La storia di un "padre padrone" cinese negli anni a cavallo tra il 1700 e il 1800, con il diffondersi del vizio dell'oppio seguito dall'aumento della produzione dell'oppio da parte dei proprietari terrieri cinesi. Un suo nipote che diventa mandarino, onesto in un mondo di imbroglioni e corrotti. L'arrivo dei conquistatori stranieri,il conseguente rigetto da parte delle autorità cinesi di tutto ciò che è straniero.
Con la formula del romanzo storico vengono raccontate l'ascesa, le gesta, la follia e la fine del Primo Imperatore della Cina nel III secolo a.C., Qinshi Huangdi, al quale si deve tra l'altro l'inizio della costruzione della Grande Muraglia e l'esercito di Terracotta che lo accompagnerà nella tomba.
Federico Rampini continua a raccontarci la Cina odierna e ora, dopo "Il secolo cinese" e "L'impero di Cindia", con questo suo terzo volume , "L'Ombra di Mao", ripensa a quanto Mao ha fatto di bello e di brutto nei suoi trenta anni di incontrastato potere sulla Cina. Un giudizione completamente negativo su due delle grandi mosse di Mao: il Grande Balzo in avanti, che causò una carestia da 70 milioni di morti, e soprattutto la Rivoluzione Culturale dal 1966 al 1976. Giudizio negativo solo parzialmente ridotto per il fatto che prima di morire Mao indicò in Deng Xiaoping il suo successore. Deng che è l'artefice della Cina odierna, con i suoi lati positivi e negativi. Concludendo Mao ha saputo trovare correzione ai suoi tantissimi errori e al suo carattere, proprio grazie ai suoi due collaboratori tanto diversi da lui, Zhou Enlai e Deng Xiaoping, collaboratori che lui non amava e che anzi temeva, collaboratori che tentò di ridurre all'impotenza senza però avere mai il coraggio di andare fino in fondo. Ne è prova lampante il fatto che Deng si ritrovò tra le vittime della Rivoluzione Culturale ( e con lui anche suo figlio che venne gettato dalla finestra di un palazzo dagli studenti universitari e che da allora vive senza l'uso delle gambe su una carrozzella) riuscì a sfuggire alla completa distruzione solo grazie ad un suo allontanamento dal mondo della politica per diversi anni, allontamaneto magari aiutato da Mao.
“L’ingresso della Cina nell’economia globale è un avvenimento di portata mondiale come lo furono il Rinascimento italiano nel 1500 e la Rivoluzione industriale in Inghilterra .”Basta questa osservazione di Rampini per capire l’importanza che hanno ormai assunto in questo inizio del XXI secolo, prima la Cina seguita poi dall’India e dalle altre potenze asiatiche. Il libro è un reportage dell’odierna vita in India e in Cina con previsioni per il prossimi decenni, il tutto scritto da un giornalista che sta vivendo a Pechino da qualche anno come corrispondente de La Repubblica.
Rampini è corrispondente dalla Cina per La Repubblica e attraverso una serie di articoli ci da un ritratto della Cina odierna, con i suoi problemi legati allo sviluppo abnorme, al passaggio dal comunismo ad un capitalismo mascherato, al suo bisogno di energie, al consumo di carbone, all'impatto ambientale, e via dicendo, fornendo nel contempo una serie di illuminanti capitoli dedicati ai principali e determinanti personaggi cinesi degli ultimi decenni: Mao, Den Xiao Ping, Jiang Zemin, Hu Jintao e Zhao Ziyang
In piena Rivoluzione Culturale due giovani ragazzi cinesi, figli di medici, vengono inviati in campagna per motivi di rieducazione e qui scoprono casualmente una valigia di libri di letteratura occidentale tutti severamente proibiti in Cina
Il 26° volume della storia universale del Corriere della Sera. Un ponderoso volume ma di lettura scorrevole e avvincente che parte dagli inizi della civiltà cinese, con approfondimenti economici, sociali, artistici e scientifici per ogni singolo periodo. Un maggior dettaglio viene poi dedicato ai fatti relativi ai secoli XIX e XX.
