Sperando di riuscire prima o poi a realizzare un viaggio in India, per il momento debbo accontentarmi di conoscere il mondo indiano attraverso la lettura di libri sull'India e di romanzi, possibilmente storici, scritti da autori indiani. Qui sotto elenco il titolo e un breve commento di quelli che ho letto o sto leggendo o ho solo consultato. Sarà più che gradita qualunque altra segnalazione che possa aiutarmi nello scopo, in modo particolare se diretta ad una maggiore conoscenza dell'arte e della storia dei principi Rajput.
La storia di un giovane divenuto "diverso" a causa delle emissioni velenose fuoriscite da una fabbrica ( chiaro il riferimento a Bhopal: diverso nel senso che è piegato in due e cammina e corre a quattro zampe come un animale, da qui il suo nome. Lungo ma di facile lettura.
Il racconto della vita di una donna, andata in moglie ad un contadino, tra miserie e povertà, figli e sventure, piccoli piaceri e niente altro. Nonostante tutto resta sempre a testa alta e riesce a godere del poco o nulla che la vita le da, e non soccombe mai, neanche di fronte alle disgrazie più pesanti.
India, Pakistan, Afghanistan, Nepal e Tibet odierni visti attraverso visite e interviste effettuate da un giornalista/scrittore indiano
Affresco odierno della città di Mumbai vista attraverso il giornalista scrittore che vive in America e che ritorna in India per prendere contatto e raccontare di malavita, di cinema, di rapporti tra indù e musulmani, di jainisti che rinunciano a tutto, di vita notturna e via dicendo.
Il racconto dettagliato attraverso testimonianze dei drammatici giorni che vanno dall'11/05/1857, quando iniziò la rivolta dei sepoy contro l'esercito inglese della Compagnia delle Indie Orientali sino a quando, settembre 1857, gli Inglesi riuscirono a riconquistare Delhi. Il tutto vede prima le stragi e i saccheggi effettuati dai sepoy indiani contro gli inglesi e poi per ritorsione e vendetta quelle altrettanto cruente degli inglesi contro gli indiani, sia indù che musulmani ( contro i musulmani anche peggio) che portarono, oltre che alla morte di centinaia di migliaia di persone, anche alla distruzione reale della città di Delhi. Il tutto vissuto insieme alla vicenda dell'ultimo imperatore Moghul, Zafar, che forse quasi per forza si trovò ad appoggiare la rivolta contro gli inglesi e quindi poi venne arrestato e inviato in povertà a morire a Rangoon.
Notare che all'epoca dei fatti era ancora la Compagnia delle Indie a governare l'India con l'aiuto dell'esercito inglese: una specie di multinazionale. Sarà solo con l'1/11/1858 " che la Corona britannica si assumerà finalmente tutta la responsabilità amministrativa fino a quel momento attribuita alla Compagnia delle Indie Orientali il cui contingente militare di 24.000 uomini fu incorporato nell'esercito britannico. Se l'Indostan doveva perdere i Moghul, suoi signori da quasi trecento anni, ora almeno sarebbe stato amministrato dal un governo coloniale correttamente costituito invece che da una rapace multinazionale che agiva almeno in parte nell'interesse dei propri azionisti".
Una serie di reportages sulla situazione in India oggi. Particolarmente interessante quanto sottilinea Rampini in merito alla differenza tra La Cina e l'India, tra lo sviluppo di queste due grandi potenze, tra la paura che può fare la Cina e invece l'India che "…E' cresciuta sotto i nostri occhi come un colosso eppure non ci spaventa..La forza lavoro più giovane del mondo....….l'India è l'unica democrazia al mondo dove i poveri votano più dei ricchi ....Ha deciso che può diventare moderna senza perdere una fisionomia culturale unica, tenace e gioiosamente diversa"
“L’ingresso della Cina nell’economia globale è un avvenimento di portata mondiale come lo furono il Rinascimento italiano nel 1500 e la Rivoluzione industriale in Inghilterra .” Basta questa osservazione di Rampini per capire l’importanza che hanno ormai assunto in questo inizio del XXI secolo, prima la Cina seguita poi dall’India e dalle altre potenze asiatiche. Il libro è un reportage dell’odierna vita in India e in Cina con previsioni per il prossimi decenni, il tutto scritto da un giornalista che sta vivendo a Pechino da qualche anno come corrispondente de La Repubblica
Vita di Gandhi dagli studi in Inghilterra alle prime esperienze in Sud Africa, sino al ritorno in India con il suo credo viscerale per la non-violenza, la gioia per l'indipendenza funestata dalla divisione tra India e Pakistan e infine alla sua morte
