DIARIO DELLA CROCIERA AI FIORDI NORVEGESI

Da Amsterdam a Capo Nord con la M/n "Costa Romantica"

Domenica 17 Giugno 2001

Partenza da Genova per Malpensa

Dopo una giornata di preparativi dedicati alle consuete incombenze pre-partenza ( pettinatrice per Egle, lavaggio per Adelaide, preparazione valigie), domenica mi sono svegliato alle 6 ed Egle alle 6 e 1/4. Egle, con il mio minimo aiuto, ha terminato le valigie. Alle 10 sono venuti Lucia e Claudio a prendere Adelaide. Momento commovente ma Lucia è veramente carina e continua a dire di non preoccuparci. Claudio, invece, oggi, ce l'aveva coi soprammobili sul tavolo rotondo di Mamma....ma era solo uno scherzino, ci ha paragonato a Gabriele D'Annunzio che al Vittoriale aveva il bagno ingombro di aggeggi. Ed io ho risposto che era un segno di gioventù: a noi e a D'Annunzio, come alle Nonne piacciono i soprammobili mentre ai giovani - come lui - non più...

Andandosene mi ha stretto la mano.....

Alle 11 Egle già telefonava per sapere come si comportava Adelaide....Poi, finalmente ha fatto il bagno seguito da un aperitivo eccezionale: un gin and tonic. Lo avevo fatto leggerissimo ma Egle dice che le girava la testa.

Abbiamo poi dato fondo a tutti gli avanzi di dolci, di frutta, di cacio ecc che erano in frigo e, alle 2, finalmente Egle è andata a buttarsi sul letto.

Ubaldo e Lia e Sara dovrebbero venire a prenderci alle 5 (l'aereo è alle 6.40).

Alle 5, puntualissimi, sono arrivati e, alle 5 e 1/2 (per l'autostrada da Nervi), eravamo all'aeroporto dove al check-in ci hanno detto che, anzichè alle 18.40, l'aereo sarebbe partito alle 19.25. Poi è arrivato un nuvolone nero nero da far paura e fulmini e saette che hanno ritardato l'imbarco sull'aeroplanino fino alle 20.

Abbiamo volato dentro le nuvole nere e i fulmini fino a Malpensa ma, ballando e saltando, ci siamo arrivati.

C'era la nostra cara ormai amica Marilena con la figlia Chantal ed un fuori strada nuovo e ci ha preso solo 20.000 lire invece che le solite 30 per portarci all'Hotel Villa Malpensa anche se, poveraccia, ci aveva aspettato per ben due ore.

Egle ha telefonato a Claudio dall'Aeroporto di Genova, da quello della Malpensa e subito dall'albergo per avere notizie aggiornate su Adelaide. Notizie buonissime, sta nella cuccia colla testa di fuori, ha passeggiato con Lucia ed ha mangiato. Claudio è tutt'altro che scocciato ed Egle è contenta.

Ottima cenetta (alle 10) con funghi cotti e crudi e suggerimenti gastronomici del Maitre.

A letto alle 11 e 1/2

Lunedì 18 Giugno

Malpensa-Amsterdam ed imbarco sulla "Costa Romantica"

Avevamo messo la sveglia alle 6 ma ci siamo svegliati da soli alle 5 e 1/2. Bel bagno, ci siamo preparati con calma, abbiamo fatto colazione e siamo andati all'aeroporto con lo shuttle delle 8 con l'autista, ormai anche lui vecchio amico....che si meraviglia che gli Americani, così cretini come sono, siano riusciti a vincere la guerra.....

Sedia a rotelle, tutto regolare, partenza con pochissimo ritardo. Bella giornata, bellissimi i laghi e le Alpi innevate. Poi dentro le nuvole fino ad Amsterdam.

Altra sedia a rotelle con olandesina molto collaboratrice nel chilometrico aeroporto (con Egle che se la faceva tutta a piedi...) Indrappellati al nastro dei bagagli con altri crocieristi (tanti) e in pullman al nuovo Terminal bellissimo, meglio di quello di Miami.

Ricerca del telefono e buone notizie: Adelaide sta bene ma non scherza e forse è un po' triste.

Ci hanno imbarcato verso le 2 e siamo saliti al buffet a mangiare una fetta di pizza ed un hot dog e un mezzo litro di vino in caraffa.

Disfatte le valigie e messo tutto negli armadi (il famoso momento più bello...) si era fatta l'ora del whisky e di un gin and tonic che abbiamo preso in Piazza Italia e poi fuori per vedere il panorama olandese mentre la nave percorreva un canale verso la chiusa ed il mare aperto ma faceva troppo freddo ed avevamo paura di non essere abbastanza coperti.

Io sono andato alla riunione orientativa di benvenuto tenuta dalla Direttrice di Crociera che si chiama Clem (che viene da Clementina) ed è di Teramo ed è la stessa che era sulla "Allegra" nella crociera delle Capitali nordiche nel '96.

Alle 7 a cena con una bella coppia di vecchietti di Bolsena in viaggio di nozze d'oro, una coppia di bolognesi piccolini e due signore piacevolmente chiacchierone.

Dopo cena sono andato ad ordinare le escursioni, poi un altro drink e alle 10 in cabina perché Egle, con tutti i chilometri che ha fatto negli aeroporti mentre mi scorrazzavano in sedia a rotelle, è piuttosto stanca.

Martedì 19 Giugno

In navigazione

Colazione in cabina. Sole splendente. Temperatura 16 gradi. Siamo contenti!

La solita giornata di pieno relax in navigazione senza altri appuntamenti che il pranzo e la cena.

Ho regalato ad Egle un bellissimo giaccone "polare" col cappuccio ornato di pelliccia e io mi sono comprato un paio di mutandoni di flanella da mettere sotto i pantaloni.

Siamo arrivati secondi al giochino dei quiz.

