La Foto

 

Tu non lo sai, ma ho una tua foto, una bellissima foto scattata solo pochi giorni fa. L’ha scattata tuo figlio, prendendoti alla sprovvista mentre, davanti al tuo computer, eri intenta a tradurre, a cercare le parole giuste... La tua figura occupa tutta la parte destra dell’immagine, mentre a sinistra si intravedono le nuvole arrossate dal tramonto che filtra attraverso i vetri della finestra. Al centro, il monitor cerca il suo momento di gloria, ma è il tuo volto che cattura l’attenzione.

"Mamma!" "Sì…?" Il flash ti ha sorpresa, facendoti spalancare gli occhi scuri e in quell’attimo ne ha rivelato tutta la sincera profondità, facendoli risplendere sulla carnagione chiara del viso. I lineamenti sono tersi, appena incorniciati dai capelli, evidenziati dalle labbra morbide, ma tradiscono anche il velo di stanchezza che pesa quando arriva sera.

Cercare le parole… ma non solo quelle giuste per la traduzione. Piuttosto quelle che già dal mattino ti stanno pungolando, che cercano una via d’uscita, sfidando i mille pensieri, tutte le occupazioni, che durante la giornata ti assillano, quasi ti tolgono il respiro. Lo so, vogliono uscire quelle parole, e partono alla carica, insistenti, ogni volta che trovano un varco, uno spazio libero dalle preoccupazioni quotidiane, magari mentre ti rilassi un attimo dal lavoro di ufficio, o mentre, come pochi secondi fa, stacchi le dita dalla tastiera per regalarti un leggero massaggio agli occhi socchiusi…

E proprio allora (lo so) ce l’hanno fatta: hai preso carta e penna e le hai buttate giù. So che, se avessi una lente d’ingrandimento, potrei leggere sul foglio posato lì accanto le prime righe di un racconto… no, forse i primi versi di una poesia:

La sera scende dietro i vetri scuri

E gli occhi miei si perdon dietro un sogno.

Inseguono quel filo immaginario

Che gira il mondo, come i miei pensieri…

La conservo gelosamente, questa foto.

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