Il Libro non è interamente dedicato all'India che ne occupa solo due capitoli anche se ponderosi. Hancock riprende e approfondisce come ci ha abituati nei suoi precedenti libri dedicati all'Egitto e al Santo Graal, l'ipotesi dell'esistenza di una civiltà indiana risalente a 7/8000 anni fa che, se vera, richiederebbe una nuova e diversa scrittura della nascita delle prime civiltà, e soprattutto porta nuove prove tendenti a dimostrare che non è mai esistita una invasione ariana/indo/europea che avrebbe distrutto la civiltà dell'Indo e in modo particolare dimostra l'insussistenza del mito della razza ariana. La lettura è interessante anche se forse eccessivamente prolissa. Comunque l'ipotesi è affascinante e merita, per chi volesse approfondire l'argomento, una lettura del tanto materiale disponibile in rete, purtroppo in inglese anche se di facile comprensione e lettura anche per chi conosce l'inglese solo scolasticamente, scritto da archeologi e storici indiani che naturalmente hanno tutto l'interesse a portare avanti questa ipotesi di una antica civiltà indiana, più antica dei Sumeri, che sarebbe poi sfociata nelle successive civiltà indiane senza doverne attribuire l'evoluzione alla invasione di popoli superiori ariani/indo/europei provenienti dall'Asia Centrale. Per chi è interessato ecco i link per i siti dai quali poter scaricare interessanti articoli sull'argomento: grahamhancock.com archaeologyonline
In seguito alla recente scoperta di una città neolitica nel Pakistan meridionale, MEHRGARH, risalente a circa al 6500 a.C., gli autori portano avanti l’ipotesi che questa città sia l’inizio di una grande civiltà indiana ( quindi molto più antica di quelle della Mesopotamia sinora considerate come le prime della storia della civiltà) proseguita poi nella civiltà Indo-Sarasvati, senza soluzione di continuità e solo limitatamente modificata dalle successive migrazioni, e non invasioni, di popoli nomadi indo-europei. Ma non solo, gli autori portano avanti anche l’ipotesi che la letteratura vedica sia espressione proprio di questa antica civiltà e quindi non attribuibile agli ariani indo.europei.Questa interessante teoria che, se vera, come del resto gli autori tentano di dimostrare, porterebbe a dover riscrivere la storia dell'inizio della civiltà nel mondo, viene poi sviluppata e approfondita dall'archeologo-scrittore Graham Hancock nel suo libro Civiltà sommerse (vedi sopra).
Storia della vita di Gandhi dalla nascita sino al 1921 ( giovinezza, studi a Londra, esperienze in Sud Africa, ritorno in India) non scritta direttamente dal Mahatma ma redatta sulla base dei racconti fatti da Gandhi ad un suo compagno di prigionia nel 1922/24 e integrata con scritti di Gandhi su giornali vari. Lettura piacevole e facile e comunque decisiva per capire qualcosa dell'eccezionalità di Gandhi come uomo e come idealista e come trascinatore di masse.
Quasi 800 pagine ma tutte di lettura scorrevole e avvincente. Quasi metà del volume è dedicato alla storia dell'India dal periodo coloniale in poi con aggiornamenti che arrivano alla recente vittoria del Congresso e alla rinuncia al premierrato di Sonia Gandhi . Preziosa anche la prima parte dedicata alle prime civiltà indiane, all'invasione degli Arya e ai primi imperatori Maurya e Gupta. Poco approfondita invece la parte riguardante i secoli del dominio musulmano del Moghul.
Volume interamente dedicato alle religioni nate e praticate nel subcontinente indiano: vedica, induismo, neo-induismo, jainismo, sikhismo, buddhismo. Trattandosi di volume scritto da diversi auturi segnalo che i primi due capitoli dedicati all'induismo (origini e testi sacri) mi sono apparsi di difficilissima lettura e comprensione, mentre i successivi, nonostante l'argomento non facile, risultano molto più apprezzabili e intuibili. In modo particolare il terzo, quarto e quinto capitolo dedicati alla prassi relgiosa dell'induismo e ai vari movimenti in ambito induista, risultano particolarmente utili anche per capire un po' di più del funzionamento del sistema delle caste.
Scrittore greco del II secolo d.C. racconta il viaggio di ritorno via mare dall'India al Golfo Persico effettuato dalla flotta di Alessandro Magno cinque secoli prima sotto la guida di Nearco. La prima metà del libro è però dedicata ad una descrizione dell'India, della sua popolazione, delle sue usanze, del sistema delle caste (peraltro descritto in modo molto ma molto semplicistico), della fauna e così via. Si tratta di una descrizione di scarso valore pratico - e veritiero - ma fa capire quanto il mondo greco-romano tenesse in scarsa considerazione il resto del mondo.
Volume ponderoso e di non facile lettura. Comunque anche una lettura superficiale consente di fare chiarezza su alcuni aspetti e sul funzionamento del sistema delle caste sia nell'antichità che nei tempi moderni. Per capire le caste è necessario liberarsi delle nostre convinzioni e certezze di occidentali.