Abbiamo mangiato al buffet al ponte 11 non male e, dopo una breve siesta, BRIDGE: Sono contento che Egle, dopo ben quattro mesi di astinenza, abbia di nuovo giocato a bridge. C'è una maestra che da lezioni e organizza i tornei. E' simpatica e cordiale. Poi, in smoking, al cocktail del Comandante. eravamo I PRIMI alla coda! Abbiamo ballato e bevuto ed Egle dice che già parlavo con la lingua impastata come gli Alpini del Raduno di Genova.

Poi cena non male con Pro-Secco per celebrare il nostro anniversario e poi in cabina per le medicine.

Per favore non parliamo del dopocena! Siamo andati al Casino. C'era pochissima gente contrariamente alle precedenti crociere. Abbiamo giocato a Black Jack e in meno di mezz'ora io perdevo 200.000 ed Egle 160.000. Allora siamo andati alle macchinette del poker e ne abbiamo perse altre 20.000. Totale 380.000: Una cifra! Ci potevamo comprare un sacco di roba...E il bello che Egle dice che si vuole rifare.....

Alle 10 e 1/4, cornuti e mazziati, siamo andati in cabina. era ancora chiaro e, per fortuna, non nuvoloso.

Ma abbiamo trovato sui letti due impermeabili di plastica gialla...Buon segno!

Mercoledì 20 Giugno

Bergen

Abbiamo dormito con le tende alzate. Alle 11 e 1/2 era ancora chiaro ed Egle si è svegliata alle 3 e 1/2 colla luce. Io alle 6, mentre arrivava il Pilota, e siamo entrati nel porto di Bergen pieno di nebbia con una temperatura di 14.2 e il vetro dell'oblò ghiacciato che raffreddava tutta la cabina.

Alle 7, attraccati in porto, la temperatura era salita a 15.8 ma il vetro dell'oblò continuava a fare da frigorifero. Piovigginava e, come temevo, i bei paesaggi erano nascosti dalle nuvole.

Ma, malgrado il freddo e la pioggia, alle 8, coi mutandoni di flanella e gli impermeabili gialli col cappuccio, eravamo sul pullman 5, sotto la pioggia con la guida che parlava bene l'italiano ed aveva un buon sense of humour.

Comeeee pioveeeva! comeeee pioveeeva!

Bergen, con appena poco più di 200.000 abitanti, è la seconda città della Norvegia e, sotto certi aspetti architettonici e storici è anche più importante di Oslo.

La sua posizione è particolare, schiacciata fra una collina e a ridosso di sette montagne, si affaccia su un porticciolo che per secoli è stato motivo di sostentamento e, talvolta, anche di fuga. Proprio in mare, infatti, trovarono scampo i suoi abitanti quando le casette in legno del villaggio furono quasi tutte distrutte da un incendio: era il 1702 e si contarono centinaia di morti.

Ma la nuova Bergen venne ricostruita ad immagine e somiglianza di quella vecchia con le stesse particolarità e una dimensione ricca di fascino e di tradizione che traspare ancora oggi. Bergen si rivela come un porto di notevoli dimensioni: qui passano ogni anno circa 50mila visitatori attratti dalle bellezze della regione e dalle escursioni fra i fiordi.

La Città fu fondata nell'XI secolo da Re Olav Kyrre; Residenza reale e capitale della Norvegia fino al XII secolo oltre che porto peschereccio attirò l'attenzione della potente Lega Anseatica di Lubecca ed il quartiere di Bryggen fu trasformato in "ghetto" germanico. Venne innalzata una barriera intorno al quartiere riservato a quei Mercanti il cui potere era così grande che alcune leggi locali non potevano essere loro imposte.

Per quattro secoli l'egemonia tedesca fu assoluta, poi presero il sopravvento i Danesi.

Del grande prestigio della Lega Anseatica restano solo quattro case, non originali ma magnificamente ricostruite. Le abbiamo viste queste quattro case di legno tutte sbilenche che si sostengono l'una con l'altra ed abbiamo anche visto sulle rive del fiordo una fila di costruzioni su palafitte che erano i magazzini dello stoccafisso e del baccalà mentre il tergivetro gigante del pullman continuava a ritmare la canzone "Come pioveva".

E siamo arrivati in periferia, a Troldhaugen, dove, malgrado la pioggia battente, la guida ci ha fatto camminare a piedi per un mezzo chilometro, sotto degli alberi secolari dalle forme stranissime e misteriose che di notte si trasformano in trolls, degli esseri bruttissimi che rapiscono chi va da solo nei boschi e li portano dentro le montagne. Questi trolls gremiscono gli scaffali dei negozi di souvenir ma pare che se se ne compra uno porta male, bisogna comprarne due (E così i furbi Norvegesi hanno trovato come si fa ad ottenere un incremento del 100% sul fatturato)

E giù pioggia! E noi, tutti intabarrati nei nostri impermeabili gialli col cappuccio eravamo davvero uno spettacolo.

E, arrivati, finalmente, davanti alla casetta dove aveva abitato Edvard Grieg, abbiamo ancora pazientemente aspettato sotto la pioggia che uscisse il gruppo spagnolo che ci precedeva mentre la guida, impassibile sotto la pioggia, ci spiegava che a Bergen piove 220 giorni l'anno.

Abbiamo finalmente visitato la casetta. Molto interessante piena di cimeli (che avevano tutta l'aria di essere autentici) conservati religiosamente. Il pianoforte, i manoscritti, le fotografie, i vestiti nei guardaroba, i letti..E, in casa, se Dio vuole,non ci pioveva.

