenicane del SS Cuore di Gesù,Catania 1974,349-362.

Gambuzza M. - Mons.Giuseppe Vizzini: un Vescovo riformatore, in Una "storia aperta". Raccolta di monografie in occasione del 150° anniversario dell'erezione della diocesi di Noto, a cura dell'Ufficio Diocesano comunicazioni sociali, Modica d.d., 30-38.

Gambuzza M. - Mons.Vizzini e il seminario, in La Vita diocesana 47 (1965) 2.

Omaggio della città e diocesi di Noto a S. E .R.ma Monsignor Giuseppe Vizzini nel suo ingresso solenne il dì IV Gennaio MCMXIV,Roma 1914.

L'Osservatore Romano 14 settembre 1914.

L'Osservatore Romano 15 settembre 1914.

Saletti G. - Giuseppe Vizzini vescovo di Noto, antico professore della Pontificia Università Lateranense, Roma 1965

Saletti G. - Mons. Giuseppe Vizzini, vescovo di Noto, in La Pontificia Università Lateranense. Profilo della sua storia, dei suoi maestri e dei suoi discepoli, Roma 1963,112-113.

Sigona E.- Noto la diocesi di Mons.Vizzini Frammenti di un ricco mosaico raccolti nel 1980. Lo stile di un Vescovo. I miei ricordi con Sua Eccellenza Mons.Giuseppe Vizzini Vescovo di Noto dal 1914-1935

Sigona E. - Vizzini e il seminario,in La Vita diocesana 47 (1965) 2-3.

Sigona E. - Stile romano e fedeltà alla Chiesa, in La Vita diocesana 32 (1974) 3.

Zappulla N. - Mons. Giuseppe Vizzini nel centenario della nascita 1874 - 10 novembre - 1974, Noto 1974.

Zappulla N. - Ricordo di Mons. Giuseppe Vizzini nel XXX anniversario della sua morte 1935 - 8 dicembre - 1965, Noto 1965.

Weglarz W. - Il modello ideale di prete secondo Giuseppe Vizzini Vescovo di Noto (1913-1935) - Tesi per la licenza in Teologia morale, relatore prof. G. Zito - Facoltà Teologica di Sicilia - Studio Teologico S. Paolo Catania - Anno Accademico 2000-2001

 

Villalba