Definizione di casta: Il sistema delle caste divide l'insieme della società in un gran numero di gruppi ereditari distinti e collegati da tre caratteri:
1. la separazione in materia di matrimonio e di contatto diretto o indiretto (cibo);
2. la divisione del lavoro, avendo ciascuno di questi gruppi una professione, tradizionale o teorica, dalla quale i suoi membri possono discostarsi solo entro certi limiti;
3. la gerarchia che ordina i gruppi in superiori e inferiori gli uni in relazione agli altri.
(Un estratto del contenuto è disponibile a richiesta).
Nonostante l'argomento di non facile lettura, ho trovato molto utile per capire qualcosa dell'induismo, il capitolo dedicato appunto all'Induismo contemporaneo di Jean Varenne(Un estratto del contenuto è disponibile a richiesta).
Oltre 500 pagine di storia dell'India, dalle origini sino ai tempi nostri, raccontate piacevolmente attraverso le testimonianze scritte, i monumenti, i dipinti, i miti e le leggende. Particolarmente prezioso e interessante i primi tre quarti del volume dedicati alle antiche civiltà, al problema degli arya, alle civiltà Maurya e Gupta, alle infinite invasioni dall'Afghanistan, dall'Asia Centrale, dalla Persia, ai sultanati musulmani di Delhi e ai successivi imperatori Moghul, ai rajput.(Un estratto del contenuto è disponibile a richiesta).
I libri di storia dell'India letti sino ad ora raccontavano del Rajasthan e dei Rajput solo di sfuggita. Finalmente questo libro consente di avvicinarsi anche alle vicende locali del Rajasthan seppur sempre inquadrate nell'ambito della storia dell'intero subcontinente indiano.
Il periodo trattato, seppur parte dal settimo secolo dopo Cristo e arriva sino alla colonizzazione britannica. Il cuore del racconto riguarda tutte le vicende dei principi Rajput (che troveremo indicati di volta in volta come rai, raja, rajput, rajputni, rana, rani, rawal) e dei loro stati viste soprattutto nello scontro permanente contro i musulmani, arabi prima e poi turchi e afgani, invasori delle terre dell'Indostan che riuscirono a creare il grande impero Moghul.
Dalla lettura appassionante, nonostante si tratti di un libro di storia che non rinuncia a nomi di personaggi, date e battaglie, ne viene fuori soprattutto la figura di questi magnifici Rajput che giustamente nel sottotitolo vengono definiti i Samurai dell'India. Splendidi guerrieri che avevano nell'onore, nel rispetto degli avversari, nel modo di combattere, di vincere e di perdere, nel comportamento cavalleresco le loro caratteristiche positive che però saranno anche quelle che li porteranno ad essere quasi sempre soccombenti nei confronti diretti con i Mogol turchi-afghani invasori, poi nei confronti dei Maratha e infine degli inglesi.
L'autore individua facilmente il motivo di queste loro continue sconfitte, nonostante il loro valore guerriero e il loro coraggio ineguagliabile, nella loro incapacità di superare le diatribe interne e fratricide tra i vari clan rajput e formare una alleanza di indù contro gli invasori musulmani.
In effetti dalla lettura del libro si ha proprio l'impressione che più di una volta i Rajput avrebbero avuto l'opportunità e la possibilità di sconfiggere e respingere i musulmani. Ma ogni volta, vuoi per rispettare il loro codice d'onore che ad esempio impediva loro di infierire sui nemici sconfitti, vuoi soprattutto per le lotte interne che inevitabilmente scoppiavano anche durante le brevi alleanze, ad un passo dalla vittoria mancava loro la battuta finale e decisiva.
Dalle origini della cultura dell'Indo alla storia di oggi. Scritto in prosa scorrevole è una miniera di notizie capace di tracciare un quadro della complessa storia dell'India.Buona soprattutto la parte relatova alla nascita delle civiltà dell'Indo
Percorso storico dell'India: periodo induista, periodo islamico, periodo inglese oppure storia antica, mediovale, moderna
LaPierre, autore della Città della gioia, narra con la sua impareggiabile chiarezza, l'ultimo anno di vita di Gandhi partendo dalla nomina dell'ultimo Vicerè delle Indie con il preciso compito di sganciare l'Inghilterra dalla sua colonia che dal 15.8.47 diviene indipendente. Vengono descritti molto bene i motivi che portarono alla divisione dell'India in India e Pakistan, la prima con la maggioranza di indù e sikh e il secondo con la maggioranza di musulmani. Le stragi che seguirono questa divisione nonostante i digiuni di Gandhi, e tutto naturalmente in nome della diversa religione. Il Pakistan orientale diverrà poi il Bangladesh. Belle anche le figure di Nehru, padre dell'India, e di Jannah padre del Pakistan. Ma su tutte domina la figura del vicerè inglese, Lord Mountbatten che riuscì nel compito affidatogli e addirittura era così stimato dai suoi avversari, Nehru e Gandhi, che dopo l'indipendenza, venne richiesto di riprendere in mano la situazione ormai sfuggita di mano al governo di Nehru: questo naturalmente senza che nessuno lo sapesse.