Usciti dalla casa, la Guida ci ha invitato a scendere al Fiordo per un sentiero che porta alla tomba del Musicista (3 minuti di discesa e 5 di salita). Noi abbiamo detto "No Grazie" e ci siamo fermati al meraviglioso Auditorio (col tetto di erba verde) con una gran vetrata che si apriva sul fiordo (e gli ombrelli di quelli che tornavano dalla tomba). Ci siamo tolti le plastiche gialle ed i giacconi fradici ed abbiamo ascoltato per una mezz'ora, un piacevole concerto per piano di musiche di Grieg di cui due motivi conoscevamo benissimo e gli altri no ma erano molto dolci.

All'uscita c'erano tanti ombrelli e io ne ho preso uno, così nella camminata di ritorno verso l'autobus, sotto gli alberi che sembravano trolls, mi sono bagnato di meno.

Ma, con mia sorpresa, non era previsto un servizio di restituzione degli ombrelli e quindi, zitto zitto, me lo sono portato sul pullman e poi a bordo. Ma, se ci ho guadagnato un ombrello, in compenso, ho perso una sciarpa.

Siamo ritornati in Città e la Guida ci ha offerto l'opzione di scendere, vedere la città ed il mercato del pesce e raggiungere la nave a piedi. Una coppia in viaggio di nozze ha accettato e si è tuffata sotto la pioggia, il resto è tornato a bordo.

Pensavamo di scendere nuovamente a terra nel pomeriggio dato che la nave riparte alle 6 ma, dopo mangiato, ci siamo fatti una bella siesta e. quando ci siamo svegliati alle 4, nessuno dei due aveva voglia di rivestirsi, intabarrarsi ed avvolgersi nella plastica gialla per avventurarsi a comprare i trolls....

Abbiamo provato diverse volte a telefonare a Genova col cellulare colla cartina sudafricana ma non prende.

Dopo la siesta era già l'ora della nostra medicina vasodilatatrice, il whisky che abbiamo bevuto in cabina dalla bottiglia comprata al Duty Free di bordo e poi sono andato alla prima lezione di bridge dalla Maestra. Ha un bel sistema didattico che ha messo su un CD-ROM che penso comprerò.

Poi a cena mentre uscivamo dal fiordo ed il tempo era cambiato al bello, anzi al bellissimo, con un tramonto che è durato fino alle 23,45.

Ho fatto il bis di bucatini all'amatriciana e l'ho fatto pensando al mio cugino Mauro che, negli alberghi dell'Asia, mangia lo spezzatino di zebù e le polpette di melanzane e ceci.

Dopo cena abbiamo visto un bravissimo Mago che fa sparire le belle ragazze e pure sè stesso e non si riesce a capire come fa e, prima di ritirarci in cabina, ci siamo fatti una deliziosa birra ghiacciata veramente dissetante.

Alle 10 e mezzo il cielo era chiaro come alle 4 del pomeriggio ma stanotte abbiamo tirato giù la tenda.

Giovedì 21 Giugno

Hellesyt

Ci svegliamo alle 5 e 1/2 e ci troviamo dentro uno stretto fiordo con altissime montagne ai due lati della nave e cascate di acqua che scendono quasi a strapiombo in mare dai ripidi fianchi delle montagne. Ma ci sono anche nuvole basse e chissà quante belle viste ci nascondono. La temperatura è di 14.4. Siamo sulla stessa latitudine dell'Islanda. In fondo, quello di ieri non era ancora un vero fiordo, era piuttosto una specie di laguna con tante isolette come quelle di Helsinky e Stoccolma. Oggi, invece, pare quasi di essere nel Canale di Corinto con due muraglie a strapiombo ai due lati della nave.

E il bello è che, dopo essere entrati nel fiordo girando da Nord ad Est, ora stiamo addirittura navigando verso Sud per arrivare in fondo al fiordo. E poi viriamo ancora verso Ovest (abbiamo fatto una U di chilometri in mezzo alle montagne!) Poi ancora Nord, poi Est, poi Sud di nuovo e infine Sud Ovest.... Una specie di gran punto interrogativo in mezzo alle montagne.

Tutto questo ce lo dice il canale 1 del nostro televisore che in ogni istante ci da la posizione della nave mentre sugli altri canali ci sono tutte le TV di Europa compreso Raiuno Mattina e Passaparola.

Alle 6 e 1/2 la temperatura è scesa a 13,8 e le nuvole sono sempre più basse, quasi si toccano.

...E noi che dobbiamo salire sulla montagna Dalsnibba a 1500 metri...Saremo sopra le nuvole come gli aerei.

Alle 8 sbarchiamo con le lance a Hellesylt (ottima organizzazione, niente code come sulla Costa Victoria). Bus N. 6 collo sticker sul petto, guida giovane con discreto italiano con lieve accento siculo avendo vissuto in Sicilia per 10 anni).

Fa freddo ma non troppo e noi ci siamo imbacuccati abbondantemente.

Tutti a bordo, partenza e dopo due (DUE) minuti. Prima fermata del pullman per ammirare una rumorosa effervescente cascata che da 2000 e più metri si precipita nel fiordo quasi verticalmente.

Ma non è ancora niente! Tutto quello che vedremo oggi è un vero "Crescendo" Rossiniano tipo "Gazza Ladra". Vediamo interminabili foreste di pini, di abeti, laghi dalla superficie grigio-argento e torrenti spumeggianti che sputano nel fiordo acque bianchissime.

Il lago più grande della Norvegia e anche il più profondo di Europa (600 mt) che si chiama Hornidal ma che non ha niente a che fare con quello che vedremo nel pomeriggio.

La Guida ci spiega che le case di abitazione (normalmente in legno perchè è il materiale da costruzione più a portata di mano e quindi più a buon mercato) sono pitturate in diversi colori mentre le costruzioni per lavoro (stalle, magazzini, legnaie, officine ecc) sono regolarmente pitturate in rosso.

Ci costringono, per ragioni logistiche, ad una inutile sosta in un paesino di quattro case per invogliarci a comprare i souvenir ma noi, dopo una ottima cioccolata calda, resistiamo tenacemente e non compriamo niente.