Seppur non poco romanzata, racconta la vita della famosa imperatrice cinese Tseu-hi o Tzu Hsi (si pronuncia "Tsoo Shee") ma ora in Pinyin si scrive Cixi, nata nel 1835 che riuscì ad essere per ben tre volte la reggente dell'impero cinese in attesa che il vero erede al trono diventasse maggiorenne. La sua terza reggenza, peraltro non raccontata nel romanzo in questione, era relativa all'ultimo imperatore della Cina Pu-yi che abdico' nel 1912 lasciando via libera alla nascita della repubblica Cinese (vedi libro e film L'ultimo imperatore).
Il diario appassionante e incredibile di un medico che nel 1947 lascia l'Italia
e va a svolgere la sua missione nello Yunnan cinese dove trascorre ben 31 mesi
vivendo quindi, oltre alle miserie dei cinesi, la conquista della Cina da parte dei comunisti di Mao Tse Tung
La Cina ai tempi della rivoluzione culturale vissuta e visitata da Sandro Paternostro
e stranamente considerata e raccontata con occhio positivo!
Contiene una serie di articoli scritti nel 1976 sulla morte di Mao, sulla possibilità di Deng Xiaoping
di succedergli nonostante il suo passato di oppositore durante la Rivoluzione culturale,
la fine del maoismo.Altri articoli del 1989 sulla rivolta e successiva strage di Tienanmen:
Terzani all'epoca parla di sconfitta delcomunismo cinese e soprattutto di Deng che dovette
ricorrere alle armi per sedare la rivolta studentesca.Terzani sottolinea che sono state
proprio le riforme avviate da Deng a portare al massacro;quindi proprio Deng che aveva avviato
il processo di liberalizzazione e di trasformazione del sistema comunista cinese maoista, verrà
preso di mira e considerato quello che ordinerà di sparare sugli studenti.(Sulla Enc.Europea si
parla di 5000 morti ma Terzani ora precisa che le vittime furono circa 900 anche se
ufficialmente non è mai stato chiarito niente). Un ultimo capitolo relativo all'articolo
scritto per la morte di Deng nel 1997(anzi due anni prima e già pronto) RIVALUTERA' ampiamente
la figura di Deng: la grandezza di Deng è nell'essere riuscito a sopravvivere a Mao, nel suo
convincersi che le sue scelte erano sbagliate e nell'avere il coraggio di disfare tutto ciò che
Mao e in parte lui stesso avevano messo in piedi. Interessante anche il capitolo dedicato
all'errore di valutazione del movimento dei Khmer rossi in Cambogia, dove descrive i motivi
dell'errore della stampa di sinistra all'epoca della vittoria khmer e fa risalire la causa del
loro successivo regime di terrore, all'ideologia del comunismo di Mao e della Rivoluzione
culturale: khmer rossi figli della Riv.culturale.
L'autrice, nata nel 1952, racconta la storia della vita di tre generazioni di donne cinesi:
la nonna, nata nel 1909, diventata concubina di un signore della guerra; la mamma, nata nel
1931 e infine lei stessa. La lettura della storia di queste tre donne consente un interessante
approccio alla storia della Cina del XX secolo, dalla fine dell'impero Manciù nel 1911 e la
vittoria dei comunisti fino alla morte di Mao nel 1976 e alla conseguente lenta riapertura del
paese grazie al ritorno al potere di Deng Xiaoping. La storia finisce nel 1978 quando l'autrice
riesce a coronare il suo sogno di andare all'estero: infatti vince una borsa di studio e va
a vivere in Inghilterra.
Nel 1984 Terzani viene espulso dalla Cina perché troppo curioso ed evidentemente perché
scriveva cose non troppo favorevoli al nuovo corso in Cina.Dalla morte di Mao nel 1976,
Deng Xiao Ping, pur mantenendo fortissimo e sopra a ogni cosa il Partito Cominista, comincia ad
aprire al mondo esterno, a dare un po' di spazio all'iniziativa privata, riuscendo a migliorare
le condizioni di vita dei Cinesi. Però, e questa è l'accusa di fondo Terzani, alla romantica
ideologia comunista non è stata sostituita altra ideologia se non quella più gretta del
capitalismo e cioè di arricchirsi il più possibile; chi ci riesce, beato lui!