Storia dell'India da Tamerlano 1369 al 1857
Vita di Gandhi
Cardelli è stato moltissime volte in India e in questo libro, fotografico e descrittivo, racconta alcune delle sue esperienze di viaggio
Con uno stile scarno ma felicemente intimista, Giuseppe Cederna racconta il suo viaggio nel Nord-Ovest dell'India, alle sorgenti del Gange e ai villaggi delle montagne himalayani, senza trascurare Delhi e Agra.
Octavio Paz, scrittore messicano, premio Nobel per la letteratura . Ambasciatore in India dal 62 al 68 dopo esservi stato una prima volta nel 1951. Il libro è diviso in quattro parti: la prima dedicata alla storia personale dello scrittore relativamente ai suoi viaggi in India; il secondo, che è risultato il più interessante e utile per meglio capire certe caratteristiche dell'India, è dedicato alla religione, alle caste e alle lingue; il terzo e il quarto, dedicati rispettivamente, alla storia/politica e alla filosofia/religiosa mi sono apparsi piuttosto difficili e di non facile comprensione nel loro insieme: si capiscono bene i vari concetti ma poi si fa fatica a metterli insieme per trarne una visione unitaria.
Carlo Buldrini, giornalista dell'Europeo, ha vissuto in India per 25 anni - Un punto di vista sorprendentemente nuovo per capire i paradossi dell'India di oggi. Una ventina di capitoli ognuno dei quali è dedicato ad un fatto, ad una manifestazione, ad un rito, ad un luogo che hanno lasciato in segno in Buldrini.
Una raccolta di note di viaggio attraverso l'India delle piccole città, alla ricerca di testimonianze di vita e di costume. Ne esce fuori un'India a tratti moderna ma ancora legata a doppio nodo alle tradizioni millenarie. Pankaj Mishra, giornalista nato nel 1960, seppur con l'amore per il suo paese che traspare nelle sue pagine, non evita di descrivere anche aspetti tutt'altro che positivi dell'India di oggi.
Una raccolta di impressioni sull'India nate da un viaggio di un mese fatto da Manganelli nel 1975: Bombay, le grotte di Ajanta e di Ellora, Aurangabad, Goa, Trivandrum, Capo Comorin, Madurai, Madras, Calcutta e infine Delhi. Una lettura non facile ma spesso avvolgente. Magari da rileggere al ritorno da un viaggio dall'India.
Una raccolta di impressioni nel viaggio che Pasolini fece in India nel 1959 in compagnia di Moravia e Elsa Morante.
Dalrymple, giovane giornalista inglese specializzato in letteratura di viaggio, vive tra Edinburgo, Londra e Delhi. Appassionato e innamorato dell'India.. Leggendo questo suo libro, nel quale parla quasi esclusivamente dei lati negativi dell'India e degli indiani, mi è risultato strano come possa conciliarlo con il suo grande amore per l'India. Lettura scorrevole, arricchita da interviste a gente comune e non e da cenni storici preziosi.(Un estratto del contenuto è disponibile a richiesta).
Dalrymple ci racconta piacevolmente del suo primo anno vissuto a Delhi attraverso esperienze di vita, incontri con personaggi antichi e moderni, visite a luoghi ignorati dal turismo e interessanti rivisitazioni storiche, tutto imperniato sulla Old e New Delhi.(Un estratto del contenuto è disponibile a richiesta).
Keyserling ha scritto questo diario di viaggio in India nel 1919 ed effettivamente seppur dalla lettura di poche pagine di questo libro, si sente che alcune affermazioni sono abbastanza datate.
Viaggio nella zona a nord dell'India vicino al Nepal e al Tibet, Più che un reportage di viaggio, il libro è imperniato su ricordi di archeologi, monaci e studiosi che visitarono quelle zone nei secoli precedenti.
Premio Nobel di origini indiane ma nato a Trinidad e vissuto in GB,racconta una serie di personaggi rivisti durante un suo viaggio in India nel 62
La lettura di Naipaul è per me spesso ostica: mi capita di leggere senza capire bene di che cosa stia parlando e dove voglia arrivare. Riprovo magari a rileggere le pagine con maggiore attenzione ma il risultato è deludente.
Dalla lettura del libro suddetto salvo il capitolo "la casa dei cereali" dove si trova una interessante e dettagliata descrizione della casa di abitazione di Patel un proprietario terriero figura principale e carismatica di un villaggio rurale indiano.
Interessante anche alcune delle pagine dedicate a Gandhi: Naipaul evidenzia come Gandhi, sia in Inghilterra che in Sud Africa, abbia sempre e solo pensato da indiano e per l'India senza dedicarsi anche al mondo in cui stava vivendo.