Dopo diversi tentativi, perché a Genova non c'era nessuno in casa, non riusciamo ad avere notizie di Adelaide e, nell'attesa di risalire sul pullman ci leggiamo la storia della formazione dei fiordi.

Circa 3 milioni di anni fa la Norvegia era coperta da una calotta di ghiaccio, più sottile lungo la costa e più massiccia all'interno. A mano a mano che il clima si fece più mite, il ghiaccio cominciò a sciogliersi creando impetuosi corsi d'acqua che, scorrendo verso il mare, scavarono nel terreno letti sempre più profondi. In queste profonde vallate si riversò, successivamente, l'Oceano formando così i fiordi.

Mentre sto aspettando che si faccia l'ora della partenza, mi si avvicina un Norvegese e, con aria furtiva, mi mostra un anellino in argento lavorato (o di stagno?) che ha al dito sussurrandomi: "200 Corone" io dico "No Thank you" e lui "100 Corone" e io ancora "No Thank you". Se fosse stato arabo non avrebbe mollato e me lo avrebbe affibbiato per 10 corone (valore 2) ma i norvegesi sono orgogliosi e non si abbassano a trattative all'araba.

Ci portano, finalmente, a mangiare (molto bene) in un bellissimo e grande albergo in riva al lago dove ci troviamo allo stesso tavolo di una simpatica ragazza che è Consigliera Provinciale della Provincia di Milano per "Forza Italia" alla quale offro una birra e lei ricambia offrendoci il suo cellulare per sapere le ultime notizie di Adelaide. Claudio continua a domandarci se siamo in Norvegia e noi continuiamo a rispondere di si che la nostra Crociera era quella dei fiordi norvegesi. Dopo mangiato, ci arrampichiamo a 800, 1000 e 1500 metri fra laghi ghiacciati di splendido colore azzurro, grandi chiazze di neve, una pista da sci con impianti di risalita e con la pista piena di pali di illuminazione per permettere agli sciatori Norvegesi di poter sciare d'inverno quando fa buio tutto il giorno. La Guida ci dice che qui veniva ad allenarsi anche Tomba.

Si continua ad arrampicarci col grosso pullman per strade a tourniquè che fanno strizzare il culo. Si va da 1000m a 1500 metri in solo 5 Km di zig zag per raggiungere il culmine del monte Dalsnibba dal quale (tempo permettendo come dicono tutti i cataloghi) si dovrebbe vedere laggiù a strapiombo (circa 2 Km in linea d'aria) il fondo del fiordo e la nostra nave.

Ci avventuriamo, tutti imbacuccati, in un vento polare (è il caso di dirlo) fino alla balaustra e vediamo laggiù sotto una nuvoletta, una barchettina bianca che è la "Costa Romantica".

C'erano altre tre navi in rada, oltre la nostra ma quelle erano coperte dalla nuvoletta...

Poi scendiamo, lentissimamente, da 1500 a 0 mentre la Guida ci intrattiene colla musica di Grieg e ci consola con la storiella del Prete e dell'Autista che vanno in Paradiso e San Pietro non lascia entrare il Prete perché dice che quando lui fa la funzione in Chiesa tutti dormono ma fa entrare l'autista perché, dice, mentre lui scende dalla Montagna Dalsnibba, tutti pregano.

All'arrivo nel fiordo di Geiranger (la Portofino del Nord), che la nave aveva raggiunto in un oretta mentre noi facevamo il giro delle montagne in 7 ore, c'erano le scialuppe delle 4 navi in rada ma tutto era molto bene organizzato e non siamo andati a finire sulla nave russa.

Purtroppo, appena a bordo, Egle è rimasta al Ponte 3 ed è andata dal medico che le ha trovato la tracheite e le ha prescritto l'aerosol.

A cena abbiamo avuto la "Incredible Cheese Story" con la Signora che aveva visto un gran vassoio di formaggi girare fra gli altri tavoli e ha ordinato il formaggio ma non le hanno portato quel vassoio ma un vassoietto con solo tre scelte. Allora reclamo al Maitre e arriva formaggio per tutti (anche per chi non lo voleva) e sgridata al cameriere (che non aveva nessuna colpa) e, alla fine io, col formaggio che mi usciva dagli occhi, chiedo scherzosamente all'aiuto cameriere (con la faccia da intellettuale orientale) "Potrei avere un po' di formaggio?" e lui mi risponde, sorridente ed impeccabile "Gradirebbe un po' di torta di formaggio?" e, mi dicono, si è preso pure lui una sgridata.

Alle 9 il sole era ancora alto (tramonto alle 23.55) e senza nuvole e siamo andati a goderci il fiordo dall'oblò della cabina, in pigiama.

Venerdì 22 Giugno

Trondheim

Abiamo dormito quanto ci è parso e piaciuto e, quando abbiamo tirato su la tenda, ci è apparso un paesaggio collinare nitido e pulito sotto un cielo azzurro ed un sole splendente. Temperatura 16.8

Ce n'è voluto molto a scendere ad uno a uno attraverso una ripidissima scaletta per colpa (ci hanno detto) della bassa marea che non permetteva l'apertura dello "scalandrone" (si scusi la terminologia marinara) al ponte 3 e quindi siamo scesi pianino pianino, colla paura di scivolare in mare (ma sotto ci avevano messo la rete) dal ponte 5 fino alla banchina che era al livello del ponte 3.

Trondheim è una famosa cittadina universitaria medioevale situata nel più vasto fiordo della Norvegia. Due sono gli aspetti principali di questa città studio: la parte centrale che si trova su una penisola sporgente a forma triangolare è ricca di meravigliosi monumenti fra i quali la cattedrale gotica costruita in pietra e risalente al XII secolo. Questa costruzione, secondo gli studiosi di storia dell'arte, è una delle chiese più belle dell'intera Scandinavia, una delle pochissime nel Nord Europa in grado di competere con le chiese francesi e italiane.