Terzani critica ferocemente il comunismo e soprattutto gli anni tremendi della Rivoluzione
Culturale, dando a Mao la massima responsabilità di questa, ma critica anche l'attuale regime,
tanto che ne viene espulso. Dal 1984 ad oggi le cose sono cambiate, le condizioni di vita sono
continuate a migliorare, ma certe previsioni di Terzani si sono rivelate profetiche.
Due romanzi della scrittrice americana ambientati in Cina. Preziosi per capire
molte abitudini di vita dei contadini cinesi prima della rivoluzione comunista.
Il saggio storico sulla vita dell'ultimo imperatore della Cina Pu-yi che abdico'
nel 1912 lasciando via libera alla nascita della repubblica Cinese.
Da questo libro Bernardo Bertolucci ha tratto la sceneggiatura per il suo
omonimo e famosissimo film.
Raccolta di articoli scritti nel 1966 per il Corriere della Sera durante un viaggio in Cina
(Pechino, Nanchino,Canton, Shanghai).Immagini di un popolo in piena rivoluzione ideologica:
che cosa fai? Leggo Mao. Che cosa studi? Studio Mao. Che cosa ti piace? Mi piace Mao.
Raccolta di articoli di viaggio in Cina e Birmania
L'autrice è una parlamentare Comunista.
Il libro è un lungo reportage sulla rivoluzione culturale dopo viaggio in Cina nel 1970
e un ritorno nel 1972.Si tratta di resoconti molto di parte e datati: a leggerli oggi, quando
sappiamo che cosa ha combinato la rivoluzione culturale, fanno un po' ridere e soprattutto pensare..
Storia della Cina dal 1949 al 1994
Guida turistica arricchita come al solito da belle fotografie.
Molto interessanti i brani su storia,architettura e lingua
breve storia dalle origini al 1993
sintetica fotografia della società cinese nel 1979 alla maniera di Biagi
scritti giornalistici dal 1971 al 84
reportage di viaggio da Calcutta al Giappone passando per la Rangoon nel 1889.
Ammirazione per i birmani , nostalgia dell'India e odio per i cinesi affaristi e lavoratori
Raccolta di novelle cinesi del 1600
Partendo da Shanghai, l'autore risale l'intero corso dello Yangtse fino alle
sorgenti e approfitta di questo viaggio per rileggere alcuni momenti
della storia della Cina.
Contiene un breve capitolo dedicato a Pechino e altre città
Più che un libro sulla vita di Confucio (n.550 - m.479 a.C.), come il titolo farebbe
subito pensare, è un libro che, attraverso la nascita e l'applicazione del confucianesimo
in Cina, con i suoi alti e bassi, ci racconta in maniera scorrevole e avvincente la storia
della Cina dall'epoca dei primi mitici Imperatori (Giallo, Yao, Shun) a partire dal 2697 a.C.
fino all'ultima dinastia quella dei Ch'ing.Il Confucianesimo, più che una religione, è una
filosofia di vita che si basa quasi esclusivamente sul rispetto che ogni uomo deve avere verso
i suoi genitori e verso i suoi governanti.
Collis ci spiega come il confucianesimo sia riuscito a superare la concorrenza del taoismo,
prima, e del buddismo poi, raccontandoci, attraverso le gesta dei principali imperatori cinesi,
i suoi momenti di fulgore alternati a quelli negativi.Particolarmente vivaci e significativi,
più di tanti altri libri di storia, sono i racconti delle gesta militari , amministrative
e religiose del primo imperatore della Dinastia Han nel 206 a.C.Interessanti poi i capitoli
dedicati all'imperatore Wu che regnò dal 141 all'88 a.C. e fu l'imperatore che dette
il riconoscimento ufficiale al confucianesimo come culto di stato.