Poi, prendendo spunto dalle vicende di un romanzo di Anantamurthi scritto nel 1976 e intitolato Samskara, affronta e chiarisce alcuni punti del sistema delle caste: per un indiano l'importanza di appartenere ad una casta, e di conseguenza anche l'accettazione del suo karma, lo fa sentire NON solo, a qualunque casta lui appartenga. Ed è per questo che è assolutamente determinante rispettare le ferree regole della casta, pena l'essere escluso dalla casta stessa con il risultato di sentirsi poi solo al mondo.
Tutto questo viene descritto in questa sua frase: " l'angoscia che deriva dalla perdita dell'identità di casta."
Folco Quilici in questo reportage dall'India, che scrive oggi nel 2003 spulciando nei tanti viaggi effettuati nei trenta o quaranta anni precedenti, comincia denunciando subito quella contrapposizione amore/odio che ogni viaggiatore porta con sè dall'India:
Riletto dopo quasi 40 anni dalla stesura questo libro si è rivelato ugualmente interessante per certe illuminazioni che riesce a dare soprattutto sulla differenza tra cattolicesimo e induismo, sul motivo per cui gli indiani si preoccupano più degli animali che dei loro simili, sull'inizio della politica di controllo delle nascite, sul comunismo allora imperante in Cina (differenza tra sviluppo Cinese e Indiano) e sull'igiene degli indiani (si lavano e bevono l'acqua del fiume sacro, ma non usano le posate perché non possono accettare l'idea che siano state messe in bocca da altri)
note del viaggio effettuato da Hesse nel 1911 e dintorni in India e Indonesia. Contiene anche alcuni suoi racconti
Icredibile avventura di una giornalista australiana che per diversi mesi vive insieme ai nomadi del Rajasthan in mezzo a situazioni al limite dell'assurdo. Nonostante una eccessiva lunghezza soprattutto nella prima parte quando descrive i vari tentativi andati a vuoto di organizzare un viaggio insieme ai pastori nomadi, il libro ha un suo fascino e un notevole interesse soprattutto per conoscere qualcosa della vita di queste popolazioni e, non ultimo, per capire anche quanto sia grande il coraggio umano: questa donna affronta senza uno scopo chiaro, difficoltà e situazioni veramente incredibili e pericolose.
viaggio nel Bihar e nell'Orissa alla ricerca delle popolazioni tribali completamente al di fuori dalla società indiana
L'autore, francese nato nel 1923 e grande conoscitore della civiltà indiana, ci porta alla conoscenza delle decine e decine di località indiane che per un motivo o un altro sono famose per essere luoghi santi, centri di pellegrinaggio, sedi di templi e via dicendo. E questo immaginario viaggio ha come filo conduttore il corso dei principali fiumi indiani. Si comincia naturalmente con il Gange insieme ai suoi affluenti come lo Yamuna e il mitico Sarasvati, che attraversano tutta l'India settentrionale dal Punjab fino al Bengala, per passare poi al Godavari e al Krishna nel Deccan, poi al Kaveri nel Tamil, e infine ai piccoli fiumi del Kerala, del Gujarat fino a tornare alle sorgenti del Gange. Lungo tutti questi percorsi è un diluvio di miti e leggende che si mescolano felicemente con le varie religioni e filosofie che in oltre quattromila anni di storia sono sorte e poi hanno convissuto spesso in un sincretismo stupefacente: dalle prime divinità dravidiche, alle quali si aggiungono poi le divinità portate dagli arii realizzando nei secoli quel pantheon di divinità induiste dominate dalla triade di Brahma, Shiva e Vishnu e i relativi Avatari; poi nel VI secolo avanti Cristo la nascita proprio in India del Buddhismo e del Janismo; infine l'arrivo della religione islamica che però non riesce a combinarsi con l'induismo ma anzi darà vita ad un dualismo che segnerà la vita dell'India sino ai giorni d'oggi; un posto a parte merita quella specie di sincretismo tra induismo e islamismo realizzato dal sikhismo. Trattandosi di un libro ponderoso, non è comunque facile seguire con attenzione la lettura delle tante pagine piene di nomi difficili di luoghi e di divinità, divinità e personaggi che spesso cambiano nome, storie e atteggiamenti a seconda della località a cui si riferiscono. Resta comunque un volume di estremo interesse soprattutto per essere consultato di volta in volta su località ben circoscritte alla ricerca di miti e leggende locali che potranno aiutare il viaggiatore a meglio capire e apprezzare la religiosità apparentemente esagerata che avrà modo di incontrare durante le sue visite alle migliaia di luoghi sacri dell'India.
Scrittore rumeno e grande studioso delle filosofie e religioni orientali, raccoglie qui una serie di appunti di viaggio risalenti agli anni intorno al l 1930. Per niente datati, si leggono con molto interesse.
Deludente opera prima di un giovano scrittore indiano. Scrittura non propriamente chiara nè come forma nè come trama. L'unica cosa positiva è che questo modo di scrivere "caotico" fa capire il caos che c'è nella vita dell'India e nel suo mondo politico.