La parte occidentale, invece, circondata da un'area verde denominata Bymarca, è il Campus dove vita studentesca, musica, teatro e arti alternative tipiche della cultura giovanile trovano il proprio punto di riferimento.

Ci siamo avviati nella zona portuale ben tenuta e pulita verso la città e, dopo un paio di chilometri (forse pochi metri di meno) eravamo ancora in piena zona portuale e le guglie della cattedrale si vedevano quasi all'orizzonte: Allora siamo tornati indietro (altro paio di chilometri) e ci siamo messi in coda alla bandierina dei taxi. Ne è arrivato uno e due bionde Norvegesi che arrivavano da un traghetto, facendo finta di niente, hanno tentato di prenderlo (e poi si dice della civiltà degli Scandinavi!). In coda, prima di noi c'era un grassone, uno in sedia a rotelle con l'accompagnatrice e, alla fine noi, ma i taxi non arrivavano.

Allora siamo entrati nel Terminal, abbiamo telefonato a Genova ed abbiamo appreso che Adelaide sta bene ma puzza. Claudio ci ha domandato se eravamo in Norvegia e noi abbiamo risposto di si, che la nostra crociera era quella dei fiordi norvegesi. Abbiamo preso dei depliants turistici e siamo tornati a bordo (dallo scalandrone del ponte 3 perché la nave si era nel frattempo alzata con la marea) e ci siamo goduti il sole e il bel tempo sul ponte della piscina e ci siamo bevuti un Bloody Mary e un Martini Rosso.

Poi abbiamo mangiato benino, ci avevano messo in tavola due piattini con scaglie di grana ma la Regina dei formaggi diceva che non era di buona qualità. Comunque noi lo abbiamo mangiato e siamo andati a farci una bella siesta fino alle 3 e 1/2.

Poi sono andato alla lezione di bridge abbastanza interessante ed orientata alla vendita del CD-ROM (180.000 Lire) che mi pare che dovrebbe funzionare. Egle, contenta assai di questo mio riavvicinamento al bridge, è andata al Ponte 3 a fare l'aerosol che le ha spostato il raffreddore dalla trachea al naso.

Cena all'italiana con spaghetti aglio e olio (non come quelli dell'Achille Lauro ma buoni) e cori di "O sole mio" di tutti i camerieri Filippini, Peruviani e Coreani e danze dei Camerieri con le Passeggere. La Regina dei Formaggi ha ballato col Cameriere ma si è poi esibita in una breve conferenza sulla qualità e la varietà di formaggi serviti dalla Costa Crociere.

Dopo cena al Teatro a sentire un violinista tzigano accompagnato al piano molto bravo.

Poi in Sala Tango (la stessa in cui avevamo celebrato la mezzanotte del 1999/2000 ai Caraibi) a bere il cocktail del giorno che si chiamava "Sex on the beach" ma un buon bicchiere di birra ghiacciata è mille volte meglio. Poi al Casino deserto che non invoglia a giocare e quindi abbiamo fatto le 11 alle macchinette del poker andando pari.

Dicono che stanotte il sole tramonterà alle 23.55 (siamo quasi arrivati al sole di mezzanotte!) e noi ci crediamo e alle 23 e 10 eravamo a letto col sole alto sopra di noi , ma dietro la tenda.

Sabato 23 Giugno

In navigazione verso Nord

Nebbia che non si vede dove finisce il mare e comincia il cielo.

Speriamo che il radar funzioni!

Egle ha ancora il raffreddore. Io ho passato la mattinata alla lezione di bridge col CD-ROM e mani guidate e l'ho trovata interessante. Ogni tanto si affacciava Egle e domandava alla Maestra come mi comportavo. "Bene" rispondeva "ma si dovrebbe applicare di più" (come dicevano i professori alla mia Mamma).

Poi un buon lunch con la storia dei formaggi che ha superato il limite perché il Maitre ha perso le staffe e ha alzato la voce dicendo che la Signora non si doveva permettere di definire "una schifezza" il formaggio da lui presentato al che la Regina si è scusata per l'espressione ma ha continuato ad insistere in mezzo all'imbarazzato silenzio di tutti noi al tavolo.

Poi una breve siesta mentre Schumy conquistava la pole position con le Mc Laren dietro.

Alle 3 al Bridge. Egle, che avrebbe dovuto giocare col francese che aveva conosciuto ieri, la hanno messa con una spagnola che parla solo spagnolo e che non mi ha fatto una buona impressione. Penso che la nostra verduriera di Via Orsini abbia molta più classe.

Io non ho trovato posto al tavolo dei beginners perché erano arrivati prima dei francesi arroganti come tutta la loro razza.

Quindi, dopo avere seguito Egle per una mano con la spagnola, sono andato in cabina a leggere Hemingway.

Alle 6 sono andato a trovare Egle che era stata vittimizzata dalla verduriera spagnola maleducata e burina (forse pescivendola) e che aveva resistito tre ore a giocare con lei.

Poi c'è stato il meeting dei Rotariani dei Lions e di tutti gli altri Service Clubs ed ho incontrato un Rotariano di Villafranca del Panades ed un altro di Vibo Valenzia. Si sono dimenticati di offrirci un drink....

Poi cena col cameriere che ha fatto il giro offrendo i famosi formaggi a tutti ed io ho mangiato del buon gorgonzola.

Dopo cena siamo andati al teatro a vedere lo show e, anche stasera, abbiamo disertato il più bello spettacolo, quello del sole che non tramonta perché alle 10 eravamo tutti e due vogliosi di letto. E il sole che non tramonta ce lo siamo visti dall'oblò anche attraverso le tende tirate giù.