Più che un romanzo è un grande affresco della città di Delhi dal 1857, anno della prima rivolta indiana contro il dominio inglese, fino al 1919. Particolrmente interessante è il fatto che viene descritta minuziosamente la vita della città vista dalla parte della comunità musulmana.
Il racconto dettagliato di una giornata vissuta da un intoccabile, un ragazzo che per casta è spazzino e deve pulire le latrine degli altri, costretto a subire ogni sorta di sopruso. Il tutto eseguito come se fosse normale, tranne che per lui. Alla fine della giornata assiste per caso ad un comizio di Gandhi e si entusiasma nel capire che Gandhi si batte per l'eliminazione delle caste. Questo gli da un po' di speranza.
La storia di un indiano di bassa casta che si ribella al suo destino e, appunto come una tigre bianca, si da da fare per emergere e infatti diventa autista di un ricco e corrotto imprenditore indiano. E poi non ancora soddisfatto vuole diventare come il suo padrone e per far questo non esita ad ucciderlo. Romanzo che si legge d'un fiato e che alla fine lascia un po' di amaro in bocca illustrandoci certi aspetti negativi della odierna società indiana: corruzione, clientelismo,povertà infinita, scarsa o nulla speranza di miglioramento, egoismo. E' giusto quello che si legge sul retro della copertina e cioè cje " l'ente del turismo indiano non ne sarà contento".
Siamo nel 1975, quando Indira Gandhi decreta lo stato di emergenza, in realtà per salvare la sua posizione messa male per sue mancanze e brogli elettorali, durante il quale il governo e la polizia saranno autorizzati a compiere qualsiasi cosa torni a loro comodo, sia essa bella o brutta. Una vedova, Dina, che tenta in tutte le maniere di affrancarsi dalla dipendenza economica del fratello; due appartenenti ad una casta bassissima, ora sarti, che subiscono molto ma molto di più di quanto sia immaginabile poter sopportare; un ragazzo di buona famiglia, un tempo ricca e ora solo benestante, che incontra difficoltà nella vita in città e soprattutto nelle relazioni con la famiglia. Il tutto inserito in una città,Bombay, e in una realtà contadina che fanno da contorno altamente negativo alle vicende. Perché "negativo"? perché si racconta di cattiverie, ingiustizie, corruzioni, approfitti, che, seppur affiancati anche da comportamenti positivi dei protagonisti principali, mi hanno spinto a "odiare" la società indiana. Se quella raccontata da MistrY è veramente la società indiana, o anche lo era nel non lontanissimo 1975, allora debbo riconoscere che si tratta di una società gravemente malata. Si racconta di incredibili soprusi nei confronti di persone appartenenti alle caste basse, soprusi che vengono accettati e sopportati dalla quasi totalità della popolazione, sia interessata che non interessata; di corruzione dilagante e normale nei confronti della polizia e di chi dovrebbe far rispettare le leggi; di potere assoluto da parte di delinquenti che non esitano a tagliare braccia e gambe a bambini per avviarli alla redditizia, per loro, carriera di mendicanti e così via. E questa è la società indiana, tollerante e credente? Voglio sperare che MistrY in questo suo lungo romanzo abbia calcato non poco le righe e che quanto racconta sia esagerato rispetto alla realtà, fatto sta però che dopo la sua lettura, il mio entusiasmo per l'India, è fortemente scema
Romanzo avvincente e leggibilissimo nonostante le oltre 500 pagine. Si divide in tre parti: nelle prime due ci sono tre storie che si sviluppano singolarmente per poi ritrovarsi unite nella terza parte. Ma le prime due parti risultano comunque le migliori e più interessanti: sono molto più veritiere e meno rocambolesche e soprattutto sono più utili per aiutarci a capire la realtà indiana per quanto riguarda la loro cultura ( sistema delle caste, condizione della donna, sati) sia per quanto riguarda la dominazione britannica, aiutata alla grande dalla coltivazione dell'oppio, dalla quale i poveri contadini indiani ricavavano quanto serviva loro per vivere, oppio che poi però serviva poi alla stessa Inghilterra per rivenderlo alla Cina in cambio di seta e spezie, oppio che darà poi origine alla famosa guerra dell'oppio. La terza parte poi vede riuniti tutti i protagonisti e continua ad essere avvincente, scadendo però un po' troppo nel romanzesco con un finale positivo fin troppo prevedibile tipicamente da cinema indiano.
Mi ci sono messo d'impegno per leggerlo perchè tanti amici me ne avevavo parlato bene, come di un capolavoro. Ma non cel'ho fatta! Modo di scrivere troppo fantasioso e prolisso, almeno per me. 500 pagine di cui ne ho letto a fatica le prime 350 e poi ho smesso. Mi dispiace.