Domenica 24 Giugno

Honningswag - Capo Nord

Alle 7 stavamo costeggiando l'estremo nord del continente con isolotti chiazzati di neve (12 gradi) ed alle 7 e 1/2 facevamo colazione in cabina. Egle ha un mucchio di tosse. Io pure. Alle 10 messa in latino con un bel prete giovane e simpatico che mi ha pure fatto gli auguri per San Giovanni.

La Regina del Formaggio ha letto la prima lettura ed il salmo responsoriale e la sua Dama di compagnia ha fatto la colletta.

Alle 11 attraccavamo ad Honninggswag.

Oggi ci hanno fatto mangiare più presto (alle 11 e 1/2) per potere organizzare l'escursione al Capo Nord dove, credo, siamo scesi tutti ma proprio tutti. Noi, sul pullman 20, assistiti da una simpatica Monica, siamo partiti alle 2 e 1/2 e abbiamo raggiunto il Capo dopo circa un ora di strada di montagna con laghetti, chiazze di neve, rocce e vegetazione da alta montagna: Paesaggio quasi lunare.

Abbiamo fatto una sosta turistica davanti a un vecchio Sami (guai a chiamarlo Lappone, si offenderebbe, chissà perché) con uno strano cappello a tricorno e il costume tradizionale e tanto di tende a cono col fuoco dentro e la renna e un piattino per l'obolo che si faceva pacificamente fotografare sullo sfondo della montagna innevata.

Arrivati, finalmente, sulla terrazza a picco sul mare del Capo Nord, (proprio quello lì! Latitudine 71°10'21") abbiamo trovato quel tipo di organizzazione turistica che piace tanto a me e che è odiata da Mauro (al quale ho rivolto costantemente il mio pensiero ma non gli ho spedito la cartolina perché mi ero dimenticato l'indirizzo a Genova e quindi gliela spedirò da Genova al ritorno).

L'organizzazione di cui parlo consiste nel parcheggio del pullman a tre (dico TRE) passi da una gran vetrata scorrevole di ingresso ad una struttura che è stata tutta scavata nella roccia per non deturpare il paesaggio e dove puoi trovare ascensori, bar, ristorante alla carta, self service, chiesa per tutte le religioni, gabinetti, telefoni, macchinette video game, una enorme vetrata panoramica ed una grande sala cinematografica con schermo super gigante a 210 gradi dove proiettano un documentario che ti da la sensazione di volare in aereo, in elicottero e poi andare sott'acqua in sottomarino e alla fine guidare la slitta tirata dai cani.

C'è pure la possibilità (pagando, s'intende!) di pernottare in una superlussuosa suite nel punto più a Nord di Europa.

E i souvenir? Di nuovo ho pensato a Mauro che ama infilarsi nei vicoletti della Casbah con quei profumi di spezie orientali mescolati alla polvere delle stradine a comprare, negoziando, gli articoli di artigianato locale messi in mostra sul pavimento polveroso e temo che dopo che leggerà quello che mi accingo a scrivere, forse cancellerà dai suoi programmi il Capo Nord.

Ebbene si! Il negozio di souvenir è una sorta di supermercato con quattro casse all'uscita che accettano tutte le valute e tutte le carte di credito.

E per 30 corone ti puoi anche comprare il certificato che attesta la tua presenza al Capo Nord e c'è pure l'ufficio postale col timbro di Capo Nord che aumenta il valore dei francobolli annullati.

Noi abbiamo continuato a resistere e non abbiamo comprato nessul troll ma ci siamo bevuti una cioccolata bollente davanti alla vetrata e, naturalmente, abbiamo telefonato a Genova per sentire che Adelaide sta bene e puzza ed è sporca, Claudio ci ha domandato se eravamo in Norvegia e noi abbiamo risposto di si, che la nostra crociera era nei fiordi norvegesi.

Tornati a bordo, all'imbarco ci aspettava un fotografo di bordo con uno vestito da orso bianco per la classica foto ricordo.

Lunedì 25 Giugno

Tromso

Tromso è situata sull'isola di Troms conosciuta per le sue foreste e come punto di partenza per esplorare il Nord. Il tour ci porta al Museo zoologico ed etnologico. Poi si prosegue per il lago Ptrestvatn, si attraversa il ponte di Tromso per raggiungere la Cattedrale Artica, dalla modernissima architettura.

Il tour ci porta dove abbiamo detto ma, quando il tour partiva noi stavamo facendo colazione in cabina e vedevamo dall'oblò le pecorelle indrappellate dietro alle guide coi cartelli numerati che si avventuravano nei 12 gradi. Il sole era splendido ed il cielo sereno ma a noi non andava di alzarci presto e di avventurarci, seppure intabarrati, coi nostri raffreddori acuti e cronici, ad attraversare il ponte di Tromso per andare a vedere la cattedrale artica dalla modernissima architettura. Quindi ci siamo goduti la mattinata a bordo ammirando il panorama dal belvedere circolare mentre Egle ricamava ed io leggevo Hemingway.

Ed è venuta l'ora dell'aperitivo e del pranzo e della siesta.

Alle 5 sono andato alla conferenza sulle avventure alla ricerca del Nord ed ho appreso cose che non sapevo come il fatto che, a parte le escursioni vichinghe sulle coste Americane molto prima di Colombo, le esplorazioni polari erano cominciate già dal 500, subito dopo la scoperta dell'America alla ricerca di una via più breve per raggiungere il Nuovo Continente. Il Passaggio a Nord Ovest per interderci. Ho anche appreso che l'autore del meraviglioso film di ieri, quello sul megaschermo che di dà la sensazione fisica di pilotare l'elicottero o di guidare la slitta tirata dai cani, Ivo Caprino, è, o meglio era, italo-norvegese ed è morto l'anno scorso a 80 anni. Aveva anche collaborato a Disneyland. Ecco un altro dei tanti italiani sconosciuti a casa nostra. Come i Pagliari, i Villa, i Baldinelli del Sudafrica......Poi ci ha descritto le più moderne spedizioni di Amundsen con il nostro Nobile ed ho appreso (o forse non me lo ricordavo più) che anche il primo dirigibile, quello che raggiunse il Polo e ritornò trionfalmente , il Norge, era "Made in Italy", lo avevamo costruito noi sul lago di Bracciano su progetto di Nobile.