Naipaul è uno scrittore di origine indiane ma emigrato a Trinidad: in questo romanzo narra appunto le vicende di emigrati indiani che vivono a Trinidad. Lettura piacevole e comunque istruttiva per capire certe consuetudini e comvinzioni che gli indiani si sono portate nel loro nuovo paese.
Una storia bellissima ambientata a Calcutta
Una raccolta di racconti che per la maggior parte narrano di spaccati di vita in India. Su tutti ricordo con piacere quello intitolato "Paesaggio invernale" che ha saputo smuovermi una struggente malinconia:
La storia di tre generazioni di donne indiane che aiuta a capire la situazione femminile in India prima della spartizione e dopo. La divisione in India e Pakistan, anche se appena sfiorata nelle pagine finali, viene vista come uno dei drammi più tragici vissuti dall'umanità, e la cosa che fa più pensare è che è stato un dramma causato da decisioni di uomini. E questo è gravissimo e incredibile. Ma è successo
Un voluminoso romanzo di quasi 1200 pagine ambientato nella Mumbay odierna che racconta in maniera piacevole e scorrevole la vita di un ispettore di polizia sikh concatenata con la vita e le gesta di un grande gangster indiano. Il tutto poi inframmezzato con scene di vita del passato recente - ai tempi della infausta spartizione tra India e Pakistan - e momenti di vita dell'India di oggi. Senza dubbio una lettura piacevole e anche preziosa per capire ulteriori lati della realtà indiana.
Uno dei rari romanzi di P.S.Buck ambientati in India. Anni 60/70 un maharaja rajput decide di trasformare il suo palazzo principesco in albergo per turisti. Molto interessanti i suoi rapporti con la moglie e con i figli ancora legati alle tradizioni ma inevitabilmente spinti verso il nuovo.
Attraverso i ricordi di un bambino indiano possiamo conoscere alcuni aspetti della vita indiana di Calcutta e di Delhi, dell'odio storico tra indù e musulmani ingigantito dalla decisione inglese di dividere il subcontinente tra India e Pakistan, dell'approccio degli indiani trasferitisi in Inghilterra. Su tutto il ricordo che rasenta l'idolatria del bambino narratore nei confronti del cugino più grande vittima di disordini tra indù e musulmani a Dacca, il suo amore mai confessato verso la cugina indiana ribelle che va a vivere in Inghilterra, il suo fallito tentativo sessuale, istigato dall'alcool, verso una parente più grande e infine e soprattutto il suo amore e la sua ammirazione verso la nonna, figura indimenticabile che lui chiama affettuosamente Thamma.
Sottotitolo: Una storia sensuale al profumo di zenzero. E' il primo romanzo di questo autore indiano nato a Nuova Delhi. In prima persona narra la storia di amore di lui induista con una indiana musulmana. Amore e erotismo e sesso in primis; ma...Inizia con " Non è l'amore il collante più forte tra due persone. ma il sesso." e termina con " Non è il sesso il collante più forte tra due persone, ma l'amore". Si tratta di un ponderoso romanzo di oltre 500 pagine. La prima metà forse potrebbe anche essere ampiamente ridotta senza che il romanzo rischiasse di soffrirne. La seconda parte invece risulta più interessante, quando il narrante trova un baule pieno di diari erotici scritti dalla precedente padrona di casa, la lettura dei quali gli cambia completamete la vita e soprattutto il rapporto con la moglie.
Un affresco dell'India di oggi visto con gli occhi di due gemelli; racconti delle piccole cose degli anni dell'infanzia mescolati con i racconti della giovinezza e dei gemelli adulti; un bellissimo amore per la mamma. E su tutto la forza tuttora viva del sistema delle caste nonostante che sia ormai da tempo fuorilegge: l'amore di una Toccabile per un Intoccabile e le sue conseguenze fanno capire più di tanti saggi che cosa voglia dire in India appartenere ad una casta o essere un fuori casta.
Nuovo romanzo di Amitav Ghosh che si è rivelato piuttosto deludente rispetto alle precedenti letture dello stesso autore. La storia di una ragazza di origini indiane ma nata e cresciuta negli USA che va in India, in un arcipelago di fronte a Calcutta, per fare ricerche universitarie sui delfini del Mekong e di altri fiumi. Qui incontra un indiano moderno e di successo, Kanai, e un altro indiano legato ancora alle sue tradizioni più semplici, Fokir. Poi un ciclone si abbatte sulle isole e questo ricorda molto il recente tsunami. Si legge bene ma uno che conosce Ghosh si aspetta di più.
Gustad, impiegato di banca a Bombay viene coinvolto da un amico in un problema di spionaggio durante la guerra del 71 con il Pakistan terminata con la nascita del Bangladesh.Molti i temi trattati nel romanzo, alcuni dei quali particolarmente utili per aggiungere un tassello alla conoscenza della cultura indiana degli ultimi anni: amicizia, varie religioni professate in India (Gustad è un parsi), dilagante corruzione nel governo indiano, burocrazia, sentimento nazionale, rapporti con Cina e Pakistan, morte, credenze religiose e superstiziose, rapporti con i figli.