Per concludere abbiamo visto un mammouth con due zannone che non finivano più che era rimasto surgelato in un crepaccio per 20.400 anni.

Poi aperitivo, poi ci siamo andati a cambiare per la cena ed abbiamo cenato sotto il sole alto che ha cominciato a farci venire voglia di un po' di buio....E' il colmo...non siamo mai soddisfatti!

Dopo cena abbiamo un po' gironzolato bevendo e perdendo altre 200.000 esatte al black jack.

A un certo momento eravamo in vincita ma non ce la sentivamo di lasciare il tavolo e così abbiamo riperso tutto. Allegria!

Ci siamo, quindi, spostati nella Sala Tango, a poppa per un altro drink e un po' di musica ma non siamo riusciti a resistere fino alle 23.45 per vedere il Carnevale seguito dal "flambè" di mezzanotte

Martedì 26 Giugno

In navigazione

Il mare stamattina è strano. E' immobile, è grigio, la nave sembra ferma e invece va, sembra un lago e invece siamo in mare aperto. La TV dice che in Italia è scoppiata l'afa e qui sono 12.4 gradi.

La mattinata è passata con la lezione di bridge e dopo pranzo ho fatto una bella pennichella fino alle 3 e 1/2. Egle è andata a fare il suo torneo di bridge col suo francese ed io alla conferenza sull'architettura e pittura di Amsterdam. In gamba questa ragazzina Dott. Claudia Bergamaschi dell'Università di Genova. Ha descritto certi quadri fiamminghi con una competenza ed una capacità di analisi che li ha fatti apprezzare mille volte di più.

Originale un quadro di vita di tutti i giorni con una fanciulla che pregava in un ambiente vuoto e che la Bergamaschi ci ha invitato ad esaminare ed abbiamo concluso con lei che il quadro originalmente era una "Annunciazione" con tanto di Angelo che entra dalla finestra semiaperta sullo sfondo e la fanciulla non è altro che la Vergine Maria ma, con l'avvento del protestantesimo, i quadri religiosi furono aboliti e l'autore salvò il dipinto non mettendoci l'Angelo e trasformandolo in un'immagine di vita di tutti i giorni.

Peccato che dopo un'ora esatta ci hanno cacciato via perché la sala conferenze serviva ad altri.

Noi siamo andati al cocktail del Comandante per i Clienti Fedeli. Avavamo trovato in cabina un cestino di frutta, una bottiglia di champagne, un fermacarte con la sagoma della Costa Romantica ed un buono da convertire al Casino in 20.000 Lire di fiches ed Egle lo aveva detto alla Dama di compagnia della Regina dei Formaggi. Costei, che non aveva ricevuto nulla, è andata a protestare dal Capo Commissario il quale le ha risposto che noi avevamo fatto più crociere di lei ed il dono era solo per pochi.

Dopo cena abbiamo visto lo spettacolo "Giro del mondo con 40 strumenti": due bravi messicani che se non ne hanno suonato 40 sicuramente erano 39. Tante musiche gradevoli compresa la tarantella.

Per finire la serata siamo andati a giocare alle macchinette del poker le 20.000 lire regalate ed abbiamo vinto qualcosina.

Martedì 27 Giugno

Olden

Mi sono svegliato sentendomi abbastanza male: tosse, catarro e fiato corto. Egle teme che abbia un pochino di febbre e mi fa prendere la pillolina giusta.

Oggi sarebbe stata la giornata dell'escursione al ghiacciaio. L'escursione, partendo dal villaggio di Olden e costeggiando le rive del lago Floen, ci avrebbe portato al lago di Olden fino a Rustoen, al ristorante Briskdal. Da lì, a piedi (ripeto a piedi), per circa 45 minuti (ripeto 45 minuti) ci saremmo avviati per una strada in salita a zig zag verso il ghiacciaio, circondati da un panorama meraviglioso. Raggiunto il ghiacciaio saremmo rimasti scioccati dai mille colori e dai rumori, simili a tuoni, dei ghiacci che si staccano dalla montagna.

Con grande rammarico avevamo deciso di non prenotare questa escursione perché fra le mie gambe traballanti ed i miei polmoni asmatici ero certo che non ce l'avrei fatta e così, quando la pillolina magica di Egle mi ha fatto sentire un po' più in forza, mi sono vestito e siamo andati al belvedere ad osservare il fiordo in cui siamo ancorati: un paesaggio da Alto Adige con le casette multicolori sparpagliate sui pratoni verdi ed in fondo il mare azzurro scuro del fiordo. Nessun movimento, ci siamo solo noi, non si vedono altre barchine o pescherecci nè macchine per la strada e gli abitanti devono essere tutti in casa.

Dopo il lunch ed un altra siesta (con gran sudata) mi sono dichiarato guarito.

Quelli che hanno fatto l'escursione hanno detto che è stata davvero interessante ma che i 45 minuti a zig zag si potevano fare con dei calessini tirati da cavallini. Non proprio fino in cima dove la strada si stringeva a sentiero ma i 45 minuti di marcia si sarebbero ridotti a 10.

Peccato non averlo saputo. No meglio non averlo saputo perché se ci andavamo mentre mi sentivo male, cavallini o no, non mi avrebbe giovato. Se, invece, avessimo rinunciato, sarebbe stato un peccato aver pagato per niente. Meglio perderli al Casino!

Alla partenza ho passato un paio d'ore sul belvedere, sorseggiando il mio whisky ad ammirare la nave che usciva dal fiordo. Egle non era salita perché voleva cominciare a fare le valigie.

Poi sono sceso per il cocktail di addio del Comandante, seguito dalla cena di addio, con aragosta di addio, spettacolo di addio al teatro e addio anche alle macchinette del poker.

A mezzanotte c'è il buffet di addio ma noi alle 11, con un po' di tristezza, anzi con tanta tristezza come tutte le cose belle che finiscono, ce ne siamo andati in cabina.

 

Giovedì 28 Giugno

In navigazione

Ci siamo svegliati alle 9!

Egle si è lavata i capelli ed ha continuato a fare le valigie ed io sono andato a cambiare le corone norvegesi avanzate e allo spiegone delle procedure per lo sbarco di domani. Spiegone fatto molto brillantemente e spiritosamente dalla deliziosa Clem, Direttrice di Crociera.

Poi aperitivo, pranzo, siesta Egle è andata alle 3 all'ultimo torneo di bridge ed io ho dormito ancora un po' e poi ho preparato le buste con le mance ed ho riempito i questionari.

All'assistente Maitre (quello del formaggio...) invece dei soldi ci ho messo un bigliettino che dice che un compenso in denaro lo avrebbe incoraggiato a continuare così, invece è il caso che si dia una regolata e impari a cambiare atteggiamento. Vorrei vedere la faccia che farà quando aprirà la busta....

Baci e abbracci coi nostri vicini di tavolo (i vecchietti di Bolsena che fanno le nozze d'oro sono due scienziati professori di fisica. lei parla il tedesco con disinvoltura forse è tedesca).

Egle ha voluto che dessi alla Regina dei formaggi il mio biglietto da visita italiano con tutti i titoli Cav. Uff. Dott. meno male che ce ne avevo uno. agli altri ho dato quello anglosassone senza titoli solo Gian Carlo Barsotti

Dopo cena c'è stata la premiazione del torneo di bridge in cui Egle è arrivata quarta (su 12 non c'è male!) ed ho comprato il CD-ROM così anch'io diventerò un campione

 

Venerdì 29 Giugno

Arrivo ad Amsterdam , fine crociera, Amsterdam - Milano e Milano - Genova

Alle 6 e 1/2 sveglia, tiriamo su la tenda e vediamo Amsterdam in una limpida mattinata , col sole che dà lucentezza alle casine bianche coi tetti rossi e alle barchettine di tutti i colori. Temperatura 20°.

Siamo in perfetto orario, anzi in enorme anticipo. Sul programma l'arrivo era previsto per le 10 circa e invece alle 8 eravamo già ormeggiati nella superba Stazione Marittima di Amsterdam.

La più bella fra tutte quelle che abbiamo visto nel mondo ma con l'unico difetto di essere stata progettata per ospitare solo una nave alla volta.

Con sufficiente rapidità ci fanno sbarcare (a gruppi corrispondenti ai colori delle etichette sulle valigie i quali indicano i diversi orari dei voli per l'Italia, la Spagna, la Francia , la Germania) e troviamo subito i nostri bagagli e decine di efficientissimi studenti universitari con maglietta arancione con la scritta "porter", attrezzatissimi coi loro carrelli che si fanno la loro "paghetta".

Magari li trovassimo a Genova, o a Savona o alle stazioni ferroviarie italiane...

Troviamo subito il pullman col numero del nostro volo Alitalia e restiamo molto bene impressionati dai progressi che la Costa Crociere sta facendo per risolvere il problema di muovere ordinatamente migliaia di persone e migliaia di bagagli nel minimo tempo.

Aeroporto, coda, assai lunga, per il check-in, telefonata a Genova e sedia a rotelle con efficientissima olandesina.

Al metal detector colpo apoplettico quando Egle dice "Oddio! Dove ho lasciato il beauty case?" e corre indietro a cercarlo e io, sulla sedia a rotelle, aspetto dieci eterni minuti pregando tutti i Santi (in particolare Sant'Antonio che è specializzato in oggetti smarriti) e pensando a TUTTI i gioielli che Egle si era portata con sè.

Finalmente arriva trafelata (l'aveva lasciato al telefono) e mi dice che nel beauty c'erano solo le creme e i belletti e che i gioielli erano nella borsa che NON aveva mai mollato.

Mi sono veramente sentito vuotare il sangue e meno male che ero sulla sedia a rotelle mentre Egle arrancava dietro per quell'assurdamente enorme aeroporto.

Come Dio ha voluto siamo arrivati all'imbarco, siamo saliti a bordo per primi e dopo un mangiare immangiabile con panini surgelati (io ho solo bevuto una birra) siamo arrivati a sorvolare le meravigliose Alpi innevate e gli splendidi laghi e poi Malpensa.

Altra sedia a rotelle ed attesa del volo per Genova nella zona "Amica". Mentre eravamo lì belli tranquilli a leggere il giornale sentiamo bussare a un vetro e vediamo.....la Regina dei Formaggi che era arrivata dopo di noi colla KLM e che da una vetrata ci ha visto in quella zona di attesa VIP e chissà come si è arrabbiata...

Poi ci portano all'aeroplanino per Genova con una hostess carina, il pilota ci regala una virata turistica su Rapallo, Santa Margherita, Paraggi, Portofino, San Fruttuoso, Punta Chiappa, Camogli, Ruta, San Rocco.

Saranno belli i Fiordi ma Portofino......

All'Aeroporto c'era l'aereo dello Stato Maggiore dell'Aeronautica che aveva portato a Genova Berlusconi per i preparativi del G8.

Taxi con le valigie fino all'ascensore, casa bella, profumata ed accogliente. Egle ha spalancato le finestre per fare entrare il sole, non quello di mezzanotte ma quello genovese delle 7 e 1/2.

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