Romanzo di piacevolissima lettura, di quelle che scorrono velocemente e con fluidità sino all'ultima pagina e che poi ti dispiace di aver terminato eche comunque ti spingono a leggere altre opere dello stesso autore. Narra la storia di un indiano di trent'anni che esercita con amore e dedizione il suo mestiere di pittore di insegne in un piccolo paese immaginario del sud dell'India. Raman è un razionale e significativi sono i suoi scontri morbidi con le credenze religiose e superstiziose dell'India e su tutti quelle della sua amata - ma se ne accorge in ritardo - zia. La sua vita viene stravolta dall'incontro seguito dall'inevitabile innamoramento con una giovane ragazza indiana, decisa ribelle verso le abitudini indiane nei confronti della donna, che esercita con passione e estremo rigore la sua funzione ufficiale di incaricato dal Governo per convincere la popolazione ad affrontare il problema della pianificazione familiare
Versione in prosa del poema epico indiano
Versione in prosa del poema epico indiano
Per leggere in prosa leggera lo straordinario poema epico indiano che risale all'epoca vedica dei primi ariani
Il romanzo si snoda attraverso la descrizione sia della donna/prostituta che accompagna il protagonista/autore durante la sua vita, sia della città di Delhi con interessanti capitoli dedicati alla sua storia. Un capitolo è dedicato alla donna - Baghmati - e il successivo alla storia di delhi e così' via. I capitoli storici raccontano di: 4) Musaddi Lal del 1265 - Kayastha indù ma con simpatie musulmane con descrizione di santoni e guru 6) I timuridi - storia di Tamerlano 8) Intoccabili - storie di un intoccabile che diventa poi figlio di un guru 10) Aurangzeb - imperatore Moghul dell'Hindustan 12) Nadir Shah - re di Ishaphen che conquista Iran, Afghanistan e poi l'India nel 1739 sconfiggendo uno degli ultimi imperatori Moghul a Delhi 14) Mirtaqimir - poeta/amante di Agra . figlio di santo - induista - che poi va a vivere a Delhi 16) Ultimo imperatore Moghul fatto prigioniero dagli inglesi dopo che a Delhi era scoppiata la prima rivolta degli indù e musulmani contro il dominio inglese nel 1857 18) I costruttori - storia di uno dei costruttori di New Delhi al tempo degli inglesi 20) I diseredati - storia degli ultimi giorni di Gandhi subito dopo l'avvenuta divisione tra India e Pakistan - storie di indù e musulmani
Trascinante e affabulante prosa che parte piano e poi va avanti in un crescendo entusiasmante con un finale però deludente.
Raccolta di racconti tutti aventi per oeggetto donne indiane andate a vivere in America
La vita di due amiche-sorelle indiane della media borghesia ai tempi d'oggi in India e poi in America
Il seguito del romanzo precedente con le due amiche-sorelle che si ritrovano a vivere in America.
Storia ambientata nel periodo della divisione tra India e Pakistan che mette in evidenza in maniera rammatica le terrbili costumanze in essere nei rapporti tra uomini e donne, marito e moglie
Attraverso il racconto di una bambina parsi che vive a Lahore, viviamo il periodo della divisione dell'India e Pakistan con la sconvolgente serie di stragi, disordini, violenze tra indu musulmani e Sikh
Lunghissimo romanzo che narra la storia di una mamma indiana impegnata nella ricerca del ragazzo giusto da far sposare alla figlia, Lata. Il tutto ambientato nell'India postcoloniale anni 50 con problemi tra indu e musulmani, Nehru
storia di una famiglia dal 1885 al 1998 attraverso la Birmania, l'India e la Malesia con interessanti riferimenti storici
Romanzo triste e pessimista intorno alla figura di un porfessore indiano al quale l'occasione di una intervista con un grande poeta sconvolge la vita
Romanzo ambientato nel periodo post divisione India e Pakistan con tanti flash sull'infanzia di due sorelle indiane, un fratello amante dell'Islam e un fratello handicappato
romanzo ambientato nell'India coloniale inglese.rapporti tra indiani e inglesi-
Da leggere
ambientato nell'India di oggi, racconta dei problemi tra un padre e la figlia ora vedova che aveva violentato quando era bambina.
Libro illustrato ma ricco di notizie sulle civiltà indiane dal III millennio a.C. sino al XIII secolo dopo Cristo. Valido anche come guida per la visita dei principali siti archeologici.
Un libro fotografico che si è rivelato prezioso anche per i testi
Un libro fotografico corredato da un valido testo storico sul periodo dei Moghul
Insostituibile per viaggiare in libertà e nello stesso tempo per avere sottomano tante notizie sul paese
Ultimo aggiornamento effettuato 18 Ottobre 2009